martedì 10 maggio 2016

IL FRINGE ALL’UNIONE CULTURALE F. ANTONICELLI recensione di Daniele Giordano

Ci sono proprio tutti: lo Stregatto, il Leprotto Bisestile, il Cappellaio Matto, il Bianconiglio, il gatto del Cheshire, la lepre Marzolina, la Regina di Cuori, sì sono i personaggi inventati da Lewis Carroll nella celeberrima fiaba che tutti conoscono. Quella che ancora non conoscono è la storia di nonsense raccontata e messa in scena da O P S (Officina per la Scena) con il titolo di “Alice non è una favola per bambini”. A pensarci bene, il conto non torna… manca la protagonista: Alice, dove sarà mai! Il personaggio principale, è in giro per il reame della perfida regina, anzi più che perfida è acida e adirata perché Alice gironzola nel suo regno senza il suo imponente consenso e quindi non le resta che ordinare ai suoi sudditi di trovarla per fare giustizia… altrimenti…cadranno molte teste… anche quelle di alcuni spettatori. Una commedia gradevolmente strutturata, la scenografia rende giustizia così come la recita di Luca Busnengo (autore del testo), Michele Guaraldo e Valentina Volpatto, raccontano a loro modo quel “mondo strampalato” privo di ogni forma logica… tranne, guarda caso… l’ora del the che per i vittoriani è sacro. Un regno dove imperversa la Regina di Cuori con i suoi ordinamenti spietati e sconclusionati com’è il paese che la circonda. A differenza di ciò che la brochure riporta nell’ultima riga, noi troviamo (a parte l’ottima interpretazione) che la scelta caduta su Alice è fatta con arguzia, poiché sviscera un concetto sul tempo e speso gestito egoisticamente dimenticando il bambino che c’è in ognuno di noi, di cui basterebbe poco per non prenderci sul serio di tanto in tanto. Ci piace riportare una frase di Lewis Carroll bella davvero?  
Anche la compagnia IF Prana che arriva da Viareggio presenta una fiaba quella di Hänsel e Gretel, cambiandolo in Grow, di Tobia Rossi, per la regia di Silvia Bennett, Marcela Serli e Caterina Simonelli. Entrambe sulla scena, propongono il racconto dei Fratelli Grimm in chiave di “crescita” come appunto è il titolo di questa congeniale rappresentazione artistica basata su figure striscianti in una danza che vede le protagoniste intercalarsi nei ruoli descritti dando voce e corpo allo stimolo dello spettatore che attonito segue quella danza fantasiosa e creativa che rende lo spettacolo sublime.
Il viaggio dei messinesi che compongono i Nutrimenti Terrestri ci parla della Contrada Acquaviola N. 1 di Simone Corso, per la regia di Roberto Bonaventura. Un dialogo tra padre (Antonio Alveario) e figlio (Simone Corso) alimentato dall’incapacità di comprensione su affetti e solitudine al centro della discussione un'ipotetica raffineria che portò benessere… e morte! La pièce espressa è toccante, recitata con sentimento scenico alle volte addirittura angosciante lasciando riflettere lo spettatore sino alla fine… restando a guardare…e nel sentire lo sbattere di una porta…
I Santibriganti Teatro/Mauro Piombo in scena Il Diritto e il Rovescio, Studio per una tragedia dell’arte per tre Pulcinelli. Con Arianna Abruzzese, Marta Ziolla e Mauro Piombo, prende forma una farsa a tre in sguaiataggini indelicate e atti buffoneschi dai toni calmi… a volte incontrollati, rappresentando uno rovescio che è diritto e altrettanto diritto che rappresenta il rovescio senza scegliere ma accettare questo andirivieni, con la capacità di sopportare, l’esperienza disperata e l’amore della luce della vita. E’ come trovare, un accordo nel silenzio … Recitato in maniera tragicomica com’è la figura del Pulcinella, in modo interessante e valorizzato da parte degli artisti.
In attesa delle prossime recensioni, vi lasciamo consultare il carnet, annotando i prossimi spettacoli da vedere.
Torino (Italia), martedì 10 maggio 2016
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