Nelle precedenti
recensioni si è parlato di come la Città di Carmagnola fosse uno scrigno scrivendo
dei suoi tesori ricchi di storia, cultura e arte, racchiuso tra i Bastioni sin
dal medioevo. Poi dicono alle volte… magari non è vero… ma ci credo, oppure è
un caso! Qualsiasi sia stato la causa, è di fatto che il nome, dato in Europa al peperone fu Capiscum, pare provenga dal
termine latino capsa, dal significato longevo per la città, tradotto, significa
“scatola” dovuta alla forma dell’ortaggio, cioè un contenitore che racchiude la
sua ricchezza: I semi del peperone! Come sempre ci sarebbe un’altra origine
provenire dalla parola "greca kapto” che significa mordere. Senza
dilungarci oltre, addentriamoci in quel che offre la 66esima Sagra del peperone
di Carmagnola. Da quest’anno per renderla più identificabile, alla Sagra, è
stata aggiunta la parola < Peperò > nata da un progetto di Erica Guerrieri
vincitrice del concorso indetto dalla Città di Carmagnola. Come se tutto questo
non bastasse a una così variegata Sagra e stare al passo con i tempi, ha voluto
dare spazio inserendo un’icona, accostandola alle due simpaticissime longeve
figure di Re Peperone e la Bela Povronera, impersonate da Lorenzo Piana e Giuseppina Careglio. Ad affiancarle, sarà la
bella e simpatica < Fata Peperò > alias Renata Cantamessa, conosciuta
anche come fata zucchina per via di una trasmissione televisiva. Questo per la
gioia dei bambini, sì perché da qualche tempo, l’occhio delle Istituzioni è
rivolto sui bambini, dai giochi (vedi il gioco del peperone) poiché diventando adulti,
continueranno a portare avanti con fierezza questa Sagra del Peperone
carmagnolese!
Sbocciata
come fiori a primavera, porta tra le vie della città le realtà oggettive che offre
questa 66esima edizione per l’appunto, eredità forse leggermente pesante ma non
per Silvia Testa, Sindaco della città che ha creduto in tutti questi anni nel
progetto, ivi compresa l’Assessore alle Manifestazioni, l’instancabile Letizia
Albini insieme a tutte le altre Istituzioni o persone che precedentemente e
dopo, hanno seguito il progetto sin dai primi vagiti.
Difficile non parlarne o
semplificando la Sagra, parrebbe soffocare ciò che rappresenta di anno in anno la
sua programmazione, che non è soltanto cucina o presentazione dei prodotti
tipici di zona creando sinergie e opportunità… consumati in pochi giorni… ma
elaborato con amore durante tutto l’anno da persone che ci mettono tutto l’amore
possibile. Infatti, i risultati si vedono da subito, ancor prima di tirare il
bilancio, senza parlare di cifre. Aree dedicate allo street food e i suoi stand
gastronomici, i cooking class e le “cene stellate” dell’alta cucina, ospiti
come Federico Ferrero per citarne uno su tutti o workshop dediti a incontri e
dibattiti condotte dal critico enogastronomico Paolo Massobrio... tutto questo
è Peperò... Una tra le tante novità introdotte, si svolge nel Salone Peperò,
allestita per l’occasione in piazza Berti, dove 5 FOOD BLOGGER si sfideranno
gareggiando tra i fornelli, facendo gustare le loro creatività non solo ai
giurati. Conosciamoli: Monica Martino (biologa) di Fiorenzuolo d’Arda (PC),
Fernanda Demuro (Casalinga) di Genova, Silvia Leoncini (guida turistica e scrittrice)
di Frabosa Soprana (CN), Paola Uberti (Impiegata) di Torino, unico tra donne è
Pasquale Alberico (Impiegato) di Marcianise (CE), tutti legati dalla passione
culinaria. Ognuno ha cercato di proporre un piatto degno all’occasione della
sagra. La difficoltà è venuta quando i concorrenti hanno saputo quali fossero
gli ingredienti principi… uno era scontato… l’altro, una novità assoluta,
presentato per la prima volta, esportato dalla Nuova Zelanda, uno stranissimo
frutto ancor di più il suo nome: Nergi, un baby kiwi, si avrà di che scrivere e
voi di leggere su un articolo dedicato a questo frutto. I cinque fantastici
super Food Blogger italiani insigniti dal progetto cooperativo Nergi-Qui da Noi,
coinvolti da protagonisti, si sono così classificati. Al primo posto troviamo
il “lecca pentole e le sue padelle” Demuro; il secondo posto lo occupa “La
Masca in cucina” Leoncini; il terzo “Stelly” Uberti; a seguire “Una Biologa ai
fornelli” Martino; e poi “I Sapori del Mediterraneo” Alberico, con il suo cannolo
ripieno di Seirass (tipico formaggio regionale spalmabile) e peperoni racchiuso
tra due metà del frutto Nergi, come omaggio al Piemonte, impreziosito dalla partecipazione e conduzione del giornalista
enogastronomico Paolo Massobrio. (Fine)
Torino (Italia), venerdì 4 settembre 2015