martedì 31 maggio 2016

DESTINAZIONE CABO VERDE… recensione di Daniele Giordano

Talvolta il disegno del destino è strano, la fantasia galoppa e tutto ti appare meraviglioso! L’incantevole riposo aiuta, il cervello s’innesca e ti fa riflettere su questioni della tua esistenza sino a confonderti. Quel giorno apri gli occhi e, svegli dal tuo limbo intravedi una luce che illumina il tuo sentiero. E’ quello che fuoriesce dal racconto “FUGA DALL’ITALIA destinazione Càbù Vèrdi” di Carmen Vurchio (Daniela Piazza Editore), presentato al Salone del Libro di Torino, dove non sono mancati commenti positivi indirizzati all’autrice sul lavoro descritto. Leggendo, le pagine scorrono veloci, il racconto non stanca, anzi ti prende al punto di voler arrivare in un fiato alla parola "fine"… che non c’è… S’improvvisa una vacanza “per staccare la spina” senza dover pensare allo stress abitudinario del lavoro, ti trovi con destinazione in una delle dieci isole che formano un arcipelago di origine vulcanica in pieno Atlantico settentrionale se pur un patrimonio naturale, è a dir poco pazzesco! Sappiamo benissimo come vanno certe cose, è proprio con la mente sgombra, cullati dagli Alisei provenienti dall’Africa occidentale che s’insidia e prende il sopravvento un tarlo che spinge a guardarsi intorno, ponendo confronti, trovando una realtà desolante sull’economia del tuo Bel Paese. Economia sorretta da valori merceologici di una crisi stagnante che non si riesce arginare. I suoi alti e bassi, soprattutto quelli bassi del sistema economico e con esso la (non) produttività del suo paese, intacca come una necrosi, il personaggio principale impadronendosi della mente, portandola a essere una pendolare tra l’isola di Sal e la sua terra d’origine, giacché essa non è ancora pronta per il salto. In cinematografia, il libro in questione sarebbe definito come “docufilm o fiction” cioè un documentario o finzione, contornato piacevolmente con simpatiche sfumature di fantasia letterarie, se fosse un film, invece ne documenta i passaggi, le sofferenze, il distacco degli affetti dei propri cari per inoltrarsi senza ritorno in una terra dove non esiste agiatezza conosciuta, < il potere di questa terra di nessuno, dove tutti si sentono protagonisti > un contrasto che ammaglia e spaventa l’interprete del racconto. I ricordi della protagonista corrono fluenti, come le pagine del libro, la narrazione è scorrevole senza stancare, anzi ti prende al punto di voler arrivare in un fiato all’ultima pagina per leggere la parola "fine"… senza trovarla. L’esigenza insopprimibile di esporre quel passato che non è presente ma comunicazione, forse sfogo per quelli che credono ancora nelle fole, non certo per lei… trovando il suo “luogo di delizie” dove < Il riso è migliore sulla bocca di tutti > contornato da amici che non elargiscono < consigli preziosi, altrimenti sarebbe in vendita > insieme al fedele Giasone e da chi in cuor suo ha sempre cercato: il suo Max.
Torino (Italia), venerdì 27 maggio 2016                

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Di conseguenza, l’opinione personale espressa su ogni notizia pubblicata, è basata in conformità all’argomento, allo spettacolo o evento trattato, senza necessariamente sentirmi obbligato a scrivere o diffondere la mia opinione per quanto opinabile sia su cosa ho visto o letto. Per questo motivo si precisa che questo blog, non può considerarsi un prodotto editoriale, bensì pensiero eventualmente da condividere. A cura dell’autore del blog.

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lunedì 30 maggio 2016

TRE SULL’ALTALENA…IN REALTA’ SONO QUATTRO! recensione di Daniele Giordano

Immaginiamo che almeno per una volta ci siamo posti il quesito della morte o cosa ci sia dietro ad essa, così anche l’autore Luigi Lunari, descrive con sottile sagacia nella stesura della sua rappresentazione “Tre sull’Altalena” lasciando agli interpreti “la forzatura” necessaria perché questo raccapricciante tema diventa < una macchina di fantastica fattura > come il grande Dario Fo espresse il giudizio su questa commedia! Non a caso gli attori hanno voluto chiamarsi Compagnia dell’Altalena forse, in onore dello scrittore, tant’è che il loro impegno e la competenza trasmessa alla platea presente (due giorni tutto esaurito), ha fatto sì che Bruno Sasso, Alberto Pisano, il sorprendente e bravo caratterista Daniele Stolfa e Maria Grazia Alfarone insieme, hanno saputo sorprendere dando un farsesco umorismo all’argomento basato sull’esistenza del trapasso. La trama narra, per motivi diversi forse per puro avvenimento fortuito o magari per una strana coincidenza, si troveranno loro malgrado dentro una stanza, dove la commedia inizia… come pure le vostre risate! La regia è firmata da Ivan Fabio Perna, l’assistente è Silvia di Giovine, le light designer Salvo Ribbera. Un consiglio per chi avesse smarrito la sua visione… la prossima volta si consiglia di non perdetelo!

Torino (Italia), lunedì 30 maggio 2016

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mercoledì 25 maggio 2016

L’AMBIENTE, SPETTACOLO UNICO! recensione di Daniele Giordano

Anche questa’anno in occasione della 19esima edizione di Cinemambiente, Environmental Film Festival trova le stesse istituzioni, stessi impegni assolti e da sostenere emersi durante la conferenza stampa terminata da poco presso il Museo Nazionale del Cinema (Torino-Italia) nella sala alla Mole Antonelliana. Dalle immagini che scorrevano alle spalle dei relatori e dal dialogo sostenuto non solo dal Direttore Gaetano Capizzi, con le proiezioni pervenute, si andrà a scoprire tantissime realtà che sfuggono, poiché la risonanza resta, debole ma altrettanto forte è l’eco di coscienziosi registi che al loro impegno nel girare filmati denunciano lo stato gravoso del pianeta Terra! Molti gli sponsor che seguono già da parecchi anni questo meraviglioso festival, altri hanno seguito il loro esempio aggiungendosi. Tutti ben motivati. Sostenitore da sempre è Luca Mercalli, meteorologo, divulgatore scientifico e climatologo italiano, prendendo la parola ha commentato la locandina e il titolo che appare su di essa, mostra un Iceberg al centro… in fase di scioglimento, blocchi dei medesimi alla deriva, disposti a ventaglio e seduti per ascoltare un convegno. Recita il sottotitolo: L’Ambiente è uno spettacolo unico! Da buon paladino sull’ambiente, ha posto l'accento...  speriamo che non sia l’ultimo... per via dell’aumento della temperatura causando lo scioglimento dei ghiacci al polo. Il festival si terrà dal 31 maggio al 5 giugno 2016, coincidendo con la Giornata Mondiale sull’Ambiente, con l’occasione in diverse piazze della città ci saranno eventi dedicati al tema della giornata. Il programma inizia dalle ore 09:00 (al Perkè, segue poi dalle 9:30 al Massimo – ultima proiezione alle ore 16:30) come sempre per Ecokids. L’appuntamento prosegue all’Amantes (via Principe Amedeo) ore 18:30, con In cammino verso Santiago (progetto fotografico di Fabio Simone Sebastiano). La cerimonia inaugurale come sempre si terrà alle ore 21:00 al cinema Massimo Sala Uno, introdurrà con il Punto Luca Mercalli, a seguire il film d’apertura: DEMAIN (FR 2015 – 118’) in sala il regista Cyril Dion. Da domani sarà meglio consultare il catalogo non solo per i film in programmazione, anche per gli eventi collaterali dislocati in città.

Torino (Italia), martedì 25 maggio 2016

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sabato 21 maggio 2016

VIAGGIO A INFERNO recensione di Daniele Giordano

Le esperienze, a volte lasciano segni indelebili, sgretolano e ledono il cervello umano quando si tratta di droga, ma altrettanto vero che se una persona da questo vedere, facesse tesoro e riuscisse a mettere in scena uno spettacolo denso di spessore sino a farlo diventare comunicativo, sarebbe interessante. Nel foyer, scorrevano immagini che accompagnavano l’argomento proposto, la visione portava a vedere luoghi passati dove per “curare, s’infliggevano sofferenze” che sommate ad altre… ci si trovava spesso all’eterna condanna… di una dimensione senza ritorno! Tutto questo è stato portato sul palco al Giulia di Barolo in Torino, dalla compagnia di danza e spettacolo MaryGraceDance, condotta dall’attore e regista Simone Zuccarello insieme a quattro brave danzatrici: Sara Dal Bianco, Debora Lamberti, Caterina Paiano e Chiara Cavaglià. Il titolo alquanto raccapricciante: Viaggio a Inferno. Scritto così parrebbe un viaggio in una “definita località”, in realtà è un viaggio itinerante, quello che è rappresentato ma nel percorso mentale, ripercorrendo gli stati d’animo dell’individuo…sino alla pazzia…dove inesorabilmente obbligavano il soggetto a indossare una camicia…quella di forza. La sceneggiatura e la musica sono di un effetto che trascinano lo spettatore nel vortice della rappresentazione, innescando un meccanismo sino a farlo compartecipe all’azione, le bravissime danzatrici con la loro gestualità complimentano la scena in maniera essenziale e armoniosa, il lavoro minuzioso di Cristian Corsaro di cui è anche coreografo, eseguito sui costumi indossati dalle danzatrici, si identifica in modo evidente le afflizioni subite in quel luogo. Uno spettacolo intenso e ricco nei contenuti, piacevolmente scorrevole sebbene il tema trattato sia alquanto impegnativo e difficile.

Torino (Italia), sabato 21 maggio 2016


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venerdì 20 maggio 2016

CONFERENZA STAMPA di TORINO FASHION WEEK 2016

Presso il  CIRCOLO DEI LETTORI a TORINO per la CONFERENZA STAMPA di                   TORINO FASHION WEEK 2016
Intervista di Daniele Giordano
Riprese e Montaggio di Serghei Kaushka
https://www.youtube.com/watch?v=xQJ1x4OnrOM
Prendono parte alla Conferenza:
Claudio Azzolini, presidente Associazione Timoda / Torino Fashion Week,Andrea bruno, docente IAAD / Istituto d’Arte Applicata e Design, Torino,
Walter Dang, stilista, 
Giuseppina Di Paola, docente IAAD / Istituto d’Arte Applicata e Design, Torino, 
Domenico Mangone, assessore al Commercio, Lavoro e Attività Produttive della         Città di Torino, 
Laura Milani, direttore IAAD / Istituto d’Arte Applicata e Design, Torino, 
Giuseppina Sansone, blogger/ Image Consultant,
Alessio Stefanoni, responsabile CNA Federmoda 
e alcuni stilisti “special guest” della Torino Fashion Week #1
modera Barbara Odetto, giornalista
Nel primo incontro della TorinoFashionWeek, esponenti del fashion, dell’arte e del design riflettono sulla moda concettuale a Torino, analizzando i punti di forza e le criticità che caratterizzano il settore e lo distinguono da quello delle altre città.

martedì 17 maggio 2016

INTERPLAY… RITORNA L’APPUNTAMENTO a cura di Daniele Giordano


INTERPLAY e le sue criticità. Dal 18 maggio al 10 giugno, tutto è pronto per la sedicesima edizione del Festival Internazionale di Danza Contemporanea, compiendo sedici anni dalla prima edizione voluta da Natalia Casorati, condotta in modo eccellente e punto di riferimento per i nuovi talenti. Trenta le compagnie invitate, provenienti da quindici paesi, undici saranno le “prime nazionali” che il pubblico assisterà tra ironia e sperimentazione e la loro funzione sociale del quotidiano. Nel corso dell’evento ci saranno condivisioni tra artisti, incontri tra operatori per i due progetti: YC4D (Yungest Critics for Dance) e Workshop contemporary urban dance, rapporterà la relazione tra suono e danza nello spettacolo “Higher” di Michele Rizzo e la musica del compositore Lorenzo Senni; Loom con il duo Yuval Pick e il compositore Nico Muhley. Per la realtà e finzione “Collective Loss of memory” di Root Les Root e DOT 504 una compagnia acclamata in Europa con cinque danzatori che fondono arti marziali e l’arte circense o l’ironico Euripides Laskaridis con “Relic” ci sorprenderà tra senso dell'umorismo e etica. E poi la danza femminile proposta da Liat Waysbort in “Please me please” con la danza di Ivan Ugrin, ma la lista dei nominativi non termina qui,  altri nomi ci sarebbero da aggiungere alla lista. I luoghi previsti per le performance, iniziando dal Teatro Astra (Torino), le Fonderie Limone (Moncalieri - To), la Lavanderia a Vapore (Collegno - To), anche quest’anno un’esibizione in piazza Vittorio Veneto (Torino) e come per l’anno passato la possibilità di visitare il Museo Ettore Fico (Torino) ed assistere elle esibizioni per i Blitz Metropolitani. La Casorati che ha da poco festeggiato il proprio onomastico sarà un buon pronostico, certamente sarà presente a questa edizione con l’augurio possa conseguire il successo dovuto appagando lo sforzo immane per sostenere il festival.

Torino (Italia), martedì 17 maggio 2015


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sabato 14 maggio 2016

IL FRINGE, ULTIMO SPETTACOLO recensione di Daniele Giordano

Ebbene, da parte nostra, con quest'articolo terminiamo il soddisfacente e interessante percorso del Torino Fringe Festival che terminerà domenica 15 maggio con una grande festa di chiusura all’Espace. Tirando le dovute somme, come sempre si fa dopo ogni evento, noi come osservatori attenti dobbiamo dire anche la nostra, altrimenti cosa ci facciamo al Fringe? Iniziamo a dire che in questa quarta edizione il livello delle rappresentazioni teatrali le abbiamo trovate di livello medio alto e, questo elogio va agli organizzatori che hanno saputo scegliere tra le tante domande pervenute le commedie più rilevanti, malgrado le scelte fossero fatte su DVD. Come sempre qualche compagnia è riuscita a penetrare tra le maglie “fitto setaccio” ottenendo un mediocre consenso da parte del tantissimo pubblico che ha affollato i luoghi di scena, oltre che di critica. I tanti volontari, accorsi al richiamo del “DODO”, hanno portato a termine il delicato compito assegnato proponendosi con estrema gentilezza e simpatia verso il pubblico, non meno è stato lo staff. Un suggerimento agli organizzatori, dovrebbero pensare, magari facendo ruotare i volontari tra un posto e l’altro in modo che anch’essi possano vedere più spettacoli, questo sarebbe un gesto di gratitudine verso il loro volontariato, ma questo non sta a noi entrare nel merito di chi organizza e decide le competenze nei loro confronti. Ora veniamo alla serata. Benché la sala del CAP 10100 sia capiente, erano molti quelli che hanno scelto di assistere alla commedia portata in scena da due compagnie di cui una nostrana, quella di Tedacà, l’altra, Offrome/Compagnia dei Demoni proveniente da Genova presentavano: L’invenzione senza futuro. Sappiamo benissimo il significato di questa storica frase detta dai Lumière a riguardo dell’invenzione cinematografica. Una piccola parentesi per gli eventuali lettori, a Torino (Italia), recentemente si è celebrato l’anniversario dei Cento Anni sul Cinema (vedi recensione su http://lonevolfilm.blogspot.com festeggiando Giovanni Pastrone con il suo celeberrimo Cabiria), riprendendo il discorso su quanto abbiamo visto, è interessante l’idea avuta da Federico Giani, Celeste Gugliandolo, Mauro Pirrello (tutti anche in scena) e Francesca Montanino, non è male, quasi intelligente.  Le scene raccontano la commedia intrecciando teatro e cinema, i suoi giochi di ombre e luci, ti portano a scorgere quello che vedreste nella prima sala del Museo, alla Mole Antonelliana, il tocco di genio presentando la musica con il suono musicale del pianoforte eseguite personalmente dal maestro Giorgio Mirto, rendeva l’esatta copia delle prime proiezioni del ‘900, fondendo insieme il realismo e l’inganno cinematografico. Peccato che gli attori “bisbigliassero durante la loro recita” invece di scandire e fare sentire il dialogo (ci riferiamo a quello reale, non fittizio del muto) nella sua espansione recitativa penalizzando la commedia e le persone in fondo la sala!
Uscendo dal CAP 10100, adiacente al vecchio ingresso, una copiosa folla occupava lo spazio circostante, in procinto di assistere allo 088, spettacolo che non abbiamo avuto il piacere di vedere e di conseguenza recensire. Uno spettacolo/performance di una quindicina di minuti, di e con Vittoria De Ferrari Sapetto/ DE’JA’ DONNE’, con Andrea Valfrè e Andrea Zardi, ci permettiamo di segnalarlo, poiché sentendo i rumors del passaparola e vedendo quell’afflusso di persone (mai viste in altre occasioni) in attesa  di entrare, si presume potesse essere un’icona di questo festival.
Scappiamo dal luogo per essere presenti all’ultimo spettacolo della Ferramenta, locale caratteristico, accoglienza piacevole da parte dei gestori, eccoci pronti per gustarci la rappresentazione della compagnia Onda Larsen in un doppio spettacolo tratto da Pedro Montalban Kroebel per la regia di Emiliano Bronzino che cura anche la traduzione. In scena Riccardo De Leo, Gianluca Guastalla e Lia Tomatis (vista recentemente nei tre Moschettieri al Teatro Astra di Torino), per quest’ultima messa in scena vista, desideriamo chiuderla in questo modo: lasciamo lo spazio al pubblico che ha seguito lo spettacolo Duo (2) Passo a Due, certi che saranno preparati e consapevoli nell’esprimere commenti e quant’altro, qui a seguito o su altre pagine del Torino Fringe Festival. Personalmente, l’abbiamo seguito dandovi consigli con le nostre recensioni, alle volte dette anche sul luogo durante l’attesa di entrare.  Da parte nostra, vorremmo lasciarvi ricordandovi una sola cosa:

Torino (Italia), sabato 14 maggio 2016


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venerdì 13 maggio 2016

IL FRINGE AL LAB recensione di Daniele Giordano

Un monologo drammatico, prende spunto da quattro figure con lo stesso nome ma diverse le situazioni del racconto. E’ quello portato in scena da Giuseppina Facco proveniente da Savona con un titolo che sconcerta: Le Guerre di Angela. Detto in questo modo sembra che la protagonista sia in lotta, bensì lungi da noi il pensarlo. Si tratta invece di quattro episodi ben strutturati che danno valore alla recita, portando sul palco situazioni inconsuete, radicate in una situazione precisa… la guerra. Le protagoniste sono quattro donne dallo stesso nome, quattro differenti destini, ideologie disuguali sulla prima grande guerra. Un testo impostato e recitato con sentimento, anche se in alcuni quadri forse, mancava quella forzatura che le venti persone che assistevano si aspettava.
L’autore Paolo Faroni (Blusclint) ci propone un testo alquanto bizzarro: Con le tue labbra senza dirlo. Il suo soliloquio, inizia da lontano, sono gli anni del suo primo contatto di scuola e il suo insegnate. Da un semplice e innocuo disegno infantile, s’intraprende un viaggio alla ricerca onirica di una figura impressa nella sua mente e di conseguenza riportata sulla carta, intersecando situazioni alle volte simpatiche, altre meno. In aiuto e complice di questa recita per risolvere l’ingarbugliata matassa che attanaglia la mente dell’attore, è un nonno sagace... ma muto. Egli è convinto, elaborando nel corso della sua esistenza una formula applicabile su qualunque problema: cinque lettere, poichè la vita “ruota” su questo poche sillabe che compongono tre frasi, secondo la sua opinione! Da parte nostra abbiamo trovato il monologo altalenante cioè, in alcune scene il testo scorre divertendo le dieci persone accorse per lo spettacolo… in altre forse, è leggermente sfuggente… portando il pubblico a essere su un’altalena…
Luca Occelli, innamorato della sua terra langarola, coniuga due aspetti che hanno segnato il percorso giovanile portando in scena: W Bruce Lee.  Una leggenda mescolata in due situazioni che s’intersecano dando inizio al monologo che non ha soddisfatto i pochi presenti, intendiamoci, stiamo parlando della messa in scena, non dell’attore! Dalle sue capacità artistiche, avremmo voluto assistere a qualcosa di più corposo… forse preso dalla foga della sua amata terra…ha fatto rivivere in essa il personaggio mitico… non proveniente dalle Langhe!


Torino (Italia), giovedì 12 maggio 2016


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giovedì 12 maggio 2016

IL FRINGE ALL’AFFOLLATO DE AMICIS recensione di Daniele Giordano

Un matrimonio non desiderato da entrambe le parti giocano un ruolo determinato quello raccontato in Leonce Und Lena Anplagghed (drammaturgia di Marco Lorenzi) portato in scena da Cecilia Bozzolini, Valeria Camici, Paola D’Arienzo e Angelo Tronca che ne cura anche la regia. Tra sogno e realtà ordiscono amore e morte in un carosello che fa ridere, portando lo spettatore a riflettere sulle sfumature delle battute pronunciate dagli attori.  A dirla filosoficamente, tratta temi sul sociale, su giovani che hanno la sola preoccupazione di "passare il tempo". Un'interpretazione che lascia soddisfatte le quaranta persone in sala.
La compagnia Proprietà Commutativa presenta alla ventina di persone intervenute: 3 Q di e con Valentina Virando e Alessandro Federico curatore della regia. Per una strana epidemia che non è dato sapere, muoiono tutti i cuochi esistenti… rimasti solamente tre esemplari (da qui il titolo). Da questo immaginoso e inverosimile spunto si aprono pagine in apparenza superficiali, prese con leggerezza come pare che sia la commedia, come sempre anch’essa ha il rovescio della medaglia! Accenniamo solo qualche esempio per indirizzare lo spettatore a leggere tra le righe di quanto accade. E’ a tavola che si concludono affari importanti, dalla conquista amorosa al potere… ma se per una strana circostanza non ci fossero più cuochi?
Le Pornovelle…Non lasciatevi forviare da titolo, esso andrebbe letto staccato! Poste le sedie in cerchio come se fosse un colloquio psicanalitico aperto, dove il cerchio è occupato dal pubblico… in questo caso causa del sovraffollamento non sono bastate sedie, panche, cuscini e chi più né ha né metta! La premessa iniziale è dell’oratore della serata è Gian Luigi Barberis cioè, qualunque cosa si senta o succeda in quest' ambito, deve assolutamente rimanere tra queste mura! Inizia così la sua terapia di gruppo, invitando i presenti “a liberarsi, raccontando storie di sesso”. L’assolo intavolato, instaurava un rapporto conviviale tra lo spettatore e l’attore prendendo la situazione desiderata, se non fosse per l’irruente entrata di una ritardataria che dopo pochi minuti di dialogo interruppe l’idilliaca conversazione uscendo con una frase inaspettata: sono venuta quo espressamente per fare sesso… ma sento solo voci e nient’altro… peccato, pensavo avrei voluto qualcosa di più! Era la voce di Elena Serra, insieme formano il Collettivo Noi. Da quest'atmosfera simpaticamente incalzante, l’attrice entra ed esce dal copione con battute e vestiario consone ai racconti irriverenti scritti da Luca El Lucho Balboa Oggero. Apprezzato il lavoro scenico dei due affabulatori.  

Torino (Italia), giovedì 12 maggio 2016


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La riproduzione degli articoli e/o immagini presenti sulle pagine di questo blog sono protetti dalle leggi italiane e internazionali sul Diritto d'Autore e sono di proprietà esclusiva dell’autore che comunque consente a riprendere la pubblicazione alle condizioni di:  citando la fonte, pubblicando il nome dell’autore e il link lonevolfilm.blogspot.com  Altresì informa che questo blog non rappresenta un prodotto editoriale in base alla legge n° 62 del 07/03/2001, giacché è aggiornato senza alcuna periodicità. Le eventuali foto o filmati presenti sul Blog, sono inviate dai rispettivi autori o chi per lui, assumendosi la propria responsabilità, qualora queste violino i diritti o ledono l’autore, l’immagine e/o altro, saranno rimosse dal curatore della pagina in seguito a comunicazione da parte degli interessati, escludendo in modo incondizionato e categorico qualsiasi azione legale sia all’autore sia al blog stesso!
Di conseguenza, l’opinione personale espressa su ogni notizia pubblicata, è basata in conformità all’argomento, allo spettacolo  o evento trattato, senza necessariamente sentirmi obbligato a scrivere o diffondere la mia opinione per quanto opinabile sia su cosa ho visto o letto. Per questo motivo si precisa che questo blog, non può considerarsi un prodotto editoriale, bensì pensiero eventualmente da condividere. A cura dell’autore del blog.

Copyright 1990 – Fragment (consider revising). Daniele Giordano/ lonevolfilm@gmail.com All Rights Reserved.

martedì 10 maggio 2016

IL FRINGE ALL’UNIONE CULTURALE F. ANTONICELLI recensione di Daniele Giordano

Ci sono proprio tutti: lo Stregatto, il Leprotto Bisestile, il Cappellaio Matto, il Bianconiglio, il gatto del Cheshire, la lepre Marzolina, la Regina di Cuori, sì sono i personaggi inventati da Lewis Carroll nella celeberrima fiaba che tutti conoscono. Quella che ancora non conoscono è la storia di nonsense raccontata e messa in scena da O P S (Officina per la Scena) con il titolo di “Alice non è una favola per bambini”. A pensarci bene, il conto non torna… manca la protagonista: Alice, dove sarà mai! Il personaggio principale, è in giro per il reame della perfida regina, anzi più che perfida è acida e adirata perché Alice gironzola nel suo regno senza il suo imponente consenso e quindi non le resta che ordinare ai suoi sudditi di trovarla per fare giustizia… altrimenti…cadranno molte teste… anche quelle di alcuni spettatori. Una commedia gradevolmente strutturata, la scenografia rende giustizia così come la recita di Luca Busnengo (autore del testo), Michele Guaraldo e Valentina Volpatto, raccontano a loro modo quel “mondo strampalato” privo di ogni forma logica… tranne, guarda caso… l’ora del the che per i vittoriani è sacro. Un regno dove imperversa la Regina di Cuori con i suoi ordinamenti spietati e sconclusionati com’è il paese che la circonda. A differenza di ciò che la brochure riporta nell’ultima riga, noi troviamo (a parte l’ottima interpretazione) che la scelta caduta su Alice è fatta con arguzia, poiché sviscera un concetto sul tempo e speso gestito egoisticamente dimenticando il bambino che c’è in ognuno di noi, di cui basterebbe poco per non prenderci sul serio di tanto in tanto. Ci piace riportare una frase di Lewis Carroll bella davvero?  
Anche la compagnia IF Prana che arriva da Viareggio presenta una fiaba quella di Hänsel e Gretel, cambiandolo in Grow, di Tobia Rossi, per la regia di Silvia Bennett, Marcela Serli e Caterina Simonelli. Entrambe sulla scena, propongono il racconto dei Fratelli Grimm in chiave di “crescita” come appunto è il titolo di questa congeniale rappresentazione artistica basata su figure striscianti in una danza che vede le protagoniste intercalarsi nei ruoli descritti dando voce e corpo allo stimolo dello spettatore che attonito segue quella danza fantasiosa e creativa che rende lo spettacolo sublime.
Il viaggio dei messinesi che compongono i Nutrimenti Terrestri ci parla della Contrada Acquaviola N. 1 di Simone Corso, per la regia di Roberto Bonaventura. Un dialogo tra padre (Antonio Alveario) e figlio (Simone Corso) alimentato dall’incapacità di comprensione su affetti e solitudine al centro della discussione un'ipotetica raffineria che portò benessere… e morte! La pièce espressa è toccante, recitata con sentimento scenico alle volte addirittura angosciante lasciando riflettere lo spettatore sino alla fine… restando a guardare…e nel sentire lo sbattere di una porta…
I Santibriganti Teatro/Mauro Piombo in scena Il Diritto e il Rovescio, Studio per una tragedia dell’arte per tre Pulcinelli. Con Arianna Abruzzese, Marta Ziolla e Mauro Piombo, prende forma una farsa a tre in sguaiataggini indelicate e atti buffoneschi dai toni calmi… a volte incontrollati, rappresentando uno rovescio che è diritto e altrettanto diritto che rappresenta il rovescio senza scegliere ma accettare questo andirivieni, con la capacità di sopportare, l’esperienza disperata e l’amore della luce della vita. E’ come trovare, un accordo nel silenzio … Recitato in maniera tragicomica com’è la figura del Pulcinella, in modo interessante e valorizzato da parte degli artisti.
In attesa delle prossime recensioni, vi lasciamo consultare il carnet, annotando i prossimi spettacoli da vedere.
Torino (Italia), martedì 10 maggio 2016
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lunedì 9 maggio 2016

IL FRINGE VISTO DAL GARAGE VIAN recensione di Daniele Giordano

Siamo alle ultime battute del girone di andata sul percorso Torino Fringe Festival 2016, ricordiamo che terminerà il 15 maggio, mentre scriviamo, rammentiamo che oggi è la festa della Vecchia e cara Europa, ma questo non potrà distoglierci da quanto è avvenuto al Garage Vian e allora iniziamo! Con poco più di una ventina di persone, venute per assistere alla Memoria del Vuoto (vincitore del bando Maldipalco 2015), Pierpaolo Congiu per Crab Teatro presenta la sua pièce, un monologo adattato e preso dall’omonimo romanzo di Marcello Fois. E’ una vicenda incentrata sul bandito Samuele Stocchino che ritorna nella sua terra trasformato, eroe decorato e senza macchia, ma per volere di Mussolini è rispedito a morire, ultima deriva di un morto vivente. L’artista, aiutato da complici proiezioni, esegue l’assolo drammatico impeccabilmente con intensità tragica come vuole che sia la stesura del testo, portando il prode a essere anche vittima della storia e farne strumento del fato facedosi beffa della morte.  La “sartitudine” (Sardegna + solitudine), bellissima espressione, è una condizione dell’anima più che un dato di riscontro geografico o antropologico per dirla come l’ha descritta Marcello Fois!
L’Ultima Danza del Secolo di e con Francesca Garrone (già recensita in un precedente festival) e Matthias Martelli (visto con lo spettacolo Il Mercante di Monologhi, premiato in diversi concorsi come Locomix San Marino 2015, Uanmensciò Cantieri di strada 2014, l’Alberto Sordi di Faenza Cabaret 2014). Entrambi portano sul palco una drammaturgia quasi onirica, scandendo a parole il susseguirsi del tempo… che trascorre tra ricordi di guerre, giovinezze e fragili azioni. Riportati da un vecchio (in scena) durante una danza tenebrosa, abilmente interpretata dalla Garrone, con smorfie grottesche ispirate a tecniche e forme del teatro classico giapponese, dove la nudità sul corpo affrescato di bianco si alternano movimenti lenti e contorcimenti sinuosi, alle volte violente sino a trasformarsi in lineamenti animali o semplici oggetti, travolgendo e trasportando il pubblico in un tutt’uno con gli interpreti, appagando con il loro spettacolo la sala gremita di presenze.
Con Dandy Danno & Diva G (A Clown Fairytale), siamo giunti all’ultimo spettacolo del Theatre Degart proveniente da Messina, Daniele Segalin autore del testo e Graziana Parisi per i gradevoli costumi. Entrambi, raccontano sulla sublime musica della Carmen di Georges Biset, un amore che sta per nascere tra un goffo personaggio quale Dandy e, la conoscenza di Diva, effervescente ballerina di tango, in questo caso cupido si è “leggermente distratto” e pertanto, l’amore alle volte può essere bizzarro pur nella sua lungimirante dolcezza. Da questa situazione scaturisce una storia che farebbe sorridere anche Raymod Peynet. Le trovate dell’impacciato clown “rubacuori” si sprecano a consumo benefico del pubblico per porre rimedio a quei tentativi incerti di conquiste, cercando di assecondare la “bramosia e il “desiderio” della sua lei. La conseguenza è certa, non potranno mancare un susseguirsi di risate multiple sino alla fine dello spettacolo, rendendo armoniosa e piacevole la decisione finale.
Una serata passata nel simpatico locale del Garage Vian è terminata con tre ottimi spettacoli tutti da vedere.
Torino (Italia), lunedì 9 maggio 2016

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sabato 7 maggio 2016

LE NOTIZIE DEL TORINO FRINGE FESTIVAL 2016 recensione di Daniele Giordano

Siamo al Magazzino sul Po a Torino (Italia), un locale caratteristico che si affaccia sul fiume, dove  vede il primo spettacolo con Daniele Ronco che porta in scena il suo oramai collaudato MI ABBATTO E SONO FELICE, per la regia di Marco Cavicchioli membri del Mulino ad Arte, già citato in altre occasioni. Una ventina le persone intervenute. Tratta di un monologo sull’eco sostenibilità spiegando l’utilizzo che produce lo sforzo fisico trasformandolo in energia “dinamica” alimentando delle lampadine. Sempre nel medesimo locale tra l’altro caratteristico a ridosso del fiume dove servono ottimi drink, il Giardino delle Ore ci prova con LA ZONA CESARINI, per la regia di Simone Severgnini. Quattro personaggi (Matteo Castagna, Paolo Grassi, Filippo Antonio Prima e Antonio Romelli), fans di una squadra di calcio intersecano nel dialogo convulso una storia di un padre separato che non riesce a sostenere gli alimenti al figlio. Da qui la storia ingarbuglia, trattata dagli “attori” in modo caotico e mal interpretato, quasi senza un senso logico da parte dei protagonisti. Un inaspettato o quasi banale finale da lasciare “la banda della Brianza” senza parole… come lo sono state le persone (pochissime) intervenute… Ultimo appuntamento della serata, il pubblico intervenuto diciamo che ha riempito lo spazio destinato alla pièce de IL GIURAMENTO di e regia di Gaia Adducchio della compagnia Spring D.I. proveniente da Roma. Interpretata da Camilla Diana in maniera piacevole. Allestimento scenografico e costumi adeguati alla sua narrazione. Non vogliamo svelare nulla di più di quanto descritto sulla brochure, teniamo solo a porre l'accento sullo spettacolo, è da non perdere, per la qualità della sceneggiatura, dell’interpretazione, costumi e il posizionamento delle luci.  Come avrebbe detto Rossella O’Hara…domani è un altro giorno!
Torino (Italia), venerdì 6 maggio 2016

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giovedì 5 maggio 2016

COSI’ COMINCIA IL TORINO FRINGE FESTIVAL 2016

Una deliziosa voce dal palco dell’Espace annuncia l’apertura della quarta edizione, anche questa volta sono riusciti a realizzare il sogno che tutti aspettavano. Il Fringe 2016 è una delle cinquanta imprese culturali no profit under 35, selezionate e vincitori di Funder 35, Fondazione CRT (Cassa di Risparmio Torino), Compagnia San Paolo e Live Piemonte, con questa vincita, ha potuto fare fronte e dare continuità a questa meravigliosa estravagante idea di successo! Questo conferma ancor più che una metropoli com'è Torino (Italia) trasuda essere una città di Cultura! Dobbiamo spiegare cosa è il Torino Fringe Festival. Tutto è cominciato con la Paranza del Geco a impadronirsi delle vie cittadine echeggiando la sua musica. Il periodo di questa “invasione teatrale” che inonderà coinvolgendo la cittadinanza, inizierà dal 4 sino al 15 di maggio, detto in brevi parole, per le compagnie teatrali partecipanti è un'enorme vetrina oltre ricevere l’opportunità di farsi notare da addetti ai lavori, sempre alla ricerca di nuovi stimoli per la loro clientela. Le richieste di partecipazione a questo neonato festival sono tantissime, a questo proposito, proprio per cercare di valutare e offrire al pubblico una serie di spettacoli piacevoli le selezioni sono rigidissime. Dalle altre edizioni, molte le offerte di lavoro da parte dei gestori teatrali, sicuramente si ripeterà anche quest'anno. In gara saranno a disputarsi i meriti, ventitré compagnie teatrali, all’interno dei luoghi scelti, mentre all’esterno saranno tre le perfomance (è d’uopo consultare l’intero programma su www.tofringe.it oppure biglietteria@tofringe.it cell. 388/3425483-366/9354219). Alla Centrale dove si è insediato lo stato maggiore nonchè cervello del Fringe, ci saranno spettacoli di arte circense e altro ancora con possibilità di mangiare e bere…con moderazione. A proposito dell’esibizione circense sono da segnalare due artisti: la trapezista Sofia De Micheli e il bravissimo monociclista esibendosi sia in piazza Vittorio Veneto, sia all’Espace. Senza troppo a pretendere, anche  le bancarelle espositive di Vintage, hanno il loro fascino... attirano sempre. L’elogio forse più grande è per l’allestimento “DODOscenico” e chi di tutto questo è presente come volontario prestandosi insieme agli organizzatori... fare di un semplice festival… un grande Torino Fring! A chiudere l'esibizioni presentate dal Circo Vertigo,, tutti in pista con l’intrattenimento dei colori musicali scelti da Wodka Maronna.

Torino (Italia), giovedì 5 maggio 2016


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PROGETTI DI DOCUMENTARI PER CANDIDARSI A CINEMAMBIENTE a cura di Daniele Giordano

CINEMAMBIENTE LAB – 1000 euro al miglior progetto di documentario green

Ancora pochi giorni per presentare progetti di documentario green e candidarsi a CinemAmbiente LAB (Torino dal 3 al 5 giugno 2016).
Grande novità della terza edizione è il premio di 1000 euro che verrà assegnato al progetto che dimostrerà più potenziale di sviluppo. 
14 progetti  selezionati da tutta Europa saranno sviluppati in 3 giorni di training intensivo insieme ai tutor Edoardo Fracchia (Stefilm International, Documentary in Europe) e Massimo Arvat (ZenitArtiAudiovisive, Documentary in Europe), con la partecipazione di ospiti internazionali del Festival.
Per partecipare c'è tempo fino al 10 maggio.
Info e contatti: lab@cinemambiente.it
CINEMAMBIENTE LAB è organizzato da CinemAmbiente – Museo Nazionale del Cinema, in associazione con Documentary in Europe

CinemAmbiente LAB – 1000 euros for the best environmental documentary project

Submit your environmental project to CinemAmbiente LAB, the 3 days intensive development training workshop dedicated to producers and filmmakers with a green documentary project  (June 3rd - 5th, Torino).
The main news of the third edition is the 1000 euros award for the project with strongest development potentials.
14 european projects will be selected to attend the 3 days workshop under the guidance of Edoardo Fracchia (Stefilm International, Documentary in Europe) e Massimo Arvat (ZenitArtiAudiovisive, Documentary in Europe), in collaboration with the international festival guests.
To complete the schedule, on the last day the green projects will be presented to a green panel, composed by producers, festival directors, documentary industry decision makers, in order to receive advices about creative and production issues. 
The registration deadline is May 10th, fill out the application online form and upload your project.
CINEMAMBIENTE LAB is organized by CinemAmbiente – Museo Nazionale del Cinema, in association with Documentary in Europe
Contacts and Info: lab@cinemambiente.it

martedì 3 maggio 2016

A MIRAFIORI… SI RIDE commento di Daniele Giordano

Se c’è una cosa che la gente non può farne a meno, è quella di ridere! Così ha pensato bene “Soluzione Artistiche”presentando una serata di tutto rispetto a Torino, presenti un nutrito numero di cabarettisti e per non farsi mancare nulla, ha voluto anche delle fantastiche cantanti. Andiamo nello specifico. Il presidente dell’Associazione Culturale Andrea “Frisk” Lazzero, coadiuvato dalla simpatica Marinella Ferrero, ha condotto una serata intensa e carica di humour, estirpando cabarettisti da Colorado, Zelig, Eccezionale Veramente per farli esibire al “PalaMirafiori”. A fare da apripista di questo intrattenimento per la Selezione del Concorso Canoro YesWeSin5, è stata la voce gradevole e conosciuta di Maggie Virginia Boggio, bella quanto brava, meritando un caloroso applauso da parte degli intervenuti. E’ la volta di una seconda cantante, Fabiola Cuomo, deliziandoci con la sua voce, non poteva mancare Valentina Procopio (sorella del chitarrista Luca) preparatissima, tutte rigorosamente accompagnate musicalmente da Luca Procopio. Per niente imbarazzato Frisk, nel condurre lo spettacolo davanti a una fiumana di persone accorse all’evento, può sentirsi fiero del suo lavoro insieme al suo staff, infatti è riuscito a portare a termine il suo obiettivo, in cui prevedeva  che la serata del 30 aprile fosse una prova decisiva per sondare se in un complesso capiente e altrettanto apprezzabile di periferia torinese potesse ospitare con successo eventi di qualsiasi natura, al di fuori dei canonici e abituali luoghi di “culto cabarettistico e non solo”. Andrea Lazzero, ha avuto ragione… in questo spazio ci può stare che nonostante la copiosa pioggia, è stata confermato dal numeroso pubblico intervenuto, riempiendo le gradinate dello show: MirafioRidiamo! Chi sono questi cabarettisti accorsi al richiamo di questa nuova tribuna? Diamo inizio con un nome che ormai tutti conoscono: Wuoz, come… non sai chi sia? Strano… perchè se cerchi casa o vuoi venderla… l’agente della TecnoHouse riesce in qualche modo a propinarti l’affare di compravendita su qualunque cosa a voi necessiti…dalle stelle alle stalle… facendolo in modo coinvolgente. Hanno detto che “due” sono sempre meglio di “uno” ed ecco allora gli irresistibili Senso D’Oppio di loro si può dire tutto…tranne che non sono bravi! Si affaccia sul palco per niente timide, due estroverse ragazze, una di loro, Accatino, conosce “ammiratori” che gli inviano veri e propri testi letterari, firmandosi Leo (Leopardi) o Dante (Alighieri), lei prende quei versi come frasi d’amore… vantandosi dei “suoi spasimanti” all’amica Gullì (partner) che in un amen, le smonta la sua storia d’amore! Sorprendente è l’apparizione di Barbie Bubu, indossando “alcune delle sue semplici mise” che hanno fatto della sua figura, l’emblema della Drag Queen per eccellenza.  Poteva mancare a questo eccezionale evento… il personaggio che tutte gradirebbero…averlo, è presente “ogni giorno”! Stiamo parlando di Marco Turano…il “Banderas nazionale”, con le sue strabilianti e dissacranti ricette.  Tanti gli ospiti, tutti graditi dal pubblico, c’è stata un fuori programma, è passato a salutare gli amici, con graditissima sorpresa regalando un “cameo” l’entrata sul palco di Claudio Sterpone, regalando una chicca del suo repertorio, senza contare l’irresistibile Carlo de Benedetto. Un elogio efficace, è indirizzato a tutto lo staff che ha contribuito a rendere questo evento ricco di calore e simpatia, introducendo il pubblico ai posti assegnati che dire del Fobico Woncy, è “restato incollato alla consolle” dall’inizio alla fine…per rendere confortevole la piacevole serata, suo malgrado, non ha potuto deliziarsi di un attimo neanche per fumare una sigaretta! Alla fine di questo divertente spettacolo serale data l’ora, abbiamo potuto scambiare una breve battuta col presidente dell’associazione culturale Soluzioni Artistiche, Andrea “Frisk” Lazzero, in cui ha espresso e concentrato il suo pensiero: è nostra intenzione produrre in questo luogo appuntamenti fissi culturali. Noi glielo auguriamo… e come recita un adagio: Chi ben incomincia è a metà dell’opera!

Torino (Italia), lunedì 2 maggio 2016 

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