Un racconto d’altri tempi,
umoristico, adatto a grandi e piccini è quello de IL FANTASMA DI CANTERVILLE. Scritto
da un giovanissimo Oscar Wilde nel 1887, adattato con piacevole armonia dal
regista Luca Buggio, direttore artistico della compagnia teatrale I Saltapasti,
l’ha presentato al teatro San Paolo situato nella ridente città di Rivoli in
provincia di Torino. Si narra che all’epoca, il racconto aveva suscitato un
buon risultato sul pubblico, tanto da entrare nel fantastico immaginario
collettivo. Ambientato in Inghilterra e come sempre, gli adattamenti di questa
farsa, si sono succeduti passando dal cinema al teatro. La trama narra che un
magnate americano (Otis) e famiglia, ha intenzione di acquistare un castello,
anzichè “smontarlo” e portarlo in America, decide di viverci con i suoi
congiunti, sebbene la proprietaria prima di venderlo abbia rivelato che nel
castello vi fosse il fantasma di Sir Simon, un ectoplasma
particolarmente dedito al divertimento, facendo scherni in parte macabri. Destinato
e costretto
a espiare tra le mura del maniero senza principio né fine la sua colpa, sino a
quando una casta giovane dall’animo puro non versasse una lacrima per redimere
il peccatore. Lascio il resto a voi, se mai andrete a goderne la visione. Per “colorire
il dramma” una macchia di sangue sul pavimento, il fil rouge di un singolare
intreccio, a ricordo dove cadde uccisa la sposa di Sir Simon: Lady Leonor, per
mano del marito! La bravura non solo del regista di aver consegnato le parti,
ma degli attori che hanno preso parte alla commedia. In ordine di apparizione troviamo
Lady Canterville, impersonata da Nausicaa Golotta proprietaria del castello;
sempre pronta a entrare in scena nei giusti tempi è la Governante, la brava
Sara Sottile; che dire dell’eccentrico e confusionario Esorcista Alessandro
Marino; piacevolissimo il ruolo di Sir Simon interpretato da Luca
Buggio, entrato sin troppo bene nel personaggio. Come tutti sapranno, è d’uopo che
in un castello non ci sia “solo un fantasma” bensì altri… i suoi servitori, ed
eccoli entrare in scena: Alessio Bosca e Davide Di Gregorio, Federica Coviello,
Flavio Driusso, Gabriella Giannini, Llio Humpreys. Continuando abbiamo Ivan
Tosco nel ruolo di Hiram Otis, oltre ad essere l’acquirente del maniero, è anche
ambasciatore. La sua apprezzabile moglie Patrizia Schneeberger, le sue due
figlie dai nomi alquanto insoliti (Filadelfia) Serena Coviello col
suo fare indisponente e (Virginia) Alice Driusso, è riuscita con il sentimento
recitativo a trasmettere al pubblico la sua parte (vista nella commedia: Niente
da dichiarare? già recensita). Per terminare citiamo: Stefano Bonmassari e Federica
Gastaldi, il primo vestiva i panni di un Nobile locale, la seconda era l’imbrogliona
Fattucchiera, entrambi appropriati nei ruoli assegnati. In uno spettacolo, ci
sono persone che normalmente non si
vedono ma indispensabili, da segnalare per le musiche e luci: Alessandro Lucco;
la scenografia è di Dario Favatà; i costumi di Sara Ciccarelli. Una narrazione
dall’atmosfera immaginaria, per questo esercita un incantesimo, facendo
sorridere lo spettatore.
Torino (Italia) 3
gennaio 2014