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martedì 29 novembre 2016

GRAND HOTEL PALACE LUXURY, UN NOME UNA GARANZIA di Daniele Giordano

Se desideri fare qualcosa… piccantemente piacevole, il luogo ideale è … meglio scrivere “potrebbe essere” una suite di un Grand Hotel, discreto e adatto a un Onorevole. Non sarebbe una commedia brillante se tutto filasse per il meglio, infatti, qualcosa va storto! Il diavolo fa le pentole… ma non i coperchi, un modo di dire che fa giusto al caso nostro.  Sì, perché il nostro Onorevole (Marco Malerba)… si era fatta l’idea… della notte di trasgressione! Altro che scappatella… tra lui e la sua segretaria (Alessandra Micozzi), una comune tresca da consumarsi tutto in una notte nel meraviglioso Hotel Luxury dove le attese della serata potrebbero cambiare! All’inizio sembra che andasse tutto a meraviglia, baci, bacetti… cambi d’abito… fino a che si presenta un terzo incomodo… non quello che pensate voi, nella stanza, o meglio, sul davanzale della suite, vi è un cadavere. Da questo momento in poi si susseguono colpi di scena, ricchi di humor, abilmente recitati con i giusti tempi scenici della farsa. La comparsa del corpo esanime rischia di modificare oltre lo scandalo, il piano amoroso dell’Onorevole. Una storia scritta sulla falsariga dell’avanspettacolo, consumate dal tempo passato, ma come in ogni racconto si trovano diverse sfumature, giacché in questa… se ne vedono più di una… Tra menzogne stravaganti e inciucio che coinvolgeranno sia il portaborse (Maurizio Poggio) che la moglie dell’Onorevole (Patrizia Battaglia), mettendoci in mezzo anche la bella infermiera (Silvia Di Giovine). Ad aggiungersi in questa girandola di sesso, ci mancava solo il marito della segretaria (Sergio Cardinale), sospettoso da tempo dell’adultera moglie, facendola seguire da un poliziotto privato. Se questo non bastasse per aggrovigliare questa intricata matassa, ecco arrivare l’impicciona e prezzolata cameriera (Patrizia Driusso) che a suon di euro aiutano... ingarbugliando di più la matassa. La “ciliegina sulla torta” la fornisce il Direttore (Niko Ferrucci), come in ogni hotel che si rispetti… anche il Luxury ha uno… leggermente “diverso da come si potrebbe pensare”, offrendo al pubblico una chicca sul finale che solo un regista come l’eclettico Tony Skandal ha saputo concepire! Questa nuova produzione del Gruppo Teatro Rivoli (G T R per intenderci) sta ottenendo dei buoni risultati. Per Audio/luci troviamo: Salvo Ribbera/Andrea Duggento. Pensavate che ci fossimo dimenticati… del cadavere (Federico Portelli) vero? Non era poi tanto defunto… semplicemente svenuto! Un hotel alquanto libertino (all’insaputa del Direttore, anche lui con i suoi scheletri nell’armadio) dovremmo dire, d’infedeltà di relazione extraconiugale,  incredibilmente divertente con un lieto fine da commedia brillante! Bell’albergo…questo Grand Hotel Luxury!

Torino (Italia), lunedì 28 novembre 2016

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sabato 7 novembre 2015

L’ITALIOTA recensione di Daniele Giordano

E’ confortevole per i gestori di sala, sapere che un attore teatrale per i suoi debutti scelga Torino… ops… volevo dire Rivoli (TO), precisamente il teatro San Paolo (via Bertone,1). Stiamo parlando di Marco Cavallaro. La scelta cade inesorabilmente su quel teatro da sempre, forse per affetto che ha per Niko e Tony o solamente per scaramanzia. Un tempo si diceva: Se lo spettacolo ha successo a Torino… è buono per il resto d’Italia. Tant’è che come in questo spettacolo “L’ITALIOTA” è stato il soul out per i due giorni di programmazione e, come se non bastasse, per accontentare ancora qualcuno, oltre questa sera, sala nuovamente esaurita,  ha aggiunto una data in più (domenica 8 novembre, ultima data ore 18:00). Difficile descrivere lo spettacolo che inizia da lontano, portando alla luce e facendo scoprire alcune raffinatezze non conosciute dal vasto pubblico. Tra esilaranti episodi, porta lo spettatore con sagacia ironia a farlo ridere di se stesso, contemporaneamente lo fa riflettere. Sebbene la sua prima è ancora da mettere in ordine sulla durata e qualche ritocco qua e là (due ore e quaranta minuti), ciò non toglie il consenso evidente ottenuto dall’affezionato pubblico. Durante < il percorso dello spettacolo > vediamo, ascoltiamo cose già sentite e mai prese troppo sul serio. Il Cavallaro, le manifesta (tormentone compreso, distinguibile da subito) in una girandola ben predisposta, sistema la quadratura del cerchio con la frase: - la storia si ripete da sempre – e lui con la sua minuziosa ricerca porta ogni presente a riflettere e ridere su come siamo. Come debutto, il pubblico uscendo, potrà dire di aver assistito a quanto siamo Italiani! Una semplice avvertenza a nostro avviso, lo spettacolo potrebbe non essere adatto a un pubblico minorile, una raccomandazione invece… munitevi di fazzoletti… perché i vostri occhi lacrimeranno dalle molteplici risate!

Torino (Italia), sabato 7 novembre 2015





martedì 28 ottobre 2014

EVVIVA IL VARIETA’ commento di Daniele Giordano

Dopo anni d’instancabile attività scenica, passando per la tv, troviamo Margherita Fumero ora anche nei panni di regista. Nel farlo, non solo si è divertita nel dirigere la compagnia I Fumeri per Caso, ha anche recitato con alcuni di loro, attraccando per due giorni al palco del Teatro San Paolo di Rivoli (TO). E’ inutile dire come il suo affezionato pubblico si è recato in quest’occasione e pronto ad applaudirla. Per la rassegna “Rivoli a Teatro” curata e sede della compagnia Campotheatro che per la stagione 2014/15 ha selezionato una piacevole programmazione adatta a tutte le età. Così è stato lieto di presentare e accogliere la Fumero con il suo “stimolato spettacolo” dal titolo EVVIVA IL VARIETA’ la quale ha voluto proporre con una miscellanea sketch, canzoni, balli, monologhi e scenette dell’avanspettacolo, rivisitando quel tempo che fu. Ponendo in vista gli interpreti nelle sue caratteristiche specifiche di esibizione. Pertanto in ordine sparso abbiamo: Maria Occhiogrosso (attrice in diverse recite con la protagonista), il cantante Nicola Oliveri, seguito da Giuseppe Zummo (cantante/attore) con Mariangela Cottone anche lei attrice nella scenetta ai giardinetti. Alessandra Arricale in un monologo; Marko Negri apre lo spettacolo con un soliloquio; mentre la brava Giorgia Lorusso e Federico Senes ballerini entrambi, mettono alla prova le loro capacità riscuotendo l’assenso del pubblico. Serena Rosata è la protagonista della simpatica scenetta dell’anagrafe. Vito Solitro, Aurora Marenco, Gina Petrucci e Immacolata Schiena sono i personaggi della gag dei cinquanta euro… o come si pagano i debiti… Non ultimi ma per chiudere in bellezza la serata, troviamo la gradevole recita dell’attore Giorgio Serra e l’estroversa Margherita Fumero nelle vesti di cameriera, in una piacevolissima conclusione teatrale… tipica dell’avanspettacolo… perché anche questo è Varietà! 

Torino (Italia), 28 ottobre 2014  


venerdì 26 settembre 2014

VOGLIO VIVERE COSÌ recensione di Daniele Giordano

A chi non piacerebbe ricalcare le gesta del “Casanova” entrando e uscendo da un’alcova all’altra con nonchalant. In breve è quello che succede durante lo spettacolo dal titolo: Voglio vivere così, portato  in scena dalla Compagnia Campotheatro al teatro Erba, con un testo navigato di Marco Cavallaro, per la regia di Ivan Fabio Perna. Il “De Bartoli” inpersonato da Bruno Sasso non perde occasione di correre dietro non a una soltanto, bensì a tutte le gonnelle che attraversano il suo cammino, riuscendo così a riempire la sua già piena settimana lavorativa armonizzandola con quella sentimentale… gestendo amorevolmente tutta la “sua catena di montaggio” con la classica e collaudata scusa del… dopo ti sposo… facendolo in modo simpatico, alle volte satirico, senza lasciare spazio a riflessioni sull’accaduto. Sebbene tutto questo potrebbe capitare nella vita di tutti i giorni, sappiamo benissimo di quel detto che recita… il diavolo fa le pentole… ma non i coperchi, quindi come in ogni bel racconto può accadere un leggero imprevisto: Tutte le gonnelle… rispondenti a Patrizia Battaglia (Camilla), Giulia Berto (Amalia), Tiziana Dentico (Francesca), Sabrina Lucarelli (Luisa), si presentano a casa di Franco De Bartoli nello stesso giorno… e intendono aspettare il futuro consorte. Caos inaspettato per il fidato Ugo, maggiordomo da tempo in quella casa (interpretato da Niko Ferrucci), esso dovrà cercare di liberarsene prima dell’arrivo del padrone di casa… cosa non facile. Il racconto ci riporta alla mente quel genere teatrale leggero, licenzioso, nato in Francia alla fine del settecento dove ci si può aspettare di tutto e di più... e così sarà.
Sebbene la commedia sia recitata in modo accettabile, troviamo una stonatura sulle scelte musicali che a nostro avviso potevano essere più ricercate, per il resto… lasciamo il gusto del finale al pubblico… di certo non scontato, portando  lo spettatore a passare in allegria una serata a teatro. Per questa commedia il consulente creativo è Tony Skandal, l’effetto luci di Salvo Ribbera. 

Torino (Italia), 26 settembre 2014