Siamo alle
ultime battute del girone di andata sul percorso Torino Fringe Festival 2016,
ricordiamo che terminerà il 15 maggio, mentre scriviamo, rammentiamo che oggi è
la festa della Vecchia e cara Europa, ma questo non potrà distoglierci da
quanto è avvenuto al Garage Vian e allora iniziamo! Con poco più di una ventina
di persone, venute per assistere alla Memoria del Vuoto (vincitore del bando Maldipalco
2015), Pierpaolo Congiu per Crab Teatro presenta la sua pièce, un monologo
adattato e preso dall’omonimo romanzo di Marcello Fois. E’ una vicenda
incentrata sul bandito Samuele Stocchino che ritorna nella sua terra
trasformato, eroe decorato e senza macchia, ma per volere di Mussolini è
rispedito a morire, ultima deriva di un morto vivente. L’artista, aiutato da
complici proiezioni, esegue l’assolo drammatico impeccabilmente con intensità
tragica come vuole che sia la stesura del testo, portando il prode a essere
anche vittima della storia e farne strumento del fato facedosi beffa della
morte. La “sartitudine” (Sardegna +
solitudine), bellissima espressione, è una condizione dell’anima più che un
dato di riscontro geografico o antropologico per dirla come l’ha descritta
Marcello Fois!
L’Ultima Danza
del Secolo di e con Francesca Garrone (già recensita in un precedente festival)
e Matthias Martelli (visto con lo spettacolo Il Mercante di Monologhi, premiato
in diversi concorsi come Locomix San Marino 2015, Uanmensciò Cantieri di strada
2014, l’Alberto Sordi di Faenza Cabaret 2014). Entrambi portano sul palco una
drammaturgia quasi onirica, scandendo a parole il susseguirsi del tempo… che
trascorre tra ricordi di guerre, giovinezze e fragili azioni. Riportati da un
vecchio (in scena) durante una danza tenebrosa, abilmente interpretata dalla
Garrone, con smorfie grottesche ispirate a tecniche e forme del teatro classico
giapponese, dove la nudità sul corpo affrescato di bianco si alternano
movimenti lenti e contorcimenti sinuosi, alle volte violente sino a
trasformarsi in lineamenti animali o semplici oggetti, travolgendo e
trasportando il pubblico in un tutt’uno con gli interpreti, appagando con il
loro spettacolo la sala gremita di presenze.
Con Dandy
Danno & Diva G (A Clown Fairytale), siamo giunti all’ultimo spettacolo del
Theatre Degart proveniente da Messina, Daniele Segalin autore del testo e
Graziana Parisi per i gradevoli costumi. Entrambi, raccontano sulla sublime
musica della Carmen di Georges Biset, un amore che sta per nascere tra un goffo
personaggio quale Dandy e, la conoscenza di Diva, effervescente ballerina di
tango, in questo caso cupido si è “leggermente distratto” e pertanto, l’amore
alle volte può essere bizzarro pur nella sua lungimirante dolcezza. Da questa
situazione scaturisce una storia che farebbe sorridere anche Raymod Peynet. Le
trovate dell’impacciato clown “rubacuori” si sprecano a consumo benefico del
pubblico per porre rimedio a quei tentativi incerti di conquiste, cercando di
assecondare la “bramosia e il “desiderio” della sua lei. La conseguenza è
certa, non potranno mancare un susseguirsi di risate multiple sino alla fine
dello spettacolo, rendendo armoniosa e piacevole la decisione finale.
Una serata passata nel simpatico locale del
Garage Vian è terminata con tre ottimi spettacoli tutti da vedere.
Torino (Italia), lunedì 9 maggio 2016
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