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lunedì 12 febbraio 2018

TOO SHORT TO WAIT, SERATA FINALE di Daniele Giordano

Sembrava un progetto quasi irraggiungibile, mancava nel suo contesto urbano, lo ricordo come fosse ieri!
Il suo numero di affezionati non contavano le dita della mano, eppure come l’acqua corrode la roccia, la costanza e l’umiltà di chi l’ha ideato, soprattutto per avere le idee ben chiare, mise in moto questo meccanismo, portato avanti con amore ampliandolo! Il suo percorso è iniziato dal comune di Moncalieri, alle porte di Torino. Questo <seme ha incominciato a mettere radici, germogliando ha sviluppato rami sino a diventare albero che sta dando i suoi frutti>. Parlare del tempo che fu, considerato i successi ottenuti anno dopo anno di serio lavoro per uno che al visto il suo processo evolutivo è facile, ed è anche facile complimentarsi con Alessandro Gaido e il suo staff per quanto hanno fatto facendo crescere il Piemonte Movie. Grazie a nome di tutti i videomaker, registi che sono passati in questi lunghi anni nel concorso, dando la possibilità alle persone che si prodigano nel settore cinema, qualunque sia il risultato ottenuto, è bello vederli creativi mettendosi in gioco. Altrettanto è piacevole ricordare il trascorso… insieme a quei pochi. Ora le redini sono passate di mano, Gaido presidente, lascia la direzione a una persona capace non solo di portare avanti il programma delineato ma introducendo innovazioni, questo è il lavoro di Gabriele Diverio, facendolo con dovizia. Era doveroso scriverlo e comunicarlo. Parliamo invece di Anteprima Spazio Piemonte e il suo “Too Short Too Wait appena concluso. Da quanto risulta ci sono state maggior iscrizioni rispetto all’anno precedente, non solo, anche il livello qualitativo è salito e alcune “nuove proposte“ si sono iscritte al concorso, linfa nuova che porterà cinque finalisti al 17esimo gLocal Film Festival, oltre quelli selezionati dal regista Daniele Gaglianone che accederanno all’anteprima del prossimo Torino Film Festival. Tra il penultimo e ultimo step della serata finale ha fatto il suo ingresso la carissima e brava regista Irene Dionisio, con la dolcezza di sempre ha colloquiato e risposto in modo esauriente alle domande del pubblico, ma prima si è ammirato la visione del suo lavoro “For your Safety” per Krizia. La serata è proseguita come da programma proiettando: DERIVA (4’ regia Sharif Meghdoud), lascio commentare chi l’ha visto, BLACK HOLE. Un Viaggio che Sfida le Leggi della Fisica (24’ regia Andrea Maria Vittoria Belotti), un film particolare non facile, diretto e recitato in maniera toccante considerato l’argomento. LOVE STORY (8’ regia Enza Lasalandra), carino, sui lavori di Lasalandra, abbiamo visto contenuti di altro spessore. Il prossimo corto è IL TRATTO (15’ regia Alessandro Stevanon) piacevolmente bello, la trama lascia un messaggio tra le righe con finale inaspettato, a seguire CROLLO (8’ regia Marcello Gobbi) e poi TALE FIGLIO (15’ regia Giacomo Sebastiani). Ora il verdetto spetta alla giuria popolare e agli addetti ai lavori decretare chi sarà ammesso in finale. Personalmente mi sono espresso su cose che hanno destato non solo il mio interesse, bensì anche tra il pubblico.

Torino, lunedì 12 febbraio 2018

 
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La riproduzione degli articoli e/o immagini presenti sulle pagine di questo blog sono protetti dalle leggi italiane e internazionali sul Diritto d'Autore (CC BY-NC-ND) e sono di proprietà esclusiva del medesimo che comunque consente a riprendere la pubblicazione alle condizioni di:  citando la fonte, pubblicando il nome dell’autore e il link lonevolfilm.blogspot.com  Altresì informa che questo blog non rappresenta un prodotto editoriale in base alla legge n° 62 del 07/03/2001, giacché è aggiornato senza alcuna periodicità. Le eventuali foto o filmati presenti sul Blog, sono concessi dai rispettivi autori o chi per loro, assumendosi la propria responsabilità, qualora queste possano violare i diritti o ledere l’autore, l’immagine e/o altro. Pertanto  saranno rimosse dal curatore della pagina in seguito a comunicazione scritta da parte degli interessati con una mail, escludendo in modo incondizionato e categorico qualsiasi azione legale sia all’autore sia al blog stesso!
Di conseguenza, l’opinione personale espressa su ogni notizia pubblicata, è basata in conformità dell’argomento, spettacolo o evento trattato, senza necessariamente sentirmi obbligato a scrivere o diffondere la mia opinione per quanto opinabile sia su cosa ho visto, letto o altro. Per questo motivo si precisa inoltre che questo blog, non può considerarsi un prodotto editoriale, bensì di pensiero eventualmente da condividere. 
A cura dell’Autore. Copyright 1990 – Fragment (consider revising). Daniele Giordano mail: lonevolfilm@gmail.com All Rights Reserved.













lunedì 3 luglio 2017

TORINO FASHION WEEK, SECONDA EDIZIONE di Daniele Giordano

Si è appena concluso il Salone dell’Auto Torino, con i suoi eccellenti brand di case automobilistiche da capogiro, i suoi prototipi (vedi le interviste pubblicate sul www.corrieredellospettacolo.net) che già si affaccia un altrettanto marchio... alquanto prestigioso: il Torino Fashion Week. Dal 27 giugno al 3 luglio 2017, quest’anno, saranno trentuno gli stilisti che sfileranno sulla passerella appositamente approntata tra cui una fascia appartenenti al ossia moda islamica, considerato che è la prima volta che prendono parte all’evento citato, giacchè la presenza straniera è resa possibile per la partnership Unionecamere Piemonte. Non solo, è da segnalare in questo contesto, il prestigioso Islam Fashion and Design Council, presente il presidente Alia Khan, leader dell’economia islamica e protagonista del mercato globale. Per questa seconda edizione, si sono aperte le porte del famoso Magazzino Devalle, lungo le arcate dei murazzi del Po. Un luogo conosciuto per la sua movida e rimpianto non solo dai torinesi, ora è un posto desolato, privato di quell’anima che aleggia ancora nell’aria. Come già citato in diretta sul social durnte l’apertura, fatta da Walter Dang, couturier di provata esperienza col suo Metamorphosis oltre aver dato cone sempre un senso di eleganza ”mutando le forme dei tessuti al corpo di donna” trovando in questa, l’accuratezza della collezione. Non solo, ha voluto che il suo ”delfino” Lorenzo Ferrarotto, sfilasse dopo di lui. Un quindicenne talentuoso, proveniente dalla scuola della stilista Adriana Delfino, per niente imbarazzato ha sbalordito con semplicità e determinazione, portando in passarella alcuni modelli ispirati al grande Karl Lagerfeld, di cui sa tutto di lui, offrendo una linea della collezione autunno/inverno 2018. Dopo loro, il piacere visivo si è moltiplicato, gli allievi dell’Istituto Europeo Design, ha presentato abiti di ciascuna sede d’Europa. Ogni gruppo, si è sbizzarrito nel porre sugli abiti muniti di tante cerniere, unite in modo da essere decorative, e non solo di chiusura. Questo è un progetto di tesi 2017 del corso triennale IED in fashion design realizzato in collaborazione con il leader mondiale YKK negli accessori di chiusura lampo, mentre come accessori, eseguiti per il Corso di Designe del Gioiello la collaborazione viene fornita dal laboratorio torinese Dante Di Lilla. Scambiando due parole col direttore Architetto Riccardo Balbo dello IED di Torino, non poteva che essere orgoglioso del risultato ottenuto sentendo gli applausi dei presenti, questa è una scelta consolidata già dall’anno precedente, voluta nuovamente da TMODA, poichè essa pone l’attenzione sui nuovi talenti emergenti... fashion designer di domani. Durante le serate sono passate sulla passerella collezioni come Bulbulia, Nurzahra, Iihama Ismail con una ricercata scelta di tessuti e ornamenti indossate dalle diciannove modelle, a seguire Daanja, Sacred, Nina Nugroho predilige i colori terra bruciata, è l’arancio il colore di Samar Murad, insieme al verde pistacchio, il viola, una combinazione di tinte pastello ben disposti, mentre Novita Sari, è il rosa che domina la donna, senza dimenticare il grigio perla. Per The Women, l’abbigliamento è sobrio, elegante nel suo essere sfilano cappotti, accessori e splendidi orecchini che fanno decisamente donna. Si prosegue ininterrottamente per non incrinare quell’atmosfera creatasi. Ecco apparire Hind Lafram, abbigliamento per ogni occasione, compreso l’abito da sposa, Debenhams - Sister from the West, propone foulard dai variegati disegni, ogni donna dovrebbe possedere almeno l’intera collezione... difficile separarsene. Poteva mancare in una sfilata di alta moda i guanti, no di certo, per questo ci ha pensato Holik, con la sua adeguata scelta musicale ha fornito una una piacevole passerella delle sue creazioni, ancora Ziyu Wen – V. Charm Gold, vediamo sfilare le sue creazioni, così pure Helen Latifi, il coordinato accessori, borse, vestito e scarpe viene presentato da Twilight.
Elle Ignis, un marchio che si distingue sia per creatività sia per l’elegante fattura del vestiario, sembra uscito dal film di Bertolucci (L’ultimo imperatore) il ricercato fermacapelli dell’indossatrice... il brand vuole che la donna sia impeccabile... I giorni si susseguono, le sfilate continuano tra orecchini e accessori, il fascino delle borse di Yvan Guerrera trovano complicità in una donna, May Smode con i suoi abiti, la boutique De Nana tinte accese ed occhiali. Bambah presenta una collezione dai toni tenui, sono deliziosi gli abiti, dicasi per Ethni Cant by Jeny Tjahawati , seguita da quelli piacevoli di Gul Shaan o di Bleu Forèt, una linea fuori dagli schemi, con grande impatto visivo. Per terminare questa lunga passerella dobbiamo concluderla con due splendidi stilisti. Dana Design non finisce mai di stupire, ogni singolo capo è un segno indelebile dell’amore per ciò che esprime nelle sue creazioni, entrata a far parte di quei couturier dell’alta moda che la contraddistingue. Fabio Porliod, crea collezioni particolare facendo risaltare la figura femminile, ponendola su un piedestallo... trovandole la giusta collocazione per ogni momento della giornata.


Torino (Italia), lunedì 3 luglio 2017


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martedì 3 gennaio 2017

UN CAFFE’ CON PAPA’ di Daniele Giordano



Quando una vita finisce, cominciano i guai.
E’ bello iniziare con una frase così, per recensire la commedia brillante < Un caffè con papà > esordita in prima assoluta la notte di Capodanno al Teatro Murialdo a Torino dalla Compagnia TeatrAli. Alex Curina, oltre ad essere bravo come intrattenitore e attore, è anche il regista di questa spassosa rappresentazione teatrale, insieme all'attore Jonathan Fabri, hanno ripreso la stesura del film Funeral Party del 2007 di Frank Rivhard Oznowicz rivoltandola e trasformandola in una teatralità dalle pieghe ottime per una recita di fine anno, brindando come di consuetudine tra il pubblico allo scadere dell’ultimo rintocco.  La trama è semplice, l’intera famiglia si trova a dover riunirsi per dare l’ultimo commiato al papà, aspettando che l’impresa di pompe funebri portasse la salma per il rito funebre. Da qui in poi accadono imprevisti… e probabilità tanto da farci ricordare la frase citata all’inizio, quello che segue è puro divertimento! I primi a essere in scena, sono Antonio Immediato e Denise Paradiso (marito e moglie) lui, intento a ripassare il discorso del trapasso, l’altra interrompendolo costantemente. Inizia così l’avventura di questa famiglia entrando in scena in ordine sparso ma con logica, senza togliere meriti agli altri attori che seguiranno a breve, giacché ognuno ha dimostrato in modo eloquente la sua preparazione artistica, offrendo il meglio di sé durante la recita… Jonathan Fabri, l’ha fatto in un modo esuberante… durante una delle ultime entrate in scene, ma solo i presenti potranno capirne il senso…! In modo differente, Rossana Bena vestiva come si conviene a una vedova, alla ricerca del conforto “spirituale del reverendo” Loris Mosca. Continuando, troviamo altri protagonisti di questa effervescente, dinamica e spassosa commedia quale: Ilenia Gariti, Raffaele Folino, Flaminio Perez e Gianluca Bianchino. Se c’è un morto, deve esserci anche una bara… di conseguenza un necroforo che nessuno vorrebbe averlo tra i piedi nel giorno dell’ultima dimora, tanto è confusionario (sulla scena) ma bravo nel ruolo. Anche se l’anno sta per volgere al termine come la rappresentazione scenica, in questo caso non ci saranno torte da tagliare… ecco apparire Federica Guidi, la classica ciliegina … che nessuno si aspettava…ma qualcuno avrebbe voluto che non fosse…perché svelare il celato mistero! Non ultima, giacché era importante chiudere con una colonna portante della compagnia, oltre essere disinvolta in scena: Veronica Brunetti… purchè smetta di giocare al… piccolo chimico… Un lavoro teatrale apprezzabile, ricco di colpi di scena, forse qualcuno di troppo, malgrado questo non ha guastato il piacere dell’effetto ottenuto sui grandi… soprattutto ai piccini.

Torino lunedì 2 gennaio 2017



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martedì 13 dicembre 2016

IL FANTASMA DEL TENORE BALBUZIENTE di Daniele Giordano



In certi periodi dell’anno, si è tutti abbastanza bravi o almeno si cerca di esserlo. Come lo è stato lo sceneggiatore delle Giallocomiche della compagnia L’Opera Rinata/CambiaMenti. Sì, perché nell’undicesima puntata di questo azzeccato serial teatrale, non ci sono stati uccisioni, solamente un piccolo e innocuo furtarello… che il Commissario Agenore Pautasso della Regia polizia di Torino deve individuare il colpevole tra gl’indiziati. Per i più che abitualmente seguono le sue avventure, tratta di mettere insieme storia tangibile sulla città, ricercandola da chi scrive in questo caso il giallo e intrecciarlo in chiave comica trasformandolo in commedia, sino alla ricerca della soluzione finale da parte del pubblico. Un format interessante dal punto di vista istruttivo su episodi realmente accaduti e l’interazione da parte di chi assiste fornendo la spiegazione e risolvendo il caso, uno spettacolo per tutti qualunque sia l’età. La trama, quasi inverosimile pone in primo piano sfumature del passato ad esempio il Teatro Scribe o Teatro di Torino, situato a lato della Rai in via Verdi 26 e la Mole Antonelliana, in pieno centro città. Fu uno dei primi epici teatri del capoluogo torinese, di lui resta poco o niente, rimangono due lati e una “voragine” unica memoria sopravvissuta ai bombardamenti della seconda guerra mondiale, il Museo del Cinema per mascherare i due lati ancora in piedi, ha posto su ogni finestra, la foto di celebri attori. Questo teatro, fu costruito intorno al 1857, opera dell’Architetto Giuseppe Bollati, la sala,  un trionfo di dorature con quattro ordini di palchi a loggione, capienza millequattrocento spettatori, tra i più importanti della capitale del Regno di Sardegna. Circa dieci anni dopo, con il passaggio della capitale a Firenze e poi a Roma, ci fu il degradamento del teatro ospitando eventi minori e compagnie dialettali. La storia dello Scribe terminò con tale nome per riprendere una vita nuova come Teatro Torino, ma questa è un’altra storia.  Ritorniamo alla commedia de Il Fantasma del Tenore Balbuziente, “il decollo” è stato lento, sembrava che non ci fosse il solito spirito, forse per la presenza dell’ectoplasma, sta di fatto che questa defaiance è durata pochissimo, pronta come sempre volare tra battute spiritose per terminare con le indagini e trovare il colpevole del furto dello spartito autografato da Giuseppe Verdi. In questa tornata troviamo in ordine di apparizione il direttore d’orchestra russo Sergio Cardinale, l’impresario teatrale Massimo Saracino, la pianista Marina Di Paola, poteva mancare la cantante francese nei panni di Sara Zagaria, tuttofare e portinaia del teatro Scribe Rosanna Bena. Per terminare la lista degli attori di questa compagnia, ecco entrare con il suo trench: il Commisario Pautaso!     
Torino (Italia), lunedì 12 dicembre 2016

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