Lo spettacolo, scritto dall’alessandrino Pino Cacucci, è carico, intenso, a
volte fragile, altre irruente com’è il carattere di Frida Kahlo, una donna anticonformista,
femminista che anticipa il suo tempo, forse proprio per questo è stato
presentato al Teatro Giulia di Barolo in Torino nel giorno dedicato contro la
violenza sulle donne. Viva la Vida, questo è il titolo del monologo che
racconta la storia di questa pittrice messicana del novecento insieme a suo marito Diego
Rivera. Il suo breve resoconto di vita si potrebbe “sintetizzare” in queste
semplici parole: <Sono nata nella pioggia. Sono cresciuta sotto
la pioggia. Una pioggia fitta, sottile … una pioggia di lacrime>.
Ecco, questa è Frida Kahlo, allo spettatore il compito di vedere oltre,
scannerizzando la fase colma di lancinante
significato, forse
troverà in lei, il dramma dopo il matrimonio
della sua continuata e tormentata vita, la violenza, può
degenerare non solo con le parole, nei comportamenti, nei silenzi della sofferenza.
Diego la tradisce, sebbene di carattere combattivo e femminista, lei patendo
sostiene il peso subendo anche di quest'umiliazione fatta di tradimenti,
invidie meschine, il loro vissuto si è così intrecciato alla trama della commedia,
rendendola irriconoscibile. Se in un
primo tempo sopporta, decide poi di rispondere allo stesso modo
frequentando donne o uomini che siano, a lei poco importava! Si lasciano, si
risposano, vanno a vivere in due case comunicanti, uniti eppure divisi come lo
è sempre stato. Continua, sfidando la sua fragilissima, cagionevole salute dipingendo,
facendo politica, senza smettere di amare la vita, poiché questo mai. Questa pièce
travolgente, Ecco cosa lo spettatore avrebbe dovuto
vedere durante la rappresentazione di Cristina Giargia, presente sul palco la persona, oltre che l’attrice e il
personaggio. Un difficile compito quello di trasformarsi in Frida, per farlo si
deve avere passione, immergersi nella sua vita o almeno avvicinarsi al suo
carattere in alcuni passaggi interpretativi nell’interpretare questa figura di donna,
compito arduo se non si ha un manuale sulla professione, per portare in scena un soliloquio
imponente qual è Viva la Vida, senza dubbio più grande di lei che solo
un’attrice preparata ed esperta avrebbe potuto dare quel giusto rilievo e forza
scenica che meritava il dramma.
A
differenza delle musiche come corollario interpretativo, scelte ed eseguite con
maestria e delicatezza dal musicista Davide Di Rosolini, quasi a onorarne la
memoria di questa meravigliosa donna, qual è stata Frida Kahlo. Detto questo, non
si può essere troppo severi nei confronti di chi ha interpretato scegliendo
questa commedia di cotanto spessore, nonostante la sua buona volontà Cristina Giargia
non c’è riuscita. Una
cosa va aggiunta: Questo spettacolo, ha raccolto molti plausi in altre
occasioni…con attrici differenti.
Torino (Italia), lunedì 28 novembre 2016
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