lunedì 27 febbraio 2012

La REALE SOCIETÀ GINNASTICA MAGENTA e La Scuola FLIC recensione di Daniele Giordano

Il cammino della Reale Società Ginnastica Magenta di Torino inizia nel lontano 1844, da allora chissà quanti illustri atleti sono usciti da quella sede. Nel 2002 sempre sotto lo stesso tetto, un’altra scuola si affianca a essa, prendendo spunto dall’antica Arte Circense, riveduta con un’ottica innovativa, miscelandola tra danza contemporanea e teatro prende vita la scuola di Circo Flic, punto di riferimento Europeo. Su quest'argomento è incentrata la nostra recensione. Stiamo parlando della Compagnia Tangram, che domenica 26 febbraio a Torino in Via Magenta, 11 ha esibito il loro work in progress, composta di evoluzioni artistiche da lasciare stupefatto il pubblico, unito a scene teatrali per il solo scopo di valutarne gli effetti sugli spettatori Una compagnia di artisti circensi formata da quattro giovani, la loro età si aggira intorno ai venticinque anni, di provenienze diverse come Anna Pacual, Jorgi Serra (Catalani), Marianna Boldin (Svizzera), Loic del Egido Reus (Spagna), uniti in quest’arte che si perde nella notte dei tempi. Questi quattro artisti intendono terminare il loro lavoro denominato “Instants” per il mese di maggio, in modo da proporlo ai vari Festival Europei. Ai presenti non resta che rivedere il lavoro finito… continuando ad applaudirli com'è stato fatto durante l’esibizione. Torino (Italia), 27 febbraio 2012

venerdì 24 febbraio 2012

RIECCOLO: CLAUDIO INSEGNO, in UN MARITO PER DUE recensione di Daniele Giordano

Sembra che Claudio Insegno non voglia staccarsi dalla nostra città. Non è ancora terminato l’eco degli applausi omaggiati per la commedia – I connessi sposi – che subito ripartono per il debutto “Un marito per due” al teatro Cardinal Massaia di Torino (si replica sino al 4 marzo). Un cast di attori carismatici, cominciando dalla nostrana Carlotta Iossetti, si presenta in una veste completamente diversa da come il suo affezionato pubblico è abituato a vederla, la parte a lei assegnata è di una comicità sorprendente, tant’è che gli stessi attori ridono compiaciuti uscendo alle volte dal copione, ma talmente affiatati in questa girandola di gag da coinvolgere e trascinare gli spettatori in un coro di risate. Abbiamo Andrea Beltramo, come sempre carico d'ilarità e mimica, basta questo a caratterizzarlo rendendo il suo personaggio piacevole. A questo punto, in contrapposizione a tutto vi è l’artefice, colui che ha scritto e diretto questa paradossale commedia carica di buon umore, pronto a salire sul palco: Claudio Insegno. Più di tutti, se la ride con gli attori e spettatori, gioca col bicchiere di cognac così senza un apparente motivo, forse perché in quel momento ci poteva stare. Questa messinscena, non può essere paragonata a una semplice commedia brillante o quant’altro similare, poichè va fuori delle righe e gli attori sono pronti a non fare cadere il livello del “risometro”, anzi da un momento all’altro fuori esce un’ennesima trovata che può farti piegare in due dalle risate: perché si sa, il riso fa buon sangue! Certamente sono bravi, non meno gli attori che compongono il cast, citiamo il bravissimo Guido Ruffa, Clara Droetto (di Centovetrine), Valentina Pollani, Daniela De Pellegrin ed il pompiere Ettore Lalli. Un consiglio spassionato è quello di non perdere questo spettacolo! Torino (Italia), 24 febbraio 2012

giovedì 23 febbraio 2012

PIEMONTE MOVIE gLocal film festival, XII edizione recensione di Daniele Giordano

La scrematura c’è stata! Dei centosessanta filmati presentati ad Anteprima Spazio Piemonte recentemente concluso, decisi a concorrere al Piemonte Movie gLocal Film Festival solo trenta è alle soglie di questa, pronti a varcarla dal 6 marzo all’11 marzo, manifestazione che si svolgerà interamente sul territorio piemontese, tra Torino e Moncalieri, quest’ultima ha sentito i suoi primi vagiti, ha visto muovere i primi passi sin dal 2000 di questa manifestazione. Certamente acqua sotto il ponte ne è passata, è cresciuta in modo sano, ma il legame tra Alessandro Gaido (direttore dell’associazione) e la Città di Moncalieri è rimasto solido e lui con tutto il suo staff, di questo sono orgogliosi. Così la XII edizione sta per avere inizio. Il tema di quest'anno è dedicato alle periferie prendendo in prestito come titolo della manifestazione “Badlands” omonima canzone di Bruce Springsteen del 1978 oltre un titolo di un film di Terrence Malick del 1973. Restando sempre in tema il Museo Nazionale del Cinema dedica l’omaggio con “Le periferie dell’anima” al regista di adozione torinese Daniele Gaglianone, che da sempre condensa lo sguardo sulle zone marginali della città e dei suoi abitanti, in quest'occasione sarà presidente di giuria del concorso Panoramica Doc assegnando il premio Maurizio Collino al miglior documentario scelto tra i dieci in concorso. Per Spazio Piemonte, un altro regista piemontese Francesco Amato avrà il compito di giudicare i trenta cortometraggi in concorso. Seguiranno anteprime nazionali, quali: Sale per la capra di Fabrizio Dividi, Marta Evangelisti e Vincenzo Greco, testimonianze e documenti per ricordare le 64 persone che il 13 febbraio 1983 persero la vita durante l’incendio del cinema Statuto a Torino; La sindrome dei monelli del regista Alberto Coletta, una storia sulla protagonista Julia, indagando su una patologia spesso sottovalutata l’iperattività; S.A.L.P. Esercizio di memoria del Collettivo Cromocinque propone una delle più importante conceria italiane del secondo dopoguerra divenendo una comunità operaia. Vincenzo Cicanese propone - 10 – festeggiando gli anni della palestra popolare Antifa Boxe di Torino; Adieu di Alberto Castiglione, un documentario fuori concorso nella sezione Zona Libera, interrogandosi dopo vent’anni sui cambiamenti veri o presunti derivati dalle tragiche morti di Falcone e Borsellino. Tra i diversi appuntamenti segnaliamo il lungometraggio – Ainom - di Mauro Garofalo e Lorenzo Ceva Valle, premiato per la migliore regia a uno dei film festival asiatici con il China Golden Rooster and Hundred Flowers Film Festival. A noi non resta che recarci a vedere, discuterne e magari pronosticare chi sia il vincitore! Torino (Italia), 23 febbraio 2012

mercoledì 8 febbraio 2012

RICCARDO III e la sua ultima partita a scacchi, recensione di Daniele Giordano

Con Riccardo III si chiude la tetralogia che W. Shakespeare scrisse, determinando il passaggio dinastico dei Plantageneti a quella dei Tudor. Wikipedia definisce che gli scacchi sono un gioco da tavolo di strategia, giocato da due avversari. Contrariamente applicando la strategia e a giocare fosse uno solo, magari con la partita si potrebbe decidere sulla sorte degli altri, usando semplicemente la scacchiera a proprio vantaggio. Certamente Riccardo III è riuscito nel suo intento manovrando le pedine senza giocare, cercando di riprendere il potere a lui tolto. Un lavoro meticoloso sopra ogni attesa, gli Artisti Associati Paolo Trenta hanno saputo confluire piacevolmente. Le luci di Pietro Striano, le scene di Elisa Perrone, i costumi di Daniela Rostirolla, i video di Fabrizio Luzzo, Roberto Franco, Luca Albano, la grafica di Antonio Strollo, l’abbinamento del colore delle musiche suonate dal vivo da Gilson Silveira e il gruppo Comunicato Samba rendono fluida la tragedia. Elena Cortese, cimentandosi in un difficile componimento tragico ha dimostrato con la regia di essere in grado di presentare uno spettacolo che va oltre le righe sin dalla scenografia semplice ma efficace sull’aspetto visivo del pubblico, inserendo filmati uniti alle scene rendendo partecipe lo spettatore facendolo entrare nella drammaturgia con le immagini! In ordine di apparizione, personaggi e interpreti sono: Riccardo III, interpretato dal bravissimo Lorenzo Audisio; gradevolissimi sono gli attori: Lady Anna è Giulia Aragno mentre Clarence è Roberto Carelli; Hastings nei panni di Antonio Strollo; Buckingham è Roberto Briatta; la Regina Elisabetta è Serena Inturri: il ruolo di Margherita lo ricopre Susanna Gianandrea; I Sicari sono: Gianpiero Fusco e Chiara Fogliani; Re Edoardo veste i panni di Angelo Rubatto; il Sindaco, Umberto Biagini; Tyrcliff, Rita Sacchetti; infine Richmond è Antonio Cardinali. Non abbiamo notizia contro chi Elena Cortese avesse giocato la partita, di certo non con il pubblico in quanto accorso numeroso, la sua mossa, cioè il suo spettacolo, a permesso di dare scacco matto all’avversario. Torino (Italia), 8 febbraio 2012

NAPOLI MILIONARIA, un testo di Eduardo De Filippo recensione di Daniele Giordano

Presentato recentemente al Teatro Cardinal Massaia di Torino per la regia di Antonio Giuliano della compagnia I Melannurca. Uno spettacolo in tre atti dai toni accesi, alle volte forti, lo scenario è la Napoli durante la guerra, rimarcando lo stato di povertà degli abitanti e il modo di tirare a campare sopravvivendo alla fame E’ inutile raccontare la commedia tra queste righe, questo forse il più bel capolavoro scritto dall’autore, di cui rimane memorabile la frase: S’ha da aspettà Ama Ha da passà ‘a nuttata! Ciò che invece va detto sulla compagnia I Melannurca, è che tutti gli attori (compresi le new entry) sono entrati nella parte dignitosamente. Nei tre atti della commedia, la compagnia procedeva in un crescendo costante, entrando in simbiosi con lo spettatore, dimostrato non a caso, nell’ultimo atto, un tutt’uno col pubblico, trasmettendogli quell’amarezza che il protagonista ha nei confronti della moglie Amalia, avida senza scrupoli, ella se ne ravvede comprendendo di aver sbagliato, piangendo su i suoi errori, come se tutto questo non bastasse, entra in scena per darle il colpo di grazia il ragioniere Spasiano, presentandosi a casa sua con una medicina introvabile in tutta Napoli questa,può salvare la vita della sua bambina, lui conclude con la frase: «Chi prima, chi dopo, ognuno deve bussare alla porta dell'altro». Il marito Gennaro Jovine (Antonio Giuliano), se pur toccato nel suo profondo da tutte queste vicissitudini colme di tristezza, perdona… contagiando il pubblico commuovendoli… quasi in lacrime! Non è da tutti trasmettere queste emozioni… ma loro, I Melannurca l’ha fatto! Torino (Italia), 8 febbraio 2012

martedì 7 febbraio 2012

TOO SHORT TO WAIT, sesto giorno recensione di Daniele Giordano

Sembra ieri, eppure sono passati circa undici anni dal giorno che Moncalieri teneva a battesimo una piccola realtà. Con passi da formichina laboriosa, prudente, scrupolosa, avveduta, tutti aggettivi che si adattano nel descrivere l’associazione Piemonte Movie che mai ha tagliato il cordone ombelicale con la città che gli diede i natali, pur spostandosi recentemente a Torino in occasione di Anteprima Spazio Piemonte, una falangia del piemonte Movie gLocal Film Festival. Infatti è iniziata una lunga maratona nella sala Il Movie del Cineporto a conclusione del Too Short To Wait di lunedì 6 febbraio, con le ultime proiezioni dei centossessanta cortometraggi in gara. Una sei giorni intensa, ricca d’interesse e d’affluenza di pubblico malgrado la crisi abbinata al gran freddo polare che imperversa, stringendo in una morsa di ghiaccio Torino. Una giuria assegnerà i seguenti premi: Miglior Cortometraggio 1.000,00 euro; Migliore Attore e Attrice; film d’Animazione – premio città di Moncalieri; Gran premio della Giuria; Premio Guido Boccaccini; colonna sonora – premio Macchiavelli International Musical Images; premio del Pubblico; il Pubblico assegnerà anche un premio per il miglior cortometraggio realizzato dalle scuole, dove non si è scritto nulla come recensione nei giorni passati, per unificare tutte le scuole partecipanti in un unico blocco, pertanto lavori proiettati sono stati progettati e realizzati decisamente meglio di alcuni filmati visti durante le serate con la prosopopea di usare la parola “per la regia di…” ma questa è un’altra storia. Un bravo a tutte le scuole partecipanti che poi si vinca o si perda è un gioco che deve continuare a rimanere vivo nella vostra mente. Diamo ancora lettura delle proiezioni delle ore 19:30, come consuetudine segnaliamo: il grande passo di F. Boschetti; un documentario e vincitore di un premio è: Lunga vita al re di F.M. Lussu; Noi come pedine di M. Di Domenico; mentre per la serata delle ore 22:00 segmaliamo: Il pensiero dell’ospite di P. Bertino/A. Isetta; Corto... oson desto dell’Associazione ColoriQuadri; Se son rose di R. Banfi; Il Coccodrillo di G. Glielmi; Perché mi saluti? di R. Gambone. Tanto per completare la serata, un’altra perla è stata infilata nel corollario dei pessimi: Coronare il Corpo di A. Dimatteo, così siamo a tre. Niente male su centossessanta film, ora mi sorge un dubbio: decisamente non saprei chi scegliere come vincitore e quale posto del podio assegnare agli altri due! Seriamente invece, per sapere il responso che decreterà i vincitori di questa magnifica rassegna si dovrà attendere sabato 11 febbraio, presso il Blah Blah, il locale torinese per eccellenza, dove si festeggeranno i 20 anni di Zenit Arti Audiovisive. Torino (Italia), 7 febbraio 2012

TOO SHORT TO WAIT, quinto giorno recensione di Daniele Giordano

L’affluenza del pubblico scorre fluido senza eccessiva ressa pur essendo una giornata festiva, nonostante questo lo staff di Piemonte Movie composto da giovani è sempre in postazione con professionalità, pronti a dare spiegazioni in merito lo svolgimento sulla lunga giornata di proiezioni. Quella delle ore 19:30 vede in concorso sei titoli, alcuni ben fatti sotto il profilo cinematografico o come storia da raccontare, per dovere di cronaca citiamo: Amare le acque e chiamarle per nome di M. Tessaro; La storia della canapa: di R Simeoni; Mille Unità: Siamo fratelli o fratellastri d’Italia? di F. Moznich; Gavi Dream di A. Lucco Borlera. Sul proposito di fare le cose ben fatte, in una mia precedente recensione scrissi a rigor di popolo dopo aver visto le facce del pubblico e sentito i loro commenti, di un pessimo filmato, senza immaginare di dover assistere oggi a: Intervista sul nazismo, proiettato per ultimo nella proiezione pomeridiana. Dal titolo sembrava ineressante, naturalmente se veniva eseguito in modo serioso, dovuto all’argomento in questione. Stiamo parlando di S. Dell’Elba col suo orrendo girato e commentato della durata di 28’ e 30” lungo e noioso, le persone lasciavano la sala con facce disgustate. Il film visto ieri, nonostante fosse stato criticato dal pubblico, è da “mozione speciale” in confronto! A parte questo e risaputo che in un concorso tutto può accedere o capitare, se guardiamo la parte positiva, senza ombra di dubbio questo genere di filmati non nuoceranno ai concorrenti, bensì saranno agevolati poiché non fanno testo! Torino (Italia), 5 febbraio 2012

TOO SHORT TO WAIT, quarto giorno recensione di Daniele Giordano

Siamo quasi sul rettilineo d’arrivo, con lunedì 6 febbraio si chiuderà questo piacevole “tour de force” per gli appassionati, quelli che di solito tritano film dall’inizio sino al termine, è stata una passeggiata, per altri, è un modo gradevole per votare l’amico o il regista oppure soltanto per passare qualche ora in un posto accogliente come il Movie del Cineporto. Nella programmazione di sabato delle ore 19:30, la categoria “Silence” presenta una visione di filmati senza un dialogo, non facile eseguire questo, lasciando che le immagini sostituiscano la parola. Tutto sommato è inutile parlare se non si ha cosa dire, d’accordo tutti col sostenere che il silenzio alle volte può fare vuoto intorno, non in questo caso. L’intera sala ha completamente esaurito i posti a sedere. Le voci di corridoio segnalano: Tre minuti di luce, di A. Tonda; 1954 di F. Ubertini, una parodia di come entra la TV in casa; La panchina di Niola. Proseguendo la giornata si è poi giunti alle ore 22:00 con il secondo Thrills & Nigthmares, a differenza del primo non ha avuto l’effetto desiderato dovuta alla poca affluenza di pubblico rispetto alla serata precedente. Peccato, perché hanno perso la visione di due bellissimi filmati. Il primo dal titolo Heresìa, tratto da una storia vera di A. Verga l’altro, Ego te absolvo di P. Formici/F. Scotellaro. Durante la proiezione del film di R. Binello: Come Quando Fuori Poker tutti d’accordo nel commentarlo, un filmato fatto senza ragion di causa, unica nota dolente di tutta l’Anteprima Spazio Piemonte sino ad ora, aggiungendo che ognuno è libero di suicidarsi come vuole. Torino (Italia), 6 febbraio 2012

TOO SHORT TO WAIT terzo giorno, recensione di Daniele Giordano

Continuano le proiezioni al Cineporto di via Cagliari, 42 a Torino l’inizio è come sempre dalle ore 17:00. In questa serata il tono e la qualità dei filmati incomincia a salire rispetto alle precedenti, con loro anche i sostegni di Patrocinio, peccato che alcuni lavori presentati non siano meritevoli di tale blasone. Il pubblico presente sempre più numeroso, commenta compiaciuto. Ovvia la selezione naturale, è inevitabile in un concorso, come sempre ci saranno vincitori e vinti! Da quì usciranno i nomi dei selezionati, per saperlo si dovrà apettare sabato 11 febbraio presso il Blah Blah, locale torinese dove il Piemonte Movie, in occasione dei 20 di Zenit Arti Audiovisive, si inizia dalle ore 18:30 a seguire con una proiezione: Quando Olivetti inventò il PC, di Alessandro Bernard e Paolo Ceretto. Ritorniamo dentro Il Movie, in questa giornata saranno proiettati i generi – Music Dance & Cartoons – segnalando i filmati realizzati dal CSC di Chieri, animazione nostrana di produzione nazionale che regalano emozione a grandi e piccini. Per la sezione Doc 3, si segnalano invece: Il sistema Coral, un’inchiesta su un fatto realmente accaduto, descritto in forma giornalistica; Pianezza 1706 – Maria Bricca, interpretato da molti gruppi storici del nostro territorio; a concludere la serata, l’attesissimo Thrills & Nightmares per gli amanti del genere, su sei dei titoli in scaletta soltanto due potevano essere realizzati in modo migliore, ma questo giudizio è lasciato allo spettatore votante, mentre se arriveranno a buon fine sarà la giuria a dire e porgli la parola fine. Ovunque vi trovate sappiate che domani sabato si ripete, così anche domenica, pertanto non mancate a questo piacevolissimo appuntamento. Torino (Italia), 3 febbraio 2012

TOO SHORT TO WAIT secondo giorno, recensione di Daniele Giordano

Anteprima Spazio Piemonte continua la sua proiezione, con un discreto numero di pubblico nonostante la neve e il gelo che attanaglia Torino (Italia). I documentari in questa seconda serata, non riscontrano appagano il consenso del pubblico e come per la precedente serata, si segnala un paio di titoli che potrebbero ispirare un commento – Sacerdos in Aeternum – del regista A. Chiesa (da non confondersi con Guido Chiesa), l’altro è Ballata Metropolitana in 4 tempi di Massimiliano Nicotra/ Ivan Perna, i quatto tempi si riferiscono alle fasi di come è cambiato l’aspetto della Città di Torino nella zona chiamata Spina 3. Un lavoro da recensire in altra occasione. In seconda serata, quella dei corti per intenderci , ci fu un piccolo inconveniente tecnico mettendo a rischio la serata in corso e spostarla in altra data. Risolto il problema, la serata è proseguita con la visione dei cortometraggi – Social – (curata sin dalla sua nascita dall’instancabile Gabriele Diverio), categoria attesa dai registi e filmaker, poiché i loro lavori sono proiettati in una sala cinematografica, ma non solo, essi ambiscono ad entrare nella “rosa dei 30 prescelti” di cui 10 scelti dal pubblico, 15 dagli organizzatori del Piemonte Movie e 5 da festival consociati, per essere valutati da una giuria di professionisti e quel verdetto potrebbe cambiare la vita al vincitore, non per il premio, ma per il filmato. Alcuni di questi lavori si potrebbero menzionare tra queste righe, nel vederli riescono a comunicare il giusto senso tra immagine e storia a differenza di altri, in cui la storia non emerge o sono discutibili da un punto di vista tecnico. Per il pubblico assente e quello presente, rammentiamone alcuni: A better Man, di G. Ortolani; Dall’Incubo alla Realtà, del regista Daniele Giordano; Lavoro (s)velato, di S. Novelli. Gli altri, forse declamavano una sorta di pubblicità a favore del sociale o storie incomprensibili che lo sceneggiatore non ha reso visibile nel raccontare. Non parliamo poi di quello “blasonato” e sovvenzionato per la sua realizzazione, da essere nè zuppa e tanto meno pan bagnato! Torino (Italia), 3 febbraio 2012

TOO SHORT TO WAIT recensione di Daniele Giordano

Anteprima Spazio Piemonte gestito da Piemonte Movie gLocal Film Festival 2012. E’ iniziato il conto alla rovescia, il pre-festival per i centossessanta concorrenti ammessi su quattrocento li vede per sei giorni ( dall’1 al 6 febbraio) con le proiezioni al Movie del Cineporto di via Cagliari , 42 a Torino. Le visioni hanno inizio alle ore 17:00 con un quasi no-stop sino alla mezzanotte. In gara le categorie: Amazing; Doc 1; Love; Arts; Doc 2; Social; Music Dance & Cartoons; Smile 1; Smile 2. Di questi lavori in gara, solo trenta parteciperanno alla finale della XII edizione che si terrà al cinema Massimo sempre a Torino. La giuria composta di professionisti, alla guida il regista Francesco Amato; Dario Cicchero; Mario Grasso; Donatella Tosetti. Come prima serata le visioni non erano degne di nota, tranne che per alcuni titoli come: Mirabilia, uno spettacolo di arte circense ma non solo, provenienti da tutta Europa; La moglie di mio marito è un genio del regista Moreni/Pilotto; Noi 2 del regista Trione. I premi messi in palio, di certo contribuiranno a sostenere le prossime realizzazioni. Sempre più increscendo il numero dei partecipanti e Piemonte Movie ci tiene a fare la sua parte in modo che questo settore decolli in fatto di distribuzione e come asserisce Alessandro Gaido, direttore di Anteprima Spazio Piemonte e di Piemonte Movie: Un conto è essere selezionato in un festival, altro è riuscire a vedere proiettata la propria opera fuori dei circuiti degli addetti ai lavori. Torino (Italia), 1 febbraio 2012