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lunedì 12 febbraio 2018

TOO SHORT TO WAIT, SERATA FINALE di Daniele Giordano

Sembrava un progetto quasi irraggiungibile, mancava nel suo contesto urbano, lo ricordo come fosse ieri!
Il suo numero di affezionati non contavano le dita della mano, eppure come l’acqua corrode la roccia, la costanza e l’umiltà di chi l’ha ideato, soprattutto per avere le idee ben chiare, mise in moto questo meccanismo, portato avanti con amore ampliandolo! Il suo percorso è iniziato dal comune di Moncalieri, alle porte di Torino. Questo <seme ha incominciato a mettere radici, germogliando ha sviluppato rami sino a diventare albero che sta dando i suoi frutti>. Parlare del tempo che fu, considerato i successi ottenuti anno dopo anno di serio lavoro per uno che al visto il suo processo evolutivo è facile, ed è anche facile complimentarsi con Alessandro Gaido e il suo staff per quanto hanno fatto facendo crescere il Piemonte Movie. Grazie a nome di tutti i videomaker, registi che sono passati in questi lunghi anni nel concorso, dando la possibilità alle persone che si prodigano nel settore cinema, qualunque sia il risultato ottenuto, è bello vederli creativi mettendosi in gioco. Altrettanto è piacevole ricordare il trascorso… insieme a quei pochi. Ora le redini sono passate di mano, Gaido presidente, lascia la direzione a una persona capace non solo di portare avanti il programma delineato ma introducendo innovazioni, questo è il lavoro di Gabriele Diverio, facendolo con dovizia. Era doveroso scriverlo e comunicarlo. Parliamo invece di Anteprima Spazio Piemonte e il suo “Too Short Too Wait appena concluso. Da quanto risulta ci sono state maggior iscrizioni rispetto all’anno precedente, non solo, anche il livello qualitativo è salito e alcune “nuove proposte“ si sono iscritte al concorso, linfa nuova che porterà cinque finalisti al 17esimo gLocal Film Festival, oltre quelli selezionati dal regista Daniele Gaglianone che accederanno all’anteprima del prossimo Torino Film Festival. Tra il penultimo e ultimo step della serata finale ha fatto il suo ingresso la carissima e brava regista Irene Dionisio, con la dolcezza di sempre ha colloquiato e risposto in modo esauriente alle domande del pubblico, ma prima si è ammirato la visione del suo lavoro “For your Safety” per Krizia. La serata è proseguita come da programma proiettando: DERIVA (4’ regia Sharif Meghdoud), lascio commentare chi l’ha visto, BLACK HOLE. Un Viaggio che Sfida le Leggi della Fisica (24’ regia Andrea Maria Vittoria Belotti), un film particolare non facile, diretto e recitato in maniera toccante considerato l’argomento. LOVE STORY (8’ regia Enza Lasalandra), carino, sui lavori di Lasalandra, abbiamo visto contenuti di altro spessore. Il prossimo corto è IL TRATTO (15’ regia Alessandro Stevanon) piacevolmente bello, la trama lascia un messaggio tra le righe con finale inaspettato, a seguire CROLLO (8’ regia Marcello Gobbi) e poi TALE FIGLIO (15’ regia Giacomo Sebastiani). Ora il verdetto spetta alla giuria popolare e agli addetti ai lavori decretare chi sarà ammesso in finale. Personalmente mi sono espresso su cose che hanno destato non solo il mio interesse, bensì anche tra il pubblico.

Torino, lunedì 12 febbraio 2018

 
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Di conseguenza, l’opinione personale espressa su ogni notizia pubblicata, è basata in conformità dell’argomento, spettacolo o evento trattato, senza necessariamente sentirmi obbligato a scrivere o diffondere la mia opinione per quanto opinabile sia su cosa ho visto, letto o altro. Per questo motivo si precisa inoltre che questo blog, non può considerarsi un prodotto editoriale, bensì di pensiero eventualmente da condividere. 
A cura dell’Autore. Copyright 1990 – Fragment (consider revising). Daniele Giordano mail: lonevolfilm@gmail.com All Rights Reserved.













venerdì 10 febbraio 2017

SECONDA GIORNATA DEL TOO SHORT TO WAIT di Daniele Giordano


Con i DOC 2 si è aperta la seconda visione dei documenti in gara per un totale di 60’ proseguendo poi alla proiezione di COMEDY 1,iniziata alle 19,30. In cinquantotto minuti si è potuto vedere:
DE EXCESSO (3’) di R. De March/F. Zaccaron
THE FIRST GUN (9’) di M. Gobbi
IL CONTRARIO DI VITA (30’) di B. Ugoli/R. Menicatti
MAHAMATA. GRANDE MADRE (10’) di S. Bozzolo
LA GRANDE FREGATA (6’) di D. Bruzzese
Nella seconda parte della serata per Corsi Corti. Piccole Storie di Cinema, un ospite di richiamo Tonino De Bernardi,  uno di quelli che non amano girare intorno alle parole, lui va diritto ai fatti, chi era presente ha compreso nel sentirlo durante il suo intervento al Movie. Il giorno precedente la GAM (Galleria Arte Moderna – Torino) gli ha dedicato ampio spazio proiettando una copia del suo cortometraggio dal titolo MOSTRO VERDE. Dopo il sorprendente non discorso, bensì un dialogo con i presenti si è proiettato un suo cortometraggio dal titolo: MODI DI ESSERE. EROINE ED EROI (1988 - 7’), dove si è visto un giovane Ottavio Mai, il futuro fondatore del LGB Film Fest. Subito dopo Stories 2, ottantun minuti di corti, il pubblico e leggermente cambiato dalla sera precedente, spieghiamo. In sala oltre agli interessati dei lavori, c’erano attenti professionisti e qualche produttore che alla fine anno conversato con alcuni dei registi presenti in sala. Elenchiamo i titoli dei corti proiettati:
VOLARE VIA (9’) di V. Odano, un cortometraggio ricco di messaggi, a noi è piaciuto molto.
EGO (14’) di L. Indovina, sul lavoro niente da dire, anzi potremmo dire buono, a parte due cose di cui una tecnica: l’audio in auto era troppo basso, su questo ci sono svariati motivi del perché, l’altro, è la chiave di lettura, in cui l’uomo dopo la telefonata con sua moglie… abbandona il cane trovato in autostrada… A prima vista sembra un messaggio negativo… ma l’attento pubblico, avrà colto il significato del titolo e relativo dialogo con la moglie. Il disattento, ha perso l’attimo del suo….EGO!
LA PROCEDURA (8’) di A. Valbonesi, simpatico per come è stato descritto il “mondo social”
ATTRAVERSO LO SPECCHIO (9’) di A. Diaz Perez
IL MARE SI RITIRA (30’) di S. Rivoire, intrecci di vita, attori interessanti (professionisti), bello
L’ORA DI LEZIONE (11’) di L. Brunetti, un lavoro espresso in maniera piacevole, come lo sono staiti gli attori nei loro ruoli. Su questo avremo modo di parlarne più a fondo, riprendendo il film con altre notizie più interessanti se non intriganti. Lo spessore dei film incomincia a farsi sentire, a noi piacerebbe sottolineare che non basta “sostenere” iscrivendo i vostri lavori al Piemonte Movie, ricordando invece un’associazione, per continuare nel suo progetto e dare spazio ai filmaker, in quanto crede nel vostro operato, ha necessità di crescere di numero, fornendo una tessera  associativa del Piemonte Movie che da diritto di entrare gratis durante le proiezioni, per saperne di più basta domandare allo staff , come sempre ben disposto e gentile. Non ultimo, L’affidabilità e il notevole sostegno che Gabriele Divero, colonna portante del Piemonte Movie, ha strutturato come spazio, meglio ancora  una “vetrina per i vostri lavori” proponendoli nei diversi presidi piemontesi. Detto in parole semplici: L’unione fa la Forza!
Non mancate domani!

Torino, venerdì 10 febbraio 2017


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martedì 17 febbraio 2015

14esima EDIZIONE DEL PIEMONTE MOVIE gLOCAL FILM FESTIVAL recensione di Daniele Giordano

Finalmente è domenica… i partecipanti all’Anteprima Spazio Piemonte indetto da Piemonte Movie gLogal Film Festival 2015, sono arrivati all’ultima presentazione della gara, questi i titoli della sezione Music, Dance & Cartoons e come già sottointeso nelle precedenti compilazioni è nostra intenzione dare un’opinione sui cortometraggi, cercando di essere imparziali e con seria obiettività nel recensire, quindi siamo pronti a iniziare! Adolescente (6’) di Valerio Cibrario; con il numero (questo è il titolo) 27 (5’) lo presenta Alessio Mattia; a firma di Francesca Macciò e Francesca Quataro Waterwalls (5’); Rajan Craveri in sessanta secondi descrive: Le mie linee. Escape From Here. En Fuite (1’) lo presenta Carlo Ghioni; e di Alessio De Marchi What Weee Are. Sound Effect Version (3’): la nascita di un pezzo ovvero Saint bon, naissance di un moracea (12’) e di Marco Iozzo & Paolo Zirilli; Office Kingdom (7’) di Eleonora Bertolucci, Salvatore Centoducati, Giulio De Toma e Ruben Pirito; Venus (10’) è di Carmelo Brustia; il cartoons The Age of the Rust (7’), di Francesco Aber & Alessandra Mattei, merita la pena di essere visto. Paolo Gattuso in Polvere in amore (4’); con Oblò – Amazing Laundrette (7’) gli autori sono Martina Carosso, Ilaria Giacometti, Mathieu Narduzzi ed Eura Pancaldi; Way Out (7’) un lavoro di Jacopo Landi e Vanessa Michelon; non male è Imperium Vacui (5’) di Linda Kelvink e Massimo Ottoni: Per ZoneCreative srl, propongono Synergia (2’). Quando si tratta di musica, dance o cartoni animati… non poteva andare diversamente, preso pacificamente d’assalto Il Movie di via Cagliari 42 Torino. Il nostro viaggio intanto prosegue con i Doc & Mock 4, eccoli! Milad Tangshir con The Celebration (14’) minuti… a nostro avviso, spesi male a differenza di Maddalena Merlino e Claudio Paletto con i suoi nove minuti in Neighbours. Piacevole il corto “Piccole scelte” sedici minuti di durata, autori NICOLA Roda e Antonio Laforgia. Con il Sounds Professional (6’) Ludmilla Cabusi, Caterina Cretier e Paolo Pulici; a seguire Bere, giocare, parlare d’amore (15’) di Elisa Zambelli e Diana Giromini, oppure di Stefano Trombini e Alice Zangirolami… intervistano un… Super eroe… intitolando il filmato: Vite Vere (4’)… no comment! Un documentario appetibile è quello di Raffaella Rizzi in Montanari 3.0 (14’). La serata si conclude con la sezione Drama, decisamente con un’impostazione superiore a quelli visti sino ad ora. Il regista Riccardo Leto presenta un corto curato nei particolari, la fotografia apprezzabile come la sua sceneggiatura dal titolo: Unifair Game, otto minuti tutti da vedere! Con il Treno della memoria (5’) Maurizio Cordaro insieme ad alunni delle scuole, visita i luoghi dell’eccidio, perché la mente non dimentichi lo scempio. Altro corto in gara di Carlo Conversano, Sulle spalle dei giganti (9’); segue quello di Jacopo Wassermann con Verso (15’); Stefania Carminara propone “Mia” cinque minuti di egoismo puro, a parte questo ben recitato ! Le nostre cose importanti (20’) di Gino Caron non ha soddisfatto per niente, ciò che invece ci ha fatto pensare è Luna nuova (9’) di Riccardo Banfi & Marco Castelli. Il corto di Fabio Clarino, La carità (8’) ci ha lasciato un dubbio tra l’ammissibile ( basta sfogliare i giornali) inteso come filmato, in altro caso diseducativo. L’ultimo a essere proiettato è notevole spessore, partendo dall’interpretazione, la sceneggiatura, fotografia e il sonoro sono rispettabili nell’esecuzione tecnica, porta la firma di Giuseppe Sansonna, il titolo è Ultimo giro (17’), merita spendere alcune parole sul suo lavoro: è stato bravo nella scelta degli attori e gli addetti ai lavori! Ora che tutte le luci sono spente si può solo aggiungere quanto segue. La maleducazione non ha limiti. Certi individui venuti ad assistere “esclusivamente il loro lavoro” votare o far esprimere con il voto il pubblico al seguito e poi andarsene, lo troviamo scorretto e villania nei confronti degli altri concorrenti, magari portando pessimi lavori. Ci sarebbe piaciuto assistere alla loro proiezione se fosse stata visionata per ultima… rimanendo solo, seduto in poltrona … padrone della sua creatura… avremmo goduto sulla sua espressione del viso!  In un concorso si dovrebbe assistere a tutte le proiezioni, in modo da valutare imparzialmente i lavori degli altri, per accrescere o carpire il mestiere. Ipso detto, Ipso fatto. Prima di ricordare gli appuntamenti, un elogio a tutto lo staff che ha saputo muoversi come sempre in modo adeguato e soddisfacente nei confronti del pubblico. Rammentiamo invece che Piemonte Movie non termina qui, il 17 febbraio presso il Cortile del Maglio a Borgo Dora ore 18:30  premiazione del “Toret” poi sino al 9 marzo nei presidi (vedi cartina), le date e luoghi di proiezioni. Arrivederci al prossimo anno.

Torino (Italia), lunedì 16 febbraio 2015


VENERDÌ 13 – I CORTOMETRAGGI IN GARA AL PIEMONTE MOVIE recensione di Daniele Giordano

Sono passati sette anni da quando Piemonte Movie ha messo in piedi il Too short to wait Anteprima Spazio Piemonte, superando la cosiddetta crisi del numero sette. In gara più di cento cortometraggi, di cui una trentina in prima visione assoluta, pronti ad affrontare con successo il piacevole esame del pubblico. Differente sarà l’attento occhio critico già espresso su alcune proiezioni nella precedente recensione e continuando ancora tra queste righe. Proseguiamo la nostra maratona, quella di venerdì 13 ore 17:30, con le proiezioni della sezione Yung: Lo scorso inverno (5’) di Jacopo Ficulli e Luca Ceragioli; seguito da Opera breve per mani e occhi (10’) regia di Paula Lopes Dias e Davide Mazzocco; La lezione di Cris (18’) è di Claudio Paletto, mentre il lavoro di Egle De Nuzzo ha per titolo Il cielo d’inverno (14’). Un simpatico cortometraggio con il supporto di Enza Lasalandra, Alessio Periti ed Elisa Zucca-Nigra fingendo di essere girato da bambini, con il titolo: Ciak si gira (30’’) di autentico spasso; Shame and Glasses (7’) invece è di Alessandro Ricorda; per la durata di quindici minuti, troviamo “Il padre” un lavoro di Diana Giromini. Nella sezione Comedy, iniziamo con Lov. Foglie (4’) di Domenico Bruzzese; il titolo Bogdan. Dato da Dio (12’) è di Davide Neglia; Fausto romano presenta Cratta (20’); a differenza di Umberto Rinaldi con: Ho perso la testa (8’); seguito da La metafora del piccione (20’) di Miguel Murciano; The Restaurant (9’) lo presenta Stefano Scarafia, Pino Pace e Giorgio Risso; Uno strano western a firma di Saba Salvemini è WC Western Closet. Li chiamavano cowboy invece erano stronzi (22’); Un episodio divertente è quello di Roberto Manara: E il quarto non beve (5’). Per gli appassionati di genere terminiamo con la sezione Thrills & Nightmare che vede Inopinatum. L’imprevedibile (13’) di Paolo Giuliani; Long Shot (12’) è di Andrea Lionetti Di Vagno, seguito da Giacomo Sebastiani con Dietro lo specchio (7’); Marco Miscione & Simone Trigali, insieme presentano: L’Uomo che fischia. The Whisting Man; The Pigeon Brothers – I fratelli Piccione porta la firma di Davide Arpellino e Roberto Boffa; Fabrizio Zito con La dama bianca (20’). Ritroviamo nuovamente Enza Lasalandra e Alessio Periti con Bad Trip. Risvegli (11’).
SABATO 14 FEBBRAIO, penultima giornata dei cortometraggi in concorso, presumendo che sia di ottime creazioni, da parte nostra, si cercherà di recensire senza discriminazioni, prendendo atto che il nostro pensiero (opinabile) è formulato a gara è terminata, quindi non può in alcun modo alterare il giudizio della giuria preseduta dal regista Davide Ferrario. Per i Doc & Mock 3, iniziamo con Il tempo ritrovato (21’) di Laura Bonfiglio; firmano per La fine di un grande palazzo (20’) Romina Magno ed Eva Peressini; Transalvario (10’) di Daniele Lombardi tratta una singolare intervista con un essere notturno, amabile nell’insieme; ottimo invece il documentario Staffette (20’) di Tino Dell’Erba; come altrettanto qualificato quello di Antonio Puhalovich Sulle strade del partigiano Johnny (15’), con riferimenti a Fenoglio. Per la sezione Dramedy, sei i titoli in visione, Rolando Ravello è l’attore di Un uccello molto serio (14’) della spiritosa Lorenza Indovina, tratta di una serata di sesso frenato… la storia non è costruita su quello che potrebbe ispirare il titolo… è da vedere! Pasquale Mangano in un girato di soli sei minuti esprime un sentimento toccante con: Un motivo per tornare; Acqua purissima (7’) di Marco Graf; In pollo veritas (26’) di Linda Fratini. Piacevolmente è Niente di grave (19’) di Giulio Maria Cavallini, a seguire un altro simpatico corto, quello di Simone Paralovo dal titolo DinDalò (16’).  Ritroviamo con Fantasy & Horror, delle non proprio visioni accettabili, ma per dovere di scrittura le citeremo ugualmente. The Blue Witch. A Story (5’) di Robert Fogelberg; Il signore delle chiavi (20’) di Lucio Viglierchio e Mauro De Fazio; Il giorno dopo (13’) Raju Mensa; The Guild (5’) di Maurizio Maseguerra; The Creating (17’) di Adriana Hula. In quello presentato da Carlo Perassi ci è piaciuto, il titolo è Hospes (10’); poi ancora altri due per finire la sofferenza: Monster Inside (10’) di Davide Celoria e quello di Gaetano Soldano: La maschera della Verità (13’). La giornata è stata lunga e faticosa, non tanto per le ore passate a visionare i filmati in programma… quanto il peso dei lavori insufficienti da digerire…
Torino (Italia), sabato 14 febbraio 2015





venerdì 13 febbraio 2015

TOO SHORT TO WAIT, SECONDA GIORNATA! recensione di Daniele Giordano

Ieri abbiamo commentato, oggi entriamo nel vivo criticando. Dopo aver analizzato le visioni cinematografiche proposte nella giornata di giovedì 12 febbraio nella sala Il Movie della Film Commission in via Cagliari, 42 in Torino, qualcuno dei lettori ha preso in considerazione il suggerimento di prenotare i biglietti prima, in modo da non fare coda al botteghino. Ed eccoci alla seconda serata. Per la sezione Yung & School, questi i titoli in programmazione: Vedo, sento, parlo (5’) regia di Pietro Formici; Dire fare non discriminare (21’) è presentato da Eleonora Diana; Stefano Scarafia ci propone Sono contento (22’); per Giacomo Pierantozzi Il cielo è troppo grande (6’); La sabbia di Dio (8’) è di Ezio Cometto; mentre un’intera classe, la III B della Casa di Carità d’Ivrea ha fatto vedere Un giorno indimenticabile (11’).
Le 19:30, è l’ora dei Doc & Mock 2, diciamo subito che le visioni proposte è sull’argomento diversamente abile, di come si può continuare a sorridere pur avendo un Handicap. Quello proposto da Paolo Genovesi, col titolo di Vivi la vita (19’), è l’espressione del filmato… una corsa… per continuare la propria esistenza senza pensare alla propria menomazione, La Parentesi (23’) del regista Mario Ferdeghini, racconta di un ricoverato in ospedale per analisi, mettendo in ansia il protagonista “chiuso” nella sua stanza, scruta il mondo dalla finestra, per lui un lieto fine. La storia successiva, raccontata dall’autore del cortometraggio, ha dell’incredibile! In una località piemontese, qualche chilometro prima del Sestriere (TO), uno strano individuo prende possesso di una baita. Chi conosce i paesini di montagna  apprende subito che è una grande famiglia, si conoscono tutti e,  tutti sanno delle proprie abitudini, tranne di questo strano personaggio, sprangato nella sua casa di montagna! Dopo un certo periodo la gente mormora, vuole sapere chi e cosa è venuto a fare in quell’angolo di paradiso, decidono di bussare alla sua porta… aperta… del soggetto nemmeno l’ombra… Al centro della stanza un enorme uovo tutto intarsiato, bello a vedersi! Beh, una storia simile esiste già presso il lago Ness è un lago d'acqua dolce delle Highlands scozzesi, ma questa ci è parsa  per un attimo veritiera, studiata nei minimi particolari, decisamente accettabile. Il titolo prende il nome della località: Sous Laux (10’), il regista di questo docku è Massimo Ali Mohammad. E’ opportuno segnalare questo concorso, soprattutto da non definire elencandolo con la pessima lettera seriale di seconda scelta, giacché dieci selezionati di questi cortometraggi, andranno al prossimo Torino Film Festival. Nei lavori presentati, appaiono nomi di tutto rispetto, come nel filmato dal titolo Un altro ritmo. In my shoes (14’) di Giancarlo Tovo. Il protagonista, Giovanni Allegri racconta le vicissitudini quotidiane di un uomo e il “suo ictus” è superfluo descrivere la bravura dell’attore sull’interpretazione, il resto è un buon prodotto. Il regista Joe Inchincoli, preferisce portare sullo schermo un antica fornace, raccogliendo testimonianze dei lavoratori ancora in vita sulla quotidianità del lavoro svolto sulla lavorazione del mattone. Ricercato, nei suoi diciannove minuti di lavoro scrupoloso,  con il titolo Tèra da Mon, ci trasporta a vedere i manufatti di quell’epoca tramandata sino ai giorni nostri. Intanto siamo arrivati all’entrata delle ore 21:30 con STORIES 2. Il primo a essere proiettato è Balon con panna (10’) di Enrico Mondino, un simpatico bianco/nero, ci conduce nel film muto, con le sue trovate dell’epoca. Di recente c’è stato un omaggio cinematografico su Giovanni Pastrone nei suoi cent’anni (1914 – 2014) dal colossale film Cabiria! La visione del cortometraggio se associata al tempo storico descritto, risulta piacevole.Intanto siamo arrivati all’entrata delle ore 21:30 con STORIES 2. Il primo a essere proiettato è Balon con panna (10’) di Enrico Mondino, un simpatico bianco/nero, ci conduce nel film muto, con le sue trovate dell’epoca. Di recente c’è stato un omaggio cinematografico su Giovanni Pastrone nei suoi cent’anni (1914 – 2014) dal colossale film Cabiria! La visione del cortometraggio se associata al tempo storico descritto, risulta piacevole.
Con Oltre il velo (14’) di Valentina Sarmenghi, troviamo un discorso sulla discriminazione dell’individuo dovuta a pregiudizi mentali ristretti che le persone fanno… di tutta un’erba un fascio… come si dice abitualmente! Non male. Su, Incontri (14’) di Alessandro Garelli, Mattia Capone e Gino Imperato, decisamente per loro lo spazio-tempo e altri accorgimenti non esistono. Un patetico racconto dove la realtà è ben diversa da quella descritta nel film, zeppo di errori elementari. Un minimo di preparazione scenica potevano “sforzarsi di metterla” evidentemente… per loro, le basi cinematografiche dovranno essere ancora inventate… in special modo come si dice… three is better than one… Subito dopo troviamo in concorso L’attore (21’) di Ercole Saletti, una farsa cinematografica nella stessa misura di teatralità. Un uomo prossimo alla pensione, decide… cosa fare del giorno dopo… piacevole dall’audio alla fotografia e recitazione, decisamente divertente! Alberto Segre con i suoi venti minuti di girato dal titolo Zacharie ya no vive aqui, ci porta al dramma di una baby sitter alle prese con un bambino leggermente “vivace” dovuto sicuramente all’ambiente circostante e dei genitori invisibili sulla creatura. Per alcuni aspetti il tema potrebbe essere ricorrente, ben scritto interpretato e girato, meritevole. Ultimo in concorso e poteva risparmiarsi, il film girato negli anni novanta, porta in visione un lavoro di pessima fattura, iniziando dal suo formato per finire su cosa ha voluto descrivere il pseudo artefice di cotanta bruttura con il filmato La Corsa 015 di Gianni Bottinelli (va scritto per dovere di paternità), ventidue minuti di arrotolamento di insofferenza sulla poltrona per lo spettatore… forse diversamente recepito “capolavoro” da colui che ha girato questo incomprensibile lavoro! Anche da questa giornata, ci sono stati lavori papabili, senza mettere in difficoltà la giuria del Festival… lasciandovi con una frase celebre: Domani è un altro giorno!

Torino (Italia), venerdì 13 febbraio 2015



giovedì 8 marzo 2012

PIEMONTE MOVIE GLOCAL FILM FESTIVAL prosegue, recensione di Daniele Giordano

Continua la programmazione del Piemonte Movie gLocal Film Festival con le relative proiezioni presso il Movie del Cineporto e altre iniziative collaterali (vedere il programma dettagliato). Ieri si è potuto assistere al lavoro di Tinto Brass appena trentenne, dal titolo: - Chi lavora è perduto - titolo che successivamente dava fastidio. Film in bianco e nero (tranne che per il breve pezzo sul funerale), pellicola datata 1963 non ha niente di trasgressivo o a che vedere col Brass che abitualmente conosciamo, anche se qualche accenno traspare in quel che si svilupperà nell’immediato futuro da parte del regista. Una bellissima interpretazione di un giovane Tino Buazzelli. Complimenti a Giacomo Ferrante con l'apertura di Razza Operaia a saputo donarci una chicca piacevole. La serata prosegue con il documentario in concorso dal titolo “Altra Europa” di Rossella Sclaverani. Il progetto del film nasce con lo sbarco a Lampedusa dei rifugiati politici della Somalia, ma viene quasi subito modificato poiché a Torino trecento di queste persone occupano una clinica abbandonata del quartiere San Paolo. La regista, aiutata dai Centri Sociali e Associazioni di Volontariato, dando anch’essa una mano (nel vero e proprio senso della parola) ha fatto si che in seguito ha potuto realizzare il suo documentario di una durata di 75’ forse leggermente lungo considerato l’argomento, ma la Sclaverani ha descritto tutto il percorso sino alla conclusione, ancora non definita. La visione procede con – Privilegi Operai – di Gianni Ubaldo Canale e Gianfranco Crua. Alessandro Gaido nel presentarli, asserisce che in questa edizione ben tre documentari trattano l’argomento lavoro. Parola di grande attualità oggi più che mai. Il loro lavoro, parla del più grande complesso industriale italiano, oltre ad essere la più antica in Europa ancora in funzione, nonostante i recenti avvenimenti di crisi dell’auto. Il soggetto è la Fiat, inaugurata nel lontano 1939 nel quartiere Mirafiori di Torino. Questa sera invece in visione, Mi Poliglotti Querida per la regia di Enrica Viola, un cittadino di Giaveno, lascia la propria terra per recarsi a Cuba dove nel 1911 farà costruire un quartiere operaio, ancor oggi noto come il Barrio Pogolotti. Alle 18:00 per Area 31 un film di Gianni Serra (1980) La ragazza di via Millelire, intervengono Diego Novelli e Sergio Ariotti, mentre alle 20:30 il tanto atteso Ainom presenti i registi Lorenzo Ceva Valla e Mario Garofalo. Siamo quasi a metà percorso, il bello e atteso turno dei corti inizia da domani. Torino (Italia) 8 marzo 2012

giovedì 23 febbraio 2012

PIEMONTE MOVIE gLocal film festival, XII edizione recensione di Daniele Giordano

La scrematura c’è stata! Dei centosessanta filmati presentati ad Anteprima Spazio Piemonte recentemente concluso, decisi a concorrere al Piemonte Movie gLocal Film Festival solo trenta è alle soglie di questa, pronti a varcarla dal 6 marzo all’11 marzo, manifestazione che si svolgerà interamente sul territorio piemontese, tra Torino e Moncalieri, quest’ultima ha sentito i suoi primi vagiti, ha visto muovere i primi passi sin dal 2000 di questa manifestazione. Certamente acqua sotto il ponte ne è passata, è cresciuta in modo sano, ma il legame tra Alessandro Gaido (direttore dell’associazione) e la Città di Moncalieri è rimasto solido e lui con tutto il suo staff, di questo sono orgogliosi. Così la XII edizione sta per avere inizio. Il tema di quest'anno è dedicato alle periferie prendendo in prestito come titolo della manifestazione “Badlands” omonima canzone di Bruce Springsteen del 1978 oltre un titolo di un film di Terrence Malick del 1973. Restando sempre in tema il Museo Nazionale del Cinema dedica l’omaggio con “Le periferie dell’anima” al regista di adozione torinese Daniele Gaglianone, che da sempre condensa lo sguardo sulle zone marginali della città e dei suoi abitanti, in quest'occasione sarà presidente di giuria del concorso Panoramica Doc assegnando il premio Maurizio Collino al miglior documentario scelto tra i dieci in concorso. Per Spazio Piemonte, un altro regista piemontese Francesco Amato avrà il compito di giudicare i trenta cortometraggi in concorso. Seguiranno anteprime nazionali, quali: Sale per la capra di Fabrizio Dividi, Marta Evangelisti e Vincenzo Greco, testimonianze e documenti per ricordare le 64 persone che il 13 febbraio 1983 persero la vita durante l’incendio del cinema Statuto a Torino; La sindrome dei monelli del regista Alberto Coletta, una storia sulla protagonista Julia, indagando su una patologia spesso sottovalutata l’iperattività; S.A.L.P. Esercizio di memoria del Collettivo Cromocinque propone una delle più importante conceria italiane del secondo dopoguerra divenendo una comunità operaia. Vincenzo Cicanese propone - 10 – festeggiando gli anni della palestra popolare Antifa Boxe di Torino; Adieu di Alberto Castiglione, un documentario fuori concorso nella sezione Zona Libera, interrogandosi dopo vent’anni sui cambiamenti veri o presunti derivati dalle tragiche morti di Falcone e Borsellino. Tra i diversi appuntamenti segnaliamo il lungometraggio – Ainom - di Mauro Garofalo e Lorenzo Ceva Valle, premiato per la migliore regia a uno dei film festival asiatici con il China Golden Rooster and Hundred Flowers Film Festival. A noi non resta che recarci a vedere, discuterne e magari pronosticare chi sia il vincitore! Torino (Italia), 23 febbraio 2012