mercoledì 17 dicembre 2014

100 ORE TORINO, DEDICATE A GIOVANNI PASTRONE di Daniele Giordano

Questo concorso vuole essere un omaggio proprio nella sua settima edizione (come settima è la sua Arte) a chi ha fatto sì che Torino diventasse la Capitale del Cinema. E’ il minimo che l’equipe della tele Ema production con i suoi modesti mezzi economici ha realizzato nelle due serate del contesto trasportando gli spettatori in uno spazio-temporale d’Antàn con tanto di “ scenette mute e orchestrina” in sala. Diamo come sempre alcune informazioni su come si sviluppa questo concorso. Non si dovrà superare le cento ore per scrivere, girare e montare un filmato della durata di dieci minuti (titoli di testa e coda compresi). Per stare nel 1914 il tema era Nero e Bianco (il colore era ancora da venire) su dicotomie come: uomo/donna- lavoro/non occupazione-normalità/diversa abilità-bene/male, si potrebbe continuare su questo tema all’infinito. Le troupe iscritte potevano utilizzare un ciak di ripresa aerea con un drone Phantom, aggiungendo la possibilità di riprendere dall’alto su una mongolfiera frenata, la più grande del mondo. Scegliendo poi tra sette generi cinematografici decisi dalla produzione. Tutto questo non basta per il direttore artistico Enrico Venditti, infatti pone i sei parametri segreti: Elemento di Costume Indossato – Monocolo; Elemento di Scenografia – Grammofono; Inquadratura per un Comparto della Fotografia – Spalla Fuori Fuoco dove si vede Suonare qualcuno ad un Pianoforte Acustico; Suono per un Comparto Fonia: Melodia Suonata al Pianoforte in Syncro con l’Immagine di chi la Esegue; Frase – Coppo Poco Cupo, Poco Pepe Cape; Elemento Vagante – Punto Luce. Inserendoli obbligatoriamente e annunciati un minuto prima del via della competizione. Le troupe, come ogni anno si mettono alla prova proponendo lavori sempre medio alto, nonostante il tempo rosicato per l’esecuzione. Quest’anno, per la prima volta gli iscritti erano divisi per fasce: Debuttanti-Emergenti, per questi ultimi la parte musicale come “colonna sonora” rigorosamente suonata da Salvatore Spano (pianoforte), GianMaria Ferrari (contrabbasso), Vittorio Sciobaldi (percussioni), proprio come si usava in quell’epoca. Nulla è lasciato al caso, su questo l’inesorabile fantasia di Enrico Venditti ha dato il meglio di sé, dove il pubblico (gratuitamente) al teatro S. Anna in Torino ha assistito compiaciuto alle due serate del concorso a premi. I film selezionati per quest’allestimento sono: Divisione Zero, Quello che resta del Bene, Sulle spalle dei Giganti, Umor Vitreo, Incontri, Sotto l’ombra di una guerra, Il Passato Presente, Note in Mongolfiera, Strade Antitetiche, Transalvario, Verba Volant, Baloon con Panna, Il colore della Musica, Un motivo per tornare; fuori concorso un simpatico filmato “girato” da piccoli bambini, tutti  gli “attori” si sono presentati in sala col cappello di Babbo Natale. Elena Ascione, navigata presentatrice ha assunto il suo ruolo all’altezza della serata, presentando ospiti come Franco Diaferia facendoci “rivivere con il suo filmato” la presenza di D’Annunzio e Pastrone, mentre Andrea Zirio accompagnato dal suo regista di ritorno da Los Angeles ha proiettato il trailer del suo imminente lavoro dal titolo: Ulisses – A Dark Odyssey che sarà quanto prima distribuito nelle sale cinematografiche. Nonostante il clima brioso dell'ambiente teatrale, si è lievemente toccato un tema alquanto difficile, giacchè il fenomeno è in forte espansione, parlandone con Davide Insinna presidente di Nuovi Orizzonti, un’associazione contro la violenza sulle donne, argomento che negli ultimi tempi ha raggiunto cifre troppo alte per non essere evidenziato. Come sempre compito arduo quello della giuria preseduta dai signori: Daniele Vergara Videomaker, Marco Padini Designer, Fabrizio Meinardi Operatore di Riprese Estreme, anche lui proveniente da Los Angeles, Corrado Trione Sceneggiatore e Attore Teatrale, Alberto Giorgis Regista, in questa selezione erano tutti abbastanza unanimi sulla decisione presa a riguardo dei vincitori. Menzione Speciale per la Fotografia al film: Baloon con Panna; Menzione Speciale per l’Audio a: Quel che resta del Bene; Menzione Speciale per la Sceneggiatura: Sulle Spalle dei Giganti. I vincitori di questa settima edizione sono premio unico categoria emergente – Transalvario – con la seguente motivazione: per la genialità del soggetto unita a una piena consapevolezza dei mezzi tecnici e recitativi; secondo premio categoria debuttanti – Strade Antitetiche – con la seguente motivazione: per la sperimentazione comico surreale che diverte e sorprende, messa in risalto da buone capacità tecniche soprattutto nella regia; primo premio categoria debuttanti – Un Motivo per Tornare – per aver toccato le corde dell’emozione attraverso una scrittura semplice ed elegante oltre a una resa visiva di ottimo livello. Un grande riconoscimento a Philippe Radice malgrado gli immensi sforzi economici e la sua caparbia costanza, continua a tenere viva la tradizione del mimo con il suo Atelier Fisico, presentiamo i ragazzi che si sono susseguiti sul palco: il piacevole di poche parole (nessuna) ma molto espressivo è Cojor Robert, i mimi sono: Mauro Groppo, Paolo Scaglia e Filippo Saberino, le interpreti di uno sketch simpaticissimo: Debora Benincasa e Silvia Saponaro, per slapstic Enrico Mazza e Michele Meneghini. Anche se per motivi lavorativi non era in scena ma presente con lo spirito il coordinatore Jacopo Tealdi. Se dovessimo fare una considerazione delle due splendide giornate, diciamo subito che il concorso incomincia a essere preso in considerazione anche da fuori regione, in fatti alcune delle troupe iscritte provenivano da fuori Piemonte, la platea ha fatto soul-out in entrambe serate, il direttore  artistico Enrico Venditti nonché ideatore del concorso si è ritenuto soddisfatto, così come lo staff che ha supportato questo particolare concorso. A noi non resta che attendere il 2015 cosa s’inventerà il caro Venditti… di certo sarà una o più di una BOMBA!!!

Torino (Italia), mercoledì 17 dicembre 2014


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