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lunedì 8 maggio 2017

DELITTO AL CASTELLO DEL VALENTINO di Daniele Giordano

Valter Carignano de L’Opera Rinata, non si smentisce e continua a stupire con le Giallocomiche, frutto intuitivo e collaborativo di Marina Di Paola. Per gli affezionati e dopo il sempre esaurito a ogni rappresentazione di questo format, resta… il gusto amaro… dovranno attendere la nuova stagione teatrale per rivederlo nuovamente in scena. Come farà il pubblico a resistere di cotanta attesa! L’ultima presenza, in ordine cronologico è stata al Circolo Bloom, inutile dire del successo costante, sostenuto dal pubblico di questa simpatica trovata incentrata sul Commissario Agenore Pautasso della Regia polizia di Torino, protagonista alle prese con malviventi dell’epoca. Il periodo raccontato dalla brillante serie, è ambientato nei Borghi circostanti di una Torino a fine ‘800, inizi novecento, dove la città, intraprendeva la sua lunga trasformazione. A quell’epoca, percorrendo le vie torinesi, era facile incontrare personaggi che hanno disegnato la storia, mantenendo forte il richiamo sabaudo; su questo punto fa leva il buon Carignano, inserendoli nella sua commedia, miscelato tra episodi realmente accaduti… che per ragione di stesura preferisce alterarli leggermente e contornarli da “frivole macchiette” che gli attori andranno a recitare. I nomi altisonanti inverosimili, alle volte blasonate da chissà quale casato pervenuto, sono una piacevole sfumatura che sagacemente inseriti dal regista da un'elevazione in più alla vicenda da narrare, coinvolgendo il divertito pubblico, facendolo interagire! Pertanto avrete modo di conoscere Clementina Limpieza Guadalupa De Almeida Ribera Pinto Dos Santos Van der Meulk (Rossana Bena), una ricca imprenditrice sudamericana…muy caliente; il tuttofare Peppiniello Cacace non poteva che essere Massimo Saracino; un volto nuovo è quello di Maurizio Cerchiano (Falabràc du Ratòn, stilista francese), infine la brava e simpatica (Margarethe Mùller e voce fuori campo) Marina Di Paola che si presta a tutte le esigenze del regista Valter Carignano alias, Commissario Pautasso.
Questa volta, “l’eroe Pautasso”, è alle prese con un delitto avvenuto durante l’Esposizione Internazionale dell’Industria e del Lavoro (Expo 1911) presso il Castello del Valentino. Come sempre spetta a lui scoprire il reo o gli assassini, fornendo al pubblico indizi tali da aiutarli a individuare il colpevole. Tra i vari personaggi che compongono la simpatica recita e per ingarbugliare ancor di più la matassa, troviamo Flaminio Perez nei panni di un falso Alessandro Cruto, inventore della lampada a incandescenza, scoperta molto prima di Thomas Edison. Il metodo è sempre il medesimo, cambiano alcuni attori, la storia diventa frutto d’interesse storico che per certi versi rispecchia “quasi fedelmente” la realtà, scritto in modo semplice, ma l’effetto è piacevolmente apprezzato, tanto da lasciare ogni volta decine di persone fuori dal teatro!

Torino (Italia), giovedì 13 aprile 2017
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martedì 13 dicembre 2016

IL FANTASMA DEL TENORE BALBUZIENTE di Daniele Giordano



In certi periodi dell’anno, si è tutti abbastanza bravi o almeno si cerca di esserlo. Come lo è stato lo sceneggiatore delle Giallocomiche della compagnia L’Opera Rinata/CambiaMenti. Sì, perché nell’undicesima puntata di questo azzeccato serial teatrale, non ci sono stati uccisioni, solamente un piccolo e innocuo furtarello… che il Commissario Agenore Pautasso della Regia polizia di Torino deve individuare il colpevole tra gl’indiziati. Per i più che abitualmente seguono le sue avventure, tratta di mettere insieme storia tangibile sulla città, ricercandola da chi scrive in questo caso il giallo e intrecciarlo in chiave comica trasformandolo in commedia, sino alla ricerca della soluzione finale da parte del pubblico. Un format interessante dal punto di vista istruttivo su episodi realmente accaduti e l’interazione da parte di chi assiste fornendo la spiegazione e risolvendo il caso, uno spettacolo per tutti qualunque sia l’età. La trama, quasi inverosimile pone in primo piano sfumature del passato ad esempio il Teatro Scribe o Teatro di Torino, situato a lato della Rai in via Verdi 26 e la Mole Antonelliana, in pieno centro città. Fu uno dei primi epici teatri del capoluogo torinese, di lui resta poco o niente, rimangono due lati e una “voragine” unica memoria sopravvissuta ai bombardamenti della seconda guerra mondiale, il Museo del Cinema per mascherare i due lati ancora in piedi, ha posto su ogni finestra, la foto di celebri attori. Questo teatro, fu costruito intorno al 1857, opera dell’Architetto Giuseppe Bollati, la sala,  un trionfo di dorature con quattro ordini di palchi a loggione, capienza millequattrocento spettatori, tra i più importanti della capitale del Regno di Sardegna. Circa dieci anni dopo, con il passaggio della capitale a Firenze e poi a Roma, ci fu il degradamento del teatro ospitando eventi minori e compagnie dialettali. La storia dello Scribe terminò con tale nome per riprendere una vita nuova come Teatro Torino, ma questa è un’altra storia.  Ritorniamo alla commedia de Il Fantasma del Tenore Balbuziente, “il decollo” è stato lento, sembrava che non ci fosse il solito spirito, forse per la presenza dell’ectoplasma, sta di fatto che questa defaiance è durata pochissimo, pronta come sempre volare tra battute spiritose per terminare con le indagini e trovare il colpevole del furto dello spartito autografato da Giuseppe Verdi. In questa tornata troviamo in ordine di apparizione il direttore d’orchestra russo Sergio Cardinale, l’impresario teatrale Massimo Saracino, la pianista Marina Di Paola, poteva mancare la cantante francese nei panni di Sara Zagaria, tuttofare e portinaia del teatro Scribe Rosanna Bena. Per terminare la lista degli attori di questa compagnia, ecco entrare con il suo trench: il Commisario Pautaso!     
Torino (Italia), lunedì 12 dicembre 2016

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venerdì 25 novembre 2016

FU L’INIZIO DELLE GIALLOCOMICHE di Daniele Giordano

Nonostante la pioggia copiosa che imperversa sul Piemonte e Liguria e continua a inondare alcune città bagnate dal fiume Tanaro (non solo da questo), l’allerta della Protezione Civile, scuole chiuse, tutto in poco tempo. Come se non bastasse, si aggiunge come da copione, sul luogo definito alla moda da giornali non solo locali, per le serate mondane, ormai del luogo rimane un lontano ricordo, oltre allo scritto che si hanno dei “Murazzi”, situato in una sponda del fiume più lungo d’Italia, tra il ponte Vittorio Emanuele II e quello di Piazza Vittorio per intenderci, come sempre ha voluto dimostrare la sua irruenza… straripando sulla banchina come da usuale sceneggiatura di queste circostanze. Viene da pensare: Chissà se tutta quest’acqua abbia eliminato se non tutta, almeno in parte di quella pianta acquatica chiamata Miryophyllum aquaticum, dal nome più facile che si erano “accasate” lungo il percorso del fiume PO… L’abbiamo presa alla larga proprio per dire che sebbene sia capitato tutto questo e altro ancora, non ha fermato i seguaci delle Giallocomiche, anzi continua a fare proseliti. A contarle forse una decina, le stesure dei simpatici racconti scritti da Valter Carignano in arte Agenore Pautasso, commissario della Regia Polizia di Torino, complice di questo volere è della simpatica e brava attrice qual è Marina Di Paola (senza svelarne mai il significato della sua doppia personalità di ruolo), entrambi costituenti de L’Opera Rinata/ CambiaMenti Teatro che tempo addietro decisero d’inventarsi questo format. Ed eccoci alle prese di un nuovo racconto e noi pronti a recensirlo: Il Caso della Bagna Cauda Avvelenata, presentato ieri sera alla “Cueva del Duende” un piccolo ma simpatico e ospitale locale a iniziare da chi accoglie il pubblico venuto ad assistere.  Si fa per dire poiché è stato il primo dei soggetti portato in pubblico circa due anni or sono. Per chi non sapesse o non ha mai partecipato a una di queste commedie, diciamo subito che la stesura è adatta a qualsiasi età ed è colorita da toni satirici e istruttivi contemporaneamente, perché tratta in parte fatti veritieri intorno al ‘900 su Torino e cintura, conditi con sarcasmo e vivacità degli attori, infine, sui nomi affibbiati ai personaggi da loro interpretati, un esempio? In ordine d’entrata, ecco Sonia Di Lecce in arte Emanuela Filiberta Carlina, figlia secondogenita di Stanislao Cavaturacciolis, poi c'è Goffredo De la Crepe, un cuoco farfuglione al servizio del Casato Cavaturacciolis (innamorato di Emanuela), impersonato dal bravo Massimo Saracino. Su Marina Di Paola alias Amedea Savoiarda Vittoria la primogenita della famiglia, un nome come sempre lunghissimo, amante dei suoi due cavalli, questa volta con accento bergamasco (che ci azzecca… lo saprete solo vedendo la recita) e modi da “maschiaccio” pur essendo donna…senza ripeterci, ci siamo espressi a inizio discorso. Infine una nouvelle entrée, la collaudata attrice Rossana Bena che in breve tempo ha sostenuto e si è immedesimata nella parte a lei assegnata…oseremmo dire sin troppo… Che cosa dovremmo aggiungere a queste Giallocomiche se non quello che pur essendo leggere e spensierate… “non strappano, né sforzano” la risata, bensì fanno di essa una costante sin dalle prime battute, dirla con parola semplice piacciono, proprio perche sono fatte in questo modo, sostenuta dalla forza del pubblico che interagisce con lo spettacolo, senza dubbio è questa la chiave del successo che hanno le rappresentazioni messe in scena da lungo tempo, senza curarsi se è narrata in teatro o spazio polifunzionale, al pubblico poco interessa il luogo, è attratto dalla genuinità e come recitano gli attori, non ultimo, dal desiderio di scoprire chi è oppure sono gli assassini del racconto inventato.

Torino (Italia), venerdì 25 novembre 2016

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lunedì 14 novembre 2016

IL CASO DELLA COLLANA MISTERIOSA di Daniele Giordano

Ogni tanto il Commissario Pautasso della Regia Polizia ritorna in teatro per il piacere dei bambini, se, però la vogliamo dire tutta, gradita anche agli adulti… genitori compresi. Chi ha perso questa domenica la nuova avventura de L’Opera Rinata al circolo BLOOM di Torino, non saprà come si sono svolti i fatti sul Caso della Collana Misteriosa. E’ stata rubata! Intanto cominciamo a dire che i nomi dei personaggi sono sempre pittoreschi, per esempio: Marchesa Rudegonda Palafrèna Colonna Orsini Varaldo di Montefiascone, nobile romana oppure, Olga Galina Kocilova, aristocratica russa. Poi lo sceneggiatore ha voluto introdurre nella storia, il fonografo di Thomas Alva Edison (di questo parleremo alla fine del commento), mentre per castigarvi, non accennerò nulla sul Giallocomiche, giacché non c’eravate, altrimenti sapreste che non ci sono stati omicidi, di conseguenza nessuno è morto, semplicemente come accenna il titolo, si tratta di un furto della collana, ma l’ardimentoso commissario Pautasso anche questa volta ha chiuso il caso risolvendolo. La semplicità della meccanica, nello stilare quest’ennesima simpatica avventura di Valter Carignano (in arte Commissario Pautasso), ha portato tra il pubblico otto vincitori (bambini a dispetto dei grandi), svelando non solo chi ha commesso il furto, oltre a spiegarne la dinamica. Meno male che inizialmente avevamo detto di non aggiungere nulla alla commedia… l’avevamo accennato per invogliarvi a essere presenti alla prossima Giallocomica! Però, il sagace Valter, unire l’invenzione della registrazione audio (anno 1877, su cilindro a cera) per la commedia, è stato geniale. Una chicca è doverosa citarla: Se mai passate davanti al 148 di Corso Regina Margherita in Torino, vi troverete davanti ad un negozio che non pare per niente un negozio, neppure un bazar, tanto meno un mercatino dell’usato beh, in quel luogo troverete il “grammofono” citato nella Giallocomiche de L’Opera Rinata. Noi terminiamo con un elogio per la loro interpretazione scenica sia alla nobile romana (l’altro nome è troppo lungo) interpretato da Monica Carelli, sia a Marina Di Paola nei panni della cuoca tuttofare con il pallino dell’opera lirica, entrambe hanno saputo mantenere armoniosa la recita facendo ridere sin dalle prime battute. A tutti noi non rimane che aspettare il prossimo e avvincente caso del Commissario Pautasso e le sue Giallocomiche.

Torino (Italia), lunedì 14 novembre, 2016





martedì 12 gennaio 2016

Il FANTASMA della LAVANDAIA CANTERINA recensione di Daniele Giordano

Quasi come lo spot pubblicitario di una nota marca: due sono meglio di uno! Non è un rebus, non si vince niente indovinando. Stiamo parlando dell’ennesima fatica di Valter Carignano & C. de L’Opera Rinata – CambiaMenti Teatro congiuntamente con un’altra nota compagnia teatrale Thealtro. Due sono meglio di uno dicevamo, perché lo spettacolo delle Giallocomiche, oltre averlo presentato come di consueto al pomeriggio nella sala polivalente Lombroso 16 in Torino, ha replicato la sera per soddisfare l’enorme richiesta dei suoi fedelissimi seguaci e amanti di genere in tinta.  Sala gremita, pubblico adulto rispetto il pomeriggio, tra i presenti tre persone che hanno indovinato la soluzione con una dettagliata spiegazione. Forse è bene per chi non sapesse del perché si chiama “giallo” il genere poliziesco. La prima copertina del pamphlet (edito Mondadori), fu rappresentato con un cerchio di color rosso, all’interno una figura, tutto su sfondo color giallo. La grafica, è piaciuta da subito, tant’è che l’editore non ha mai cambiato la copertina… fortunata. Questo in sintesi. Tornando allo spettacolo, dal titolo Il Fantasma della Lavandaia Canterina, sono testi che presentano fatti di pura fantasia, unita alla cultura di un tempo lontano, narrando aneddoti della città di Torino sul finire dell’ottocento. Si raccontano fatti e luoghi reali, conditi con la libera interpretazione del regista Valter Carignano. In quest'avventura ci riporta indietro a un precedente episodio. Come sempre il regista ama nominare i personaggi con "brevità voluta", facendolo con sagacia tale da corrispondere a una risata. Una prova lampante, la prima a presentarsi è: Rosetta, Nunzia Maria, Reginella, Immacolata Cacciapuoti, solitamente si fa chiamare “semplicemente Reginella” (Marina Di Paola, ideatrice del format), proviene da Salerno “salita d’abbasce” per una questione famigliare molto importante e questo solo all’inizio. Alle volte è bene ricordare che i caratteri con cui sono scritte le insegne dei negozi sono chiari e leggibili, come nel caso della merciaia e padrona del negozio di lavandaia… da non confondere come “ufficio informazioni”, anche lei ha un nome che non finisce mai… altrimenti detta Gioàna per ragioni di spazio di cui si prende il merito Monica Carelli. Due nuove figure si affacciano nel cast e sono: Paola Pozzo detta Chiarin e sua figlia Vichin di padre ignoto, al secolo Sonia Di Lecce. Con questo nuovo episodio, ritorna una vecchia conoscenza delle“Giallocomiche” Don Vincenzo Cacciapuoti (Massimo Saracino) sacerdote salernitano. Ex parroco della cappella delle Piccole Sorelle Lavandaie della Madonnina Piangente del Rubatto (questo è il titolo più lungo nella storia delle rappresentazioni) accompagnato dall’immancabile perpetua (Antonella Argentini) Sestilia Prefica Parlalvento, una donna che al pari del bradipo… riesce a batterlo in lentezza, se poi accenniamo al suo orgoglio, ci tiene a precisare che non ha mai lavorato in vita sua… perché si sa chi lavora suda e poi si prendono i malanni! Non ultimo, solo perché entra in scena sul finire dello spettacolo, il Commissario Agenore Pautasso (Valter Carignano, regista, sceneggiatore e attore) sebbene sia trascorso un anno e mezzo dalla prima volta che indossò l’impermeabile stile, “tenete Colombo” continua le sue ricerche sulla Torino ottocentesca, intersecandola nelle storie Giallocomiche che sono di una bellezza da vedere più che recensire… piacendo a Grandi e Piccini!

Torino (Italia), lunedì 11 gennaio 2016