sabato 27 agosto 2016

UNA STORIA DEL SOL LEVANTE: LE SPADE DEI SAMURAI di Daniele Giordano

Il fascino dell’oriente con i suoi personaggi che hanno aiutato a fomentare le fantastiche leggende, tramandate sino ai giorni nostri. L’oriente, terra sconfinata e dalle tradizioni arcaiche, come antichi sono “gli spadari”, costruttori di nobile arte nel costruire le famose Katane, spade affilatissime pregne di fatica e storia. Per addentrarci, dovremo fare un balzo indietro nel tempo, quando in quelle terre vi erano i samurai giapponesi, autentici “nobili cavalieri” al servizio di un signore di quelle terre, ma questa è un’altra storia. Noi ci soffermeremo su com'è costruita una spada e come si usa, ma prima… un po’ di storia.
La spada nasce durante Muromachi (1392 – 1573) in quel periodo, si cambiò modo di portare la spada, infatti, il guerriero volgeva la lama rivolta verso il basso, la tendenza era di posizionare la lama verso l’alto, in maniera che il fendente tagliasse in due parti il nemico con un solo colpo, solamente con il gesto di sfoderarla. Alla Katana abitualmente era abbinata la Wakizashi, una più corta rispetto alla prima, di lunghezza circa 50 cm, si usava allo scopo di finire nemici disarmati o per compiere Harakiri, insieme formavano Daisho (letteralmente “grande e piccolo” come la Katana e il Wakizashi).Nel tempo (Azuchi – Momoyama dal 1573 – 1614), la spada giapponese è soggetta a mutevoli cambiamenti di lavorazione, fornendo una lunghezza superiore ai 60 cm. fu riservata ai nobili Samurai, sino al periodo Meiji (1868 – 1912) in cui la casta fu dichiarata estinta e vietando di portare in pubblico il Daisho. E’ affascinante sapere quante leggende sui Samurai, Draghi e vergini donzelle da salvare si raccontano come in quest'antico testo. Narra che il dio del mare e delle tempeste un drago, assetato di sangue (vergine) di giovane, pretendesse la sua preda in cambio di non devastare quella provincia. La vittima, appartenente all’ottava delle sue sorelle ormai decedute per via del drago, (interessante sapere che per l’epoca il numero otto fosse sempre presente), escogitò uno stratagemma per ubriacare le otto teste del drago, fornendo otto barili di sake. prima del sacrificio, il drago non seppe fermare la tentazione e si ubriacò… addormentandosi. Così fu più facile sconfiggere il drago tagliando, le otto teste per poi passare al taglio delle code, recidendole sino all’ultima delle otto che nel tentativo di tagliarla, trovò difficoltà e resistenza (il numero nel tempo da otto si modificò in quattro), al punto che dovette squarciarla in senso verticale per comprendere il perché della sua opposizione. Con stupore della vincitrice, dalla coda del drago uscì una sorprendente spada…mai vista una di così sfolgorante e straordinaria bellezza, tant’è che decise di donarla alla dea del Sole, sperando che potesse riconciliarsi a causa di un antico litigio.  Bella, questa leggenda! Se guardiamo da vicino con occhio attento, avremo modo di scoprire come l’arte giapponese, presenta nella sua essenzialità la sua filosofia Zen, sfoderando una katana. Il guerriero pratica i suoi fendenti rapidi e successivi, simulando gesti simili a una danza, dove trova spazio l’arte dell’essere, è attraverso a essa che la pratica Zen   spada a lama curva e a taglio singolo di lunghezza superiore a 2 shaku (60 centimetri circa), riservate ai soli Samurai, come segno sociale distintivo. La spada del Sol Levante, afferrata a due mani, serviva per stoccare con fendenti precisi gli avversari, sebbene Musashi Miyamoto con < Il libro dei cinque anelli > raccomandasse l'impugnatura singola, fu portata di solito dai membri della classe guerriera, insieme alla "wakizashi", una seconda spada più corta (fra 1 e 2 shaku).  si dice che nella spada vi sia l’anima del forgiatore, in realtà esiste ma di acciaio più morbido in  modo da attenuare l’urto di ritorno.
La combinazione delle due spade era chiamata daisho, rappresentava il potere o classe sociale e l'onore dei Samurai. La lama della Katana non aveva bisogno di necessità di forza nel fendere e colpire, essa era capace di recidere di netto un intero fascio di canne di bambù, tenute insieme da una corda spessa di diametro in un solo colpo. Le Katane di Masamune Okazaki, il cui significato è: essenza divina della giustizia eterna, è stato un forgiatore di spade giapponesi, legando il suo nome alle spade dei Samurai, in suo onore è istituito il Premio Masamune, offerto durante la competizione tra Forgiatori di Spade del Giappone.


Torino (Italia), venerdì 26 agosto 2016


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Di conseguenza, l’opinione personale espressa su ogni notizia pubblicata, è basata in conformità dell’argomento, spettacolo o evento trattato, senza necessariamente sentirmi obbligato a scrivere o diffondere la mia opinione per quanto opinabile sia su cosa ho visto, letto o altro. Per questo motivo si precisa inoltre che questo blog, non può considerarsi un prodotto editoriale, bensì di pensiero eventualmente da condividere.  A cura dell’autore. Copyright 1990 – Fragment (consider revising). Daniele Giordano mail: lonevolfilm@gmail.com All Rights Reserved.





giovedì 25 agosto 2016

IL COMUNE DI TORINO E LA REGIONE PIEMONTE (ITALIA) PER LE VITTIME DEL TERREMOTO di Daniele Giordano

LA CULTURA TORINESE E PIEMONTESE: GLI INCASSI DOMENICALI DEI MUSEI DEVOLUTI ALLE POPOLAZIONI COLPITE DAL SISMA
Torino, 24 agosto 2016. Il sistema culturale torinese e piemontese si mobilita in aiuto delle popolazioni colpite dal terremoto che nella scorsa notte ha sconvolto numerose comunità nell’Italia Centrale: dopo un rapido consulto fra gli assessori competenti della Città di Torino e della Regione Piemonte, è stato congiuntamente stabilito di devolvere alle vittime del sisma gli incassi realizzati dai rispettivi musei nella giornata di domenica 28 agosto.
Da parte regionale, l’assessore Antonella Parigi ha raccolto la piena adesione delle presidenti del Consorzio La Venaria e del Castello di Rivoli, che metteranno a disposizione le entrate derivanti dalle visite alla Reggia e al Museo d’Arte Contemporanea. Analogamente, l’assessore cittadino Francesca Leon si è immediatamente accordata con la presidente della Fondazione Torino Musei, affinché tutti i musei civici - Palazzo Madama - Museo Civico d’Arte Antica, GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, MAO Museo d’Arte Orientale e del Borgo e Rocca Medievale - partecipino alla raccolta fondi, a cui hanno aderito anche il Mibact con i Musei Reali, insieme a Museo Nazionale del Cinema, Museo Egizio, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Museo di Arte Contemporanea Castello di Rivoli, La Venaria Reale, Museo Nazionale del Risorgimento Italiano, Museo Nazionale della Montagna, Museo Ettore Fico, Museo Civico Pietro Micca, Museo Diffuso della Resistenza, PAV, Palazzo Falletti di Barolo, Museo della Sindone, Museo Nazionale dell’Automobile, Juventus Museum e la Fondazione Merz. Al contempo, un invito viene anche rivolto a tutti i cittadini, perché utilizzino l’ultima domenica di agosto per compiere un importante gesto di solidarietà attraverso la fruizione dei nostri beni culturali: proprio in un momento come questo, in cui anche il patrimonio artistico e architettonico del Paese è stato duramente colpito, è importante ribadire il ruolo della cultura mettendola a disposizione di chi sta subendo questa immane tragedia.
Comunicato dagli Ufficio Stampa e Relazioni con i media

Torino (Italia), 25 agosto 2016



giovedì 18 agosto 2016

UN NOME, UN BRAND MADE ITALY di Daniele Giordano

Che Torino fosse sorgente e laboratorio d’idee l’abbiamo sempre sostenuto in diverse occasioni, tant’è che ogni tanto qualcuno pensa bene di “appropriarsi”, portandosi via qualche ricordino come souvenir. Se poi ci addentriamo nel Made of Italy o del Made of Hand beh, su questo non vi è alcun dubbio o paragone di manufatto, siamo veramente bravi! Questo per introdurre un brand, presente in almeno dodici paesi del mondo e, guarda caso la nuova sede da poco inaugurata è qui a Torino. Mialuis, il marchio in questione tutto torinese, è di Mariaelena e Roberto Mallone (quest’ultimo segue l’aspetto commerciale, a differenza della creatività della sorella), insieme hanno saputo trasformare l’idea di Mariaelena, concretando un sogno divenuto mestiere. Con dovuta passione e impegno la marca, è apprezzata non solo in Giappone, anche nel Nord Europa e, consolida le sue radici in città con l’accogliente sala espositiva, rendendoci ancor più orgogliosi. Il laboratorio/studio, realizza borse esclusive, utilizzando pregiati pellami morbidi, di cui ogni pezzo che entra nel mercato, è tinto con maestria sino a ottenere un prodotto unico sia nei colori sia nei disegni, tanto da non passare inosservato. Forse, un particolare interessante è sapere come tocco finale di questo brand, è quello di “battezzare le sue creazioni” con nome proprio di donna o uomo, non preso a caso sul calendario, bensì della persona incontrata che abbia in qualche modo suscitato un particolare interesse nella vita del design Mariaelena, questa chicca, potrebbe essere paragonata come la “ciliegina sulla torta”.   

Torino (Italia), giovedì 18 agosto 2016

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mercoledì 10 agosto 2016

GRAND DEFILE’ de HAUTE COUTURE di Daniele Giordano

Parlando di Alta Moda, in particolare della Paris Fashion Week, si sono appena spenti i riflettori sulla passerella de Ville Lumiere o del Grand Palais Langerfeld a Parigi, presentando l’Haute Couture di abiti per la prossima stagione primavera /estate che solo donne abituate a sfoggiare in occasioni esclusive, potranno indossarli. Non di certo in quest'occasione, recentemente abbiamo visto abiti definiti di “alta sartoria” che di tale definizione avevano solamente la parola, ahimè abusata troppo a sproposito. Restando sul bello invece, sono sfilati abiti di fattura pregiata a iniziare dal materiale impiegato, la ricerca dell’innovazione sul taglio pur rimanendo sul romantico, utilizzando, come a fatto Giorgio Armani del velluto nero per la sua Privè, guardando intensamente a ringiovanire chi lo indossa, non solo, facendo incontrare lo stile e l’esuberanza, senza tralasciare la comodità e praticità del capo indossato. Non sono da meno i ricami che arricchiscono giacche e tailleur o vestiti da sera, poi ancora scarpe con ornamenti presentati da Cruise dall’aspetto interessante da rendere ancor più affascinante il suo contenuto. Recarlo, con la sua linea di pendenti in oro bianco che adornano le pregiate perle Tahiti e diamanti, rende questa linea di orecchini una regalità di chi l’indossa o il collier di Bulgari in oro rosa, ametista e diamanti che fanno della collana “Serpenti seduttori” un pezzo più unico che raro. Abiti cortissimi impreziositi da ricami, pizzo macramè, gradazioni cromatiche prese in “prestito” da Fabergé, il plissé in certi abiti per continuare a far sognare i teen age è la proposta di Gianbattista Valli, porta in visione la sua
 inventiva, riproducendo stucchi di antichi palazzi o intarsi di fiori. In conclusione, non solo a queste magnificenze appena descritte, si aggiunge altro, parliamo di Salvatore Ferragamo, il quale ha riaperto i battenti del suo storico negozio in Parigi, presentando agli ospiti la sua collezione di scarpe e borse, orgoglio dei talentuosi maestri pellettieri fiorentini, sinonimi da tempo e legati alla cultura e tradizione italiana artigianale del Made of Italy. Sotto gli occhi increduli degli invitati, si sono distinti nel confezionamento di una scarpa da uomo (fedele all’originale del 1958 realizzata dal Ferragamo) e una borsa (edizione limitata) smaltata con i colori della bandiera francese. Il comune denominatore, al di là dell’età, frutto di un lavoro artigianale realizzando capi, catturando l’attenzione per un abbigliamento elitario da togliere il fiato solo nel vederli sfilare. Con un “salto simbolico”, ritornando in Italia, abbiamo visionato AltaRoma che ha fatto sfilare una couture dall’aspetto diverso da quello parigino, leggermente commerciale e presentato da giovani stilisti, quindi una moda svezzata dai soliti rigidi canoni pur mantenendo preziosità, concedendo la possibilità alle giovani leve di scatenarsi in una fantastica girandola di colori e modelli, suscitando non poco interesse. Uno stimolo, contemporaneamente una sfida per portare nuovi designer, senza stravolgere l’Alta Moda, giacchè essa ha regole precise, modificandole si rischia il pret-à-porter, realtà ben diversa dall’Alta Moda. Per Renato Balestra, couturier di professione, presentare i suoi capi in passerella è molto facile, lo dimostra con la collezione dalle innumerevoli sfumature di blu… iniziando dal colore del ghiaccio, sino al profondo blu marino o della notte che sia. Tra i suggerimenti visti, è da segnalare il ritorno di Sara Lanzi con le sue apparizioni pittoriche, mettendo in evidenza tinte e materiali con ricercata eleganza. In conclusione Alta Roma, vuole essere a ogni edizione un coinvolgimento tra stilisti esordienti e maestri di nicchia per confrontarsi sull’esperienza e innovazione, rendendola più moderna e convincente. Per questo motivo, rivolge le luci sul concorso < Who Is On Next? > in collaborazione di Vogue Italia, giunta alla sua dodicesima edizione.

Torino (Italia), mercoledì 10 agosto 2016  

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sabato 6 agosto 2016

DAL FESTIVAL DI LOCARNO di Daniele Giordano

Il Festival del Cinema di Locarno (sino al 13 agosto), sotto la direzione artistica di Carlo Chatrian, quest’anno dedica il concorso a due registi recentemente scomparsi: Abbas Kiarostani e Micheal Cimino (visto l’ultima volta al Festival Cinemambiente di Torino). Come per altre occasioni spettacolari di richiamo di pubblico, non sono passati inosservati gli agenti in città (per eventuali attentati), pronti a intervenire in qualunque circostanza senza trovarli impreparati, pattugliando con molta discrezione. Diciassette sono i film in concorso, tutti in prima visione assoluta, provenienti da Giappone, Portogallo, Bulgaria, Tailandia Corea e Malesia, tra questi un film italo-austriaco di Tizza Covi e  Rainer Frimmel dal titolo Mister Universo. Per il concorso Cineasti sono quindici in lizza e fuori concorso la proiezione di Valeria Bruni Tedeschi con “Une jeune fille de 90 ans”. Il premio Leopard Club Award 2016 per i suoi cinquant’anni di carriera sarà assegnato all’attrice Stefania Sandrelli con i suoi splendidi settant’anni con la proiezione del film “Il Conformista” regia di Bernardo Bertolucci, mentre altri premi come l’Excellence Award Moet & Chandon a Bill Pullman e Gemma Arterton, il Pardo (alla carriera) a Jane Birkin.


Torino (Italia) sabato 6 agosto 2016

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lunedì 1 agosto 2016

UN MONITO di Daniele Giordano

Cari AMICI Virtuali e Reali, è tempo di vacanze e come sempre capita che qualche scellerato abbandoni il proprio animale... Dedico questo a tutti indistintamente,
 in modo che ogni persona amica, conoscente o semplice amico dell'amico del mio amico lo condivida sino a farlo diventare virale. Una catena di solidarietà. Grazie ... non costa nulla e tanto meno non si vince nulla, se lo condividerete... farete cosa grande e gradita!