Pare proprio che Torino si stia dando una mossa in fatto di avvenimenti
di notevole rilievo. Dovremo fare un distinguo sulla parola "eventi"…poichè
ogni giorno i social e non solo quelli, sono invasi da quel vocabolo… ma “Eventi,
scritti con la E maiuscola"sono pochini. La definizione è abusata da troppe
persone… alle volte senza la conoscenza completa sul significato della stessa, però
non è questo il caso! Dopo il fantastico e meraviglioso successo ottenuto dal Salone
dell’Auto Torino Parco Valentino, si affaccia con non poca fatica il ritorno di
un altro pezzo di storia torinese: quello della moda. Gli artefici di questa
sfida sono: Claudio Azzolini, Luigi Silvestro e Luciano Zagarrigo. Impavidi, hanno
realizzato il Torino Fashion Week, sette lunghi giorni tra sfilate e sinergie d’incontri
collaterali, luogo tra operatori del settore e stilisti tra queste, al Circolo
Del Designer con esposizione di alcuni lavori eseguiti dai partecipanti alla
manifestazione. Questo primo evento, ideato dai “tre moschettieri del progetto”,
preferisce chiamarlo un banco di prova, per “tastare il polso” ai torinesi agli
atelier, soprattutto il pensiero degli sponsor su questa idea, a noi pare
invece che dalla prima serata, la prova è stata accettata da tutti, quindi prova
superata. Gli articoli apparsi sui quotidiani, le interviste alla conferenza
stampa al Circolo dei Lettori, confermano quanto detto, riportando il numero
delle persone coinvolte, iniziando dagli Istituti di Moda IED e IAAD al Circolo
Della Moda, l’adesione degli sponsor o altri venuti semplicemente a curiosare in
incognito per essere in prima linea forse alla seconda edizione. Addentriamoci
nel vivo di questa prima serata, descrivendo l’ambiente post-industriale di
Spazio MRF, uno dei capannoni della Fiat Mirafiori, oggi in disuso ma abilitato
per altre manifestazioni. La scenografia è ricca di contenuti del suo storico passato,
i container accatastati diventano pareti “grezze del bellissimo scenario,
tipico d’oltreoceano” incastonato a esso un maxischermo per godere della
visibilità totale delle sfilate. Ai lati, drappi neri che si confondono tra le
lamiere “escludendo la vista” dell’immenso capannone, facendo da corollario all’apparato
scenico. La musica scelta con perizia dai DJ, ha ampliato elaborandone la
visione e lo scandire del tempo sul passaggio delle modelle, abili mani hanno
confezionato abiti espressamente per la grande kermesse. In quest’atmosfera
attenta e seriosa, si è realizzato lo spirito di com'è stato concepito l’Evento
del Torino Fashion Week, addirittura inserendo nel suo interno il corso di
laurea in fashion per gli studenti dello IAAD curato da Giuseppina Di Paola e
Andrea Bruno (IAD), selezionando venti stilisti pronti a sfilare in date
diverse: Contaminazione, Sperimentazione, Continuità, in un’unica liaison.
Nell’immaginario collettivo la proposta è “Contaminazione nel Tempo e nella
Materia” i suoi tessuti o materiali impiegati, sono della tradizione italiana,
sebbene sembrino usciti da un romanzo di fantascienza. I designer spaziano tra
decolleté e trasparenze senza pregiudizi, indossati con eleganza dalle modelle,
lo stile e i contrasti dei colori, comunicano un cambiamento…in certuni casi
anche molto azzardato. Non male alcune delle creazioni proposte, l’elaborazione
e la ricercatezza sullo stile adottato in Feelomena e Fulvio Luparia, senza
escludere gli altri, poiché tutti, comunque hanno collaborato come ruolo attivo
al raggiungimento del solo obiettivo, quello di recuperare l’immagine di Torino
Moda e la sua storia.
Torino (Italia), martedì 28 giugno 2016
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