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venerdì 15 maggio 2015

ULTIME BATTUTE DEL FRINGE FESTIVAL recensione di Daniele Giordano

Siamo alle ultime battute del Torino Fringe Festival, il suggerimento è affrettatevi per assistere agli ultimi spettacoli dei vostri beniamini, soprattutto quelli provenienti da lontano, magari per scoprire nuove e piacevoli sensazioni di vedute. Capita però alle volte che ci s’imbatte in uno spettacolo segnalato dalle “voci di corridoio” in modo soddisfacente, per poi trovarsi di fronte l’attore che non riesce a far sentire le battute del suo soliloquio allo spettatore della terza fila o peggio ancora… interrompere un pezzo perché stava recitando un’altra cosa confusamente… può capitare anche questo! Tralasciando l’attore e i suoi soldatini, dopo la pesantezza dello spettacolo, si è pensato e preferito darci al “porn” in silenzio però! Così per terminare il nostro giro abbiamo scelto il BLAH BLAH, un locale di via Po, l’ex cinema King Kong per intenderci, assistendo a un cineconcerto dal titolo Silent Porn. Proiezioni di cortometraggi “erotici” muti degli anni ’20 provenienti da Francia e Stati Uniti, accompagnati dal vivo da Supershock. Lo spettacolo in sintesi è un viaggio nei costumi, il ruolo del sesso nella cultura, uno spettacolo vietato ai minori… si vede di peggio oggigiorno, senza essere proibito. Paolo Cipriano ci trasporta con la musica della sua fedele chitarra a seguire le rappresentazioni datate. Lo strumento emette note che si legano alle immagini dando spazio a un concerto, mettendo in risalto l’espressione della libertà sessuale all’inizio del ‘900. Almeno abbiamo terminato in modo soddisfacente non per le immagini pudiche, bensì per l'esibizione musicale del chitarrista a differenza di com’era iniziata la serata!


Torino (Italia), giovedì 14 maggio 2015

mercoledì 12 giugno 2013

CINEMAMBIENTE CONTA SEDICI recensione di Daniele Giordano



Ecco i vincitori del 16° Cinemambiente, concorso internazionale sulle tematiche ambientali, il direttore artistico Gaetano Capizzi anche quest’anno a voluto dedicare il festival al suo instancabile staff. Elenchiamo le premiazioni. Concorso internazionale documentari, premio al miglior documentario internazionale è conferito a: Der Letze Fang  di Markus CM Schmidt con la seguente motivazione: Per l'abilità narrativa, la confezione  cinematografica, un'efficace colonna sonora, bravi protagonisti naturali di storie vissute che abbracciano tre generazioni diverse per raccontare il dramma della speculazione alimentare che impoverisce i nostri mari riducendo ai minimi termini la riproduzione di alcune specie. Montato con ritmo è riuscito a sposare un tema ambientale con storie diverse che sanno catturare l'attenzione del pubblico. Menzione Documentari Internazionali a: Lost Rivers  di Caroline Bacle, Film indipendente che ci fa riflettere sui corsi d'acqua che scorrono sotto i nostri piedi. Un film che con poche parole e chiare immagini ci accompagna alla scoperta di nuove ipotesi urbanistiche. A seguire Trashed di Candida Brady Un'importante produzione inglese con un testimonial d'eccezione per parlare di un tema planetario che riguarda ogni essere vivente: tra noncuranza, ignoranza e malafede la mancata gestione di un corretto smaltimento dei rifiuti. Con un Jeremy Irons generoso e umile al servizio del film. Il Premio Consulta Provinciale degli Studenti di Torino è stato assegnato a: Char… L’isola di nessuno di Sourav Sarangi, questo film mostra efficacemente come decisioni di carattere economico e politico possano ricadere tragicamente sull’ambiente e di conseguenza sugli individui. Inoltre induce al confronto tra le condizioni di vita dei protagonisti così misere e sacrificate e il nostro stato di civiltà occidentale, portandoci ad apprezzare il valore di cose troppo spesso date per scontate. Infine colpiscono l’ottima fotografia e la tecnica narrativa. Per il Concorso Documentari Italiani, un premio è stato aggiudicato a: Teorema Venezia di Andreas Pichler, una regia sobria e attenta, con un linguaggio poetico e insieme diretto, i personaggi raccontano una Venezia inaspettata. Le immagini e i suoni svelano una realtà drammatica sul futuro della città. La Menzione Speciale di Legambiente per: Il giorno che verrà di Simone Salvemini, per aver dato voce a quattro belle storie di impegno ambientalista, duro atto di denuncia contro una centrale a carbone altamente inquinante, che incarna la contrapposizione tra interessi economici di pochi, diritti e benessere di tanti. Per aver raccontato un territorio dove gli insediamenti industriali hanno fatto esplodere le contraddizioni del nostro tempo. Un tempo in cui troppo spesso - in modo inaccettabile - lavoro, salute e ambiente diventano valori contrapposti. Il Premio Speciale Guido Boccaccini va a: Materia oscura di Massimo D’Anolfi, Martina Parenti, per la responsabilità e la competenza dimostrati nell'impiego sapiente e dialettico del materiale di repertorio. Per come l'utilizzo del dispositivo cinematografico concorra, nelle sue componenti sonore e visive, a toccare l'emotività dello spettatore mantenendo pregnanza argomentativa su una questione attuale e rilevante. Per la dimensione politica del film che oltre ad investire il territorio sardo ci coinvolge direttamente a livello nazionale e sovranazionale. Il Concorso “La Casa di Domani”  spetta al film: Ultima chiamata di Enrico Cerasuolo, per l'efficacia con la quale ci manifesta l'urgenza di agire... insieme, collettività, aziende e istituzioni. Per lo sviluppo di una cultura sostenibile vissuta e non solo teorizzata, segnalato col 'The House of Tomorrow' Competition Best Documentary The house o Tomorrow.  Mentre per il Concorso Internazionale Documentari One Hour, Premio al Miglior Mediometraggio: Black Out  di Eva Weber, partendo dal problema quotidiano della mancanza di luce nei quartieri di Conkary, Guinea, il film si apre con eleganza formale e sensibilità alla visione di una comunità in cerca del proprio futuro, segnalato da International Documentaries Competition ONE HOUR Best medium lenght Documentary. Nonostante la paradossale situazione in un vive il paese a causa della corruzione politica ed economica, il film riesce a comporre un ritratto poetico della quotidiana lotta per la speranza.

Si sono aggiudicati i  Premi Speciali:  

SUB TI al film Orange Witness  di Andrew Nisker, con la lucidità e il rigore del filologo e dell artista, il regista porta una riflessione etica ed estetica alle sue estreme conseguenze di bellezza e spietatezza, commozione e denuncia.

SPECEATING CITY al film Food Savers  di Valentin Thurn.

English Version International Documentaries Competition Best International Documentary al film: Der Letze Fang  di Markus CM Schmidt. Special Mention a Lost Rivers  di Caroline Bacle  e Trashed - Candida Brady.  Per Torino Provincial Student Council Award è stato aggiudicato al film Char… no man's Island di Sourav Sarangi. Mentre per Italian Documentaries Competition, Best Italian Documentary a: Teorema Venezia di Andreas Pichler. Una Special Mention al film: Il giorno che verrà di Simone Salvemini.
Special Award Guido Boccaccini, Materia oscura di Massimo D’Anolfi, Martina Parenti e poi ancora uno Pecial Prize SUB TI a Orange Witness  di Andrew Nisker,  Special prize EATING CITY va a Food Savers  di Valentin Thurn. Anche quest’anno gli organizzatori si ritengono soddisfatti dell’affluenza di pubblico, ma la domanda è spontanea:
Chissà se quanti hanno seguito l’evento ha capito il messaggio globale, quello di difendere il nostro habitat “Pianeta Terra” è l’unico che abbiamo, dobbiamo preservarlo contro il male che l’uomo inferisce su di esso!

Torino (Italia), 12 giugno 2013

lunedì 3 dicembre 2012

CHI HA UCCISO OSCAR WILDE? recensione di Daniele Giordano


E’ risaputo, Oscar Wilde morì di malattia a Parigi il 30 novembre 1900. Qualcuno non la pensa così! Presume che sia stato assassinato. Se così fosse allora, sarebbe omicidio. E’ così che inizia lo spettacolo Chi ha ucciso Oscar Wilde? Un delitto senza importanza, presentato al Teatro Cardinal Massaia di Torino (Italia), Portarlo in scena è Alessandro Fullin, al suo fianco Anna Meacci, due talentuosi comici, coadiuvati da Stefano Brusa, per la regia di Roberto Piana. Situazioni paradossali, cambio di personaggi che ruotano intorno al mistero, che di mistero non c’è. E’ solo un pretesto per una commedia frizzante che il Fullin ha scritto (dice lui) a quattro mani con Wilde, poichè è morto, non può replicare o correggere ciò che ha scritto lo sceneggiatore. Recita il sottotitolo, è un delitto che non c’è, ma i suoi personaggi, appaiono di volta in volta sulla scena. Cambio fittizio di abbigliamento, velocissimo. A loro, basta un semplice cappello/parrucca o semplicemente un papillon al posto del collarino canonico per materializzare i convenuti al party, perché in quel luogo è stato consumato l’omicidio che peraltro non esiste. Hanno definito Alessandro Fullin un moderno Paolo Poli di questo nuovo secolo, travolgente nella sua comicità sempre satirica e pungente, affiancato dalla bravura di Anna Meacci, in questa girandola vittoriana di personaggi supposti delittuosi, tra colpi di scena, cambi d’umore, applausi e risate del pubblico, tutto è sintetizzato in un testo garbato, la naturalezza scorrevole del racconto non annoia lo spettatore, anzi lo rende compiaciuto e partecipe.

Torino (Italia), 3 dicembre 2012

giovedì 15 novembre 2012

TOHORROR Prosegue, recensione di Daniele Giordano

Con la serata di mercoledì 14 novembre, siamo giunti a metà del cammino e, senza perdere la via, continuiamo a goderci la visione delle proposte cinematografiche proiettate in occasione della dodicesima edizione del ToHorror, nel locale di via PO 21 a Torino, un tempo ex cinema ora ritrovo dove gustare cocktail ascoltando ottima musica: il BLAH BLAH. Caratteristico luogo adeguato per ogni circostanza, iniziando dalle colazioni mattutine all’apericena serale, proseguendo sino a notte inoltrata con eventi e concerti. Un ciclo a tutto tondo per qualsiasi esigenza giovanile o professionale. Tornando al concorso, per SGUARDI/OBLIQUI abbiamo un film italiano di quest’anno, durata 82’ dal titolo PYRAMID, è su questa figura geometrica che s’intreccia e sviluppa la trama, a seguire l’incontro con Cristiana Astori, presenterà e commenterà il suo nuovo libro dal titolo - Tutto quel Rosso - già autrice del precedente thriller – Tutto quel Nero – per I Gialli Mondadori 3041. Come sempre alle ore 21:00 è la volta del primo lungometraggio in gara: LA CASA NEL VENTO DEI MORTI di Francesco Campanini, film italiano di quest’anno, di 86’ è la sua durata. Per i cortometraggi invece abbiamo di Alessandro Valori un film italiano del 2011, durata 13’ dal titolo FINIS TERRAE, a proporci cinque minuti di libera mente, seguita dalla proiezione del francese di Frèdèric Grousset con KANGOOTOMIK del 2011, simpatica pantomima tra cartoon e filmato, fuori dagli schemi convenzionali del festival. Luca Caserta (presente in sala), propone con DENTRO LO SPECCHIO, una visione basata su temi psicanalitici e mente deviata, dovute a impressione violenta di un turbamento subito, creando poi l’alterazione della mente. La serata termina con la proiezione del lungometraggio BEYOND THE GRAVE, Brasile 2011 durata 89’ di Davi de Oliveira Pinheiro, la trama narra di un poliziotto all’inseguimento di un serial killer, il conflitto tra il male e il bene in un mondo post catastrofico. La serata termina con la proiezione della web serie Last Monkey. Ci sarà grande fermento questa sera al cinema Teatro Romano a Torino, per la proiezione fuori concorso, evento speciale – MASKS – del film di Andreas Marschall, regista tedesco, pellicola presentato in diversi festival internazionali riscuotendo esaltazione del suo talento e originalità.

Torino (Italia), 15 novembre 2012

mercoledì 14 novembre 2012

TO HORROR Seconda Giornata, recensione di Daniele Giordano


Nel momento in cui la luce del giorno lascia il suo spazio per concedere al buio di occupare il suo posto, al numero civico 21 di via Po a Torino, una grande quantità di persone si apprestava a entrare nel locale che ospita il ToHorror Film Fest dodicesima edizione: il BLAH BLAH. Senza indugi, anche noi entriamo nel vivo della manifestazione.
Ore 21:00, si proietta il lungometraggio GUT di Elias (USA – 2012 durata 90’) in concorso. La trama racconta di due amici DAN e TOM, intenti a guardare una serie di videocassette, la mente di Tom nel vedere viene occupata da desideri  intersecati da alienazioni mentale.
Quest’anno per la rassegna cortometraggi, sono stati selezionati ventitrè titoli, in parte provenienti dall’Italia. La scaletta prosegue con la visione dei corti in gara tutti italiani, il primo a essere visionato risponde al titolo di AGOGHE’ (ITA 2011 durata 10’) di Sebastiano Serino, la figlia è spettatrice involontaria di un delitto tra le mura domestiche. Il secondo proiettato risponde al titolo di APARTAMENT 15 (ITA 2012 durata16’) di Mattia Puleo, narra di quattro individui alla ricerca di un “appartamento” appunto per un loro progetto, si trovano a essere intrappolati dentro l’alloggio e farne parte dell’arredamento. Idea simpatica, considerato forse un low budget per la realizzazione, in compenso ha avuto parecchi contributi e supporti. Terminiamo con l’ultimo in gara dal titolo BE FOLK di Carla Marcialis (ITA 2012 durata 6’), simpatica storiella ricordando Tarantino. L’autrice usa questo mezzo per arrivare al vero fine, andando oltre, giacchè stanca dei pregiudizi espressi dalla gente con una semplice occhiata, soffermandosi alla superficie delle persone. Su questi due punti si dipana il corto. La serata prosegue senza respiro con l’ultimo lungometraggio della serata: ZERO KILLED del regista Michal Kosakowski (GER 2011 durata 81’) un documentario su un gruppo di persone invitate a esporre le proprie elucubrazioni mentali e metterle in video interpretando la vittima o il carnefice. Naturalmente tutto questo è - O K – si usa questo termine in gergo militare per dire: NESSUNA PERDITA UMANA! La serata termina con due brevi webserials di sei minuti l’uno, titolo LAST MONKEY, un viaggio di un’assassina tra le barriere del tempo, rifacendosi in modo contrario a una datata serie televisiva.

Torino (Italia), 14 novembre 2012

TO HORROR AL NASTRO DI PARTENZA recensione di Daniele Giordano


Con gli ultimi giorni, riferendosi alla profezia dei Maya, apre dal 12 – 17 novembre la dodicesima edizione del TOHORROR Film Fest 2012 Torino. Cambiata la sigla ma non la sostanza. I film in concorso sono stati scelti tra una ventina di lungometraggi, oltre i cortometraggi. La serata, svoltasi nel noto locale BLAH BLAH di via Po 21, luogo abituale di ritrovo, dove tutte le età si trovano a proprio agio amalgamandosi in questo locale poliedrico. Come consuetudine, mette a disposizione la sua cucina preparando piatti per il lunch o gustare un’apericena a prezzi contenuti rispetto all’abbondanza dei piatti esposti, magari semplicemente per un caffè o una bibita, ascoltando buona musica. Alla cerimonia d’apertura, mancava il presidente Davide Saggiorato, il direttore artistico Massimiliano Supporta come sempre, ha saputo ugualmente aprire il festival dando il via alle proiezioni, dopo una breve presentazione su come si articoleranno i giorni a seguire. Il primo film proiettato in concorso, è stato quello del regista Stuard Simpson dal titolo EL MONSTRO DEL MAR (Australia 2010 durata 76’) lungometraggio, racconta di una creatura marina assetata di sangue, la sceneggiatura si distacca leggermente da altri su questo genere, ma la sostanza è sempre la solita. Si prosegue con tre cortometraggi, anch’essi in concorso: ALISTAR (Australia 2010 durata 11’) di Aaron Cartwright, due rapinatori pensano di rubare in una villa, scopriranno loro malgrado siano le vittime e non i carnefici;  è la volta di  AMNESIA (Israele 2012 durata 7’) di Erez Eisenstein, presente in sala ha commentato il suo film e risposto alle domande del pubblico, in un loop di sequenza, si dovranno cogliere le sfumature che la trama propone; Vadim (AT 2012 durata 15’) di Peter Hengl, da un vecchio scrigno si dipana tutta la storia. A chiudere la serata, un lungometraggio anch’esso in concorso dal titolo: HIDDEN IN THE WOODS, (CIL 2011 durata 100’) di Patricio Villadares, una storia che sfiora l’incredibile pur abituati a leggere sui giornali fatti simili, una sceneggiatura dura accentuata dalle scene che la rendono ancor più crudele, ogni sequenza è un pugno allo stomaco che lo spettatore riceve nel seguire la vicenda, ti brandisce attimo dopo attimo. Questo film oltre aver vinto premi all’estero, ha avuto un contributo da parte del governo cileno. Il festival è appena cominciato e noi lì pronti a commentare questo festival torinese, unico nel suo genere, tant’è che questa sera s'inizia alle ore 18:00 con Sguardi/Obliqui, una rassegna di film low budget prodotti in Italia, non mancheranno incontri con autori e film fuori concorso. Per gli amanti di genere è peccato mancare.

Torino (Italia), 13 novembre 2012