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martedì 17 febbraio 2015

14esima EDIZIONE DEL PIEMONTE MOVIE gLOCAL FILM FESTIVAL recensione di Daniele Giordano

Finalmente è domenica… i partecipanti all’Anteprima Spazio Piemonte indetto da Piemonte Movie gLogal Film Festival 2015, sono arrivati all’ultima presentazione della gara, questi i titoli della sezione Music, Dance & Cartoons e come già sottointeso nelle precedenti compilazioni è nostra intenzione dare un’opinione sui cortometraggi, cercando di essere imparziali e con seria obiettività nel recensire, quindi siamo pronti a iniziare! Adolescente (6’) di Valerio Cibrario; con il numero (questo è il titolo) 27 (5’) lo presenta Alessio Mattia; a firma di Francesca Macciò e Francesca Quataro Waterwalls (5’); Rajan Craveri in sessanta secondi descrive: Le mie linee. Escape From Here. En Fuite (1’) lo presenta Carlo Ghioni; e di Alessio De Marchi What Weee Are. Sound Effect Version (3’): la nascita di un pezzo ovvero Saint bon, naissance di un moracea (12’) e di Marco Iozzo & Paolo Zirilli; Office Kingdom (7’) di Eleonora Bertolucci, Salvatore Centoducati, Giulio De Toma e Ruben Pirito; Venus (10’) è di Carmelo Brustia; il cartoons The Age of the Rust (7’), di Francesco Aber & Alessandra Mattei, merita la pena di essere visto. Paolo Gattuso in Polvere in amore (4’); con Oblò – Amazing Laundrette (7’) gli autori sono Martina Carosso, Ilaria Giacometti, Mathieu Narduzzi ed Eura Pancaldi; Way Out (7’) un lavoro di Jacopo Landi e Vanessa Michelon; non male è Imperium Vacui (5’) di Linda Kelvink e Massimo Ottoni: Per ZoneCreative srl, propongono Synergia (2’). Quando si tratta di musica, dance o cartoni animati… non poteva andare diversamente, preso pacificamente d’assalto Il Movie di via Cagliari 42 Torino. Il nostro viaggio intanto prosegue con i Doc & Mock 4, eccoli! Milad Tangshir con The Celebration (14’) minuti… a nostro avviso, spesi male a differenza di Maddalena Merlino e Claudio Paletto con i suoi nove minuti in Neighbours. Piacevole il corto “Piccole scelte” sedici minuti di durata, autori NICOLA Roda e Antonio Laforgia. Con il Sounds Professional (6’) Ludmilla Cabusi, Caterina Cretier e Paolo Pulici; a seguire Bere, giocare, parlare d’amore (15’) di Elisa Zambelli e Diana Giromini, oppure di Stefano Trombini e Alice Zangirolami… intervistano un… Super eroe… intitolando il filmato: Vite Vere (4’)… no comment! Un documentario appetibile è quello di Raffaella Rizzi in Montanari 3.0 (14’). La serata si conclude con la sezione Drama, decisamente con un’impostazione superiore a quelli visti sino ad ora. Il regista Riccardo Leto presenta un corto curato nei particolari, la fotografia apprezzabile come la sua sceneggiatura dal titolo: Unifair Game, otto minuti tutti da vedere! Con il Treno della memoria (5’) Maurizio Cordaro insieme ad alunni delle scuole, visita i luoghi dell’eccidio, perché la mente non dimentichi lo scempio. Altro corto in gara di Carlo Conversano, Sulle spalle dei giganti (9’); segue quello di Jacopo Wassermann con Verso (15’); Stefania Carminara propone “Mia” cinque minuti di egoismo puro, a parte questo ben recitato ! Le nostre cose importanti (20’) di Gino Caron non ha soddisfatto per niente, ciò che invece ci ha fatto pensare è Luna nuova (9’) di Riccardo Banfi & Marco Castelli. Il corto di Fabio Clarino, La carità (8’) ci ha lasciato un dubbio tra l’ammissibile ( basta sfogliare i giornali) inteso come filmato, in altro caso diseducativo. L’ultimo a essere proiettato è notevole spessore, partendo dall’interpretazione, la sceneggiatura, fotografia e il sonoro sono rispettabili nell’esecuzione tecnica, porta la firma di Giuseppe Sansonna, il titolo è Ultimo giro (17’), merita spendere alcune parole sul suo lavoro: è stato bravo nella scelta degli attori e gli addetti ai lavori! Ora che tutte le luci sono spente si può solo aggiungere quanto segue. La maleducazione non ha limiti. Certi individui venuti ad assistere “esclusivamente il loro lavoro” votare o far esprimere con il voto il pubblico al seguito e poi andarsene, lo troviamo scorretto e villania nei confronti degli altri concorrenti, magari portando pessimi lavori. Ci sarebbe piaciuto assistere alla loro proiezione se fosse stata visionata per ultima… rimanendo solo, seduto in poltrona … padrone della sua creatura… avremmo goduto sulla sua espressione del viso!  In un concorso si dovrebbe assistere a tutte le proiezioni, in modo da valutare imparzialmente i lavori degli altri, per accrescere o carpire il mestiere. Ipso detto, Ipso fatto. Prima di ricordare gli appuntamenti, un elogio a tutto lo staff che ha saputo muoversi come sempre in modo adeguato e soddisfacente nei confronti del pubblico. Rammentiamo invece che Piemonte Movie non termina qui, il 17 febbraio presso il Cortile del Maglio a Borgo Dora ore 18:30  premiazione del “Toret” poi sino al 9 marzo nei presidi (vedi cartina), le date e luoghi di proiezioni. Arrivederci al prossimo anno.

Torino (Italia), lunedì 16 febbraio 2015


VENERDÌ 13 – I CORTOMETRAGGI IN GARA AL PIEMONTE MOVIE recensione di Daniele Giordano

Sono passati sette anni da quando Piemonte Movie ha messo in piedi il Too short to wait Anteprima Spazio Piemonte, superando la cosiddetta crisi del numero sette. In gara più di cento cortometraggi, di cui una trentina in prima visione assoluta, pronti ad affrontare con successo il piacevole esame del pubblico. Differente sarà l’attento occhio critico già espresso su alcune proiezioni nella precedente recensione e continuando ancora tra queste righe. Proseguiamo la nostra maratona, quella di venerdì 13 ore 17:30, con le proiezioni della sezione Yung: Lo scorso inverno (5’) di Jacopo Ficulli e Luca Ceragioli; seguito da Opera breve per mani e occhi (10’) regia di Paula Lopes Dias e Davide Mazzocco; La lezione di Cris (18’) è di Claudio Paletto, mentre il lavoro di Egle De Nuzzo ha per titolo Il cielo d’inverno (14’). Un simpatico cortometraggio con il supporto di Enza Lasalandra, Alessio Periti ed Elisa Zucca-Nigra fingendo di essere girato da bambini, con il titolo: Ciak si gira (30’’) di autentico spasso; Shame and Glasses (7’) invece è di Alessandro Ricorda; per la durata di quindici minuti, troviamo “Il padre” un lavoro di Diana Giromini. Nella sezione Comedy, iniziamo con Lov. Foglie (4’) di Domenico Bruzzese; il titolo Bogdan. Dato da Dio (12’) è di Davide Neglia; Fausto romano presenta Cratta (20’); a differenza di Umberto Rinaldi con: Ho perso la testa (8’); seguito da La metafora del piccione (20’) di Miguel Murciano; The Restaurant (9’) lo presenta Stefano Scarafia, Pino Pace e Giorgio Risso; Uno strano western a firma di Saba Salvemini è WC Western Closet. Li chiamavano cowboy invece erano stronzi (22’); Un episodio divertente è quello di Roberto Manara: E il quarto non beve (5’). Per gli appassionati di genere terminiamo con la sezione Thrills & Nightmare che vede Inopinatum. L’imprevedibile (13’) di Paolo Giuliani; Long Shot (12’) è di Andrea Lionetti Di Vagno, seguito da Giacomo Sebastiani con Dietro lo specchio (7’); Marco Miscione & Simone Trigali, insieme presentano: L’Uomo che fischia. The Whisting Man; The Pigeon Brothers – I fratelli Piccione porta la firma di Davide Arpellino e Roberto Boffa; Fabrizio Zito con La dama bianca (20’). Ritroviamo nuovamente Enza Lasalandra e Alessio Periti con Bad Trip. Risvegli (11’).
SABATO 14 FEBBRAIO, penultima giornata dei cortometraggi in concorso, presumendo che sia di ottime creazioni, da parte nostra, si cercherà di recensire senza discriminazioni, prendendo atto che il nostro pensiero (opinabile) è formulato a gara è terminata, quindi non può in alcun modo alterare il giudizio della giuria preseduta dal regista Davide Ferrario. Per i Doc & Mock 3, iniziamo con Il tempo ritrovato (21’) di Laura Bonfiglio; firmano per La fine di un grande palazzo (20’) Romina Magno ed Eva Peressini; Transalvario (10’) di Daniele Lombardi tratta una singolare intervista con un essere notturno, amabile nell’insieme; ottimo invece il documentario Staffette (20’) di Tino Dell’Erba; come altrettanto qualificato quello di Antonio Puhalovich Sulle strade del partigiano Johnny (15’), con riferimenti a Fenoglio. Per la sezione Dramedy, sei i titoli in visione, Rolando Ravello è l’attore di Un uccello molto serio (14’) della spiritosa Lorenza Indovina, tratta di una serata di sesso frenato… la storia non è costruita su quello che potrebbe ispirare il titolo… è da vedere! Pasquale Mangano in un girato di soli sei minuti esprime un sentimento toccante con: Un motivo per tornare; Acqua purissima (7’) di Marco Graf; In pollo veritas (26’) di Linda Fratini. Piacevolmente è Niente di grave (19’) di Giulio Maria Cavallini, a seguire un altro simpatico corto, quello di Simone Paralovo dal titolo DinDalò (16’).  Ritroviamo con Fantasy & Horror, delle non proprio visioni accettabili, ma per dovere di scrittura le citeremo ugualmente. The Blue Witch. A Story (5’) di Robert Fogelberg; Il signore delle chiavi (20’) di Lucio Viglierchio e Mauro De Fazio; Il giorno dopo (13’) Raju Mensa; The Guild (5’) di Maurizio Maseguerra; The Creating (17’) di Adriana Hula. In quello presentato da Carlo Perassi ci è piaciuto, il titolo è Hospes (10’); poi ancora altri due per finire la sofferenza: Monster Inside (10’) di Davide Celoria e quello di Gaetano Soldano: La maschera della Verità (13’). La giornata è stata lunga e faticosa, non tanto per le ore passate a visionare i filmati in programma… quanto il peso dei lavori insufficienti da digerire…
Torino (Italia), sabato 14 febbraio 2015





venerdì 13 febbraio 2015

TOO SHORT TO WAIT, SECONDA GIORNATA! recensione di Daniele Giordano

Ieri abbiamo commentato, oggi entriamo nel vivo criticando. Dopo aver analizzato le visioni cinematografiche proposte nella giornata di giovedì 12 febbraio nella sala Il Movie della Film Commission in via Cagliari, 42 in Torino, qualcuno dei lettori ha preso in considerazione il suggerimento di prenotare i biglietti prima, in modo da non fare coda al botteghino. Ed eccoci alla seconda serata. Per la sezione Yung & School, questi i titoli in programmazione: Vedo, sento, parlo (5’) regia di Pietro Formici; Dire fare non discriminare (21’) è presentato da Eleonora Diana; Stefano Scarafia ci propone Sono contento (22’); per Giacomo Pierantozzi Il cielo è troppo grande (6’); La sabbia di Dio (8’) è di Ezio Cometto; mentre un’intera classe, la III B della Casa di Carità d’Ivrea ha fatto vedere Un giorno indimenticabile (11’).
Le 19:30, è l’ora dei Doc & Mock 2, diciamo subito che le visioni proposte è sull’argomento diversamente abile, di come si può continuare a sorridere pur avendo un Handicap. Quello proposto da Paolo Genovesi, col titolo di Vivi la vita (19’), è l’espressione del filmato… una corsa… per continuare la propria esistenza senza pensare alla propria menomazione, La Parentesi (23’) del regista Mario Ferdeghini, racconta di un ricoverato in ospedale per analisi, mettendo in ansia il protagonista “chiuso” nella sua stanza, scruta il mondo dalla finestra, per lui un lieto fine. La storia successiva, raccontata dall’autore del cortometraggio, ha dell’incredibile! In una località piemontese, qualche chilometro prima del Sestriere (TO), uno strano individuo prende possesso di una baita. Chi conosce i paesini di montagna  apprende subito che è una grande famiglia, si conoscono tutti e,  tutti sanno delle proprie abitudini, tranne di questo strano personaggio, sprangato nella sua casa di montagna! Dopo un certo periodo la gente mormora, vuole sapere chi e cosa è venuto a fare in quell’angolo di paradiso, decidono di bussare alla sua porta… aperta… del soggetto nemmeno l’ombra… Al centro della stanza un enorme uovo tutto intarsiato, bello a vedersi! Beh, una storia simile esiste già presso il lago Ness è un lago d'acqua dolce delle Highlands scozzesi, ma questa ci è parsa  per un attimo veritiera, studiata nei minimi particolari, decisamente accettabile. Il titolo prende il nome della località: Sous Laux (10’), il regista di questo docku è Massimo Ali Mohammad. E’ opportuno segnalare questo concorso, soprattutto da non definire elencandolo con la pessima lettera seriale di seconda scelta, giacché dieci selezionati di questi cortometraggi, andranno al prossimo Torino Film Festival. Nei lavori presentati, appaiono nomi di tutto rispetto, come nel filmato dal titolo Un altro ritmo. In my shoes (14’) di Giancarlo Tovo. Il protagonista, Giovanni Allegri racconta le vicissitudini quotidiane di un uomo e il “suo ictus” è superfluo descrivere la bravura dell’attore sull’interpretazione, il resto è un buon prodotto. Il regista Joe Inchincoli, preferisce portare sullo schermo un antica fornace, raccogliendo testimonianze dei lavoratori ancora in vita sulla quotidianità del lavoro svolto sulla lavorazione del mattone. Ricercato, nei suoi diciannove minuti di lavoro scrupoloso,  con il titolo Tèra da Mon, ci trasporta a vedere i manufatti di quell’epoca tramandata sino ai giorni nostri. Intanto siamo arrivati all’entrata delle ore 21:30 con STORIES 2. Il primo a essere proiettato è Balon con panna (10’) di Enrico Mondino, un simpatico bianco/nero, ci conduce nel film muto, con le sue trovate dell’epoca. Di recente c’è stato un omaggio cinematografico su Giovanni Pastrone nei suoi cent’anni (1914 – 2014) dal colossale film Cabiria! La visione del cortometraggio se associata al tempo storico descritto, risulta piacevole.Intanto siamo arrivati all’entrata delle ore 21:30 con STORIES 2. Il primo a essere proiettato è Balon con panna (10’) di Enrico Mondino, un simpatico bianco/nero, ci conduce nel film muto, con le sue trovate dell’epoca. Di recente c’è stato un omaggio cinematografico su Giovanni Pastrone nei suoi cent’anni (1914 – 2014) dal colossale film Cabiria! La visione del cortometraggio se associata al tempo storico descritto, risulta piacevole.
Con Oltre il velo (14’) di Valentina Sarmenghi, troviamo un discorso sulla discriminazione dell’individuo dovuta a pregiudizi mentali ristretti che le persone fanno… di tutta un’erba un fascio… come si dice abitualmente! Non male. Su, Incontri (14’) di Alessandro Garelli, Mattia Capone e Gino Imperato, decisamente per loro lo spazio-tempo e altri accorgimenti non esistono. Un patetico racconto dove la realtà è ben diversa da quella descritta nel film, zeppo di errori elementari. Un minimo di preparazione scenica potevano “sforzarsi di metterla” evidentemente… per loro, le basi cinematografiche dovranno essere ancora inventate… in special modo come si dice… three is better than one… Subito dopo troviamo in concorso L’attore (21’) di Ercole Saletti, una farsa cinematografica nella stessa misura di teatralità. Un uomo prossimo alla pensione, decide… cosa fare del giorno dopo… piacevole dall’audio alla fotografia e recitazione, decisamente divertente! Alberto Segre con i suoi venti minuti di girato dal titolo Zacharie ya no vive aqui, ci porta al dramma di una baby sitter alle prese con un bambino leggermente “vivace” dovuto sicuramente all’ambiente circostante e dei genitori invisibili sulla creatura. Per alcuni aspetti il tema potrebbe essere ricorrente, ben scritto interpretato e girato, meritevole. Ultimo in concorso e poteva risparmiarsi, il film girato negli anni novanta, porta in visione un lavoro di pessima fattura, iniziando dal suo formato per finire su cosa ha voluto descrivere il pseudo artefice di cotanta bruttura con il filmato La Corsa 015 di Gianni Bottinelli (va scritto per dovere di paternità), ventidue minuti di arrotolamento di insofferenza sulla poltrona per lo spettatore… forse diversamente recepito “capolavoro” da colui che ha girato questo incomprensibile lavoro! Anche da questa giornata, ci sono stati lavori papabili, senza mettere in difficoltà la giuria del Festival… lasciandovi con una frase celebre: Domani è un altro giorno!

Torino (Italia), venerdì 13 febbraio 2015



mercoledì 5 novembre 2014

E QUATTORDICI LO DICE IL MOSTRO DEL THORROR l’opinione di Daniele Giordano

ECCE MOSTRO… Questo è il titolo di questa edizione, sempre sotto la direzione artistica di Massimiliano Supporta, per la direzione organizzativa l’instancabile Erika Supporta (in seguito conoscerete gli altri dello staff), ieri alle Officine Corsare (via Pallavicino, 35 Torino) si è aperto il sipario sulla quattordicesima edizione del TOHORROR Film Fest! Come sempre, anche quest’anno gli interessati o esperti di genere avrà modo di discutere, confrontarsi, soprattutto di vedere film che normalmente non saranno distribuiti su larga scala. Sette i lungometraggi due dei quali ieri c’è stato il loro battesimo. Ecco il titolo: Love Eternal, Irlanda 2013 – 94’ regia Brendan Muldowney. Trama, il protagonista rimasto solo al mondo incapace di comprendere emozioni decide di togliersi la vita… voto 4/10
Il secondo film Sonno Profondo, Argentina 2013 – 67’ regia Luciano Onetti. Trama, tutto è legato a ricordi d’infanzia e sull’uccisione della madre. Il protagonista dopo aver assassinato una donna, riceve una busta con delle foto inerenti all’omicidio, in allegato una chiave e un indirizzo. Si ribalta così la scena trasformando il cacciatore in preda… Vuole essere un omaggio al suo idolo Dario Argento. Nello scorrere le immagini troviamo una serie di analogie ai film del grande Maestro con un mediocre risultato… voto 1/10
La giuria per i lungometraggi, sono Dario Arona scrittore, Davide Pulici giornalista (Nocturno Cinema), Ivan Zuccon regista. Questa sera s’inizia dalle ore 16:00 con il tanto atteso Panoramica Troma in Classo of nuke ‘em high, USA 1986 – 85 regia Lloyd Kaufman. Dopo lo scarso successo dei primi due sequel, non ha gettato la spugna, anzi, con grinta ha voluto ridare “ossigeno al sangue” riscuotendo critiche favorevoli. Trama, siamo in un liceo poco distante da uno stabilimento nucleare. Nel prato di quest’ultima, è coltivata della marijuana. Chrissy e Warren, due studenti del liceo adiacente, dopo averla fumata… subiranno le conseguenze non solo quelle dovute agli effetti della droga… ben altro…
Intanto sono arrivate le ore 18:00 alle Officine Corsare si stanno preparando gli stuzzichini per l’apericena, se poi uno volesse mangiare… la cucina offre gustosi piatti a prezzi non interessanti… ma POPOLARI che è ben diverso! Bene, a pancia piena si gusta meglio la serata che inizia con una serie di cortometraggi, alle 19:30 l’appuntamento con la simpatica Cristina Astori e Stefano Di Marino, Da non perdere l’Evento Cinema presso Il Movie della Film Commission (via Cagliari, 42 Torino) incontrando l’autore del film L’autre Monde, Francia 2013 – 87’ regia Richard Stanley. Una serata da non farvi dormire questa notte!

Torino (Italia), mercoledì 5 novembre 2014


lunedì 4 agosto 2014

CHASING, UN FILM TRATTO DA UNA STORIA VERA recensione di Daniele Giordano



Potrebbe sembrare un evento di secondo ordine l’Ischia Film Festival rispetto a quelli di grido, pubblicizzati con sfarzo, invece non è così! Ideato da Michelangelo Messina nonchè Direttore Artistico, portando questo festival alla sua dodicesima edizione e durante la kermesse, vi sarà una sezione mercato, dedicata alla “Borsa e il Convegno Internazionale sulle Location e del Cineturismo”, occasione d'incontro tra il mondo del cinema e quello del turismo, che vedrà la partecipazione dei massimi rappresentanti del mondo del cinema correlato al marketing territoriale. A completare il ricco programma, una mostra fotografica dal titolo “Villeggiatura e vacanze nel cinema italiano (1949-2011)” a cura di Antonio Maraldi. Il festival, presentato dall'Associazione Culturale Art Movie e Music dal 28 giugno sino al 5 luglio, un concorso internazionale unico nel suo genere, dedicato alle location cinematografiche, come sempre ha visto una considerevole programmazione, lavori capaci di valorizzare i territori scelti, non solo per descrivere la narrazione filmica. Le proiezioni di lungometraggi, documentari e cortometraggi provenienti da diversi paesi del mondo, superano il centinaio, tra le opere selezionate sette anteprime mondiali e, ventotto anteprime nazionali, affiancato da ospiti di rilievo, per l’occasione ci saranno incontri con registi, attori e ospiti internazionali, i quali presenteranno le loro anteprime visioni. I personaggi che interverranno a questa edizione: il premio Oscar Bille August, l'attore Mattia Sbragia che presenterà al festival la sua opera prima alla regia. Ospiti i registi: Ugo Gregoretti, Davide Ferrario, Alessandro Rossetto, Fabio Mollo, Edoardo Winspeare, Angelo Longoni. L'attore americano Sean Kanan, famoso per l'interpretazione di – Dicon – nella nota serie Beautiful, tanto per citare alcuni nomi presenti alla kermes, sebbene altri altrettanto importanti saranno presenti o interverranno a questo festival. Ecco i nomi che compongono la giuria, iniziando dal suo presidente: Pupi Avati, dal direttore della fotografia Arnaldo Catinari, il documentarista Roland Sejko, l'attore Giovanni Esposito e lo scenografo di origini francesi Jean Manuel Martinez, durante la serata conferiranno il premio Ischia Film Award alla carriera a Amos Gitai. All’incontro tra il pubblico del festival e il regista israeliano seguirà la proiezione del suo ultimo film “Ana Arabia ottantun minuti di piano sequenza che racconta con grande intensità l’identità culturale di due culture e memorie che dovrebbero essere opposte, ebrei e arabi.  Per “Ana Arabia - dice Gitai - mi sono imposto di realizzare l'intero film in un unico piano sequenza, senza tagli in cui la cadenza del ritmo circonda i profili. C'è anche una dichiarazione politica nel commentarlo, è che i destini degli ebrei e degli arabi non saranno recisi. Come la trama e l’ordito di un tessuto, dovrebbero sforzarsi nel cercare il modo di convivere in maniera pacifica, senza le continue operazioni belliche, ecco di cosa tratta il suo film. Sicuramente vi sarete chiesti del perché abbiamo introdotto e scelto l’Ischia Film Festival. La risposta è semplice e complessa allo stesso tempo. La scelta nostra non è stata casuale, bensì da parte della Commissione del festival nel selezionare il film in arrivo. Infatti, nel visionare le opere non è passato inosservato il film CHASING, tra i molteplici lavori pervenuti al concorso. Parafrasando un passo biblico, potrebbe sembrare la storia tra Davide e il gigante Golia, questa metafora è solamente per introdurre l’opera prima di Renato Porfido come regista, portandolo a concorrere “tra Titani” e proiettarlo in una cornice meravigliosa qual è il Castello Aragonese, nell’isola di Ischia. In questo magnifico scenario, l’attore Renato Porfido ora anche neo regista, in cuor suo ha voluto presentare un fatto realmente accaduto divulgandone la storia. Intervistato da TeleIschia (vedi link https://vimeo.com/101149117 N.d.A.), dai giornali locali e non solo quelli, hanno scritto articoli sul lavoro ritenuto apprezzato per la sua semplice e congeniata sceneggiatura, riscontrando assensi in tutti i concorsi che il neo-regista Porfido ha presentato, tra cui il Torino Film Festival 2013. Il film tratta il tema della ludopatia, meglio conosciuto come il desiderio sfrenato del gioco d’azzardo, una sindrome di svago con risultati catastrofici, cifre da capogiro ruotano intorno a quest'ossessione. In Chasing, il richiamo è accentuato non dal dialogo che ne è privo, bensì dalle scene che catturano lo spettatore sino al termine dei suoi dodici minuti di girato. Una sequenza forte nella sua drammaticità, un film avvincente per il genere trattato, le immagini e la sonorità musicale parlano da sé, trasmettendo quel pathos sino a trascinarti dentro l’accaduto, vivendo l’oblio dell’interprete, ma solo come spettatore. Una storia basata su un fatto realmente accaduto, che Porfido e la psicologa Rita Forte (vedi link http://www.teleischia.it/video/3444 N.d.A.), hanno portato sotto le luci di questa meravigliosa isola il fenomeno dilagante che lascia tracce indelebili.

Torino (Italia), 29 luglio 2014




mercoledì 14 novembre 2012

TO HORROR Seconda Giornata, recensione di Daniele Giordano


Nel momento in cui la luce del giorno lascia il suo spazio per concedere al buio di occupare il suo posto, al numero civico 21 di via Po a Torino, una grande quantità di persone si apprestava a entrare nel locale che ospita il ToHorror Film Fest dodicesima edizione: il BLAH BLAH. Senza indugi, anche noi entriamo nel vivo della manifestazione.
Ore 21:00, si proietta il lungometraggio GUT di Elias (USA – 2012 durata 90’) in concorso. La trama racconta di due amici DAN e TOM, intenti a guardare una serie di videocassette, la mente di Tom nel vedere viene occupata da desideri  intersecati da alienazioni mentale.
Quest’anno per la rassegna cortometraggi, sono stati selezionati ventitrè titoli, in parte provenienti dall’Italia. La scaletta prosegue con la visione dei corti in gara tutti italiani, il primo a essere visionato risponde al titolo di AGOGHE’ (ITA 2011 durata 10’) di Sebastiano Serino, la figlia è spettatrice involontaria di un delitto tra le mura domestiche. Il secondo proiettato risponde al titolo di APARTAMENT 15 (ITA 2012 durata16’) di Mattia Puleo, narra di quattro individui alla ricerca di un “appartamento” appunto per un loro progetto, si trovano a essere intrappolati dentro l’alloggio e farne parte dell’arredamento. Idea simpatica, considerato forse un low budget per la realizzazione, in compenso ha avuto parecchi contributi e supporti. Terminiamo con l’ultimo in gara dal titolo BE FOLK di Carla Marcialis (ITA 2012 durata 6’), simpatica storiella ricordando Tarantino. L’autrice usa questo mezzo per arrivare al vero fine, andando oltre, giacchè stanca dei pregiudizi espressi dalla gente con una semplice occhiata, soffermandosi alla superficie delle persone. Su questi due punti si dipana il corto. La serata prosegue senza respiro con l’ultimo lungometraggio della serata: ZERO KILLED del regista Michal Kosakowski (GER 2011 durata 81’) un documentario su un gruppo di persone invitate a esporre le proprie elucubrazioni mentali e metterle in video interpretando la vittima o il carnefice. Naturalmente tutto questo è - O K – si usa questo termine in gergo militare per dire: NESSUNA PERDITA UMANA! La serata termina con due brevi webserials di sei minuti l’uno, titolo LAST MONKEY, un viaggio di un’assassina tra le barriere del tempo, rifacendosi in modo contrario a una datata serie televisiva.

Torino (Italia), 14 novembre 2012