sabato 27 maggio 2017

VOLGE AL TERMINE IL TORINO FRINGE FESTIVAL di Daniele Giordano

Quello che ci aspettiamo, entrando al Garage Vian (Via Castelnuovo, 10 Torino), l’abbiamo letto nelle poche righe di presentazione, pertanto ci è sembrato appetibile sceglierlo. Il monologo che Crab Teatro, su testo di Annibale Ruccello presenta con la regia di Pierpaolo Congiu, viene affidato a Valentina Tullio che da il volto e l’interpretazione a: ANNA CAPPELLI, con la sua espressività, la dolcezza dell’attrice. Le canzoni scelte come colonna sonora, porta lo spettatore a seguire il dramma con attenzione che si rivela alle volte mansueto per poi divenire rabbioso nei confronti altrui, ma sempre con moderazione. Una donna frustata per una serie di circostanze che affliggono la sua esistenza. Vive sola in una camera d’affitto con una proprietaria ficcanaso, per seguire il posto di lavoro è andata in un luogo lontano da casa, maledettamente single… in attesa del “principe delle fiabe” una vita scialba e come se non bastasse inveisce contro Giuliana, sua sorella minore per via del padre che vuole dare a lei la sua stanza. All’orizzonte s’affaccia il ribaltamento della situazione, l’uomo della sua vita: Tonino, una vera casa e finalmente l’amore tanto agognato! Senza togliervi il gusto di assaporare questo drammatico racconto, diciamo che la solitudine può avere effetti collaterali che vanno oltre la linea di confine… e solo un’interpretazione artistica ricevuta dall’attrice può risaltarne la drammaticità del testo!

Da Berlino approda al Torino Finge Festival La compagnia Barletti/Wass con AUTODIFFAMAZIONE/SELBSTBEZICHTIGUNG per la regia di entrambi. Un lavoro contemporaneo, da parte nostra non è stata eclatante l’interpretazione, forse il testo poteva dare un senso sull’assunzione di responsabilità su frasi o azioni. Tanto meno l’essersi presentati entrambi come si sono affacciati al mondo nascendo.

Così abbiamo pensato di rimanere sino all’ultimo spettacolo, quello proposta da Cecilia D’Amico, proveniente da Roma. Avete presente quelle pubblicità che si sentono per radio, dove per non sprecare tempo e quindi denaro, lo speaker nel più breve tempo possibile deve dire una miriade di parole facendo capire all’ascoltatore il prodotto pubblicizzato. Bene, questo è quanto udirete uscire dalla bocca dell’artista in UNDERWOOD. Una macchinetta di parole uscite dalla bocca della simpatica e brava attrice riporta in scena il consumato varietà riesce a saltare dall’argomento vegano al viaggio aereo…colpa inesorabile della sua ex psicologa. I personaggi da lei interpretati meritano di essere visti… non commentati!

Torino (Italia) sabato 20 maggio 2017


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UN NUOVO E PIACEVOLE SPAZIO PER IL TORINO FRINGE FESTIVAL di Daniele Giordano

La macchina del Torino Fringe Festiva procede a ritmo serrato, come pure i suoi spettacoli che vede consensi e partecipazione del pubblico. Noi abbiamo provato un luogo particolare che per la prima volta vede entrare tra le sue mura un festival come il Fringe. Il luogo che lo ospita, si trova in via San Domenico, 28 a Torino, si tratta del Museo della Sindone, curato dalla Confraternita del Ss. Sudario nato a Torino nel 1598 per opera di un gruppo di fedeli della parrocchia di S. Pietro. In questo piacevole e accogliente spazio trova LES JUMEAUX. Sono i gemelli Davide e Mauro Borra che all’età di diciassette anni, sono andati in giro per l’Europa imbracciando le loro fisarmoniche esibendosi per strada. L’idea è quella di raccontare tra musiche e parole fatti accaduti a questi giovanissimi e impavidi ragazzi partiti dalla “Provincia Granda” come la chiamano gli abitanti di Cuneo, ivi compresa la diserzione alla leva che poco non ci mancava. Lo spettacolo si presenta scorrevole e piacevole sia per il racconto imbastito e curato dal regista Daniele Ronco sia per le musiche parigine. Il tempo trascorre deliziando lo spettatore.

Sempre nel medesimo spazio, abbiamo assistito MANUALE di DISTRUZIONE di e con Mariantonia Capriglione, per la regia di Raffaele Romita. La recita inizia in un modo singolare ma cadenzando il ritmo a mano che l’artista procede nel suo soliloquio. Di certo non è da sottovalutare il testo, poiché le sfumature si susseguono e appaiono sempre più visibili accentuando l’attenzione su quanto l’autrice interpreta non solo con disinvoltura, ma per ottenere il risultato voluto, richiede una preparazione accurata da lasciare sgomento i presenti. Sarebbe il caso di pubblicizzare di più sia il Museo della Sindone, sia la bravura di chi arriva da lontano perché ne vale la pena applaudirla.

Torino (Italia) martedì 16 maggio 2017


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QUEST’ANNO IL TORINO FRINGE INIZIA COSI’ di Daniele Giordano

Millenovecentootto, un gruppo di operai decise di costituire una Società Operaia di Mutuo Soccorso (S.O.M.S.) assegnandogli il nome dell'illustre scrittore e giornalista italiano: Edmondo De Amicis, deceduto in quell’anno. Siamo partiti da lontano per entrare in un luogo confortevole a ridosso della collina torinese con il suo bistrot o cenare nel giardino. I gestori, persone squisite, la sua “cuisine” è in grado di soddisfare i più esigenti palati, merito dei gourmet in cucina. Siamo in procinto di entrare al Circolo De Amicis, in C.so Casale, 134 (TO), nostra prima tappa (e inizio) del Torino Fringe Festival, dove ci attende una serata piena d’imprevisti come sempre, dovuta alla scelta in base all’intuito e ciò che si legge sul catalogo di facile lettura e indicazione. I posti a sedere sono completi, un buon auspicio per la prima commedia proposta e da noi scelta. Stiamo parlando di CLICHÈ, una produzione di due combinate compagnie, quella di Dramelot e Proprietà Comunicativa, che intraprendono una nuova realtà scenica. Incominciamo a dire che dal fondo della sala il monologo sostenuto dall’attrice iniziale stenta a sentirsi, tranne quando cambia il timbro di voce (urla), allora diventa nitida, i tempi del "cambio di scena virtuale" sono leggermente lunghi, lasciano lo spettatore nel più assoluto “vuoto scenico” e questo non andrebbe fatto. Tutto ciò è detto come suggerimento alla regia, in modo di affrontare con successo questi ostacoli per il girone di ritorno. Detto questo, non toglie la bravura recitativa di Francesca Bracchino (in tuta gialla) oppure quella interpretativa di Elisa Galvagno (nella tuta di colore rosa) e neppure Valentina Virando che indossa quella blu. Questa fusione di compagnie gioca in casa, poiché entrambe di Torino, il testo, a simpatia tra i presenti, scritto e diretto da Alessandro Federico. Non abbiamo fatto cenno del sottotitolo che in qualche modo è accattivante, senza pensare a essere troppo audace, crea quell’atmosfera interpretativa adatta a immaginare il passaggio dall’adolescenza alla realtà… lasciando lo spettatore nel limbo che ci sarà da parte delle interpreti ancora da… scoprire! Non deluderà le attese dello spettatore.

Continua la serata sempre al Circolo De Amicis di C.so Casale, 134 (TO), stiamo assistendo a SWING & SODA, BANDINI, l’autore di questo monologo è John Fante del quale Giovanni Guidelli è l’interprete. Racconta la confessione di un amore mancato, consumato poi alla fine della commedia. Un intreccio tra musica jazz (il volume copriva le parole dell’attore, al punto di fare cenno di abbassarla) e droga, sembrava di entrare con la scenografia preparata, in un racconto dell’investigatore privato Philip Marlowe, creato da Raymond Chandler. Gli atteggiamenti recitativi sono troppo impostati al teatrale, invece di liberare la pesantezza dell’assolo drammatico, senza togliere la preparazione artistica dell’attore. Questo genere di soliloquio, alquanto pesante, sarebbe dovuto essere trascritto in modo più fluido, così facendo forse, avrebbe trovato più consensi tra gli spettatori!

Quando leggi: DON CHISCIOTTE AMORE MIO, il titolo ti porta fuori strada. Questa commedia scritta, interpretata da Angelo Tronca nei panni de “hidalgo” e dal suo fedele scudiero (in questo caso) Francesco Gargiulo, trova un pretesto narrativo, iniziando con un “pezzo rap” certamente Miguel de Cervantes Saavedra, avrà modo di vedere com’è stato stravolto il suo capolavoro letterario, dall’alto certamente perdonerà l’impudenza, nel sentire l’ilarità in sala delle persone che assistono alle sue elucubrazioni mentali. I due protagonisti di questa commedia dove s’incontrano in questo mondo fantastico, bizzarramente mescolati elementi di non sense e il picaresco, l’episodio divertente è: Ocavallo! Non sveliamo il senso come trovata umoristica, diciamo solo che gli interpreti di questa esilarante ed effervescente recita, scandita brillantemente dai tempi scenici, merita essere vista e applaudita. Il rap cantato iniziale e l’amore finale con Sancio panza, è sostenuto piacevolmente dalla bella Astrid Casale. Sembrava la “borsa di Eta Beta o quella di Mary Poppins” il bauletto di Gian Andrea Francescutti, da esso uscivano strumenti dalla forma diversa, adatti a rendere musicalmente questa commedia facendone arte… trastullando lo spettatore compiaciuto! Da non perderla di vista.

Torino (Italia), venerdì 12 maggio 2017

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lunedì 8 maggio 2017

DELITTO AL CASTELLO DEL VALENTINO di Daniele Giordano

Valter Carignano de L’Opera Rinata, non si smentisce e continua a stupire con le Giallocomiche, frutto intuitivo e collaborativo di Marina Di Paola. Per gli affezionati e dopo il sempre esaurito a ogni rappresentazione di questo format, resta… il gusto amaro… dovranno attendere la nuova stagione teatrale per rivederlo nuovamente in scena. Come farà il pubblico a resistere di cotanta attesa! L’ultima presenza, in ordine cronologico è stata al Circolo Bloom, inutile dire del successo costante, sostenuto dal pubblico di questa simpatica trovata incentrata sul Commissario Agenore Pautasso della Regia polizia di Torino, protagonista alle prese con malviventi dell’epoca. Il periodo raccontato dalla brillante serie, è ambientato nei Borghi circostanti di una Torino a fine ‘800, inizi novecento, dove la città, intraprendeva la sua lunga trasformazione. A quell’epoca, percorrendo le vie torinesi, era facile incontrare personaggi che hanno disegnato la storia, mantenendo forte il richiamo sabaudo; su questo punto fa leva il buon Carignano, inserendoli nella sua commedia, miscelato tra episodi realmente accaduti… che per ragione di stesura preferisce alterarli leggermente e contornarli da “frivole macchiette” che gli attori andranno a recitare. I nomi altisonanti inverosimili, alle volte blasonate da chissà quale casato pervenuto, sono una piacevole sfumatura che sagacemente inseriti dal regista da un'elevazione in più alla vicenda da narrare, coinvolgendo il divertito pubblico, facendolo interagire! Pertanto avrete modo di conoscere Clementina Limpieza Guadalupa De Almeida Ribera Pinto Dos Santos Van der Meulk (Rossana Bena), una ricca imprenditrice sudamericana…muy caliente; il tuttofare Peppiniello Cacace non poteva che essere Massimo Saracino; un volto nuovo è quello di Maurizio Cerchiano (Falabràc du Ratòn, stilista francese), infine la brava e simpatica (Margarethe Mùller e voce fuori campo) Marina Di Paola che si presta a tutte le esigenze del regista Valter Carignano alias, Commissario Pautasso.
Questa volta, “l’eroe Pautasso”, è alle prese con un delitto avvenuto durante l’Esposizione Internazionale dell’Industria e del Lavoro (Expo 1911) presso il Castello del Valentino. Come sempre spetta a lui scoprire il reo o gli assassini, fornendo al pubblico indizi tali da aiutarli a individuare il colpevole. Tra i vari personaggi che compongono la simpatica recita e per ingarbugliare ancor di più la matassa, troviamo Flaminio Perez nei panni di un falso Alessandro Cruto, inventore della lampada a incandescenza, scoperta molto prima di Thomas Edison. Il metodo è sempre il medesimo, cambiano alcuni attori, la storia diventa frutto d’interesse storico che per certi versi rispecchia “quasi fedelmente” la realtà, scritto in modo semplice, ma l’effetto è piacevolmente apprezzato, tanto da lasciare ogni volta decine di persone fuori dal teatro!

Torino (Italia), giovedì 13 aprile 2017
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