Poteva essere un evento clamoroso, attirando visitatori da ogni
dove, ma così non è stato, o meglio se lo è stato si è fatto in sordina da
buoni “sabaudi” senza sfarzi… perdendo un’occasione unica ma noi subalpini di
questo abbiamo forse un primato! Ci sono le idee ma non ci sono le teste… anzichè
creare interesse culturale e un degno riconoscimento al personaggio che rese
Torino famosa per essere stata la prima città del cinema nel 1914 (ancor prima che
Hollywood diventasse famosa) con il film: Cabiria! Senza entrare in una
sterile polemica, a memoria d’uomo abbiamo perso (sarebbe meglio dire fatti
portare via) circa la bellezza di trecento trenta idee che oggi sarebbero fonte
di guadagno oltre che di Cultura. Oggi invece senza retorica e discussione animosa
si sente il dovere di parlare di un illustre personaggio, precisamente di
Giovanni Pastrone, considerato un pioniere del cinema italiano. Torino, ha
visto scemare nel suo centenario, i cento anni… perdersi a
vista d’occhio nel nulla giorno dopo giorno… Nato a Montichiaro (AT) nel 1882, svolgeva l’attività di
contabile presso la Rossi & C. una Manifattura di Pellicole, situata in
Corso Casale, 91 sempre a Torino. Un giorno con il suo socio Carlo Sciamengo decise
di fondare la casa cinematografica Itala Film, incominciando a produrre alcune
pellicole di poco interesse come per André Deed nel personaggio delle Comiche di Cretinetti o Melodrammi Liberty, sino al 1911 in cui realizzarono: La
caduta di Troia. Intanto l’Italia si preparava per la guerra in Libia. E’ su
questo episodio che a Pastrone venne l’idea di fare nascere il film Cabiria, il
primo colossal della storia cinematografica. Da questo girato coniarono la
parola "Colossal" con la lettera C! Sebbene il suo nome fosse già
conosciuto, volle “coniugare” per Cabiria un nome assai più importante del suo,
affiancandolo (solamente per ragioni di marketing) a quello del “Vate” Gabriele
D’Annunzio che si occupò della stesura delle didascalie oltre a dare il titolo al
film. Non dobbiamo dimenticare gli attori principali senza né arte né parte, lo
schiavo “Maciste” interpretato da Bartolomeo Pagano, uno sconosciuto ex
scaricatore di porto genovese e dalla bella Lydia Quaranta, ma il divismo del
cinema muto riguarda lo star-system femminile come Eleonora Duse, Pina
Menichelli e Lydia Borelli, portando sugli schermi una “femme fatale” del
tempo, facendo ardere in passioni e sensualità lo spettatore. Il film, fu
girato tra il fiume Dora Riparia e le Valli di Lanzo (TO) scegliendo proprio il
passo in cui si dice della discesa dei pachidermi. Le Alpi
racchiudono quel segreto sull'episodio della traversata di Annibale con gli
elefanti, continuando ad accendere l'immaginazione più di un film di Indiana
Jones o di appassionare gli studiosi sull’irrisolto il mistero del tragitto del
colle valicato per giungere sul Po nella zona dei Taurini. Anche il geniale
regista Pastrone inquadra quel mistero ponendolo in Cabiria attraverso le Alpi,
passando per il Colle Clapier nella Val Clarea per rendere omaggio ad Annibale con
il primo colossal peplum del cinema, imponente impresa vera o presunta che
fosse nel 218 a. C. La domanda è pertinente: tutto questo quanto è potuto
costare all’Itala Film? Alcuni dicono che Cabiria costò un milione di lire
(altri sino a due milioni), a prescindere resta il fatto che il 18 aprile del
1914 fu proiettato per la prima volta al Teatro Vittorio Emanuele, oggi
Auditorium Rai Toscanini situato in via Rossini, sul piazzale Rossaro a Torino
(la città in seguito lo compensò dedicandogli una strada tra le più corte
situata tra le vie Sempione e Cimarosa). La sua durata “ridotta” era di tre
ore. Nella proiezione di Parigi e Londra, Cabiria rimase sei mesi in
programmazione, mentre a New York durò un anno. Nel 1970 il regista Martin
Scorzese, guardando il film così si espresse: pensavo fossero americane le
innovazioni, il sontuoso movimento macchina alla riflessione e la diffusione
della luce, invece è italiana! L’avventura di questo grande uomo non termina
qui, già secondo violino nell’orchestra del Teatro Regio di Torino, nel 1923
abbandonò il mondo fantastico del cinema per dedicarsi a qualcosa di più
importante indirizzandosi agli studi di medicina, investendo tempo e denaro per
trovare una cura contro il cancro. Ecco chi era e cosa è stato Giovanni
Pastrone!
Torino
(Italia), mercoledì 17 dicembre 2014
Segue: 100 ORE TORINO dedicate a Giovanni Pastrone
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