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sabato 27 maggio 2017

QUEST’ANNO IL TORINO FRINGE INIZIA COSI’ di Daniele Giordano

Millenovecentootto, un gruppo di operai decise di costituire una Società Operaia di Mutuo Soccorso (S.O.M.S.) assegnandogli il nome dell'illustre scrittore e giornalista italiano: Edmondo De Amicis, deceduto in quell’anno. Siamo partiti da lontano per entrare in un luogo confortevole a ridosso della collina torinese con il suo bistrot o cenare nel giardino. I gestori, persone squisite, la sua “cuisine” è in grado di soddisfare i più esigenti palati, merito dei gourmet in cucina. Siamo in procinto di entrare al Circolo De Amicis, in C.so Casale, 134 (TO), nostra prima tappa (e inizio) del Torino Fringe Festival, dove ci attende una serata piena d’imprevisti come sempre, dovuta alla scelta in base all’intuito e ciò che si legge sul catalogo di facile lettura e indicazione. I posti a sedere sono completi, un buon auspicio per la prima commedia proposta e da noi scelta. Stiamo parlando di CLICHÈ, una produzione di due combinate compagnie, quella di Dramelot e Proprietà Comunicativa, che intraprendono una nuova realtà scenica. Incominciamo a dire che dal fondo della sala il monologo sostenuto dall’attrice iniziale stenta a sentirsi, tranne quando cambia il timbro di voce (urla), allora diventa nitida, i tempi del "cambio di scena virtuale" sono leggermente lunghi, lasciano lo spettatore nel più assoluto “vuoto scenico” e questo non andrebbe fatto. Tutto ciò è detto come suggerimento alla regia, in modo di affrontare con successo questi ostacoli per il girone di ritorno. Detto questo, non toglie la bravura recitativa di Francesca Bracchino (in tuta gialla) oppure quella interpretativa di Elisa Galvagno (nella tuta di colore rosa) e neppure Valentina Virando che indossa quella blu. Questa fusione di compagnie gioca in casa, poiché entrambe di Torino, il testo, a simpatia tra i presenti, scritto e diretto da Alessandro Federico. Non abbiamo fatto cenno del sottotitolo che in qualche modo è accattivante, senza pensare a essere troppo audace, crea quell’atmosfera interpretativa adatta a immaginare il passaggio dall’adolescenza alla realtà… lasciando lo spettatore nel limbo che ci sarà da parte delle interpreti ancora da… scoprire! Non deluderà le attese dello spettatore.

Continua la serata sempre al Circolo De Amicis di C.so Casale, 134 (TO), stiamo assistendo a SWING & SODA, BANDINI, l’autore di questo monologo è John Fante del quale Giovanni Guidelli è l’interprete. Racconta la confessione di un amore mancato, consumato poi alla fine della commedia. Un intreccio tra musica jazz (il volume copriva le parole dell’attore, al punto di fare cenno di abbassarla) e droga, sembrava di entrare con la scenografia preparata, in un racconto dell’investigatore privato Philip Marlowe, creato da Raymond Chandler. Gli atteggiamenti recitativi sono troppo impostati al teatrale, invece di liberare la pesantezza dell’assolo drammatico, senza togliere la preparazione artistica dell’attore. Questo genere di soliloquio, alquanto pesante, sarebbe dovuto essere trascritto in modo più fluido, così facendo forse, avrebbe trovato più consensi tra gli spettatori!

Quando leggi: DON CHISCIOTTE AMORE MIO, il titolo ti porta fuori strada. Questa commedia scritta, interpretata da Angelo Tronca nei panni de “hidalgo” e dal suo fedele scudiero (in questo caso) Francesco Gargiulo, trova un pretesto narrativo, iniziando con un “pezzo rap” certamente Miguel de Cervantes Saavedra, avrà modo di vedere com’è stato stravolto il suo capolavoro letterario, dall’alto certamente perdonerà l’impudenza, nel sentire l’ilarità in sala delle persone che assistono alle sue elucubrazioni mentali. I due protagonisti di questa commedia dove s’incontrano in questo mondo fantastico, bizzarramente mescolati elementi di non sense e il picaresco, l’episodio divertente è: Ocavallo! Non sveliamo il senso come trovata umoristica, diciamo solo che gli interpreti di questa esilarante ed effervescente recita, scandita brillantemente dai tempi scenici, merita essere vista e applaudita. Il rap cantato iniziale e l’amore finale con Sancio panza, è sostenuto piacevolmente dalla bella Astrid Casale. Sembrava la “borsa di Eta Beta o quella di Mary Poppins” il bauletto di Gian Andrea Francescutti, da esso uscivano strumenti dalla forma diversa, adatti a rendere musicalmente questa commedia facendone arte… trastullando lo spettatore compiaciuto! Da non perderla di vista.

Torino (Italia), venerdì 12 maggio 2017

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A cura dell’Autore. Copyright 1990 – Fragment (consider revising). Daniele Giordano mail: lonevolfilm@gmail.com All Rights Reserved.



lunedì 8 maggio 2017

DELITTO AL CASTELLO DEL VALENTINO di Daniele Giordano

Valter Carignano de L’Opera Rinata, non si smentisce e continua a stupire con le Giallocomiche, frutto intuitivo e collaborativo di Marina Di Paola. Per gli affezionati e dopo il sempre esaurito a ogni rappresentazione di questo format, resta… il gusto amaro… dovranno attendere la nuova stagione teatrale per rivederlo nuovamente in scena. Come farà il pubblico a resistere di cotanta attesa! L’ultima presenza, in ordine cronologico è stata al Circolo Bloom, inutile dire del successo costante, sostenuto dal pubblico di questa simpatica trovata incentrata sul Commissario Agenore Pautasso della Regia polizia di Torino, protagonista alle prese con malviventi dell’epoca. Il periodo raccontato dalla brillante serie, è ambientato nei Borghi circostanti di una Torino a fine ‘800, inizi novecento, dove la città, intraprendeva la sua lunga trasformazione. A quell’epoca, percorrendo le vie torinesi, era facile incontrare personaggi che hanno disegnato la storia, mantenendo forte il richiamo sabaudo; su questo punto fa leva il buon Carignano, inserendoli nella sua commedia, miscelato tra episodi realmente accaduti… che per ragione di stesura preferisce alterarli leggermente e contornarli da “frivole macchiette” che gli attori andranno a recitare. I nomi altisonanti inverosimili, alle volte blasonate da chissà quale casato pervenuto, sono una piacevole sfumatura che sagacemente inseriti dal regista da un'elevazione in più alla vicenda da narrare, coinvolgendo il divertito pubblico, facendolo interagire! Pertanto avrete modo di conoscere Clementina Limpieza Guadalupa De Almeida Ribera Pinto Dos Santos Van der Meulk (Rossana Bena), una ricca imprenditrice sudamericana…muy caliente; il tuttofare Peppiniello Cacace non poteva che essere Massimo Saracino; un volto nuovo è quello di Maurizio Cerchiano (Falabràc du Ratòn, stilista francese), infine la brava e simpatica (Margarethe Mùller e voce fuori campo) Marina Di Paola che si presta a tutte le esigenze del regista Valter Carignano alias, Commissario Pautasso.
Questa volta, “l’eroe Pautasso”, è alle prese con un delitto avvenuto durante l’Esposizione Internazionale dell’Industria e del Lavoro (Expo 1911) presso il Castello del Valentino. Come sempre spetta a lui scoprire il reo o gli assassini, fornendo al pubblico indizi tali da aiutarli a individuare il colpevole. Tra i vari personaggi che compongono la simpatica recita e per ingarbugliare ancor di più la matassa, troviamo Flaminio Perez nei panni di un falso Alessandro Cruto, inventore della lampada a incandescenza, scoperta molto prima di Thomas Edison. Il metodo è sempre il medesimo, cambiano alcuni attori, la storia diventa frutto d’interesse storico che per certi versi rispecchia “quasi fedelmente” la realtà, scritto in modo semplice, ma l’effetto è piacevolmente apprezzato, tanto da lasciare ogni volta decine di persone fuori dal teatro!

Torino (Italia), giovedì 13 aprile 2017
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venerdì 10 febbraio 2017

TRA PESCI & PATATINE di Daniele Giordano



Un festival nato in sordina quello di “FISH & CHIPS” Film Festival, ma pronto a fare nuovamente il suo ingresso per il secondo anno nell'importante cornice del Cinema Massimo in Torino. Un festival simpatico e intrigante, iniziando dal titolo tutto da interpretare, racchiude un concentrato di erotismo internazionale spalmato in quattro giorni, da giovedì 19 a domenica 22 gennaio 2017. Gli orari, per i frequentatori consueti di festival, è leggermente strano un ingresso alle ore 11,30 come inizio di proiezione, per tutte le quattro giornate. Forse per gli affezionati di genere potrebbe essere consono, non certo come “invasione di massa” alla Sala Tre a differenza degli orari abituali di pubblico a iniziare da pomeriggio sino a sera. Al cinema Massimo, sosterà per il periodo del festival il fotografo Daniele Ratti, realizzando con i presenti scatti di labbra, oltre a questo, si segnalano i luoghi degli eventi della manifestazione. Per lo Spacenomore, al Circolo dei Lettori (Via Bogino, 9) troviamo: Il Punto Q – Sollecitazioni e provocazioni dell’artista spagnolo Luis Quiles, il Tantra e Dintorni a cura del Tempietto Tantrico di Torino, La Sensualità Soft Bondage a cura di Valigia Rossa, infine Cake Is Better Then Sex - Il piacere secondo gli Asessuali. Altro punto di dibattito sarà presso il Laboratorio Quazza (Via Sant’Ottavio, 20) con un tema interessante: Il genere pornografico nell’epoca dei porn tubes. A differenza di quello che si troverà in via San Tommaso, 6: l’Arte Contemporanea di Paolo Tonin. Tutti questi appuntamenti sono a cadenza e orari giornalieri gratuiti. Tanti gli sponsor che hanno sostenuto la manifestazione di cui gli organizzatori sono compiaciuti anche per il flusso del pubblico. La prima giornata inizia al mattino con una serie di Corti, sino arrivare alla serata ufficiale ore 21,00 con PEEP SHOW di Rino Stefano Tagliafierro (2016 Italia 8’) un’introduzione a quello che lo spettatore vedrà sul mondo dell’erotismo… svelando e trasformando voyeurismo in atto sublime. Ad aprire la serata inaugurale per “FISH & CHIPS” Film Festival sarà il regista Eiichi Yamamoto con BELLADONNA of SADNESS (1973 Giappone 86’), è la storia di Jeanne, privata della sua candida illibatezza consumata più volte da parte del signorotto della contea, accusandola poi di stregoneria …dopo tanti soprusi subiti si vendica… Non è mancato l’omaggio a David Cronenberg con RABID SETE DI SANGUE (Italia 90’). Le tre sezioni che distinguono il Film Festival sono contrassegnate così: (D) Documentari, (X) Esplicito, (A) Animazione, valutati nella loro totale espressività cinematografica dalla giuria, così composta. Per i lungometraggi troviamo Ayzad, esperto italiano sull’eros insolito, autore di libri collabora con testate nazionali ed estere, Chiara Borroni dottorato in cinema, cura comunicazione social per il Museo Nazionale del Cinema, il TGBFF e Torino Film Festival. Progettista in ambito sociale e culturale e Silvia Magino che da anni si dedica ai temi della parità, dell’uguaglianza di genere e dei diritti LGBT. Passiamo alla lista tanto attesa dei vincitori, salire sul podio per miglior lungometraggio (premio in denaro: 1.000 euro) il film LEAGUE of EXOTIC DANCER di Rama Rau (2005 Stati Uniti, 90’). Con la menzione speciale documentari, la giuria lo assegna a CHURCHROAD di Robin Vogel (2014, Paesi Bassi, 54'), così pure al film di Mariano Torres e Lisandro Leiva con AUDAZ SE ELEVA (Argentina, 107'). Per i Cortometraggi, fa parte della giuria Enrico Petrilli, laureato in sociologia dell’alcol e della droga, Rino Stefano Tagliafierro regista e Video artista multiforme, Cikita Zeta Visual artist, predilige esprimersi creando video e scenografie per spettacoli di danza e teatro, la scelta del vincitore è caduta sul regista Shailaja Padindala premio per il cortometraggio MEMORIES OF A MACHINE(2016, India), consistente in trecento euro, conferendo una menzione speciale in questa categoria a Kristen Bjorn con Trouser Bar (2006 Regno Unito, 20’). Stessa somma è stata destinata ai Corti XXX di cui il vincitore è HEIMAT XXX di Sebastian Dominic Auer (2016, Germania, 12'), anche qui una menzione speciale a BREATHTAKING di Morgana Muses (2016, Australia, 17'). Da parte nostra siamo concordi con la giuria sui film vincitori, peccato che la medesima non abbia preso in esame di menzionare alcuni filmati “erotici comici” che secondo i rumors del pubblico e nostri, meritavano attenta valutazione. Una considerazione o forse un suggerimento da parte della critica, sarebbe quella di introdurre più film a sfondo erotico e meno bondage, bang bang, sadomaso e fetish… e via discorrendo. Oppure, sarebbe il caso di sostituire il sottotitolo! Il programma continua in una festa di chiusura del festival per il MUSHY PARTY (libera a tutti), alla Cavallerizza. Da parte nostra, invece della festa… restiamo in attesa su cosa ci proporranno gli organizzatori il prossimo anno.
Torino (Italia), martedì 24 gennaio 1017

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