mercoledì 30 novembre 2016

INCONTRO TRA DUE ANIME LIEVI, VIVA LA VIDA di Daniele Giordano

Lo spettacolo, scritto dall’alessandrino Pino Cacucci, è carico, intenso, a volte fragile, altre irruente com’è il carattere di Frida Kahlo, una donna anticonformista, femminista che anticipa il suo tempo, forse proprio per questo è stato presentato al Teatro Giulia di Barolo in Torino nel giorno dedicato contro la violenza sulle donne. Viva la Vida, questo è il titolo del monologo che racconta la storia di questa pittrice messicana del novecento insieme a suo marito Diego Rivera. Il suo breve resoconto di vita si potrebbe “sintetizzare” in queste semplici parole: <Sono nata nella pioggia. Sono cresciuta sotto la pioggia. Una pioggia fitta, sottile … una pioggia di lacrime>. Ecco, questa è Frida Kahlo, allo spettatore il compito di vedere oltre, scannerizzando la fase colma di lancinante significato, forse troverà in lei, il dramma dopo il matrimonio della sua continuata e tormentata vita, la violenza, può degenerare non solo con le parole, nei comportamenti, nei silenzi della sofferenza. Diego la tradisce, sebbene di carattere combattivo e femminista, lei patendo sostiene il peso subendo anche di quest'umiliazione fatta di tradimenti, invidie meschine, il loro vissuto si è così intrecciato alla trama della commedia, rendendola irriconoscibile. Se in un  primo tempo sopporta, decide poi di rispondere allo stesso modo frequentando donne o uomini che siano, a lei poco importava! Si lasciano, si risposano, vanno a vivere in due case comunicanti, uniti eppure divisi come lo è sempre stato. Continua, sfidando la sua fragilissima, cagionevole salute dipingendo, facendo politica, senza smettere di amare la vita, poiché questo  mai. Questa pièce travolgente, Ecco cosa lo spettatore avrebbe dovuto vedere durante la rappresentazione di Cristina Giargia, presente sul palco la persona, oltre che l’attrice e il personaggio. Un difficile compito quello di trasformarsi in Frida, per farlo si deve avere passione, immergersi nella sua vita o almeno avvicinarsi al suo carattere in alcuni passaggi interpretativi nell’interpretare questa figura di donna, compito arduo se non si ha  un manuale sulla professione, per portare in scena un soliloquio imponente qual è Viva la Vida, senza dubbio più grande di lei che solo un’attrice preparata ed esperta avrebbe potuto dare quel giusto rilievo e forza scenica che meritava il dramma.
 A differenza delle musiche come corollario interpretativo, scelte ed eseguite con maestria e delicatezza dal musicista Davide Di Rosolini, quasi a onorarne la memoria di questa meravigliosa donna, qual è stata Frida Kahlo. Detto questo, non si può essere troppo severi nei confronti di chi ha interpretato scegliendo questa commedia di cotanto spessore, nonostante la sua buona volontà Cristina Giargia non c’è riuscita. Una cosa va aggiunta: Questo spettacolo, ha raccolto molti plausi in altre occasioni…con attrici differenti.

Torino (Italia), lunedì 28 novembre 2016

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La riproduzione degli articoli e/o immagini presenti sulle pagine di questo blog sono protetti dalle leggi italiane e internazionali sul Diritto d'Autore (CC BY-NC-ND) e sono di proprietà esclusiva del medesimo che comunque consente a riprendere la pubblicazione alle condizioni di:  citando la fonte, pubblicando il nome dell’autore e il link lonevolfilm.blogspot.com  Altresì informa che questo blog non rappresenta un prodotto editoriale in base alla legge n° 62 del 07/03/2001, giacché è aggiornato senza alcuna periodicità. Le eventuali foto o filmati presenti sul Blog, sono concessi dai rispettivi autori o chi per loro, assumendosi la propria responsabilità, qualora queste possano violare i diritti o ledere l’autore, l’immagine e/o altro. Pertanto  saranno rimosse dal curatore della pagina in seguito a comunicazione scritta da parte degli interessati con una mail, escludendo in modo incondizionato e categorico qualsiasi azione legale sia all’autore sia al blog stesso!
Di conseguenza, l’opinione personale espressa su ogni notizia pubblicata, è basata in conformità dell’argomento, spettacolo o evento trattato, senza necessariamente sentirmi obbligato a scrivere o diffondere la mia opinione per quanto opinabile sia su cosa ho visto, letto o altro. Per questo motivo si precisa inoltre che questo blog, non può considerarsi un prodotto editoriale, bensì di pensiero eventualmente da condividere. 
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martedì 29 novembre 2016

GRAND HOTEL PALACE LUXURY, UN NOME UNA GARANZIA di Daniele Giordano

Se desideri fare qualcosa… piccantemente piacevole, il luogo ideale è … meglio scrivere “potrebbe essere” una suite di un Grand Hotel, discreto e adatto a un Onorevole. Non sarebbe una commedia brillante se tutto filasse per il meglio, infatti, qualcosa va storto! Il diavolo fa le pentole… ma non i coperchi, un modo di dire che fa giusto al caso nostro.  Sì, perché il nostro Onorevole (Marco Malerba)… si era fatta l’idea… della notte di trasgressione! Altro che scappatella… tra lui e la sua segretaria (Alessandra Micozzi), una comune tresca da consumarsi tutto in una notte nel meraviglioso Hotel Luxury dove le attese della serata potrebbero cambiare! All’inizio sembra che andasse tutto a meraviglia, baci, bacetti… cambi d’abito… fino a che si presenta un terzo incomodo… non quello che pensate voi, nella stanza, o meglio, sul davanzale della suite, vi è un cadavere. Da questo momento in poi si susseguono colpi di scena, ricchi di humor, abilmente recitati con i giusti tempi scenici della farsa. La comparsa del corpo esanime rischia di modificare oltre lo scandalo, il piano amoroso dell’Onorevole. Una storia scritta sulla falsariga dell’avanspettacolo, consumate dal tempo passato, ma come in ogni racconto si trovano diverse sfumature, giacché in questa… se ne vedono più di una… Tra menzogne stravaganti e inciucio che coinvolgeranno sia il portaborse (Maurizio Poggio) che la moglie dell’Onorevole (Patrizia Battaglia), mettendoci in mezzo anche la bella infermiera (Silvia Di Giovine). Ad aggiungersi in questa girandola di sesso, ci mancava solo il marito della segretaria (Sergio Cardinale), sospettoso da tempo dell’adultera moglie, facendola seguire da un poliziotto privato. Se questo non bastasse per aggrovigliare questa intricata matassa, ecco arrivare l’impicciona e prezzolata cameriera (Patrizia Driusso) che a suon di euro aiutano... ingarbugliando di più la matassa. La “ciliegina sulla torta” la fornisce il Direttore (Niko Ferrucci), come in ogni hotel che si rispetti… anche il Luxury ha uno… leggermente “diverso da come si potrebbe pensare”, offrendo al pubblico una chicca sul finale che solo un regista come l’eclettico Tony Skandal ha saputo concepire! Questa nuova produzione del Gruppo Teatro Rivoli (G T R per intenderci) sta ottenendo dei buoni risultati. Per Audio/luci troviamo: Salvo Ribbera/Andrea Duggento. Pensavate che ci fossimo dimenticati… del cadavere (Federico Portelli) vero? Non era poi tanto defunto… semplicemente svenuto! Un hotel alquanto libertino (all’insaputa del Direttore, anche lui con i suoi scheletri nell’armadio) dovremmo dire, d’infedeltà di relazione extraconiugale,  incredibilmente divertente con un lieto fine da commedia brillante! Bell’albergo…questo Grand Hotel Luxury!

Torino (Italia), lunedì 28 novembre 2016

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venerdì 25 novembre 2016

FU L’INIZIO DELLE GIALLOCOMICHE di Daniele Giordano

Nonostante la pioggia copiosa che imperversa sul Piemonte e Liguria e continua a inondare alcune città bagnate dal fiume Tanaro (non solo da questo), l’allerta della Protezione Civile, scuole chiuse, tutto in poco tempo. Come se non bastasse, si aggiunge come da copione, sul luogo definito alla moda da giornali non solo locali, per le serate mondane, ormai del luogo rimane un lontano ricordo, oltre allo scritto che si hanno dei “Murazzi”, situato in una sponda del fiume più lungo d’Italia, tra il ponte Vittorio Emanuele II e quello di Piazza Vittorio per intenderci, come sempre ha voluto dimostrare la sua irruenza… straripando sulla banchina come da usuale sceneggiatura di queste circostanze. Viene da pensare: Chissà se tutta quest’acqua abbia eliminato se non tutta, almeno in parte di quella pianta acquatica chiamata Miryophyllum aquaticum, dal nome più facile che si erano “accasate” lungo il percorso del fiume PO… L’abbiamo presa alla larga proprio per dire che sebbene sia capitato tutto questo e altro ancora, non ha fermato i seguaci delle Giallocomiche, anzi continua a fare proseliti. A contarle forse una decina, le stesure dei simpatici racconti scritti da Valter Carignano in arte Agenore Pautasso, commissario della Regia Polizia di Torino, complice di questo volere è della simpatica e brava attrice qual è Marina Di Paola (senza svelarne mai il significato della sua doppia personalità di ruolo), entrambi costituenti de L’Opera Rinata/ CambiaMenti Teatro che tempo addietro decisero d’inventarsi questo format. Ed eccoci alle prese di un nuovo racconto e noi pronti a recensirlo: Il Caso della Bagna Cauda Avvelenata, presentato ieri sera alla “Cueva del Duende” un piccolo ma simpatico e ospitale locale a iniziare da chi accoglie il pubblico venuto ad assistere.  Si fa per dire poiché è stato il primo dei soggetti portato in pubblico circa due anni or sono. Per chi non sapesse o non ha mai partecipato a una di queste commedie, diciamo subito che la stesura è adatta a qualsiasi età ed è colorita da toni satirici e istruttivi contemporaneamente, perché tratta in parte fatti veritieri intorno al ‘900 su Torino e cintura, conditi con sarcasmo e vivacità degli attori, infine, sui nomi affibbiati ai personaggi da loro interpretati, un esempio? In ordine d’entrata, ecco Sonia Di Lecce in arte Emanuela Filiberta Carlina, figlia secondogenita di Stanislao Cavaturacciolis, poi c'è Goffredo De la Crepe, un cuoco farfuglione al servizio del Casato Cavaturacciolis (innamorato di Emanuela), impersonato dal bravo Massimo Saracino. Su Marina Di Paola alias Amedea Savoiarda Vittoria la primogenita della famiglia, un nome come sempre lunghissimo, amante dei suoi due cavalli, questa volta con accento bergamasco (che ci azzecca… lo saprete solo vedendo la recita) e modi da “maschiaccio” pur essendo donna…senza ripeterci, ci siamo espressi a inizio discorso. Infine una nouvelle entrée, la collaudata attrice Rossana Bena che in breve tempo ha sostenuto e si è immedesimata nella parte a lei assegnata…oseremmo dire sin troppo… Che cosa dovremmo aggiungere a queste Giallocomiche se non quello che pur essendo leggere e spensierate… “non strappano, né sforzano” la risata, bensì fanno di essa una costante sin dalle prime battute, dirla con parola semplice piacciono, proprio perche sono fatte in questo modo, sostenuta dalla forza del pubblico che interagisce con lo spettacolo, senza dubbio è questa la chiave del successo che hanno le rappresentazioni messe in scena da lungo tempo, senza curarsi se è narrata in teatro o spazio polifunzionale, al pubblico poco interessa il luogo, è attratto dalla genuinità e come recitano gli attori, non ultimo, dal desiderio di scoprire chi è oppure sono gli assassini del racconto inventato.

Torino (Italia), venerdì 25 novembre 2016

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lunedì 14 novembre 2016

IL CASO DELLA COLLANA MISTERIOSA di Daniele Giordano

Ogni tanto il Commissario Pautasso della Regia Polizia ritorna in teatro per il piacere dei bambini, se, però la vogliamo dire tutta, gradita anche agli adulti… genitori compresi. Chi ha perso questa domenica la nuova avventura de L’Opera Rinata al circolo BLOOM di Torino, non saprà come si sono svolti i fatti sul Caso della Collana Misteriosa. E’ stata rubata! Intanto cominciamo a dire che i nomi dei personaggi sono sempre pittoreschi, per esempio: Marchesa Rudegonda Palafrèna Colonna Orsini Varaldo di Montefiascone, nobile romana oppure, Olga Galina Kocilova, aristocratica russa. Poi lo sceneggiatore ha voluto introdurre nella storia, il fonografo di Thomas Alva Edison (di questo parleremo alla fine del commento), mentre per castigarvi, non accennerò nulla sul Giallocomiche, giacché non c’eravate, altrimenti sapreste che non ci sono stati omicidi, di conseguenza nessuno è morto, semplicemente come accenna il titolo, si tratta di un furto della collana, ma l’ardimentoso commissario Pautasso anche questa volta ha chiuso il caso risolvendolo. La semplicità della meccanica, nello stilare quest’ennesima simpatica avventura di Valter Carignano (in arte Commissario Pautasso), ha portato tra il pubblico otto vincitori (bambini a dispetto dei grandi), svelando non solo chi ha commesso il furto, oltre a spiegarne la dinamica. Meno male che inizialmente avevamo detto di non aggiungere nulla alla commedia… l’avevamo accennato per invogliarvi a essere presenti alla prossima Giallocomica! Però, il sagace Valter, unire l’invenzione della registrazione audio (anno 1877, su cilindro a cera) per la commedia, è stato geniale. Una chicca è doverosa citarla: Se mai passate davanti al 148 di Corso Regina Margherita in Torino, vi troverete davanti ad un negozio che non pare per niente un negozio, neppure un bazar, tanto meno un mercatino dell’usato beh, in quel luogo troverete il “grammofono” citato nella Giallocomiche de L’Opera Rinata. Noi terminiamo con un elogio per la loro interpretazione scenica sia alla nobile romana (l’altro nome è troppo lungo) interpretato da Monica Carelli, sia a Marina Di Paola nei panni della cuoca tuttofare con il pallino dell’opera lirica, entrambe hanno saputo mantenere armoniosa la recita facendo ridere sin dalle prime battute. A tutti noi non rimane che aspettare il prossimo e avvincente caso del Commissario Pautasso e le sue Giallocomiche.

Torino (Italia), lunedì 14 novembre, 2016





sabato 12 novembre 2016

MAUTO, UN MUSEO IN EVOLUZIONE di Daniele Giordano

PINETTI & STUCCHI 1899
Dopo l’imponente restauro di superficie il Museo Nazionale dell’Automobile di Torino dedicato all’Avvocato Giovanni Agnelli, visibile nei due sensi di marcia percorrendo Corso Unità d’Italia, si fregia di un’altra eccellenza, il restauro conservativo di vetture d’epoca. Una cosuccia non da poco, grazie ad un accordo tra la Fondazione Centro per la Conservazione e il Restauro dei Beni Culturali “La Venaria Reale” firmando un protocollo condiviso sui preziosi veicoli storici custoditi presso la sede di Corso Unità d’Italia, 40 –Torino (Italia). Questo primo polo formativo, coinvolgerà artigiani ed esperti in vari settori preservando e valorizzando il patrimonio di veicoli risalenti al periodo tra il 1856 e gli anni trenta, creando posti di lavoro e una nuova figura professionale, quella del restauratore d’auto d’epoca. L’obiettivo sarà di attrezzare lo spazio espositivo di 2.000 metro quadri dell’Open Garage e la sua piccola officina all’interno del Salone dell’Automobile, formando un centro di alta formazione per restauratori di veicoli d’epoca, dove metodo di ricerca e gestione della parte teorica sulle procedure costruttive, saranno impostati da uno specialista del Corso di Conservazione e Restauro dei Beni Culturali. L’area alla lavorazione delle pelli, è dedicato a Mario Levi-Gattinara, fondatore del Mario Levi Group (oggi guidato dai figli Elisa e Guido), oltre a essere un partner del centro è una firma d’eccellenza nel settore degli interni per auto. Questo museo, sarà visitabile peraltro ogni sabato mattina dal mese di gennaio 2017 su appuntamento, in quella superficie si avrà modo di vedere ospitate settanta esemplari da collezione disposti in data cronologica, una magnificenza. Questo progetto, spiega il Presidente del MAUTO Benedetto Camerana: Avvia un percorso istituzionale e formativo che risponde al quadro attuale, generato dalla crescita del valore dell’automobile d’epoca come testimonianza storica della cultura del Novecento. Alle parole del presidente si affiancano quelle del Direttore Rodolfo Gaffino Rossi: E’ unico nel suo genere, volto a conservare le vetture d’epoca nel modo corretto e certificato dai Beni Culturali con l’esigenza di tramandare nello spirito didattico del museo, le competenze artigianali e scientifiche degli specialisti e fare di questo centro un polo di eccellenza europeo. Tutto questo non può che giovare Torino (Italia), sempre all’avanguardia di encomiabili idee, vanto della città automobilistica italiana.
DECAUVILLE 189

 Torino (Italia), sabato 12 novembre 2016

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venerdì 11 novembre 2016

U – BOAT 1277 UNA STORIA DEI GIORNI NOSTRI di Daniele Giordano

…Un sogno durato un anno si è concretizzato! Quello di raccontare una storia incontrata nel corso di una passeggiata sul bordo dell’Europa in un luogo chiamato, forse non a caso, Cabo do Mundo...

Per comprendere meglio ciò che stiamo narrando, dovete disporre le lancette dell’orologio indietro di mezzo secolo, sappiamo bene che questo è impossibile… però possiamo provarci chiudendo gli occhi, immaginando con la mente di essere su un definito lungomare a pochi chilometri da Porto, sulla spiaggia di Angeiras.
E’ l’inizio del mese di giugno, esattamente domenica 3, alle ore 0:50 di un giorno come tanti per i pescatori del luogo, pronti con le loro imbarcazioni alla pesca quotidiana. La luna, nel suo pieno splendore rifletteva la sua luminosità, lasciando intravedere all’orizzonte una sagoma non ben definita che avvicinandosi alla riva prendeva la forma di un gommone, si dirigeva verso la spiaggia, come speranza di trovare la terra ferma. Stupiti, forse ancor più increduli, i pescatori portoghesi che videro scendere dal natante ventisette ragazzi di età compresa tra i diciotto/vent’anni, in uniforme tedesca: era l’equipaggio del sommergibile U – BOAT 1277 tutti con le braccia tese al cielo in segno di resa, si assoggettava ai loro coetanei, o quali della guerra del ’45, non furono neppure coinvolti. Difficile immaginare una simbologia più forte per una sconfitta! Li soccorsero sfamandoli, poiché questo impone la legge del mare. Episodio realmente accaduto, dove ancor oggi si può vedere sul fondale, adagiato su di un fianco ormai dormiente, mutato da arma bellica in ambiente naturale per crostacei e molluschi, invisibile monumento coperto da anemoni bianchi a trecento metri dalla costa di Matosinhos. La storia di questa vicenda reale prosegue, le cronache dell’epoca e i racconti fatti intorno ad esso, hanno stuzzicato la fertile immaginazione e creatività di Renzo Sicco, pilastro indiscusso di Assemblea Teatro, quando s’imbatté in quest’avvenimento confrontandolo con i nostri giorni, dove esistono gli stessi legami sul dovere dell’accoglienza, quale spunto migliore per chi è abituato a portare in scena circostanze simili. Iniziò a pubblicare un libro dalla chiave di lettura particolare, porre la spiaggia come speranza di vita per quei soldati di ieri come lo è per migliaia di oggi. La descrizione nei passaggi durante la rappresentazione teatrale collocando ipotetiche figure che raccontano gli orrori della guerra, senza discostarsi da ricordo del dramma. Raffigurata poi nel 2015 sulla spiaggia di Angeiras in Portogallo, dove pensavano che si ripetesse teatralmente la vicenda vissuta in precedenza… non era questa l’idea del regista Sicco. C’era la spiaggia, la luna, gli attori, la scenografia era perfetta per la simulazione, mancavano gli spettatori… ma quelli arrivarono…duemilacinquecento persone sull’arenile di Angeiras nella località Lavra, era il 3 giugno 2015, inutile dire che fu un successo.  
All’uomo di teatro questo non bastava ancora, solo chi è allenato, mentalmente poteva fare emergere quel sommergibile da quel lontano 3 giugno 1945 in una pièce, tant’è che pensò bene di girare un cortometraggio, utilizzando per gli interni dell’U – BOAT, il sommergibile Andrea Provana, situato nel Circolo dei Marinai d’Italia a Torino, esattamente sotto il Ponte Isabella, ma questa è un’altra storia.
“Da un viaggio di un sottomarino inabissato, il regista Renzo Sicco ha saputo scrivere un testo teatrale intersecando personaggi diversi tra loro intrecciando l’avvenimento accaduto realmente a storia recente, guardando oltre il linguaggio dei vittoriosi e degli sconfitti” (Daniele Giordano) 

Torino (Italia), martedì 8 novembre 2016

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giovedì 10 novembre 2016

LO SCRIGNO DEL CARDINALE di Daniele Giordano

A novecento anni esatti dalla riconferma della Magna Charta liberatatum, sottoscritta nella città di Bristol l’11 novembre 1216, su iniziativa del cardinale Guala Bicchieri, collezionista di arte gotica tra Vercelli, Limoges, Parigi e Londra, nominato legato di Papa Innocenzo III, il Bicchieri (1150c.a-1227), trattò delicate missioni diplomatiche. Il visitatore, avrà modo percorrendo la mostra esposta a Palazzo Madama in Torino dall’undici novembre al 6 febbraio 2017, ammirare le principali opere pervenute sino a noi, grazie al prelato. (Il resto dell'articolo si trova sul CORRIERE DELLO SPETTACOLO)  

IL BAULE DEL CARDINALE GUALA BICCHIERI

martedì 8 novembre 2016

U – BOAT 1277 UNA STORIA DEI GIORNI NOSTRI di Daniele Giordano

…Un sogno durato un anno si è concretizzato! Quello di raccontare una storia incontrata nel corso di una passeggiata sul bordo dell’Europa in un luogo chiamato, forse non a caso, Cabo do Mundo...
Per comprendere meglio ciò che stiamo narrando, dovete disporre le lancette dell’orologio indietro di mezzo secolo, sappiamo bene che questo è impossibile… però possiamo provarci chiudendo gli occhi, immaginando con la mente di essere su un definito lungomare a pochi chilometri da Porto, sulla spiaggia di Angeiras... 
Il seguito di questo fantastico articolo è pubblicato sul CORRIERE DELLO SPETTACOLO.

Torino (Italia), martedì 8 novembre 2016                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                   QUEST'AVVISO E’ SEMPRE ATTIVO ANCHE SE NON VIENE ABITUALMENTE SCRITTO SULLE PUBBLICAZIONI.
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sabato 5 novembre 2016

PARATISSIMA 12° edizione di Daniele Giordano

Un modo insolito per recensire le giornate passate a PARATISSIMA.
2- 6 novembre 2016 Torino Esposizione
Il tema di quest’anno: TO THE STARS!
Paratissima invita a compiere un viaggio tra le stelle. 12 sono i mesi in un anno solare, 12 i segni zodiacali, 12 le ore antimeridiane e pomeridiane, 12 gli anni che impiega giove per compiere il giro dello zodiaco. 12 le lunazioni complete in un anno solare. Personalmente aggiungerei:
DODICI SONO LE EDIZIONI che hanno portato paratissima a raggiungere questi risultati, cioè ad essere Internazionali. Si, perché Paratissima lo è diventata, ponendo le basi a CUBA, AUSTRALIA  e CINA. Infatti, saranno presenti a questa edizione. Ricordo come se fosse ieri l’avvento di Paratissima, con i suoi sberleffi nello scrivere le mail… Cari Parassiti eccoci..., nessuno avrebbe scommesso un centesimo sul suo futuro. L’ideatore, attorniato da collaboratori volenterosi e di provata esperienza, anche questa volta hanno dato la loro mano per rendere questa edizione pimpante, sempre all’avanguardia e pronta a stupire ad ogni sua uscita. Guardando gli stand, mi è venuto il desiderio di PARA-frasare: ho visto cose che voi umani…Ritengo doveroso suggerire una visita per vedere se quanto scritto corrisponde al vero. Ora se permettete, ritorno dentro per continuare il viaggio… tra le stelle. 

PARATISSIMA (SECONDO GIORNO)
Entrando nel padiglione di Torino Esposizione, troviamo nel percorso centrale G@P, cioè, le Gallerie italiane e internazionali che espongono e promuovono i loro artisti con opere a prezzi controllati per un mercato di collezionismo giovane. Oggetti ben disposti non mancano quelli all’avanguardia, altri di pura fantasia e mutazione sul genere rappresentato, comunque tutti interessanti. Non desideriamo tanto meno vogliamo elencare uno a uno gli stand e le loro opere, questo gradiremo che il visitatore esprima la propria opinione senza alterazione da parte nostra. Di certo è una mostra di tutto rispetto, se non fosse per l’assenza del curatore e mancanza di biglietti da visita dell’artista. Ai lati del padiglione, abbiamo di che sbizzarrirci. Alla destra, troviamo l’angolo Kids, dove tre anni or sono Paratissima fermamente ha voluto avvicinare bambini e ragazzi (dai 3 ai 15 anni) con questo progetto all’arte contemporanea. Non poteva mancare il Design, da quello industriale al progetto autoprodotto. E’ doveroso aprire una parentesi e dare alcuni cenni storici su questa sontuosa struttura lasciata al suo destino da molto tempo. Questo complesso fieristico della Città di Torino, progettato dall’architetto Ettore Sottsass in collaborazione di Pier Luigi Nervi (architetto del Pala Vela), situato in Corso Massimo d’Azeglio, nel quartiere San Salvario, adiacente allo storico Parco del Valentino, è sorto sulle rovine dell'ex Palazzo del Giornale, sede della carta stampata in occasione dell’Expo Universale dell’Industria e del Lavoro del 1911, in seguito prese il nome di Palazzo della Moda.
 Ritornando a Paratissima, dopo aver saziato la vista degli articoli contenuti negli spazi allestiti, vi troverete in fondo al padiglione di forma semicircolare con vista del Borgo Medievale e Castello, avrete così il modo di soddisfare anche il palato con panini e bibite. A Paratissima non poteva di certo “lasciare scoperto” lo spazio dedicato al fashion, ecco pronte le modelle sfilare in passerella le sfilate di moda curate dalla simpatica designer Marina Nekhaeva. Intanto… il viaggio tra le meraviglie continua, a voi scoprirle…

PARATISSIMA (TERZO GIORNO)
Come sempre Paratissima volge un occhio di riguardo ai fotografi, con la sezione NOPHOTO raggiunge “l’obiettivo”. Ogni spazio ha la sua immagine partendo da DistrecTO, di Marco Carulli, hanno fermato immagini piacevoli, altrettanto sono gli scatti di Carlo Bonat Marchello facendo riaffiorare particolari oramai sommersi dalla diga del Moncenisio. Altri ancora, quasi indescrivibile ciò che può fare l’occhio umano con l’ottica di una macchina fotografica. Proseguendo, proviamo a immergerci nel concetto di “Learning By Doing” base dei workshop, incontri e laboratori dedicati non solo alla creatività, ma anche alle nuove tecnologie. Se poi parlassimo di Design, Paratissima ha portato una trentina di progettisti in mostra proveniente da tutta Italia, di cui una vanto dell’artigianato italiano e del territorio: CNA – Confartigianato, l’architetto e designer Hussain Harba uno special guest che ha presentato la poltrona “Leaves”.

Come consuetudine non poteva mancare le sfilate, la prima, quella di Kristine presentando i suoi abiti, mentre la collezione successiva di Elle Ignis, adornata da accessori, ha chiuso il fashion, dimostrando che oltre l’abilità del manufatto necessita creatività. Un consiglio, provate ad assaggiare i prodotti MOKA, in vendita al bar, troverete nel gustarli quel sapore… di un tempo lontano: la genuinità!

Torino (Italia), 4 novembre 2016


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