venerdì 25 gennaio 2013

UNA SERATA A SORPRESA COL CLOSE UP recensione di Daniele Giordano


Sono bastate poche righe scritte su un quotidiano torinese per fare accorrere amici, appassionati o semplici curiosi al teatro Araldo di Torino. Per l’occasione, uno spettacolo particolare basato sul Close up (parola descritta per gli ignari tra le pagine di Wikipedia). In breve, il prestigiatore su un tavolino e sotto i tuoi occhi ti crea una serie di giochi, riuscendo con la sua manipolazione a strabiliarti e come sempre dalla tua bocca esce la famosa frase: ma come fa, com’è possibile io ero attento, lui non ha mai toccato il mazzo di carte, il portafogli o qualsiasi altro oggetto eppure è riuscito a sapere la carta che ho scelto! Sul palco, si sono confrontati con l’ausilio del pubblico, invitato a prendere visione e giocare con loro, Pino Rolle con Marco Aimone, attuale presidente del Circolo Amici della Magia di Torino, vanto tra i vari circoli sparsi in Italia, è proprio da questo circolo, fondato dal compianto Victor Balli che sono usciti nomi come Alexander, Marco Berry, Arturo Brachetti, non ultimo il giovane vincitore Bono, una futura promessa da prestigiatore, tanto per citarne alcuni. Un’arte antica tramandata nei secoli e raccontata più volte cinematograficamente. Alla serata, seduto nelle ultime file come spettatore c’era anche Marco Berry, celebre per le sue escapologie estreme, impegnato nel sociale a favore dei bambini. Una serata al di fuori degli schemi e del cartellone di programmazione, sia per l’uscita del Close up fuori dalle mura del circolo che per il teatro Araldo dove normalmente si rappresenta Opere Liriche, Commedie brillanti o drammatiche e quant’altro, ma decisamente serata interessante. Dai commenti in sala a fine spettacolo, il pubblico è rimasto entusiasta della serata. Magari gli Amici della Magia ci proveranno a proporlo e noi a esserci.

Torino (Italia) 25 gennaio 2013



lunedì 21 gennaio 2013

NE’ IL TEMPO, TANTO MENO L’UOMO PUO’ CANCELLARNE IL RICORDO commento di Daniele Giordano


L’orrore lo si può descrivere in molti modi. Nei film, sui giornali, per strada, ma quello dell’olocausto non si può descrivere. E’ solo un triste ricordo, una pagina di storia da tenere vivo nella mente perché non venga più ripetuto. Nel corso dell’offensiva delle truppe sovietiche verso Berlino, abbattendo i cancelli del lager di Auschwutz i primi soldati che entrarono nel campo, non credettero ai loro occhi e non è possibile da parte nostra immaginare cosa potessero aver visto. Venivano incontro a essi quei pochi malnutriti superstiti, solo allora il mondo comprese gli orrori del geniocidio nazista! Era il 27 gennaio del lontano 1945. Si scelse quella data come “Giorno della Memoria”  fissandone quel ricordo degli orrori di cui furono vittime in gran parte gli ebrei, con essi molti bambini e vecchi. Il tempo trascorso non è bastato a cancellare quello che è stato tramandato da incartamenti, fotografie o chi ha vissuto sulla propria pelle quella brutta esperienza e testimone. Ogni anno si ripete quell’esodo, partono treni speciali, questa volta non di deportati, ma di scolaresche e non solo, soffermandosi a visitare quelle anguste dimore, divenute musei per mantenere vivo il ricordo non solo per la Shoah o dell’olocaustico in Italia ma per tutti i morti causati da questo terribile scempio, entrando in quelli che erano campi di concentramento, si assimila tutto il dolore subito, ogni centimetro parla di loro. Proprio per questo e per evitare che la storia possa ripetersi, si celebrano iniziative per  non dimenticare.
Torino (Italia), 18 gennaio 2013

martedì 15 gennaio 2013

LA “CASA DI VIA BARBAROUX” recensione di Daniele Giordano


Angelina Merlin, ai giovani d’oggi forse dice poco… ma ai loro nonni… molto! Stiamo parlando del lontano 1958. Il suo nome è strettamente legato all’emanazione di una legge italiana datata 20 febbraio 1958, precisamente la n. 75. La Merlin non tollerava l'ipocrisia della morale corrente, in particolare dei capi di famiglia religiosi e osservanti, che non trovavano alcuna contraddizione tra i loro principi e il frequentare le prostitute, cosa che sovente aveva come conseguenza di contagiare le loro mogli con malattie veneree andando nelle "case chiuse" (così chiamate per le persiane sempre abbassate a protezione della privacy e della morale) o case di tolleranza. Questa è storia. Queste alcove, erano considerate il luogo dove i giovani, compiuti diciotto anni d'età, potevano "fare esperienza" poiché a quel tempo, alle ragazze "da marito" non era concessa avere rapporti sessuali prima del matrimonio, ma alcune non curanti trasgredivano. A Torino, una di quelle citate  - case - e tra le più famose, era il Babi, situato in via Barbaroux, una via del centro. Questa invece era vita vissuta. Si è iniziata questa recensione in questo modo per introdurvi (si fa per dire) nella casa forse tra la più “nobile di quelle chiuse” attraverso essa, la compagnia teatrale – Barbari Invasori – hanno inscenato al teatro Araldo di Torino la commedia: Il Babi di Via Barbaroux, uno spettacolo che racconta momenti di questa importante casa di tolleranza, intrecciando storie alquanto pittoresche e probabili, consumate nella giornata che precedeva l’entrata in vigore della legge Merlin, mettendo uno stop a tutte le “signorine inquiline” della casa e il loro meretricio. Da questo spaccato fuori escono personaggi che sino a quel momento avevano un futuro certo, ognuno con la propria mansione: la Maitresse o tenutaria della casa, le Inquiline o…beh avete capito, il Tuttofare, unico uomo della casa. Improvvisamente tutte quelle persone per colpa di quella legge, colpiva chi faceva "il mestiere" dovendo reinventarsi una nuova vita, incentrata tra amori sbocciati durante la – professione – promesse lusinghiere o autentiche delusioni d’amore, sta di fatto che la compagnia teatrale Barbari Invasori, da anni propone questo spettacolo ricevendo consensi di pubblico. La regia e le ricerche storiche sono di Walter Revello, presente nel ruolo del Vicequestore (Vittorio Barbero), con Massimo Chionetti (Beppe), Patrizia Schneeberger (Wanda), Giulia Berto (Gina), Annamaria Pasquinelli (Maria Barbero), Anna Fantozzi (Rosa), Martina Tinnirello (Titti), Valentina Mortara (Mariuccia), Angelica Tafuro (Mariella), Vittorio Eterno (Pietro Agostinelli), Elena Volpe (Elga). Gli attori, han dimostrato bravura immedesimandosi nella parte assegnata, una nota meritoria va aggiunta a favore di Annamaria Pasquinelli, la quale riesce a enfatizzare il suo personaggio rendendolo veritiero. Questo tema affrontato nella commedia continua a distanza di tempo a essere controverso, tant’è che alcuni si pongono il quesito se è stato utile approvare la legge per sopprimere le famose case, considerando la realtà odierna.

Torino (Italia), 14 gennaio 2013  




 

sabato 12 gennaio 2013

13 GENNAIO 2012, ISOLA DEL GIGLIO commento di Daniele Giordano


13 gennaio, isola del Giglio, un anno fa la tragedia. Una nave della Costa Crociere s’incagliava su uno scoglio, ci furono vittime e dispersi. A distanza di un anno i Gigliesi e il primo cittadino si preparano a commemorare l’angosciante giornata celebrando una messa in suffragio nella chiesa del parroco don Lorenzo. L’isola sarà gremita per dare il cordoglio non solo dai famigliari delle vittime, ad affiancarli ci saranno le troupe televisive provenienti da nazioni lontane, oltre le persone che hanno seguito passo passo l’episodio. Lo scoglio con una corona di fiori, sarà deposto in fondo al mare dal vice-sindaco (sommozzatore), fu tra i primi in quel fatidico giorno a prestare soccorso ai naufraghi immergendosi nelle acque toscane.  

Torino (Italia), 12gennaio 2013

venerdì 4 gennaio 2013

Una comunicazione di servizio e una strabiliante notizia a cura di Daniele Giordano


Cari lettori, ben ritrovati dopo le festività sperando in un anno migliore di quello appena concluso. Sono qui per darvi una nuova notizia, da gennaio 2013 sarà in funzione un mio nuovo blog: lonewolftuttoedipiù Un contenitore basato su fatti descritti o semplicemente annotati per divulgare iniziative o notizie non solo del territorio piemontese. Lo scopo di questo blog è fornire al turista o chi per lavoro è di passaggio su questa pagina. Esso potrà avere informazioni adeguate che forse non troveranno nei soliti circuiti, occasione in più per conoscere e approfondire la nostra cultura. Informo e, scusandomi se le segnalazioni o notizie da me riportate non saranno complete o approfondite, poiché le date o l’evento da me riportato potrebbe subire variazioni  indipendentemente dalla mia volontà, oltre all’esubero di materiale che ogni giorno approda sulla scrivania. Per quanto riguarda le manifestazioni o eventi, gli organizzatori saranno lieti di dare tutte le spiegazioni in merito. Spero che questa pagina sia commentata da tutti i lettori e magari condividendola. Rimarrà invece invariata la pagina sul blog: lonevolfilm Servirà esclusivamente per le recensioni come avrete seguito sino ad ora. Certo di aver fatto cosa gradita aprendo il nuovo blog: lonewolftuttoedipiù In attesa dei vostri commenti/suggerimenti, vi lascio con questa notizia apparsa oggi su un quotidiano torinese: - Esterefatto è dir poco! Ho letto che il primo cittadino di Torino ha deciso (naturalmente col bene placido di altri) di intitolare una "VIA" alla carissima e compianto premio nobel RITA LEVI di MONTALCINI... bravi, complimenti, avete (sta per chi ha avuto questa brillante idea) espresso il massimo del vostro splendore celebrale! Una riflessione: Considerato che da poco è stata inaugurata la nuova e stupenda e mastodontica (come è stata il nostro premio nobel) struttura universitaria in Lungo Dora Siena a Torino, a nessuno dei ben pensanti è venuto in mente di intitolarla a questa ambasciatrice, esempio di virtù e apprezzata in tutto il mondo. Scusate ma quando c'è vo, c'è vo (a Roma si esprimono così)!

Torino (Italia), 4 gennaio 2013