venerdì 13 febbraio 2015

TOO SHORT TO WAIT, SECONDA GIORNATA! recensione di Daniele Giordano

Ieri abbiamo commentato, oggi entriamo nel vivo criticando. Dopo aver analizzato le visioni cinematografiche proposte nella giornata di giovedì 12 febbraio nella sala Il Movie della Film Commission in via Cagliari, 42 in Torino, qualcuno dei lettori ha preso in considerazione il suggerimento di prenotare i biglietti prima, in modo da non fare coda al botteghino. Ed eccoci alla seconda serata. Per la sezione Yung & School, questi i titoli in programmazione: Vedo, sento, parlo (5’) regia di Pietro Formici; Dire fare non discriminare (21’) è presentato da Eleonora Diana; Stefano Scarafia ci propone Sono contento (22’); per Giacomo Pierantozzi Il cielo è troppo grande (6’); La sabbia di Dio (8’) è di Ezio Cometto; mentre un’intera classe, la III B della Casa di Carità d’Ivrea ha fatto vedere Un giorno indimenticabile (11’).
Le 19:30, è l’ora dei Doc & Mock 2, diciamo subito che le visioni proposte è sull’argomento diversamente abile, di come si può continuare a sorridere pur avendo un Handicap. Quello proposto da Paolo Genovesi, col titolo di Vivi la vita (19’), è l’espressione del filmato… una corsa… per continuare la propria esistenza senza pensare alla propria menomazione, La Parentesi (23’) del regista Mario Ferdeghini, racconta di un ricoverato in ospedale per analisi, mettendo in ansia il protagonista “chiuso” nella sua stanza, scruta il mondo dalla finestra, per lui un lieto fine. La storia successiva, raccontata dall’autore del cortometraggio, ha dell’incredibile! In una località piemontese, qualche chilometro prima del Sestriere (TO), uno strano individuo prende possesso di una baita. Chi conosce i paesini di montagna  apprende subito che è una grande famiglia, si conoscono tutti e,  tutti sanno delle proprie abitudini, tranne di questo strano personaggio, sprangato nella sua casa di montagna! Dopo un certo periodo la gente mormora, vuole sapere chi e cosa è venuto a fare in quell’angolo di paradiso, decidono di bussare alla sua porta… aperta… del soggetto nemmeno l’ombra… Al centro della stanza un enorme uovo tutto intarsiato, bello a vedersi! Beh, una storia simile esiste già presso il lago Ness è un lago d'acqua dolce delle Highlands scozzesi, ma questa ci è parsa  per un attimo veritiera, studiata nei minimi particolari, decisamente accettabile. Il titolo prende il nome della località: Sous Laux (10’), il regista di questo docku è Massimo Ali Mohammad. E’ opportuno segnalare questo concorso, soprattutto da non definire elencandolo con la pessima lettera seriale di seconda scelta, giacché dieci selezionati di questi cortometraggi, andranno al prossimo Torino Film Festival. Nei lavori presentati, appaiono nomi di tutto rispetto, come nel filmato dal titolo Un altro ritmo. In my shoes (14’) di Giancarlo Tovo. Il protagonista, Giovanni Allegri racconta le vicissitudini quotidiane di un uomo e il “suo ictus” è superfluo descrivere la bravura dell’attore sull’interpretazione, il resto è un buon prodotto. Il regista Joe Inchincoli, preferisce portare sullo schermo un antica fornace, raccogliendo testimonianze dei lavoratori ancora in vita sulla quotidianità del lavoro svolto sulla lavorazione del mattone. Ricercato, nei suoi diciannove minuti di lavoro scrupoloso,  con il titolo Tèra da Mon, ci trasporta a vedere i manufatti di quell’epoca tramandata sino ai giorni nostri. Intanto siamo arrivati all’entrata delle ore 21:30 con STORIES 2. Il primo a essere proiettato è Balon con panna (10’) di Enrico Mondino, un simpatico bianco/nero, ci conduce nel film muto, con le sue trovate dell’epoca. Di recente c’è stato un omaggio cinematografico su Giovanni Pastrone nei suoi cent’anni (1914 – 2014) dal colossale film Cabiria! La visione del cortometraggio se associata al tempo storico descritto, risulta piacevole.Intanto siamo arrivati all’entrata delle ore 21:30 con STORIES 2. Il primo a essere proiettato è Balon con panna (10’) di Enrico Mondino, un simpatico bianco/nero, ci conduce nel film muto, con le sue trovate dell’epoca. Di recente c’è stato un omaggio cinematografico su Giovanni Pastrone nei suoi cent’anni (1914 – 2014) dal colossale film Cabiria! La visione del cortometraggio se associata al tempo storico descritto, risulta piacevole.
Con Oltre il velo (14’) di Valentina Sarmenghi, troviamo un discorso sulla discriminazione dell’individuo dovuta a pregiudizi mentali ristretti che le persone fanno… di tutta un’erba un fascio… come si dice abitualmente! Non male. Su, Incontri (14’) di Alessandro Garelli, Mattia Capone e Gino Imperato, decisamente per loro lo spazio-tempo e altri accorgimenti non esistono. Un patetico racconto dove la realtà è ben diversa da quella descritta nel film, zeppo di errori elementari. Un minimo di preparazione scenica potevano “sforzarsi di metterla” evidentemente… per loro, le basi cinematografiche dovranno essere ancora inventate… in special modo come si dice… three is better than one… Subito dopo troviamo in concorso L’attore (21’) di Ercole Saletti, una farsa cinematografica nella stessa misura di teatralità. Un uomo prossimo alla pensione, decide… cosa fare del giorno dopo… piacevole dall’audio alla fotografia e recitazione, decisamente divertente! Alberto Segre con i suoi venti minuti di girato dal titolo Zacharie ya no vive aqui, ci porta al dramma di una baby sitter alle prese con un bambino leggermente “vivace” dovuto sicuramente all’ambiente circostante e dei genitori invisibili sulla creatura. Per alcuni aspetti il tema potrebbe essere ricorrente, ben scritto interpretato e girato, meritevole. Ultimo in concorso e poteva risparmiarsi, il film girato negli anni novanta, porta in visione un lavoro di pessima fattura, iniziando dal suo formato per finire su cosa ha voluto descrivere il pseudo artefice di cotanta bruttura con il filmato La Corsa 015 di Gianni Bottinelli (va scritto per dovere di paternità), ventidue minuti di arrotolamento di insofferenza sulla poltrona per lo spettatore… forse diversamente recepito “capolavoro” da colui che ha girato questo incomprensibile lavoro! Anche da questa giornata, ci sono stati lavori papabili, senza mettere in difficoltà la giuria del Festival… lasciandovi con una frase celebre: Domani è un altro giorno!

Torino (Italia), venerdì 13 febbraio 2015



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