Partendo dalla sala del teatro
San Paolo in Rivoli (TO), inizia il commento introduttivo, portando lo
spettatore ha seguirlo sino al raggiungimento del palco. E’ così che Nicola
Pistoia, impersonando Flebowsky inizia il suo lungo monologo, introducendo le
sensazioni di un malato e la sua degenza ospedaliera. Rivisita in chiave
umoristica, dalla parte del paziente le traversie che si possono trovare in un
ospedale durante la sua permanenza. Ogni spettatore si rispecchierà nella
“cruda realtà” scritte nel libro “Storie di ordinaria corsia” da Fabrizio
Blini, tratte liberamente e portate in scena dalla Nuova Compagnia di prosa
Nicola Pistoia per la regia di Gigi Piola. Confuso, disorientato, si trova il
“Flebowsky” nel riportare le sensazioni,
alle volte viene < volutamente >
colto da vuoti di memoria, proprio per trasmettere un movimento dello stato
d’animo del paziente. Un tema che dovrebbe fare riflettere. L’eleganza sul modo
interpretato porta a ridere, iniziando col dire che tutto funziona al
contrario… ma non su quello che uno potrebbe pensare parlando di Sanità… bensì,
tanto per dirne una, dice Lui: spiegatemi perché la stanza più fredda in
ospedale… si chiama “camera ardente” e poi ancora… tu non passeresti mai con il
semaforo rosso… e ti fermano col verde… al pronto soccorso sì! Citiamo
testualmente: è una storia per addetti ai malori in cui gli ospedali sono visti
dalla parte del pigiama. Così tra un tormentone e un sano episodio divertente
si alternano figure che regnano perenne nelle strutture ospedaliere, come la
suora, l’infermiere, il barelliere, tutte raffigurate dal bravo e simpatico
Armando Puccio. C’è sempre una dottoressa o un’infermiera che i malati
vorrebbero… incontrare, di lei basterebbe solo lo sguardo… per farti stare
meglio… senza pensare alla sofferenza. Differente, invece è quando ti capita di
essere sotto le grinfie di quella dall’aspetto teutonico, non solo per il
colore dei capelli… ma con modi da caserma, parti, brillantemente sostenute da
Ketty Roselli. La scelta fatta dall’attore Pistoia, è davvero formidabile,
unire al suo fianco due bravi artisti come loro… senza mettere in discussione
la competenza recitativa di Nicola Pistoia… interpretando questa storia. Se si
uniscono due opposti come il dolore e la farsa… potrebbero realizzare… forse,
una terapia del sorriso in un luogo circondato di cose gravi… magari una risata
potrebbe risollevare il morale… non solo al degente…
Torino (Italia), martedì 10
febbraio 2015
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