mercoledì 14 marzo 2012
IO, L’EREDE di Eduardo De Filippo recensione di Daniele Giordano
Attracca al molo del Teatro Monterosa di Torino la barca de I Barcaioli, compagnia teatrale che da decenni solca il mare dei palcoscenici, portando con sé commedie di Eduardo De Filippo e non solo. In quest'occasione mette in scena una commedia più Pirandelliana che Eduardiana, dal titolo: Io, l’erede. Questo miscuglio rende la piecè ancor più coinvolgente poiché vede un erede reclamare la sua eredità, rivendicando un patrimonio affettivo e sentimentale che il padre ha costruito nei trentasette anni trascorsi come ospite di una famiglia. Il presunto erede, per ereditare il lascito, dovrà tirare fuori lo scheletro che la famiglia nasconde nell’armadio e utilizzarlo sapientemente a proprio favore. Parlando con Gigi Nigro, portavoce e attore della compagnia I Barcaioli, spiega che è la prima volta che mettono in scena questa commedia, pertanto questo lavoro è ancora un work in progress, ma questo poco importa all’affezionato pubblico, si è divertito e applaude generosamente sostenendo fiduciosamente la compagnia. Gli interpreti in scena: il bravo Pippo Rausi; Eva Rossi; Manuela Tomasi; Ivana Zilli; Fulvio Trivero (con Gigi Nigro cura la regia); a seguire Silvia Elia, Ugo Fiamingo, Federica Ebanista, Vincenzo Servillo, Elena Ceria, Teresa Amaro. Tecnico, Christian Alessi.
Torino (Italia), 13 marzo 2012
martedì 13 marzo 2012
MIND JUGGLER the Mentalist, recensione di Daniele Giordano
Lo spettacolo Mind Juggler al teatro Cardinal Massaia di Torino è stato a dire poco incredibile. In apertura, sono bastate tre borsette di carta, quelle usate dai negozi per mettere all’interno gli acquisti, messe dal suo assistente, definito “molto professionale” a bordo palco, quelle semplici borsette hanno subito reso evidente il carismatico e straordinario Francesco Tesei, il giocoliere della mente. Ha tenuto banco per circa due ore coinvolgendo il pubblico scelto a caso dal suo inseparabile assistente Nemo, un simpatico pesciolino rosso di stoffa. Sul Tesei, autorevoli persone si sono espresse in maniera favorevole nei suoi confronti, mai abbastanza dico io. Un artista preparato sotto ogni spigolatura, attento a carpire i segnali che fuoriescono inconsciamente dal corpo dell’individuo tramutandone i messaggi a proprio vantaggio, sorprendendo il pubblico. La grazia nei movimenti, la pacata voce, il modo di porsi simpaticamente con esso fa sì che lo spettatore segue ogni suo movimento, ogni sua sillaba, non vuole perdere nessun attimo poiché è anch’esso dentro lo spettacolo e naturalmente fa il gioco che volutamente Francesco Tesei voleva. E’ un'esibizione da vedere non da descrivere, diventa difficile commentarla. Noi ci abbiamo provato!
Torino (Italia), 13 marzo 2012
Recensione… Non ci sono aggettivi superlativi (ormai esauriti), adeguati per descrivere lo strabiliante show - Mind Juggler - di Francesco Tesei, il giocoliere della mente! L’accademia della Crusca dovrebbe coniarne dei nuovi per Lui! (Daniele Giordano blog)
giovedì 8 marzo 2012
PIEMONTE MOVIE GLOCAL FILM FESTIVAL prosegue, recensione di Daniele Giordano
Continua la programmazione del Piemonte Movie gLocal Film Festival con le relative proiezioni presso il Movie del Cineporto e altre iniziative collaterali (vedere il programma dettagliato). Ieri si è potuto assistere al lavoro di Tinto Brass appena trentenne, dal titolo: - Chi lavora è perduto - titolo che successivamente dava fastidio. Film in bianco e nero (tranne che per il breve pezzo sul funerale), pellicola datata 1963 non ha niente di trasgressivo o a che vedere col Brass che abitualmente conosciamo, anche se qualche accenno traspare in quel che si svilupperà nell’immediato futuro da parte del regista. Una bellissima interpretazione di un giovane Tino Buazzelli. Complimenti a Giacomo Ferrante con l'apertura di Razza Operaia a saputo donarci una chicca piacevole. La serata prosegue con il documentario in concorso dal titolo “Altra Europa” di Rossella Sclaverani. Il progetto del film nasce con lo sbarco a Lampedusa dei rifugiati politici della Somalia, ma viene quasi subito modificato poiché a Torino trecento di queste persone occupano una clinica abbandonata del quartiere San Paolo. La regista, aiutata dai Centri Sociali e Associazioni di Volontariato, dando anch’essa una mano (nel vero e proprio senso della parola) ha fatto si che in seguito ha potuto realizzare il suo documentario di una durata di 75’ forse leggermente lungo considerato l’argomento, ma la Sclaverani ha descritto tutto il percorso sino alla conclusione, ancora non definita. La visione procede con – Privilegi Operai – di Gianni Ubaldo Canale e Gianfranco Crua. Alessandro Gaido nel presentarli, asserisce che in questa edizione ben tre documentari trattano l’argomento lavoro. Parola di grande attualità oggi più che mai. Il loro lavoro, parla del più grande complesso industriale italiano, oltre ad essere la più antica in Europa ancora in funzione, nonostante i recenti avvenimenti di crisi dell’auto. Il soggetto è la Fiat, inaugurata nel lontano 1939 nel quartiere Mirafiori di Torino. Questa sera invece in visione, Mi Poliglotti Querida per la regia di Enrica Viola, un cittadino di Giaveno, lascia la propria terra per recarsi a Cuba dove nel 1911 farà costruire un quartiere operaio, ancor oggi noto come il Barrio Pogolotti. Alle 18:00 per Area 31 un film di Gianni Serra (1980) La ragazza di via Millelire, intervengono Diego Novelli e Sergio Ariotti, mentre alle 20:30 il tanto atteso Ainom presenti i registi Lorenzo Ceva Valla e Mario Garofalo. Siamo quasi a metà percorso, il bello e atteso turno dei corti inizia da domani.
Torino (Italia) 8 marzo 2012
mercoledì 7 marzo 2012
COUNTDOWN del XII concorso PIEMONTE MOVIE recensione di Daniele Giordano
La Sala Uno del Cinema Massimo di Torino ha visto l’apertura ufficiale della XII edizione del Piemonte Movie gLocal Film Festival, durerà sino all'11 marzo con la premiazione dei vincitori. L’introduzione alla serata come sempre è d’uopo e chi poteva farla se non Alessandro Gaido, direttore artistico del festival, complimentandosi dell'impegno svolto dal suo staff e al suo infaticabile Vice presidente Gabriele Diviero, cedendo poi il microfono all’Assessore la Cultura della Città di Torino, Maurizio Braccialarghe, il quale ha elogiato il “sistema cinema” che Torino e il Piemonte ha saputo sviluppare nel corso di questi ultimi anni. La parola passa poi al prof. Franco Prono docente del Dams, presentando un libro (voluto da Alessandro Gaido) su Daniele Gaglianone in occasione della retrospettiva a lui dedicata. A rappresentare il Museo Nazionale del Cinema è Stefano Boni. Le domande rivolte al regista Gaglianone sono prettamente di carattere accademico che coincidono e si accostano al tema dell’edizione di quest’anno: Le Periferie. Per il regista, la parola periferia è una cosa innata, cresciuto ai confini di Torino, le periferie gli trasmettono una sensazione piacevole tanto da trasportarle nei suoi lavori, riuscendo ad imprimere quella giusta carica di vivibilità quotidiana. Stefano Boni, in un suo intervento lo definisce uno tra gli autori italiani più apprezzati, nel dialogo rivolto al regista, esce un nome caro a Daniele Gaglianone, nel commentare la piacevole figura, traspare quell'ammirazione avuta e dovuta a Paolo Gobetti, mentre racconta, la sua voce incomincia a non uscire, si commuove ricordando mentalmente le immagini. In apertura si proietta “Non si deve morire per vivere” Daniele Gaglianone ricostruisce una pagina di storia recente troppo grave per essere taciuta, raccontata da tre testimoni sulla fabbrica dell’IPCA di Ciriè. Gaglianone è anche presidente di giuria della sezione documentari, nata due anni or sono. A seguire il primo documentario in concorso: La fabbrica è piena, regia di Irene Dionisio. Una fabbrica in disuso in procinto d’essere demolita, trova al suo interno una coppia senza tetto,la sceneggiatura vorrebbe identificare i personaggi di - Didi e Gogo di Samuel Beckett, sembra invece, dal suo racconto, identificare lo status quo dei protagonisti. I prossimi appuntamenti saranno dislocati in diverse locazioni cittadine e provinciali. Questa sera per - Razza Operaia - alle ore 18:30 si proietta un lavoro del regista Tinto Brass del 1963 che non ha nulla a che vedere con il Brass che tutti conoscono, a curarne l'introduzione sarà Giacomo Ferrante.
Torino (Italia), 7 marzo 2012
lunedì 5 marzo 2012
Death on the Nile recensione di Daniele Giordano
Pare proprio che la compagnia Thealtro abbia fatto centro con la nuova produzione che ha visto presso il Teatro Araldo di Torino portare in scena uno tra i tanti capolavori di Agahta Christie, quello che il regista John Guillermin si aggiudicò il premio Oscar. Stiamo parlando di Morte sul Nilo (Death on the Nile), naturalmente rielaborato per ovvie ragioni da M. Scoffone e A. Viron, sotto la splendida regia di Massimo Chionetti, assistito da Enrico Cravero e Veronica Stilla, mettono in risalto un Poirot non come lo spettatore è abituato a vederlo sullo schermo, ma in una veste dubbiosa, più umana, senza stravolgerne il personaggio come si sa, scopre sia l’assassino sia la dinamica del delitto. Ottima l’interpretazione di Cravero, non meno quella di Stilla, a seguire con gli attori Anna Abate; Marco Ramellino; Stefania Sirianni; Angelica Tafuro; Alessandro Morro; Annavita Diliberto; Manuel Somma; Domenico Inzitari. Le piacevolissime scene sono di Marco Mancin, mentre l’effetto luci è di Pietro”Max Potenza” Striano. Questo nuovo filone intrapreso da Thealtro troverà consenso di approvazione, esaltando di certo lo spettatore.
Torino (Italia), 05 marzo 2012
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