mercoledì 4 febbraio 2015

VOLO PINDARICO N. 63: SANS MOTS recensione di Daniele Giordano

Secondo voi, si può fare uno spettacolo teatrale senza parole? Alcuni risponderanno di no, altri di sì. Solito dilemma. Eppure, sono molti gli attori che seguono questo percorso. Uno tra questi è Matteo Cionini. Allievo dell’Atelier del Teatro Fisico di Philip Radice, già questa la dice lunga. Ora per meglio addentrarci in quello che l’attore desidera dalla platea, è che ognuno usi la propria fantasia lasciandosi trasportare. Poniamo un esempio: Prendi un aeroporto a caso… il Teatro Cardinal Massaia in Torino… no, forse non ci siamo capiti. Sul palco del citato teatro, non è stata allestita nessuna scenografia che emuli uno scalo aereo. Si stava parlando di fantasia! Sul palcoscenico al centro, prosciugato di ogni che, era visibile solamente uno di quei carrelli usati dalle hostess a bordo di un velivolo, nient'altro. Mentre le persone immaginavano il check-in e l’imbarco verso una destinazione fantastica. Lo stuart controllava i viaggiatori che allacciassero le cinture di sicurezza, porgendo le solite raccomandazioni in caso di emergenza, s’iniziava a rullare tra le musiche originali di Alberto Mompellio pronti al decollo del Volo Pindarico n°63. Il rullio, ottenuto con l’ausilio degli spettatori in sala, si raggiunse la quota. Il premuroso artista presenta una serie d’intrattenimenti previsti durante il volo, iniziando dalla visione di My Special Party, un film impersonato dal Cionini in arte Joe Trespolo. Inutile chiedersi se la rappresentazione è parlata, no di certo! Come farà a spiegare il filmato. Qui sta la bravura di Matteo Cionini, non dimentichiamo che il performer parte da una grande tradizione del mimo moderno, sviluppando un linguaggio originale, dove ha presentato lo spettacolo Sans Mots al prestigioso Fringe Festival di Edimburgo, il più grande festival del mondo, ora tutto per voi. Su questo volo lo svago persiste, poteva privarsi del grande Netta Mario famoso artista e la sua inseparabile marionetta? Alle volte capita, una turbolenza in quota crea un leggero scompiglio tra i passeggeri del teatro… scusate, volevo dire del volo pindarico, niente di che agitarsi. Prontamente il personale rassicura il pubblico con una distrazione musicale, sulle note di Eine Kleine Mime Musik, appare il direttore a dirigere l’orchestra. La traduzione di Sans Mots è Senza Parole, l’attenta regia è di Patrizia Besantini. Il performer Matteo Cionini, in questo show, ha mescolato del teatro fisico, clownesco, la pantomima. Tutto questo sè unito alla sua palestra che è stato il teatro di strada, si comprende del perché ha calcato i palchi di diverse nazioni… o forse perché è adatto a tutti specialmente per fare un viaggio con la fantasia… stando seduti comodamente in poltrona di un teatro torinese.

Torino (Italia), martedì 3 febbraio 2015



  

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