Tempo fa c'è capitato di assistere a un
classico di Oscar Wilde: Il ritratto di Dorian Gray. Gli affezionati conoscono
la storia legata al ritratto. Tante le compagnie teatrali cimentate in questa
commedia, alcune con scarso successo, almeno per il momento non è questo il
punto. In questo commento, è rilevare non solo la maestria del regista ma di
tutta la compagnia, riuscendo a soddisfare l’esigenza dello spettatore, pur senza
entrare ancora nel merito della bravura degli attori. Iniziamo partendo dall’allestimento
della scenografia. Benchè lo spazio sia minimo a disposizione, diventa arduo mettere
in scena un'opera teatrale di tale spessore. Nonostante ciò, il direttore
artistico è riuscito far stare tutti i quadri che compongono l’opera in una
ridotta dimensione come quella del Lombroso 16, dell'omonima via in Torino. Sembra
assurdo parlare di questo, poichè le piccole cose fanno la distinzione,
evidenziando la professionalità dell’allestitore! Entrando invece nel merito
degli attori, campeggia la competenza artistica di Marina Di Paola (cura anche
adattamento al testo insieme al regista), riesce a “infastidire brillantemente”
con la cinica figura di Dorian Gray, il ruolo è stato apprezzabile. Che dire
delle qualità di attore riuscendo a dare la giusta sensibilità alla figura di Basil
Hallwort, perfettamente interpretato da Massimo Saracino. Con loro si affaccia una
figura nota in ambito teatrale, quella di Massimo Chionetti, riveste i panni di
Lord Herry Watton, ruolo non facile, la sua preparazione artistica gli rende
giustizia. Due nuove entrate si fondono nella compagnia. Abbiamo Marta Grosso e
Chiara Primiani, rispettivamente Sybil Vane e Signora Vane. Non ultimo Riccardo
Micca, senza avere benché un minimo d’incertezza, gli tocchi il difficile
compito del prosatore, la sua abilità oratoria, ha fatto in modo che la
narrazione non distogliesse o annoiasse mai il pubblico per tutto il tempo del
componimento teatrale. Tutto questo… non avrebbe luogo e senso… se non ci fossero
le due compagnie “legate da qualche tempo”, quali Thealtro e L’Opera Rinata –
CambiaMenti Teatro, entrambe continuano con successo il loro percorso
artistico, all’occasione si ”fondono” creando spettacoli di rilievo come in
questo caso. Guardando l’insieme della realtà, il merito si deve riconoscere
chi per certi versi “tiene le redini” di
tutto questo. Lui, l’uomo dei CambiaMenti Teatro: attore, autore e regista Valter
Carignano, in questa pièce lo troviamo nei panni di Isaacs. La sua bravura, è
tale che con disinvoltura egli passa dalle Opere e Romanze alle sue Giallocomiche
nei racconti del commissario Pautasso, sino a offrire un capolavoro come Dorian
Gray, proponendo drammaturgie sempre ricercate. Le due compagnie, hanno
dimostrato nelle loro interpretazioni, di saper dare ciò che lo spettatore si
aspetta, suscitando innovazioni da parte loro!
Torino (Italia), martedì 29 dicembre 2015
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