Il titolo è ingannevole, tanto per
cominciare… se pensate a una commedia del grande De Filippo, questo lo sentirete
dalle prime battute di copione. Se poi pensate di assistere a uno stravolgimento
allora incominciate a comprendere, senza lasciarsi forbire, solo per chi al
piacere di conoscere La Funicolare, compagnia che si è sempre dimostrato di
portare avanti lo spettacolo verace, beh… siete sulla strada giusta ma continuate
a sbagliare. Questa volta il regista si è divertito nello scrivere! Il regista Salvatore
Consiglio, ha preso la commedia di Valerio Di Piramo, l’ha girata come un calzino…e
deliberatamente “smembrata, facendola diventare una sua piacevole creatura”. Leggendo
queste righe, il lettore non comprenderà, dove si vuole andare a parare… vedendola
si renderà conto di quanto abbiamo detto sino ad ora è autentica verità. Solo
vedendola si potrà assimilare quanto descritto, senza pentirsi di averlo fatto.
Il pubblico, inizia a ridere dall'istante in cui i coniugi (Mario Motta e
Claudia Vianino) Altomiri, varcano il boccascena. Pensate, una coppia di sposi
del nord… una stupenda vacanza con quel mare azzurro… come quello di Genova,
non basta… “accerchiati da persone" del… sud. Una tipica farsa sullo scambio
d'idee radicate in un tempo remoto, a Consiglio, non gli bastava ingarbugliare
la “sua commedia”, ha voluto aggiungerci altro. Se a questo “panorama balneare”
ed il conflitto Nord/Sud si unisce mezzi tecnologici… come internet dove si può
vedere l’albergo e prenotare online il meraviglioso Hotel corredato di fotografie…
semplicemente stupendo, a voi non resta che dirvi: Che la rappresentazione
abbia inizio! Partendo da questo bellissimo quadro esplicativo, fuoriescono le gag,
così come uno dopo l’altro entrano in scena gli attori. Prendiamo ad esempio
Gennaro (Antonio Inpemba) proprietario della “lussuosa pensione” a due stelle e
sua moglie Addolorata (Patrizia Matrone), con il loro modo di porsi, accentua
ancor più la scena. Un intercalare di personaggi da Rosella Guida (Crocifissa)
al professor Caracciuolo (Giuseppe Clemente), la nobile decaduta Contessa
Ferrero (Venturina Amato), le due suore in ritiro spirituale (Cinzia
Grassidonio e Giada Torrente), potevano mancare l’emiro (Carmine Miele e il suo
segretario Salvatore Consiglio) e infine il pescivendolo Vito Petrisco. Tutti
questi attori mettono in risalto con piacevole ironia e tanta irrealtà
caratteristiche prese dalla quotidianità, facendo pensare allo spettatore sia
impossibile l’esistenza di tali persone. Una rappresentazione teatrale leggera
con tempi e toni giusti senza pretese di scervellarsi ma dare una sferzata di
buon umore che non toglie nessun merito alla Funicolare e all’adattamento
scenico che il regista ha voluto dare a questa sua opera dignitosa. Sarà poi il
pubblico nel vederla valutarne la sua riuscita.
Torino (Italia), venerdì 9 novembre 2016
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