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giovedì 5 maggio 2016

PROGETTI DI DOCUMENTARI PER CANDIDARSI A CINEMAMBIENTE a cura di Daniele Giordano

CINEMAMBIENTE LAB – 1000 euro al miglior progetto di documentario green

Ancora pochi giorni per presentare progetti di documentario green e candidarsi a CinemAmbiente LAB (Torino dal 3 al 5 giugno 2016).
Grande novità della terza edizione è il premio di 1000 euro che verrà assegnato al progetto che dimostrerà più potenziale di sviluppo. 
14 progetti  selezionati da tutta Europa saranno sviluppati in 3 giorni di training intensivo insieme ai tutor Edoardo Fracchia (Stefilm International, Documentary in Europe) e Massimo Arvat (ZenitArtiAudiovisive, Documentary in Europe), con la partecipazione di ospiti internazionali del Festival.
Per partecipare c'è tempo fino al 10 maggio.
Info e contatti: lab@cinemambiente.it
CINEMAMBIENTE LAB è organizzato da CinemAmbiente – Museo Nazionale del Cinema, in associazione con Documentary in Europe

CinemAmbiente LAB – 1000 euros for the best environmental documentary project

Submit your environmental project to CinemAmbiente LAB, the 3 days intensive development training workshop dedicated to producers and filmmakers with a green documentary project  (June 3rd - 5th, Torino).
The main news of the third edition is the 1000 euros award for the project with strongest development potentials.
14 european projects will be selected to attend the 3 days workshop under the guidance of Edoardo Fracchia (Stefilm International, Documentary in Europe) e Massimo Arvat (ZenitArtiAudiovisive, Documentary in Europe), in collaboration with the international festival guests.
To complete the schedule, on the last day the green projects will be presented to a green panel, composed by producers, festival directors, documentary industry decision makers, in order to receive advices about creative and production issues. 
The registration deadline is May 10th, fill out the application online form and upload your project.
CINEMAMBIENTE LAB is organized by CinemAmbiente – Museo Nazionale del Cinema, in association with Documentary in Europe
Contacts and Info: lab@cinemambiente.it

giovedì 8 ottobre 2015

E’ QUESTIONE DI STIMA recensione di Daniele Giordano

Qualcuno ha pensato di fare una stima sulla popolazione che verrà. Il tempo stimato e di trentacinque anni. Si stima che sul nostro pianeta si passerà dall’attuale numero di persone a dieci miliardi. Una stima preoccupante, non per la superficie del nostro globo, il quale riuscirà comunque a contenerli tutti… ma soddisfare il fabbisogno di cibo per un numero così elevato di persone, questo è il problema degli stimatori… Qui la domanda si fa complicata, seria è la risposta! Si dovranno trovare altre opzioni alla nutrizione per questa marea di persone, senza avere la facoltà di scelta sul cibo. Come sempre le multinazionali, su questo punto ci stanno lavorando da diverso tempo i colossi dell’industria chimica, modificando geneticamente o creando alimenti “nuovi”, alcuni esempi si sono visti nel documentario del regista Valentin Thurn, proiettato in apertura della 18esima edizione del Film Festival CINEMAMBIENTE al cinema Massimo in Torino. Come sempre il festival ci porterà a scoprire sui mezzi d’informazione senza dare troppa importanza alla notizia ma Thurn non si è posto solo il quesito… l'ha descritto  nel film. Una realtà preoccupante non tanto per la cifra stimata, quanto per quello che le multinazionali propongono d’imbandire sulle nostre tavole… iniziando dalla bistecca (se si potrà ancora chiamarla con questo nome e non certo per il suo gusto) modificata tramite le staminali prese dall’animale, oppure dal piccolo pulcino (femmina, perché i maschi vengono uccisi poiché non depongono uova) che in quattro settimane è già pollo! Alcune notizie erano conosciute ai più attenti… altre meno, forse perché celate. Le verdure, gli ortaggi, crescono già a dismisura… in laboratorio, pensate, senza aver mai toccato un briciolo di terra! Questo è il futuro che ci aspetta e andrà incontro alla popolazione globale. Ricordiamoci che è una stima. Nel dubbio, si dovrebbe trovare una forza unitaria per riaccendere quel barlume di speranza, trovando il rovescio della medaglia. Insieme, si dovremmo usare più cervello cioè, all’atto dell’acquisto di un qualsiasi prodotto, è opportuno leggere attentamente l’etichetta e, se questo non bastasse… a farci comprendere cosa stiamo comprando… allora l’acquisto è d’uopo farlo a filiera corta, come si usa dire. Un bellissimo documentario fuori concorso. L’autore, già noto per i temi che affronta, ha espresso con questo film un passaggio evolutivo globale intorno al mondo, ponendo l’accento in tutte le sue sfaccettature sulla nutrizione e come alcune persone stanno muovendosi per affrontare la fame globale, facendo comprendere le mancanze di agi che si andranno a verificare da qui al 2050. Ogni persona consapevole e responsabile dovrebbero dare una svolta  radicale, prendendo in esame sin da subito provvedimenti in merito. Alcuni, si sono già organizzati ma non basta per fermare il “gigante Golia” delle multinazionali, sono ancora troppo pochi!

Torino (Italia),  mercoledì 7 ottobre 2015





venerdì 18 settembre 2015

IN ATTESA DEL FESTIVAL CINEMAMBIENTE recensione di Daniele Giordano

Se la passata edizione del Festival Cinemambiente si presentava in bicicletta… quest’anno potremmo parafrasare… siamo a piedi…La parola "denaro" mette sempre in agitazione, da una parte all’altra delle trattative! Alla fine si è riusciti a trovare una somma esigua per un festival sempre in ascesa! Dopo lo spostamento di data del Festival Cinemambiente per farla coincidere con l’evento Expo, finalmente si è giunti a racimolare quei pochi spiccioli di euro e tanta caparbietà da parte del direttore artistico per fare decollare la diciottesima edizione che prenderà il via dal 6 -11 ottobre2015. Sebbene abbia uno scarso budget, non mancherà di essere come sempre all’altezza delle sue attese. Il merito è dell’instancabile direttore artistico Gaetano Capizzi e il suo affezionato staff, oltre la continua partecipazione di attori e registi che insieme credono nel festival. Come sempre un peso… due misure per elargire denaro, sicuramente sarebbe bene “tarare” questo sistema se si vuole continuare a pianificare un festival di tale spessore, dovranno cambiare i parametri sull’appoggio economico ai suoi tre festival metropolitani. A parte queste disquisizioni, aprirà il festival, una pellicola sull’emergenza cibo della regista Valentine Thurn dal titolo: 10 Billion.


Torino (Italia), venerdì 18 settembre 2015  

sabato 7 giugno 2014

CINEMAMBIENTE 2014, un Successo! recensione di Daniele Giordano



Come ogni anno, eccoci presenti alla 17esima edizione dell’Environmental Film Festival Cinemambiente 2014, iniziato il 31 maggio e terminerà la sera del 5 giugno a Torino in concomitanza con la Giornata Mondiale dell’Ambiente. Il film che chiuderà il festival sarà Thule Tuvalu, due città agli antipodi e differenti modi di vita, legati dallo stesso destino. Quest’anno la rassegna riprende la formula a ingresso gratuito, grazie al contributo di uno sponsor, insieme gli altri, il budget totale si aggira intorno ai 410 mila euro, di cui buona parte elargiti da privati. Alcune new entry si sono affacciate nella grande famiglia di Cinemambiente, vivendo questo magnifico panorama. Non dobbiamo dimenticare il prezioso lavoro svolto dal direttore artistico Gaetano Capizzi baluardo del festival, da anni porta avanti con impegno la sua campagna di sensibilizzazione sull’ambiente, affiancato da un preparatissimo staff. Nel giorno della proclamazione, per assistere alla premiazione, la Sala Uno del cinema Massimo è stato “invaso” di spettatori, registi, rappresentanti dei vari Enti e sponsor aderente, tra cui Regione, Provincia. Gli Assesori di Torino prendendo la parola, come in ogni circostanza elargisce complimenti per la riuscita della manifestazione. Le splendide parole versate sul grande evento non sono mancate, ma sarebbe bene che iniziassero a pensare, semplicemente individuando e comprendendo che l’eco delle parole è passato da un pezzo… ora si tratta di procedere con i fatti, ritornando a sostenere l’evento. Questo vale per tutte le Istituzioni, proprio su quest'argomento e riportato da un quotidiano torinese, anche il primo cittadino ha manifestato dichiarando – Un appuntamento imprescindibile della nostra città – si spera che nei loro pensieri quanto prima possa entrare anche Cinemambiente. Avranno un anno di tempo per fare che questo sia concretizzabile, le cifre sono dimostrate nei diciassette anni trascorsi, sempre in crescita. In questa edizione sono state oltre venticinquemila le presenze, prevalentemente con l’afflusso di giovani. Questo festival è tanto importante quanto istruttivo, non solo per la voce di richiamo da parte di chi partecipa o, l’aggiungersi di partner, la sua forza è vedere nel susseguirsi degli anni il moltiplicarsi del pubblico proveniente da tutta la provincia portando un indotto economico alla città. Senza contare il segnale proveniente dai giovani a sostegno dell’ambiente che oggi più di ieri è argomento seguito con una certa attenzione e responsabilità. Qualcuno del pubblico si è posto una domanda, ma se il problema è risaputo perché partecipare a questo festival, perché i registi continuano a filmare storie sull’ambiente? Intanto perché il problema è sentito globalmente e mai abbassare la guardia sulle catastrofi prodotte dall’uomo, poi perché da questo festival ogni registi provenienti da più parti concorrono cercando di trasmettere la radiografia del pianeta. Sulla “Bike Red Carpet” hanno sfilato la presidente di giuria Filippa Lagerback, il regista Enrico Cerasuolo e Jan van den Berg, il critico Roberto Silvestri, per Environmental Film Festival Flo Stone. Seguiti da Tiziano Fratus, Mariangela Barbanente e Carlo Infante. Per Legambiente erano presenti: Fabio Dovana, Francesca Gramengna, Barbara Meggetto, Simone Nuglio, Salvatore Venezia. Per il premio Boccaccini, premierà Gabriele Boccaccini in memoria dell’attore Guido Boccaccini. L’attore Stefano Cassetti e Gloria Germani (gestore di cinema), Pedro Pineiro Fuent (produttore della Shasta Films) premierà per One hour 2014. Infine Alberto Bettinelli, Gianni Bientinesi, Maddalena Cassuoli, Fabrizio Furchi, Paolo Landi e la giornalista Antonella Mariotti del quotidiano La Stampa e l’economista Mauro Patatini saranno loro a scegliere il vincitore per la Casa di Domani. Le sezioni si differenziano in: Concorso Internazionale Documentari, dove troviamo la caparbia ottantenne Jean Hill, cittadina di Concord, paesino del Massachusetts, è qui che nel 1775 ebbe inizio la Rivoluzione Americana. Il film “Divide in Concord” vede la signora Hill, depositaria di una petizione per abolire le bottiglie di plastica in tutta la sua città, dopo cinque anni vinse la sua proposta. Che dire invece del film “Serra Pelada-Alenda de montanha de Ouro” una montagna brasiliana rasa al suolo con la sola forza delle braccia per estrarre l’oro. Oppure del film d’apertura del Festival “Virunga” nel parco nazionale africano risiede il gorilla delle montagne, ottocento esemplari per l’esattezza minacciati da un conflitto speculativo, poiché conteso come sempre per interesse da una multinazionale, non curandosi di ciò che distrugge. La Consulta Provinciale degli Studi di Torino ha voluto premiarlo con un premio di 1.500,00 euro non solo è anche il vincitore del concorso con altri 5.000,00 euro offerto da Asja, la menzione speciale al film “My Name is Salt” e 2.000 euro forniti da Iren.  Nel, Concorso Documentari Italiani, i titoli sono seguiti dai fatti del vivere e quotidianamente leggiamo sui giornali o le notizie diffuse dalla televisione. Ecco allora la visione di “Buongiorno Taranto”, città avvelenata dal più grande complesso siderurgico d’Europa, oppure a “Cronaca di una vita semplice” situato in una frazione piemontese della Valle Stura. Per non parlare del film “Capulcu-Voices from Gezi” menzione speciale di Legambiente, mentre il Premio Boccaccini/AMNC vinto dal film “The Stone River” un richiamo sull’esodo degli scalpellini italiani, attratti da una buona paga e nuova vita migra nel paesino di Barre nel Vermont, il risultato è stato quello di riempire ancor più il cimitero locale per la silicosi dovuta alla polvere di marmo. Un premio al migliore documentario per la “La casa di domani” è vinto dal film “Projet Wild Thing” con un premio di 3 mila euro offerti da Leroy Merlin, la menzione speciale va a “Microtopia”. Per il Concorso Internazionale One Hour è aggiudicato a “Footprints of War” la Smat lo premia con 2,000 euro, mentre la menzione speciale della Sub Ti va a “Endless Road”. Per i Documentari Italiani la Cial, di cui ha fornito a tutti i vincitori, il trofeo raffigurante un alberello riciclato con l’alluminio premiando il film “Capo e Croci le ragioni dei Pastori” con 3.000 euro. Come sempre uno sguardo attento e di riguardo alla sezione Ecokids, con il film dedicati ai più piccoli, tra gli altri trova “A spasso con i dinosauri” proiettato in 3D, bellissimo insegnamento di storia di vita. Inutile dire che la sala era piena… non solo da piccini.  Il festival fa riflettere su com’è disastroso il nostro vivere su l’unico pianeta che abbiamo, trattandolo in modo crudele e con disprezzo! Malgrado questo trattamento, continua a essere nostra amica, fornendoci una speranza. L’essere umano dovrà provvedere rapidamente, cambiando il suo modo di vivere.

Torino (Italia), 6 giugno 2014

giovedì 7 giugno 2012

QUINDICI ANNI, SEMBRA IERI (Cinemambiente) recensione di Daniele Giordano

Nemmeno la televisione italiana con la sua Cenerentola per la regia di Carlo Verdone, fatta vedere in mondo visione, tanto meno la crisi ha potuto fermare l’afflusso dei suoi numerosi visitatori paganti di un prezzo simbolico, del quale in questi tempi aiuta a sostenere l’evento tanto atteso: il 15° Environmental Film Festival Cinemambiente, come sempre qui a Torino (Italia). Numerose le altre iniziative collaterali per educare, sensibilizzare e difendere questo nostro mondo, rendendolo più vivibile possibile. Nel corso delle proiezioni non sono mancati i suggerimenti per farlo. Cinemambiente, diretto magistralmente da Gaetano Capizzi, il quale ha sempre creduto nel suo progetto sin dai suoi albori, organizzato dal Museo Nazionale del Cinema di Torino con l’obiettivo primario inerente al malessere attuale del pianeta e dell’ambiente. Sono passati quindici anni dalla sua prima apparizione, ma non è cambiato di una virgola il suo obiettivo, anzi si è rafforzato, mostrando nel tempo che uniti si può fare di più e meglio. Il lavoro svolto da Capizzi è stato minuzioso. Forse all’inizio del suo lungo viaggio, non pensava che nel mondo potessero esserci registi sensibili alle problematiche ambientali, si è dovuto ricredere subito, dopo aver ricevuto tantissimo materiale da selezionare e questo gli ha permesso di continuare nel cammino intrapreso. L’impegno iniziale è stato grande, faticoso, ma alla fine gli sforzi hanno dato i risultati sperati, gli sponsor sono dalla sua parte, questo festival è destinato a durare poiché è il primo in Europa che tratta argomenti ambientali e non a caso coincide con la Giornata Mondiale dell’Ambiente, sostenuta da Unep (United Nations Environmental Programme) di cui il Festival è partner ufficiale. Nelle sei giornate della programmazione si è potuto assistere a una serie di filmati in gara. I registi Josh e Rebecca Tickell coraggiosamente hanno presentato – The Big Fix – film vincitore dell'edizione di quest'anno, racconta il disastro della piattaforma di proprietà della Brithis Petroleum al largo delle coste del Messico, tragedia silenziosamente minimizzata dalla multinazionale e capo di Stato, insabbiata, è il caso di dirlo poiché gran parte delle spiagge è stata ricoperta ulteriormente di sabbia per nascondere il petrolio riversato, causando non pochi problemi economici, politici e salute agli abitanti. Sarà molto difficile che questo filmato sia proiettato negli States. In passato toccò la stessa sorte al film: The Cove, in Giappone. Un film denuncia da non perdere la visione. Parlando dei mutamenti climatici James Balog, fotografo del National Geographic, vuole immortalare con i suoi scatti, il ritiro dei ghiacciai a causa del riscaldamento globale. Con il film – Chasing Ice – avvia il progetto Extreme Ice Survey, disponendo moltissime fotocamere al Polo Nord, le quali scatteranno per un anno fotografie immagazzinando scatto dopo scatto il ritiro dei ghiacciai sul nostro pianeta (anch’esso premiato e due menzioni speciali). Bravo anche il regista Jeff Orlowski che sposando la causa, ha seguito Balog in tutto il suo percorso sfidando i meno 40° gradi di temperatura polare. La produzione è la stessa di The Cove, consigliamo a tutti di vederli entrambi. Tony Geraci, questo nome, forse a voi può non dire nulla, ma agli ottantatremila studenti di Baltimora si! Cuoco di New Orleans, capo del servizio mensa per tutte le scuole della città, crea un progetto coinvolgendo studenti, professori, genitori, agricoltori e cuochi cercando di cambiare abitudini sul nutrimento, consumando un’alimentazione sana, preparata al momento e non utilizzando cibi confezionati, il regista Richard Chisolm, ha saputo proporlo aggiudicandosi un premio col film: Cafeteria Man. La regista Raffaella Bullo, con – Agricoltori da slegare – vince un premio. Narra una storia di agricoltura biologica, sino a qui niente d’eccezionale, ma se i servizi di manutenzione del verde, sino all’educazione ambientale sono sostenuti da persone con disturbi mentali, i quali si prodigano in questo per una propria riabilitazione psicologica, facendolo molto bene, potrebbe essere diverso il nostro modo di ragionare. Se invece volete vedere degli operai nell’industria della macellazione, seguendo la sua filiera, allora il film della regista Manuela Frèsil – Entrèe du Personnel – è adatto a voi, facendo attenzione al rovescio della medaglia, poiché si rischia di trasformare l’uomo in una macchina (ricordate il film Tempi Moderni di Charlie Chaplin). A seguire: Piccola Terra di Michele Trentini; La crociera delle bucce di banana del regista Salvo Manzone; The Well di Paolo Barbieri e Riccardo Russo; una lode al film - Ciar cumè l'acqua del Lamber – di Elena Maggioni e Hulda Federica Orrù; un premio speciale al film La casa di domani. Cinemambiente, non si ferma qui, prima di spegnere le luci del proiettore, vuole terminare la rassegna con un film spettacolare, in prima visione assoluta per l’Italia – La vita negli oceani – dei registi Jacques Perrin e Jacques Cluzaud è un viaggio insieme alla fauna marina, ci porta nei fondali del mare e il loro habitat, nei suoi armoniosi silenzi, fatti da suoni e colori che solo madre natura riesce a mescolare. Questo è un racconto di quanto è successo a Torino in sei giorni di Festival, questo è quanto ha saputo donarci Gaetano Capizzi, non da solo, ma circondato con uno staff di giovanissime persone, preparate nel loro compito da svolgere, gentilissimi e sempre disponibili con il pubblico, un grazie è a dir poco per quanto svolgono! Quest'anno lo slogan recitava, Natura & Smart, forse era meglio scrivere: La natura è Intelligente... ma noi siamo davvero Intelligenti... questa è una domanda che ognuno dovrebbe porsi! A noi non resta che dire a tutti quelli che hanno seguito il Festival e coloro che non è intervenuto: Arrivederci al prossimo anno! Torino (Italia), 07 giugno 2012