…Un sogno durato un anno si
è concretizzato! Quello di raccontare una storia incontrata nel corso di una
passeggiata sul bordo dell’Europa in un luogo chiamato, forse non a caso, Cabo
do Mundo...
Per comprendere meglio ciò che stiamo narrando, dovete disporre
le lancette dell’orologio indietro di mezzo secolo, sappiamo bene che questo è
impossibile… però possiamo provarci chiudendo gli occhi, immaginando con la
mente di essere su un definito lungomare a pochi chilometri da Porto, sulla
spiaggia di Angeiras.
E’ l’inizio del mese di giugno, esattamente domenica 3, alle
ore 0:50 di un giorno come tanti per i pescatori del luogo, pronti con le loro
imbarcazioni alla pesca quotidiana. La luna, nel suo pieno splendore rifletteva
la sua luminosità, lasciando intravedere all’orizzonte una sagoma non ben
definita che avvicinandosi alla riva prendeva la forma di un gommone, si
dirigeva verso la spiaggia, come speranza di trovare la terra ferma. Stupiti,
forse ancor più increduli, i pescatori portoghesi che videro scendere dal
natante ventisette ragazzi di età compresa tra i diciotto/vent’anni, in
uniforme tedesca: era l’equipaggio del sommergibile U – BOAT 1277 tutti con le
braccia tese al cielo in segno di resa, si assoggettava ai loro coetanei, o
quali della guerra del ’45, non furono neppure coinvolti. Difficile immaginare
una simbologia più forte per una sconfitta! Li soccorsero sfamandoli, poiché
questo impone la legge del mare. Episodio realmente accaduto, dove ancor oggi
si può vedere sul fondale, adagiato su di un fianco ormai dormiente, mutato da
arma bellica in ambiente naturale per crostacei e molluschi, invisibile
monumento coperto da anemoni bianchi a trecento metri dalla costa di
Matosinhos. La storia di questa vicenda reale prosegue, le cronache dell’epoca
e i racconti fatti intorno ad esso, hanno stuzzicato la fertile immaginazione e
creatività di Renzo Sicco, pilastro indiscusso di Assemblea Teatro, quando
s’imbatté in quest’avvenimento confrontandolo con i nostri giorni, dove
esistono gli stessi legami sul dovere dell’accoglienza, quale spunto migliore
per chi è abituato a portare in scena circostanze simili. Iniziò a pubblicare
un libro dalla chiave di lettura particolare, porre la spiaggia come speranza
di vita per quei soldati di ieri come lo è per migliaia di oggi. La descrizione
nei passaggi durante la rappresentazione teatrale collocando ipotetiche figure
che raccontano gli orrori della guerra, senza discostarsi da ricordo del dramma.
Raffigurata poi nel 2015 sulla spiaggia di Angeiras in Portogallo, dove
pensavano che si ripetesse teatralmente la vicenda vissuta in precedenza… non
era questa l’idea del regista Sicco. C’era la spiaggia, la luna, gli attori, la
scenografia era perfetta per la simulazione, mancavano gli spettatori… ma
quelli arrivarono…duemilacinquecento persone sull’arenile di Angeiras nella
località Lavra, era il 3 giugno 2015, inutile dire che fu un successo.
All’uomo di teatro questo non bastava ancora, solo chi è
allenato, mentalmente poteva fare emergere quel sommergibile da quel lontano 3
giugno 1945 in una pièce, tant’è che pensò bene di girare un cortometraggio,
utilizzando per gli interni dell’U – BOAT, il sommergibile Andrea Provana,
situato nel Circolo dei Marinai d’Italia a Torino, esattamente sotto il Ponte
Isabella, ma questa è un’altra storia.
“Da un viaggio di un sottomarino inabissato, il regista Renzo
Sicco ha saputo scrivere un testo teatrale intersecando personaggi diversi tra
loro intrecciando l’avvenimento accaduto realmente a storia recente, guardando
oltre il linguaggio dei vittoriosi e degli sconfitti” (Daniele Giordano)
Torino (Italia), martedì 8 novembre 2016
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