giovedì 21 maggio 2015

IL BACIO DELLA VEDOVA recensione di Daniele Giordano

Sarà perché a teatro, questo genere è poco considerato dagli autori contemporanei, ancor meno rappresentato da pochissime compagnie. Quando capita, si riesce ad assaporarne l’essenza di quello che circonda la parte scenica coinvolgendoti sino a cogliere le sfumature che emana. Quello di cui stiamo scrivendo, inizia come una commedia, poi la suspence ti avvolge, entri, l’atmosfera si trasforma in un thriller teatrale. Scritto da uno dei noti autori americani contemporanei tratta una storia incredibile, avvincente e imprevedibile. Arci Crisp e George Ferguson, sono due operai di un'imprecisata provincia americana e lavorano in una cartiera. Una sera Arci rivela a George di avere un appuntamento con un'ex-compagna di scuola, Margi Palumbo, che ha incontrato per caso il giorno precedente; entrambi però sono a conoscenza del perchè lei sia tornata in città. I due ricordano gli anni di scuola, parlano di lei e in particolare del suo successo. All'improvviso Margi appare al deposito, è arrivata all'appuntamento. Fra i tre s'instaura immediatamente un rapporto ambiguo nel ricordare "i vecchi tempi" e nel raccontarsi la vita dopo gli anni di scuola. In un crescendo si svela una storia che ha dell'incredibile... Una drammaturgia riuscita, ben recitato, mantenendo nel suo crescendo interessato il pubblico, sebbene il luogo non sia adeguato a questo genere, riesce comunque a ottenere la palpabile atmosfera noir. L’attrice Rebecca Rossetti per niente imbarazzata nella scena principale, riesce a rendere il suo personaggio affascinante, affiancata da altrettanto bravi attori quali: Jurij Ferrini che cura anche la regia e Francesco Gargiulo.  


Torino (Italia), lunedì 18 maggio 2015

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