Qualcuno ha pensato di fare una stima
sulla popolazione che verrà. Il tempo stimato e di trentacinque anni. Si stima
che sul nostro pianeta si passerà dall’attuale numero di persone a dieci
miliardi. Una stima preoccupante, non per la superficie del nostro globo, il
quale riuscirà comunque a contenerli tutti… ma soddisfare il fabbisogno di cibo
per un numero così elevato di persone, questo è il problema degli stimatori…
Qui la domanda si fa complicata, seria è la risposta! Si dovranno trovare altre
opzioni alla nutrizione per questa marea di persone, senza avere la facoltà di
scelta sul cibo. Come sempre le multinazionali, su questo punto ci stanno
lavorando da diverso tempo i colossi dell’industria chimica, modificando
geneticamente o creando alimenti “nuovi”, alcuni esempi si sono visti nel
documentario del regista Valentin Thurn, proiettato in apertura della 18esima
edizione del Film Festival CINEMAMBIENTE al cinema Massimo in Torino. Come
sempre il festival ci porterà a scoprire sui mezzi d’informazione senza dare troppa
importanza alla notizia ma Thurn non si è posto solo il quesito… l'ha
descritto nel film. Una realtà
preoccupante non tanto per la cifra stimata, quanto per quello che le
multinazionali propongono d’imbandire sulle nostre tavole… iniziando dalla
bistecca (se si potrà ancora chiamarla con questo nome e non certo per il suo
gusto) modificata tramite le staminali prese dall’animale, oppure dal piccolo
pulcino (femmina, perché i maschi vengono uccisi poiché non depongono uova) che
in quattro settimane è già pollo! Alcune notizie erano conosciute ai più
attenti… altre meno, forse perché celate. Le verdure, gli ortaggi, crescono già
a dismisura… in laboratorio, pensate, senza aver mai toccato un briciolo di
terra! Questo è il futuro che ci aspetta e andrà incontro alla popolazione
globale. Ricordiamoci che è una stima. Nel dubbio, si dovrebbe trovare una
forza unitaria per riaccendere quel barlume di speranza, trovando il rovescio
della medaglia. Insieme, si dovremmo usare più cervello cioè, all’atto
dell’acquisto di un qualsiasi prodotto, è opportuno leggere attentamente
l’etichetta e, se questo non bastasse… a farci comprendere cosa stiamo
comprando… allora l’acquisto è d’uopo farlo a filiera corta, come si usa dire. Un
bellissimo documentario fuori concorso. L’autore, già noto per i temi che
affronta, ha espresso con questo film un passaggio evolutivo globale intorno al
mondo, ponendo l’accento in tutte le sue sfaccettature sulla nutrizione e come
alcune persone stanno muovendosi per affrontare la fame globale, facendo comprendere
le mancanze di agi che si andranno a verificare da qui al 2050. Ogni persona
consapevole e responsabile dovrebbero dare una svolta radicale, prendendo in esame sin da subito
provvedimenti in merito. Alcuni, si sono già organizzati ma non basta per
fermare il “gigante Golia” delle multinazionali, sono ancora troppo pochi!
Torino (Italia), mercoledì 7 ottobre 2015
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