Sono passati sette anni da quando Piemonte Movie ha
messo in piedi il Too short to wait Anteprima Spazio Piemonte, superando la
cosiddetta crisi del numero sette. In gara più di cento cortometraggi, di cui
una trentina in prima visione assoluta, pronti ad affrontare con successo il
piacevole esame del pubblico. Differente sarà l’attento occhio critico già espresso
su alcune proiezioni nella precedente recensione e continuando ancora tra
queste righe. Proseguiamo la nostra maratona, quella di venerdì 13 ore 17:30,
con le proiezioni della sezione Yung: Lo scorso inverno (5’) di Jacopo Ficulli
e Luca Ceragioli; seguito da Opera breve per mani e occhi (10’) regia di Paula
Lopes Dias e Davide Mazzocco; La lezione di Cris (18’) è di Claudio Paletto,
mentre il lavoro di Egle De Nuzzo ha per titolo Il cielo d’inverno (14’). Un
simpatico cortometraggio con il supporto di Enza Lasalandra, Alessio Periti ed
Elisa Zucca-Nigra fingendo di essere girato da bambini, con il titolo: Ciak si
gira (30’’) di autentico spasso; Shame and Glasses (7’) invece è di Alessandro
Ricorda; per la durata di quindici minuti, troviamo “Il padre” un lavoro di
Diana Giromini. Nella sezione Comedy, iniziamo con Lov. Foglie (4’) di Domenico
Bruzzese; il titolo Bogdan. Dato da Dio (12’) è di Davide Neglia; Fausto romano
presenta Cratta (20’); a differenza di Umberto Rinaldi con: Ho perso la testa
(8’); seguito da La metafora del piccione (20’) di Miguel Murciano; The
Restaurant (9’) lo presenta Stefano Scarafia, Pino Pace e Giorgio Risso; Uno
strano western a firma di Saba Salvemini è WC Western Closet. Li chiamavano
cowboy invece erano stronzi (22’); Un episodio divertente è quello di Roberto
Manara: E il quarto non beve (5’). Per gli appassionati di genere terminiamo
con la sezione Thrills & Nightmare che vede Inopinatum. L’imprevedibile
(13’) di Paolo Giuliani; Long Shot (12’) è di Andrea Lionetti Di Vagno, seguito
da Giacomo Sebastiani con Dietro lo specchio (7’); Marco Miscione & Simone
Trigali, insieme presentano: L’Uomo che fischia. The Whisting Man; The Pigeon
Brothers – I fratelli Piccione porta la firma di Davide Arpellino e Roberto
Boffa; Fabrizio Zito con La dama bianca (20’). Ritroviamo nuovamente Enza
Lasalandra e Alessio Periti con Bad Trip. Risvegli (11’).
SABATO 14 FEBBRAIO, penultima
giornata dei cortometraggi in concorso, presumendo che sia di ottime creazioni,
da parte nostra, si cercherà di recensire senza discriminazioni, prendendo atto
che il nostro pensiero (opinabile) è formulato a gara è terminata, quindi non
può in alcun modo alterare il giudizio della giuria preseduta dal regista
Davide Ferrario. Per i Doc & Mock 3, iniziamo con Il tempo ritrovato (21’)
di Laura Bonfiglio; firmano per La fine di un grande palazzo (20’) Romina Magno
ed Eva Peressini; Transalvario (10’) di Daniele Lombardi tratta una singolare
intervista con un essere notturno, amabile nell’insieme; ottimo invece il
documentario Staffette (20’) di Tino Dell’Erba; come altrettanto qualificato
quello di Antonio Puhalovich Sulle strade del partigiano Johnny (15’), con
riferimenti a Fenoglio. Per la sezione Dramedy, sei i titoli in visione,
Rolando Ravello è l’attore di Un uccello molto serio (14’) della spiritosa
Lorenza Indovina, tratta di una serata di sesso frenato… la storia non è
costruita su quello che potrebbe ispirare il titolo… è da vedere! Pasquale
Mangano in un girato di soli sei minuti esprime un sentimento toccante con: Un
motivo per tornare; Acqua purissima (7’) di Marco Graf; In pollo veritas (26’)
di Linda Fratini. Piacevolmente è Niente di grave (19’) di Giulio Maria
Cavallini, a seguire un altro simpatico corto, quello di Simone Paralovo dal
titolo DinDalò (16’). Ritroviamo con
Fantasy & Horror, delle non proprio visioni accettabili, ma per dovere di
scrittura le citeremo ugualmente. The Blue Witch. A Story (5’) di Robert
Fogelberg; Il signore delle chiavi (20’) di Lucio Viglierchio e Mauro De Fazio;
Il giorno dopo (13’) Raju Mensa; The Guild (5’) di Maurizio Maseguerra; The
Creating (17’) di Adriana Hula. In quello presentato da Carlo Perassi ci è
piaciuto, il titolo è Hospes (10’); poi ancora altri due per finire la
sofferenza: Monster Inside (10’) di Davide Celoria e quello di Gaetano Soldano:
La maschera della Verità (13’). La giornata è stata lunga e faticosa, non tanto
per le ore passate a visionare i filmati in programma… quanto il peso dei
lavori insufficienti da digerire…
Torino (Italia), sabato 14 febbraio
2015
Buongiorno, ma le recensioni della serata di venerdì 13 dove sono?
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