Nonostante la pioggia copiosa che imperversa sul Piemonte e
Liguria e continua a inondare alcune città bagnate dal fiume Tanaro (non solo
da questo), l’allerta della Protezione Civile, scuole chiuse, tutto in poco
tempo. Come se non bastasse, si aggiunge come da copione, sul luogo definito
alla moda da giornali non solo locali, per le serate mondane, ormai del luogo
rimane un lontano ricordo, oltre allo scritto che si hanno dei “Murazzi”,
situato in una sponda del fiume più lungo d’Italia, tra il ponte Vittorio
Emanuele II e quello di Piazza Vittorio per intenderci, come sempre ha voluto
dimostrare la sua irruenza… straripando sulla banchina come da usuale sceneggiatura
di queste circostanze. Viene da pensare: Chissà se tutta quest’acqua abbia
eliminato se non tutta, almeno in parte di quella pianta acquatica chiamata
Miryophyllum aquaticum, dal nome più facile che si erano “accasate”
lungo il percorso del fiume PO… L’abbiamo presa alla larga proprio per dire che
sebbene sia capitato tutto questo e altro ancora, non ha fermato i seguaci
delle Giallocomiche, anzi continua a fare proseliti. A contarle forse una
decina, le stesure dei simpatici racconti scritti da Valter Carignano in arte
Agenore Pautasso, commissario della Regia Polizia di Torino, complice di questo
volere è della simpatica e brava attrice qual è Marina Di Paola (senza svelarne
mai il significato della sua doppia personalità di ruolo), entrambi costituenti
de L’Opera Rinata/ CambiaMenti Teatro che tempo addietro decisero d’inventarsi
questo format. Ed eccoci alle prese di un nuovo racconto e noi pronti a
recensirlo: Il Caso della Bagna Cauda Avvelenata, presentato ieri sera alla
“Cueva del Duende” un piccolo ma simpatico e ospitale locale a iniziare da chi
accoglie il pubblico venuto ad assistere.
Si fa per dire poiché è stato il primo dei soggetti
portato in pubblico circa due anni or sono. Per chi non sapesse o non ha mai
partecipato a una di queste commedie, diciamo subito che la stesura è adatta a
qualsiasi età ed è colorita da toni satirici e istruttivi contemporaneamente, perché
tratta in parte fatti veritieri intorno al ‘900 su Torino e cintura, conditi
con sarcasmo e vivacità degli attori, infine, sui nomi affibbiati ai personaggi
da loro interpretati, un esempio? In ordine d’entrata, ecco Sonia Di Lecce in
arte Emanuela Filiberta Carlina, figlia secondogenita di Stanislao
Cavaturacciolis, poi c'è Goffredo De la Crepe, un cuoco farfuglione al servizio
del Casato Cavaturacciolis (innamorato di Emanuela), impersonato dal bravo
Massimo Saracino. Su Marina Di Paola alias Amedea Savoiarda Vittoria la
primogenita della famiglia, un nome come sempre lunghissimo, amante dei suoi
due cavalli, questa volta con accento bergamasco (che
ci azzecca… lo saprete solo vedendo la recita) e modi da “maschiaccio” pur
essendo donna…senza ripeterci, ci siamo espressi a inizio discorso. Infine una
nouvelle entrée, la collaudata attrice Rossana Bena che in breve tempo ha
sostenuto e si è immedesimata nella parte a lei assegnata…oseremmo dire sin
troppo… Che cosa dovremmo aggiungere a queste Giallocomiche se non quello che
pur essendo leggere e spensierate… “non strappano, né sforzano” la risata,
bensì fanno di essa una costante sin dalle prime battute, dirla con parola
semplice piacciono, proprio perche sono fatte in questo modo, sostenuta dalla
forza del pubblico che interagisce con lo spettacolo, senza dubbio è questa la
chiave del successo che hanno le rappresentazioni messe in scena da lungo tempo,
senza curarsi se è narrata in teatro o spazio polifunzionale, al pubblico poco
interessa il luogo, è attratto dalla genuinità e come recitano gli attori, non
ultimo, dal desiderio di scoprire chi è oppure sono gli assassini del racconto
inventato.
Torino (Italia), venerdì 25 novembre 2016
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