Ieri abbiamo
commentato, oggi entriamo nel vivo criticando. Dopo aver analizzato le visioni
cinematografiche proposte nella giornata di giovedì 12 febbraio nella sala Il
Movie della Film Commission in via Cagliari, 42 in Torino, qualcuno dei lettori
ha preso in considerazione il suggerimento di prenotare i biglietti prima, in
modo da non fare coda al botteghino. Ed eccoci alla seconda serata. Per la
sezione Yung & School, questi i titoli in programmazione: Vedo, sento,
parlo (5’) regia di Pietro Formici; Dire fare non discriminare (21’) è
presentato da Eleonora Diana; Stefano Scarafia ci propone Sono contento (22’);
per Giacomo Pierantozzi Il cielo è troppo grande (6’); La sabbia di Dio (8’) è
di Ezio Cometto; mentre un’intera classe, la III B della Casa di Carità d’Ivrea
ha fatto vedere Un giorno indimenticabile (11’).
Le 19:30, è l’ora dei
Doc & Mock 2, diciamo subito che le visioni proposte è sull’argomento
diversamente abile, di come si può continuare a sorridere pur avendo un
Handicap. Quello proposto da Paolo Genovesi, col titolo di Vivi la vita (19’),
è l’espressione del filmato… una corsa… per continuare la propria esistenza
senza pensare alla propria menomazione, La Parentesi (23’) del regista Mario
Ferdeghini, racconta di un ricoverato in ospedale per analisi, mettendo in
ansia il protagonista “chiuso” nella sua stanza, scruta il mondo dalla
finestra, per lui un lieto fine. La storia successiva, raccontata dall’autore
del cortometraggio, ha dell’incredibile! In una località piemontese, qualche
chilometro prima del Sestriere (TO), uno strano individuo prende possesso di
una baita. Chi conosce i paesini di montagna
apprende subito che è una grande famiglia, si conoscono tutti e, tutti sanno delle proprie abitudini, tranne
di questo strano personaggio, sprangato nella sua casa di montagna! Dopo un
certo periodo la gente mormora, vuole sapere chi e cosa è venuto a fare in
quell’angolo di paradiso, decidono di bussare alla sua porta… aperta… del
soggetto nemmeno l’ombra… Al centro della stanza un enorme uovo tutto
intarsiato, bello a vedersi! Beh, una storia simile esiste già presso il lago Ness è un lago d'acqua dolce delle Highlands scozzesi,
ma questa ci è parsa per un attimo
veritiera, studiata nei minimi particolari, decisamente accettabile. Il titolo
prende il nome della località: Sous Laux (10’), il regista di questo docku è
Massimo Ali Mohammad. E’ opportuno segnalare questo concorso, soprattutto da
non definire elencandolo con la pessima lettera seriale di seconda scelta,
giacché dieci selezionati di questi cortometraggi, andranno al prossimo Torino
Film Festival. Nei lavori presentati, appaiono nomi di tutto rispetto, come nel
filmato dal titolo Un altro ritmo. In my shoes (14’) di Giancarlo Tovo. Il
protagonista, Giovanni Allegri racconta le vicissitudini quotidiane di un uomo
e il “suo ictus” è superfluo descrivere la bravura dell’attore
sull’interpretazione, il resto è un buon prodotto. Il regista Joe Inchincoli,
preferisce portare sullo schermo un antica fornace, raccogliendo testimonianze
dei lavoratori ancora in vita sulla quotidianità del lavoro svolto sulla
lavorazione del mattone. Ricercato, nei suoi diciannove minuti di lavoro
scrupoloso, con il titolo Tèra da Mon,
ci trasporta a vedere i manufatti di quell’epoca tramandata sino ai giorni
nostri. Intanto siamo arrivati all’entrata delle ore 21:30 con STORIES 2. Il
primo a essere proiettato è Balon con panna (10’) di Enrico Mondino, un
simpatico bianco/nero, ci conduce nel film muto, con le sue trovate dell’epoca.
Di recente c’è stato un omaggio cinematografico su Giovanni Pastrone nei suoi
cent’anni (1914 – 2014) dal colossale film Cabiria! La visione del
cortometraggio se associata al tempo storico descritto, risulta piacevole. Intanto siamo arrivati
all’entrata delle ore 21:30 con STORIES 2. Il primo a essere proiettato è Balon
con panna (10’) di Enrico Mondino, un simpatico bianco/nero, ci conduce nel
film muto, con le sue trovate dell’epoca. Di recente c’è stato un omaggio
cinematografico su Giovanni Pastrone nei suoi cent’anni (1914 – 2014) dal
colossale film Cabiria! La visione del cortometraggio se associata al tempo
storico descritto, risulta piacevole.
Con Oltre il velo (14’)
di Valentina Sarmenghi, troviamo un discorso sulla discriminazione
dell’individuo dovuta a pregiudizi mentali ristretti che le persone fanno… di
tutta un’erba un fascio… come si dice abitualmente! Non male. Su, Incontri
(14’) di Alessandro Garelli, Mattia Capone e Gino Imperato, decisamente per
loro lo spazio-tempo e altri accorgimenti non esistono. Un patetico racconto
dove la realtà è ben diversa da quella descritta nel film, zeppo di errori
elementari. Un minimo di preparazione scenica potevano “sforzarsi di metterla”
evidentemente… per loro, le basi cinematografiche dovranno essere ancora
inventate… in special modo come si dice… three is better than one… Subito dopo
troviamo in concorso L’attore (21’) di Ercole Saletti, una farsa cinematografica
nella stessa misura di teatralità. Un uomo prossimo alla pensione, decide… cosa
fare del giorno dopo… piacevole dall’audio alla fotografia e recitazione,
decisamente divertente! Alberto Segre con i suoi venti minuti di girato dal
titolo Zacharie ya no vive aqui, ci porta al dramma di una baby sitter alle
prese con un bambino leggermente “vivace” dovuto sicuramente all’ambiente
circostante e dei genitori invisibili sulla creatura. Per alcuni aspetti il
tema potrebbe essere ricorrente, ben scritto interpretato e girato, meritevole.
Ultimo in concorso e poteva risparmiarsi, il film girato negli anni novanta,
porta in visione un lavoro di pessima fattura, iniziando dal suo formato per
finire su cosa ha voluto descrivere il pseudo artefice di cotanta bruttura con il
filmato La Corsa 015 di Gianni Bottinelli (va scritto per dovere di paternità),
ventidue minuti di arrotolamento di insofferenza sulla poltrona per lo
spettatore… forse diversamente recepito “capolavoro” da colui che ha girato
questo incomprensibile lavoro! Anche da questa giornata, ci sono stati lavori
papabili, senza mettere in difficoltà la giuria del Festival… lasciandovi con
una frase celebre: Domani è un altro giorno!
Torino (Italia),
venerdì 13 febbraio 2015
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