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venerdì 9 giugno 2017

NOTIZIE

Cari amici, troverete le notizie video con interviste ai registi che hanno partecipato al 20esima edizione di CINEMAMBIENTE sul corrieredellospettacolo.net Visitate e commentate, grazie.
Daniele Giordano

mercoledì 25 maggio 2016

L’AMBIENTE, SPETTACOLO UNICO! recensione di Daniele Giordano

Anche questa’anno in occasione della 19esima edizione di Cinemambiente, Environmental Film Festival trova le stesse istituzioni, stessi impegni assolti e da sostenere emersi durante la conferenza stampa terminata da poco presso il Museo Nazionale del Cinema (Torino-Italia) nella sala alla Mole Antonelliana. Dalle immagini che scorrevano alle spalle dei relatori e dal dialogo sostenuto non solo dal Direttore Gaetano Capizzi, con le proiezioni pervenute, si andrà a scoprire tantissime realtà che sfuggono, poiché la risonanza resta, debole ma altrettanto forte è l’eco di coscienziosi registi che al loro impegno nel girare filmati denunciano lo stato gravoso del pianeta Terra! Molti gli sponsor che seguono già da parecchi anni questo meraviglioso festival, altri hanno seguito il loro esempio aggiungendosi. Tutti ben motivati. Sostenitore da sempre è Luca Mercalli, meteorologo, divulgatore scientifico e climatologo italiano, prendendo la parola ha commentato la locandina e il titolo che appare su di essa, mostra un Iceberg al centro… in fase di scioglimento, blocchi dei medesimi alla deriva, disposti a ventaglio e seduti per ascoltare un convegno. Recita il sottotitolo: L’Ambiente è uno spettacolo unico! Da buon paladino sull’ambiente, ha posto l'accento...  speriamo che non sia l’ultimo... per via dell’aumento della temperatura causando lo scioglimento dei ghiacci al polo. Il festival si terrà dal 31 maggio al 5 giugno 2016, coincidendo con la Giornata Mondiale sull’Ambiente, con l’occasione in diverse piazze della città ci saranno eventi dedicati al tema della giornata. Il programma inizia dalle ore 09:00 (al Perkè, segue poi dalle 9:30 al Massimo – ultima proiezione alle ore 16:30) come sempre per Ecokids. L’appuntamento prosegue all’Amantes (via Principe Amedeo) ore 18:30, con In cammino verso Santiago (progetto fotografico di Fabio Simone Sebastiano). La cerimonia inaugurale come sempre si terrà alle ore 21:00 al cinema Massimo Sala Uno, introdurrà con il Punto Luca Mercalli, a seguire il film d’apertura: DEMAIN (FR 2015 – 118’) in sala il regista Cyril Dion. Da domani sarà meglio consultare il catalogo non solo per i film in programmazione, anche per gli eventi collaterali dislocati in città.

Torino (Italia), martedì 25 maggio 2016

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giovedì 8 ottobre 2015

E’ QUESTIONE DI STIMA recensione di Daniele Giordano

Qualcuno ha pensato di fare una stima sulla popolazione che verrà. Il tempo stimato e di trentacinque anni. Si stima che sul nostro pianeta si passerà dall’attuale numero di persone a dieci miliardi. Una stima preoccupante, non per la superficie del nostro globo, il quale riuscirà comunque a contenerli tutti… ma soddisfare il fabbisogno di cibo per un numero così elevato di persone, questo è il problema degli stimatori… Qui la domanda si fa complicata, seria è la risposta! Si dovranno trovare altre opzioni alla nutrizione per questa marea di persone, senza avere la facoltà di scelta sul cibo. Come sempre le multinazionali, su questo punto ci stanno lavorando da diverso tempo i colossi dell’industria chimica, modificando geneticamente o creando alimenti “nuovi”, alcuni esempi si sono visti nel documentario del regista Valentin Thurn, proiettato in apertura della 18esima edizione del Film Festival CINEMAMBIENTE al cinema Massimo in Torino. Come sempre il festival ci porterà a scoprire sui mezzi d’informazione senza dare troppa importanza alla notizia ma Thurn non si è posto solo il quesito… l'ha descritto  nel film. Una realtà preoccupante non tanto per la cifra stimata, quanto per quello che le multinazionali propongono d’imbandire sulle nostre tavole… iniziando dalla bistecca (se si potrà ancora chiamarla con questo nome e non certo per il suo gusto) modificata tramite le staminali prese dall’animale, oppure dal piccolo pulcino (femmina, perché i maschi vengono uccisi poiché non depongono uova) che in quattro settimane è già pollo! Alcune notizie erano conosciute ai più attenti… altre meno, forse perché celate. Le verdure, gli ortaggi, crescono già a dismisura… in laboratorio, pensate, senza aver mai toccato un briciolo di terra! Questo è il futuro che ci aspetta e andrà incontro alla popolazione globale. Ricordiamoci che è una stima. Nel dubbio, si dovrebbe trovare una forza unitaria per riaccendere quel barlume di speranza, trovando il rovescio della medaglia. Insieme, si dovremmo usare più cervello cioè, all’atto dell’acquisto di un qualsiasi prodotto, è opportuno leggere attentamente l’etichetta e, se questo non bastasse… a farci comprendere cosa stiamo comprando… allora l’acquisto è d’uopo farlo a filiera corta, come si usa dire. Un bellissimo documentario fuori concorso. L’autore, già noto per i temi che affronta, ha espresso con questo film un passaggio evolutivo globale intorno al mondo, ponendo l’accento in tutte le sue sfaccettature sulla nutrizione e come alcune persone stanno muovendosi per affrontare la fame globale, facendo comprendere le mancanze di agi che si andranno a verificare da qui al 2050. Ogni persona consapevole e responsabile dovrebbero dare una svolta  radicale, prendendo in esame sin da subito provvedimenti in merito. Alcuni, si sono già organizzati ma non basta per fermare il “gigante Golia” delle multinazionali, sono ancora troppo pochi!

Torino (Italia),  mercoledì 7 ottobre 2015





sabato 7 giugno 2014

CINEMAMBIENTE 2014, un Successo! recensione di Daniele Giordano



Come ogni anno, eccoci presenti alla 17esima edizione dell’Environmental Film Festival Cinemambiente 2014, iniziato il 31 maggio e terminerà la sera del 5 giugno a Torino in concomitanza con la Giornata Mondiale dell’Ambiente. Il film che chiuderà il festival sarà Thule Tuvalu, due città agli antipodi e differenti modi di vita, legati dallo stesso destino. Quest’anno la rassegna riprende la formula a ingresso gratuito, grazie al contributo di uno sponsor, insieme gli altri, il budget totale si aggira intorno ai 410 mila euro, di cui buona parte elargiti da privati. Alcune new entry si sono affacciate nella grande famiglia di Cinemambiente, vivendo questo magnifico panorama. Non dobbiamo dimenticare il prezioso lavoro svolto dal direttore artistico Gaetano Capizzi baluardo del festival, da anni porta avanti con impegno la sua campagna di sensibilizzazione sull’ambiente, affiancato da un preparatissimo staff. Nel giorno della proclamazione, per assistere alla premiazione, la Sala Uno del cinema Massimo è stato “invaso” di spettatori, registi, rappresentanti dei vari Enti e sponsor aderente, tra cui Regione, Provincia. Gli Assesori di Torino prendendo la parola, come in ogni circostanza elargisce complimenti per la riuscita della manifestazione. Le splendide parole versate sul grande evento non sono mancate, ma sarebbe bene che iniziassero a pensare, semplicemente individuando e comprendendo che l’eco delle parole è passato da un pezzo… ora si tratta di procedere con i fatti, ritornando a sostenere l’evento. Questo vale per tutte le Istituzioni, proprio su quest'argomento e riportato da un quotidiano torinese, anche il primo cittadino ha manifestato dichiarando – Un appuntamento imprescindibile della nostra città – si spera che nei loro pensieri quanto prima possa entrare anche Cinemambiente. Avranno un anno di tempo per fare che questo sia concretizzabile, le cifre sono dimostrate nei diciassette anni trascorsi, sempre in crescita. In questa edizione sono state oltre venticinquemila le presenze, prevalentemente con l’afflusso di giovani. Questo festival è tanto importante quanto istruttivo, non solo per la voce di richiamo da parte di chi partecipa o, l’aggiungersi di partner, la sua forza è vedere nel susseguirsi degli anni il moltiplicarsi del pubblico proveniente da tutta la provincia portando un indotto economico alla città. Senza contare il segnale proveniente dai giovani a sostegno dell’ambiente che oggi più di ieri è argomento seguito con una certa attenzione e responsabilità. Qualcuno del pubblico si è posto una domanda, ma se il problema è risaputo perché partecipare a questo festival, perché i registi continuano a filmare storie sull’ambiente? Intanto perché il problema è sentito globalmente e mai abbassare la guardia sulle catastrofi prodotte dall’uomo, poi perché da questo festival ogni registi provenienti da più parti concorrono cercando di trasmettere la radiografia del pianeta. Sulla “Bike Red Carpet” hanno sfilato la presidente di giuria Filippa Lagerback, il regista Enrico Cerasuolo e Jan van den Berg, il critico Roberto Silvestri, per Environmental Film Festival Flo Stone. Seguiti da Tiziano Fratus, Mariangela Barbanente e Carlo Infante. Per Legambiente erano presenti: Fabio Dovana, Francesca Gramengna, Barbara Meggetto, Simone Nuglio, Salvatore Venezia. Per il premio Boccaccini, premierà Gabriele Boccaccini in memoria dell’attore Guido Boccaccini. L’attore Stefano Cassetti e Gloria Germani (gestore di cinema), Pedro Pineiro Fuent (produttore della Shasta Films) premierà per One hour 2014. Infine Alberto Bettinelli, Gianni Bientinesi, Maddalena Cassuoli, Fabrizio Furchi, Paolo Landi e la giornalista Antonella Mariotti del quotidiano La Stampa e l’economista Mauro Patatini saranno loro a scegliere il vincitore per la Casa di Domani. Le sezioni si differenziano in: Concorso Internazionale Documentari, dove troviamo la caparbia ottantenne Jean Hill, cittadina di Concord, paesino del Massachusetts, è qui che nel 1775 ebbe inizio la Rivoluzione Americana. Il film “Divide in Concord” vede la signora Hill, depositaria di una petizione per abolire le bottiglie di plastica in tutta la sua città, dopo cinque anni vinse la sua proposta. Che dire invece del film “Serra Pelada-Alenda de montanha de Ouro” una montagna brasiliana rasa al suolo con la sola forza delle braccia per estrarre l’oro. Oppure del film d’apertura del Festival “Virunga” nel parco nazionale africano risiede il gorilla delle montagne, ottocento esemplari per l’esattezza minacciati da un conflitto speculativo, poiché conteso come sempre per interesse da una multinazionale, non curandosi di ciò che distrugge. La Consulta Provinciale degli Studi di Torino ha voluto premiarlo con un premio di 1.500,00 euro non solo è anche il vincitore del concorso con altri 5.000,00 euro offerto da Asja, la menzione speciale al film “My Name is Salt” e 2.000 euro forniti da Iren.  Nel, Concorso Documentari Italiani, i titoli sono seguiti dai fatti del vivere e quotidianamente leggiamo sui giornali o le notizie diffuse dalla televisione. Ecco allora la visione di “Buongiorno Taranto”, città avvelenata dal più grande complesso siderurgico d’Europa, oppure a “Cronaca di una vita semplice” situato in una frazione piemontese della Valle Stura. Per non parlare del film “Capulcu-Voices from Gezi” menzione speciale di Legambiente, mentre il Premio Boccaccini/AMNC vinto dal film “The Stone River” un richiamo sull’esodo degli scalpellini italiani, attratti da una buona paga e nuova vita migra nel paesino di Barre nel Vermont, il risultato è stato quello di riempire ancor più il cimitero locale per la silicosi dovuta alla polvere di marmo. Un premio al migliore documentario per la “La casa di domani” è vinto dal film “Projet Wild Thing” con un premio di 3 mila euro offerti da Leroy Merlin, la menzione speciale va a “Microtopia”. Per il Concorso Internazionale One Hour è aggiudicato a “Footprints of War” la Smat lo premia con 2,000 euro, mentre la menzione speciale della Sub Ti va a “Endless Road”. Per i Documentari Italiani la Cial, di cui ha fornito a tutti i vincitori, il trofeo raffigurante un alberello riciclato con l’alluminio premiando il film “Capo e Croci le ragioni dei Pastori” con 3.000 euro. Come sempre uno sguardo attento e di riguardo alla sezione Ecokids, con il film dedicati ai più piccoli, tra gli altri trova “A spasso con i dinosauri” proiettato in 3D, bellissimo insegnamento di storia di vita. Inutile dire che la sala era piena… non solo da piccini.  Il festival fa riflettere su com’è disastroso il nostro vivere su l’unico pianeta che abbiamo, trattandolo in modo crudele e con disprezzo! Malgrado questo trattamento, continua a essere nostra amica, fornendoci una speranza. L’essere umano dovrà provvedere rapidamente, cambiando il suo modo di vivere.

Torino (Italia), 6 giugno 2014

mercoledì 12 giugno 2013

CINEMAMBIENTE CONTA SEDICI recensione di Daniele Giordano



Ecco i vincitori del 16° Cinemambiente, concorso internazionale sulle tematiche ambientali, il direttore artistico Gaetano Capizzi anche quest’anno a voluto dedicare il festival al suo instancabile staff. Elenchiamo le premiazioni. Concorso internazionale documentari, premio al miglior documentario internazionale è conferito a: Der Letze Fang  di Markus CM Schmidt con la seguente motivazione: Per l'abilità narrativa, la confezione  cinematografica, un'efficace colonna sonora, bravi protagonisti naturali di storie vissute che abbracciano tre generazioni diverse per raccontare il dramma della speculazione alimentare che impoverisce i nostri mari riducendo ai minimi termini la riproduzione di alcune specie. Montato con ritmo è riuscito a sposare un tema ambientale con storie diverse che sanno catturare l'attenzione del pubblico. Menzione Documentari Internazionali a: Lost Rivers  di Caroline Bacle, Film indipendente che ci fa riflettere sui corsi d'acqua che scorrono sotto i nostri piedi. Un film che con poche parole e chiare immagini ci accompagna alla scoperta di nuove ipotesi urbanistiche. A seguire Trashed di Candida Brady Un'importante produzione inglese con un testimonial d'eccezione per parlare di un tema planetario che riguarda ogni essere vivente: tra noncuranza, ignoranza e malafede la mancata gestione di un corretto smaltimento dei rifiuti. Con un Jeremy Irons generoso e umile al servizio del film. Il Premio Consulta Provinciale degli Studenti di Torino è stato assegnato a: Char… L’isola di nessuno di Sourav Sarangi, questo film mostra efficacemente come decisioni di carattere economico e politico possano ricadere tragicamente sull’ambiente e di conseguenza sugli individui. Inoltre induce al confronto tra le condizioni di vita dei protagonisti così misere e sacrificate e il nostro stato di civiltà occidentale, portandoci ad apprezzare il valore di cose troppo spesso date per scontate. Infine colpiscono l’ottima fotografia e la tecnica narrativa. Per il Concorso Documentari Italiani, un premio è stato aggiudicato a: Teorema Venezia di Andreas Pichler, una regia sobria e attenta, con un linguaggio poetico e insieme diretto, i personaggi raccontano una Venezia inaspettata. Le immagini e i suoni svelano una realtà drammatica sul futuro della città. La Menzione Speciale di Legambiente per: Il giorno che verrà di Simone Salvemini, per aver dato voce a quattro belle storie di impegno ambientalista, duro atto di denuncia contro una centrale a carbone altamente inquinante, che incarna la contrapposizione tra interessi economici di pochi, diritti e benessere di tanti. Per aver raccontato un territorio dove gli insediamenti industriali hanno fatto esplodere le contraddizioni del nostro tempo. Un tempo in cui troppo spesso - in modo inaccettabile - lavoro, salute e ambiente diventano valori contrapposti. Il Premio Speciale Guido Boccaccini va a: Materia oscura di Massimo D’Anolfi, Martina Parenti, per la responsabilità e la competenza dimostrati nell'impiego sapiente e dialettico del materiale di repertorio. Per come l'utilizzo del dispositivo cinematografico concorra, nelle sue componenti sonore e visive, a toccare l'emotività dello spettatore mantenendo pregnanza argomentativa su una questione attuale e rilevante. Per la dimensione politica del film che oltre ad investire il territorio sardo ci coinvolge direttamente a livello nazionale e sovranazionale. Il Concorso “La Casa di Domani”  spetta al film: Ultima chiamata di Enrico Cerasuolo, per l'efficacia con la quale ci manifesta l'urgenza di agire... insieme, collettività, aziende e istituzioni. Per lo sviluppo di una cultura sostenibile vissuta e non solo teorizzata, segnalato col 'The House of Tomorrow' Competition Best Documentary The house o Tomorrow.  Mentre per il Concorso Internazionale Documentari One Hour, Premio al Miglior Mediometraggio: Black Out  di Eva Weber, partendo dal problema quotidiano della mancanza di luce nei quartieri di Conkary, Guinea, il film si apre con eleganza formale e sensibilità alla visione di una comunità in cerca del proprio futuro, segnalato da International Documentaries Competition ONE HOUR Best medium lenght Documentary. Nonostante la paradossale situazione in un vive il paese a causa della corruzione politica ed economica, il film riesce a comporre un ritratto poetico della quotidiana lotta per la speranza.

Si sono aggiudicati i  Premi Speciali:  

SUB TI al film Orange Witness  di Andrew Nisker, con la lucidità e il rigore del filologo e dell artista, il regista porta una riflessione etica ed estetica alle sue estreme conseguenze di bellezza e spietatezza, commozione e denuncia.

SPECEATING CITY al film Food Savers  di Valentin Thurn.

English Version International Documentaries Competition Best International Documentary al film: Der Letze Fang  di Markus CM Schmidt. Special Mention a Lost Rivers  di Caroline Bacle  e Trashed - Candida Brady.  Per Torino Provincial Student Council Award è stato aggiudicato al film Char… no man's Island di Sourav Sarangi. Mentre per Italian Documentaries Competition, Best Italian Documentary a: Teorema Venezia di Andreas Pichler. Una Special Mention al film: Il giorno che verrà di Simone Salvemini.
Special Award Guido Boccaccini, Materia oscura di Massimo D’Anolfi, Martina Parenti e poi ancora uno Pecial Prize SUB TI a Orange Witness  di Andrew Nisker,  Special prize EATING CITY va a Food Savers  di Valentin Thurn. Anche quest’anno gli organizzatori si ritengono soddisfatti dell’affluenza di pubblico, ma la domanda è spontanea:
Chissà se quanti hanno seguito l’evento ha capito il messaggio globale, quello di difendere il nostro habitat “Pianeta Terra” è l’unico che abbiamo, dobbiamo preservarlo contro il male che l’uomo inferisce su di esso!

Torino (Italia), 12 giugno 2013

lunedì 27 maggio 2013

PIANETA TERRA e CINEMAMBIENTE di Daniele Giordano


I tagli che continuano a fare danni sulla cultura, passando da trecentoquaranta milioni di euro a trecento, di conseguenza una parte del programma si asciuga. Questo non ha spiazzato il direttore del festival CINEMAMBIENTE Gaetano Capizzi. Incrollabile, col suo staff che lo sostiene a spada tratta, continuano impassibili quel percorso iniziato sedici anni or sono. Un cammino sofferto rendendosi concreto sempre di più, un “piccolo David che affrontava Golia” nel tempo divenuto re! Cresciuto, con radici solide, le partnership a esso legato credono, impegnandosi a sostenerlo. Non a caso, molti registi presentano le loro opere in questo festival anziché indirizzarli ad altri concorsi internazionali, ciò fa riflettere al tempo stesso la dice lunga sui temi affrontati magistralmente dal Festival Cinemambiente. Prendendo la parola Luca Mercalli, durante la consueta conferenza stampa, tenutasi nell'attraente Mole Antonelliana, simbolo torinese per eccellenza. Con lui, presenti Ugo Nespolo presidente del Museo Nazionale del Cinema, Istituzioni dell’Amministrazione locale e giornalisti, ha sottolineato che stiamo vivendo in un mondo insicuro dall’ottica ecologica, in qualche modo è necessario adottare misure drastiche per arginare le troppe ferite che da tempo subisce il nostro pianeta, per tutti questa si potrebbe considerare una ”Ultima Chiamata al Pianeta Terra”! Nel frattempo restiamo in attesa di vedere cosa ci proporrà CINEMAMBIENTE in questa 16° edizione e come sempre le sorprese non mancheranno.

Torino (Italia), 27 maggio 2013

giovedì 7 giugno 2012

QUINDICI ANNI, SEMBRA IERI (Cinemambiente) recensione di Daniele Giordano

Nemmeno la televisione italiana con la sua Cenerentola per la regia di Carlo Verdone, fatta vedere in mondo visione, tanto meno la crisi ha potuto fermare l’afflusso dei suoi numerosi visitatori paganti di un prezzo simbolico, del quale in questi tempi aiuta a sostenere l’evento tanto atteso: il 15° Environmental Film Festival Cinemambiente, come sempre qui a Torino (Italia). Numerose le altre iniziative collaterali per educare, sensibilizzare e difendere questo nostro mondo, rendendolo più vivibile possibile. Nel corso delle proiezioni non sono mancati i suggerimenti per farlo. Cinemambiente, diretto magistralmente da Gaetano Capizzi, il quale ha sempre creduto nel suo progetto sin dai suoi albori, organizzato dal Museo Nazionale del Cinema di Torino con l’obiettivo primario inerente al malessere attuale del pianeta e dell’ambiente. Sono passati quindici anni dalla sua prima apparizione, ma non è cambiato di una virgola il suo obiettivo, anzi si è rafforzato, mostrando nel tempo che uniti si può fare di più e meglio. Il lavoro svolto da Capizzi è stato minuzioso. Forse all’inizio del suo lungo viaggio, non pensava che nel mondo potessero esserci registi sensibili alle problematiche ambientali, si è dovuto ricredere subito, dopo aver ricevuto tantissimo materiale da selezionare e questo gli ha permesso di continuare nel cammino intrapreso. L’impegno iniziale è stato grande, faticoso, ma alla fine gli sforzi hanno dato i risultati sperati, gli sponsor sono dalla sua parte, questo festival è destinato a durare poiché è il primo in Europa che tratta argomenti ambientali e non a caso coincide con la Giornata Mondiale dell’Ambiente, sostenuta da Unep (United Nations Environmental Programme) di cui il Festival è partner ufficiale. Nelle sei giornate della programmazione si è potuto assistere a una serie di filmati in gara. I registi Josh e Rebecca Tickell coraggiosamente hanno presentato – The Big Fix – film vincitore dell'edizione di quest'anno, racconta il disastro della piattaforma di proprietà della Brithis Petroleum al largo delle coste del Messico, tragedia silenziosamente minimizzata dalla multinazionale e capo di Stato, insabbiata, è il caso di dirlo poiché gran parte delle spiagge è stata ricoperta ulteriormente di sabbia per nascondere il petrolio riversato, causando non pochi problemi economici, politici e salute agli abitanti. Sarà molto difficile che questo filmato sia proiettato negli States. In passato toccò la stessa sorte al film: The Cove, in Giappone. Un film denuncia da non perdere la visione. Parlando dei mutamenti climatici James Balog, fotografo del National Geographic, vuole immortalare con i suoi scatti, il ritiro dei ghiacciai a causa del riscaldamento globale. Con il film – Chasing Ice – avvia il progetto Extreme Ice Survey, disponendo moltissime fotocamere al Polo Nord, le quali scatteranno per un anno fotografie immagazzinando scatto dopo scatto il ritiro dei ghiacciai sul nostro pianeta (anch’esso premiato e due menzioni speciali). Bravo anche il regista Jeff Orlowski che sposando la causa, ha seguito Balog in tutto il suo percorso sfidando i meno 40° gradi di temperatura polare. La produzione è la stessa di The Cove, consigliamo a tutti di vederli entrambi. Tony Geraci, questo nome, forse a voi può non dire nulla, ma agli ottantatremila studenti di Baltimora si! Cuoco di New Orleans, capo del servizio mensa per tutte le scuole della città, crea un progetto coinvolgendo studenti, professori, genitori, agricoltori e cuochi cercando di cambiare abitudini sul nutrimento, consumando un’alimentazione sana, preparata al momento e non utilizzando cibi confezionati, il regista Richard Chisolm, ha saputo proporlo aggiudicandosi un premio col film: Cafeteria Man. La regista Raffaella Bullo, con – Agricoltori da slegare – vince un premio. Narra una storia di agricoltura biologica, sino a qui niente d’eccezionale, ma se i servizi di manutenzione del verde, sino all’educazione ambientale sono sostenuti da persone con disturbi mentali, i quali si prodigano in questo per una propria riabilitazione psicologica, facendolo molto bene, potrebbe essere diverso il nostro modo di ragionare. Se invece volete vedere degli operai nell’industria della macellazione, seguendo la sua filiera, allora il film della regista Manuela Frèsil – Entrèe du Personnel – è adatto a voi, facendo attenzione al rovescio della medaglia, poiché si rischia di trasformare l’uomo in una macchina (ricordate il film Tempi Moderni di Charlie Chaplin). A seguire: Piccola Terra di Michele Trentini; La crociera delle bucce di banana del regista Salvo Manzone; The Well di Paolo Barbieri e Riccardo Russo; una lode al film - Ciar cumè l'acqua del Lamber – di Elena Maggioni e Hulda Federica Orrù; un premio speciale al film La casa di domani. Cinemambiente, non si ferma qui, prima di spegnere le luci del proiettore, vuole terminare la rassegna con un film spettacolare, in prima visione assoluta per l’Italia – La vita negli oceani – dei registi Jacques Perrin e Jacques Cluzaud è un viaggio insieme alla fauna marina, ci porta nei fondali del mare e il loro habitat, nei suoi armoniosi silenzi, fatti da suoni e colori che solo madre natura riesce a mescolare. Questo è un racconto di quanto è successo a Torino in sei giorni di Festival, questo è quanto ha saputo donarci Gaetano Capizzi, non da solo, ma circondato con uno staff di giovanissime persone, preparate nel loro compito da svolgere, gentilissimi e sempre disponibili con il pubblico, un grazie è a dir poco per quanto svolgono! Quest'anno lo slogan recitava, Natura & Smart, forse era meglio scrivere: La natura è Intelligente... ma noi siamo davvero Intelligenti... questa è una domanda che ognuno dovrebbe porsi! A noi non resta che dire a tutti quelli che hanno seguito il Festival e coloro che non è intervenuto: Arrivederci al prossimo anno! Torino (Italia), 07 giugno 2012

venerdì 1 giugno 2012

CINEMAMBIENTE recensione di Daniele Giordano

Dal 31 maggio a Torino (Italia) come consuetudine prende il via la manifestazione, l’Environmental Film Festival, è la 15° edizione di Cinemambiente si concluderà il 5 giugno in concomitanza della giornata mondiale sull’Ambiente. Sei sono i giorni presentati, intensi di cinema legato strettamente all’ambiente, tante sono le proiezione del panorama internazionale sull’argomento. Essere in prima o ultima fila del cinema questa volta poco importa. Importa la sensibilità di ogni persona, dopo aver assistito alla visione delle proiezioni portasse dentro sé quel poco o tanto acquisito da ciò che gli è stato trasmesso e diventasse portavoce e più responsabile, facendo la propria parte senza distruggere questo nostro pianeta. Così facendo forse riusciamo a mantenerlo in vita ancora per qualche tempo…, dopotutto è l’unico che abbiamo, quindi dovremmo trattarlo con naturalezza e intelligenza. Quest’anno la copertina del catalogo raffigura una sezione di un tronco d’albero, ma potrebbe con dovuta fantasia descriverne l’esploso di una mappa urbana e che dire di quella scultura eseguita con materiale riciclato posto vicino tra la Mole Antonelliana e l’ingresso del Museo del Cinema? Elogia di cosa siamo stati noi! Nato dal nulla, un omuncolo succhia il nettare di questo fantasmagorico frutto per portare a sé tutto il succo di cui è capace di offrire. Comunque sia, il tanto atteso festival ci condurrà come sempre tra i meandri oscuri mali del pianeta Terra. Sarà compito degli sceneggiatori, registi, operatori e altri a tradurre visivamente in modo riprovevole di cui oggi è affetto il nostro pianeta, ogni pensiero positivo o negativo che sia ci dovrebbe indurre a pensare, riflettere per poi agire subito e in fretta, perché ciò che ci mostrano sono immagini da prendere in esame seriamente. Anche quest’anno non poteva che essere così. La Sala Uno del Cinema Massimo, gremita per la presentazione ufficiale ospiti per citarne uno per tutti, il primo cittadino Piero Fassino (defilato forse per impegni a differenza di altri Assessori) prima della proiezione del film – CHASING ICE – regia di Jeff Orlowski, racconta le imprese del fotografo James Balog del National Geographic, mediante i suoi suggestivi e agghiaccianti (è il caso di dirlo) scatti fatti al Polo Nord documentando fotograficamente i mutamenti dei ghiacciai causati dal riscaldamento globale. Nei settantacinque minuti di proiezione, oltre al messaggio lanciato, si potrà notare ciò che la natura, sebbene sconvolta dal surriscaldamento globale, creando scenari e forme inusuali di ghiaccio, immortalati da fotogrammi irripetibili, affascinanti e terrificanti. La colonna sonora è cantata dalla melodiosa voce di Scarlett Johanssen. Al Direttore del festival è stato chiesto, sebbene la crisi mondiale che incombe sulla cultura, Cinemambiente continua imperterrita il suo cammino, oltre essersi affermatasi nelle scuole, di tutta risposta – Saranno i giovani di domani a dover affrontare le nostre mancanze, tant’è che la sezione ECOKIDS dedicata come sempre ai ragazzi, aprirà con l’anteprima – LORAX, il guardiano della foresta – pellicola in 3D campione d’incasso in America. Un festival nato, cresciuto e voluto da Gaetano Capizzi e al suo infaticabile staff, al quale va tutto il nostro appoggio: Non fermarti, continua! Torino (Italia), 01 giugno 2012