martedì 7 febbraio 2012
TOO SHORT TO WAIT secondo giorno, recensione di Daniele Giordano
Anteprima Spazio Piemonte continua la sua proiezione, con un discreto numero di pubblico nonostante la neve e il gelo che attanaglia Torino (Italia). I documentari in questa seconda serata, non riscontrano appagano il consenso del pubblico e come per la precedente serata, si segnala un paio di titoli che potrebbero ispirare un commento – Sacerdos in Aeternum – del regista A. Chiesa (da non confondersi con Guido Chiesa), l’altro è Ballata Metropolitana in 4 tempi di Massimiliano Nicotra/ Ivan Perna, i quatto tempi si riferiscono alle fasi di come è cambiato l’aspetto della Città di Torino nella zona chiamata Spina 3. Un lavoro da recensire in altra occasione. In seconda serata, quella dei corti per intenderci , ci fu un piccolo inconveniente tecnico mettendo a rischio la serata in corso e spostarla in altra data. Risolto il problema, la serata è proseguita con la visione dei cortometraggi – Social – (curata sin dalla sua nascita dall’instancabile Gabriele Diverio), categoria attesa dai registi e filmaker, poiché i loro lavori sono proiettati in una sala cinematografica, ma non solo, essi ambiscono ad entrare nella “rosa dei 30 prescelti” di cui 10 scelti dal pubblico, 15 dagli organizzatori del Piemonte Movie e 5 da festival consociati, per essere valutati da una giuria di professionisti e quel verdetto potrebbe cambiare la vita al vincitore, non per il premio, ma per il filmato. Alcuni di questi lavori si potrebbero menzionare tra queste righe, nel vederli riescono a comunicare il giusto senso tra immagine e storia a differenza di altri, in cui la storia non emerge o sono discutibili da un punto di vista tecnico. Per il pubblico assente e quello presente, rammentiamone alcuni: A better Man, di G. Ortolani; Dall’Incubo alla Realtà, del regista Daniele Giordano; Lavoro (s)velato, di S. Novelli. Gli altri, forse declamavano una sorta di pubblicità a favore del sociale o storie incomprensibili che lo sceneggiatore non ha reso visibile nel raccontare. Non parliamo poi di quello “blasonato” e sovvenzionato per la sua realizzazione, da essere nè zuppa e tanto meno pan bagnato!
Torino (Italia), 3 febbraio 2012
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