mercoledì 7 maggio 2014

TORINO FRINGE FESTIVAL Continua. recensione di Daniele Giordano

(Introduzione)
Nella precedente recensione abbiamo accennato che questo festival con il suo tam tam ha smosso diverse compagnie teatrali, gli organizzatori si sono adoprati nel sistemare in maniera consona e adeguata tutti gli aderenti al festival. Non pensiamo che l’aderenza sia per il monte premi che presumiamo sia inesistente, almeno per quello che debutta sul territorio torinese. Pensiamo invece che forse il premio più ambito per una compagnia sia quello di essere visibili per tutta la durata dell’evento a più persone. Nonostante questo, le richieste di aderenza sono state oltre le aspettative dell’organizzazione. Come è numeroso il sostegno da intendersi istituzionale, il patrocinio non è mancato, neppure gli sponsor tecnici o i Media partner, non ultimi, una miriade di partenr tra cui Radio e TV ufficiale.  

(Parte Seconda)
LA MOSCA
Vi siete mai chiesto cosa prova la moglie di un poeta quando legge le poesie che suo marito scrive, magari a altre donne. Il poeta le vede come musa ispiratrici… le donne si sentono amate da cotanto ardore e sentimento espresso da colui che alle volte non disdegna. Lei, la sua umile ombra sommessa è li ad attendere che il suo lui torni dopo il suo vagar di “fiore in fiore” Ho sceso dandoti il braccio appartiene a una raccolta di poesie dedicata alla moglie, compagna di una vita del poeta, soprannominata “Mosca” (pare dalla Gerti Frankl), a causa della forte miopia e della conseguente necessità di occhiali molto spessi. Stiamo parlando di Eugenio Montale e sua moglie Drusilla Tanzi. Il teatro Chiaro d’Ombra interpretato da Federica Ombrato e Chiara Tessiore hanno preso spunto da questo racconto per recitare e far rivivere la vita coniugale in un viaggio nell’assenza della morte della moglie, usando un linguaggio confidenziale tra l’esistenza  dei “vuoti” di ogni gradino di una scala in cui si annidano ricordi, ammucchiati in vari cassetti  della mente, ormai vecchia e sola ma con la forza di sempre: quella dell’amore. Decisamente un testo leggermente pesante dovuto certamente alla drammaticità che rappresenta. Recitato con sentimento da parte di entrambe le attrici, forse è per questo che nel 2013 era in finale al Premio Anteprima festival Collinarea.
IMPOSSIBILI
Nel presentarvi questa compagnia sicuramente deve aver pensato d’impossessarsi del nome, forse col bene placido dell’autore utilizzando la formula “chi tace acconsente” di una piéce meno conosciuta e poco rappresentata, così per non creare scompiglio tra le compagnie. Non è così! Lo scompiglio lo ha portato certamente… non tra le compagnie, tra gli spettatori! Con i loro sgangherati monologhi e pseudo travestimenti (divertenti peraltro), lasciati a mezza strada con noncuranza, passando da un argomento a un altro senza un minimo di filo logico, ma eseguiti con intelligenza e preparazione artistica. Questi quattro artisti (Luigi Orfeo, Jessica Ugatti, Stefano Sartore, Martina Sparvieri), vestiti rigorosamente da “Donna Carmela”,  si sono conosciuti all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico a Roma, insieme hanno preso in considerazione di mettere in piedi una compagnia unita al nome FOOLS e incarnare o meglio dire essere i fautori di quella commedia che l’autore Neil Simon definiva una “favola comica”, godeva e fruiva di una stupidità tale da essere raffigurata. Nelle loro rappresentazioni, qualcuno del pubblico potrebbe definirli blasfemi, altri irriverenti e, chissà quant’altro ancora, poiché deridono destra e manca… se mai si avvicinassero a tutto ciò, sarebbe fatto col massimo rispetto… toccando quel tanto di goliardia, mescolata ad arguzia che non guasta. Come si accennava, loro passano scanzonati da un dialogo all’altro senza curarsi…di dare spiegazioni, dovrà essere lo spettatore a “ricucire le trame ricomponendo il suo legame”. Su questa scanzonata compagnia sentiremo ancora parlare. Un dubbio però permane: Che cosa accadrebbe se decidessero di portare in scena un classico preso da W. Shakespeare? Bella domanda!  

Torino (Italia), 7 maggio 2014


1 commento:

  1. Daniele Giordano è un critico "anomalo": non se la tira pura avendo anni di esperienza, non si nega al confronto con gli attori, per il tempo che ha a disposizione è sempre disponibile e, sopratutto, è sincero nel bene e nel male.
    Siamo davvero felici di averlo incrociato nel nostro cammino.
    Grazie!

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