Non vorremmo parlarvi della trama di questa commedia che si
srotola in un appartamento condiviso da due fratelli e una ragazza, bensì del
regista Riccardo Bellandi scomparso prematuramente senza aver potuto assaporare
il successo ottenuto da questa pièce dalle sfumature drammatiche. A
interpretare e portare in scena questo copione è la compagnia di Mulino ad Arte
al Teatro Pertini di Orbassano (TO), dove l’attrice Costanza M. Frola impersona
Erika, confidandosi, ha spiegato che c’è voluto del tempo per lasciare da parte
e superare i pregiudizi per impersonare il suo ruolo, evitando sguardi inquinati
e cadere nel banale. A differenza sua, noi pensiamo, se un’attrice desideri
essere tale, deve saper affrontare e avere la capacità di scindere tra la donna
che c’è in lei e il ruolo scenico, ponendoli su un piano diverso, filtrando le
due cose con sensibilità, su quest’argomento dobbiamo dire che Costanza è
riuscita benissimo a calarsi nel personaggio senza dimostrare imbarazzo alcuno,
interpretando degnamente sino alla fine il ruolo della fidanzata di Lev (Jacopo
Trebbi).
L’intreccio che si snoda intorno ai tre personaggi e una
cucina, che hanno deciso di vivere sotto lo stesso tetto escludendo ogni forma
sociale esterna. La situazione peggiora giorno dopo giorno da parte del
fratello maggiore Boris (Daniele Ronco), perché vede disordine dappertutto a
causa di Erika, sappiamo benissimo che dove c’è la presenza di una donna esiste
conflitto… non per amore, in questi caso l’amore… non centra… è solo sesso! Una mattina durante la colazione, Erika
confida a Lev di non amarlo, lui cade in depressione al punto di arruolarsi.
Restati soli, poiché il fratello minore è partito per il militare, la ragazza
cerca di sedurre Boris, il fratello rimasto e questo causa effetti devastanti
per i due giovani amanti coinvolti… durante la liaison sentimentale…fino a
quando non ritorna Lev.
Il testo “Due Fratelli” di Fausto Paravidino, presenta un’apparente leggerezza di toni inutili pronto a
trasportare lo spettatore a stemprare malinconiche apprensioni, guidarlo alla
ricerca di temi importanti, recitato da questa compagnia che fanno capo a
Mulino ad Arte, sebbene giovani stiano portando in scena commedie godendo i
favori del pubblico e di critica, senza montarsi la testa, questa
rappresentazione teatrale è la conferma. Gli attori bravissimi ne fanno un
gioiello, l’allestimento scenico (Lorenzo Rota), ridotto all’essenziale, è adatto allo scopo, la voce fuori campo di Laura Curino, le musiche originali di
Mattia Balboni trasportano l’attento pubblico a capire ed essere
travolti dal dramma, i personaggi prima timidi, poi sempre più audace in un
crescendo liberatorio e infelice. Visivamente e moralmente appassionante come
un noir metropolitano che precipita in un dramma umano e sociale… oppure una pièce
travolgente!
Torino (Italia), mercoledì 30 novembre 2016
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