Questo concorso vuole
essere un omaggio proprio nella sua settima edizione (come settima è la sua
Arte) a chi ha fatto sì che Torino diventasse la Capitale del Cinema. E’ il
minimo che l’equipe della tele Ema production con i suoi modesti mezzi
economici ha realizzato nelle due serate del contesto trasportando gli
spettatori in uno spazio-temporale d’Antàn con tanto di “ scenette mute e
orchestrina” in sala. Diamo come sempre alcune informazioni su come si sviluppa
questo concorso. Non si dovrà superare le cento ore per scrivere, girare e
montare un filmato della durata di dieci minuti (titoli di testa e coda
compresi). Per stare nel 1914 il tema era Nero e Bianco (il colore era ancora
da venire) su dicotomie come: uomo/donna- lavoro/non
occupazione-normalità/diversa abilità-bene/male, si potrebbe continuare su
questo tema all’infinito. Le troupe iscritte potevano utilizzare un ciak di
ripresa aerea con un drone Phantom, aggiungendo la possibilità di riprendere
dall’alto su una mongolfiera frenata, la più grande del mondo. Scegliendo poi tra
sette generi cinematografici decisi dalla produzione. Tutto questo non basta
per il direttore artistico Enrico Venditti, infatti pone i sei parametri
segreti: Elemento di Costume Indossato – Monocolo; Elemento di Scenografia –
Grammofono; Inquadratura per un Comparto della Fotografia – Spalla Fuori Fuoco
dove si vede Suonare qualcuno ad un Pianoforte Acustico; Suono per un Comparto
Fonia: Melodia Suonata al Pianoforte in Syncro con l’Immagine di chi la Esegue;
Frase – Coppo Poco Cupo, Poco Pepe Cape; Elemento Vagante – Punto Luce.
Inserendoli obbligatoriamente e annunciati un minuto prima del via della
competizione. Le troupe, come ogni anno si mettono alla prova proponendo lavori
sempre medio alto, nonostante il tempo rosicato per l’esecuzione. Quest’anno,
per la prima volta gli iscritti erano divisi per fasce: Debuttanti-Emergenti,
per questi ultimi la parte musicale come “colonna sonora” rigorosamente suonata
da Salvatore Spano (pianoforte), GianMaria Ferrari (contrabbasso), Vittorio
Sciobaldi (percussioni), proprio come si usava in quell’epoca. Nulla è lasciato
al caso, su questo l’inesorabile fantasia di Enrico Venditti ha dato il meglio
di sé, dove il pubblico (gratuitamente) al teatro S. Anna in Torino ha
assistito compiaciuto alle due serate del concorso a premi. I film selezionati
per quest’allestimento sono: Divisione Zero, Quello che resta del Bene, Sulle
spalle dei Giganti, Umor Vitreo, Incontri, Sotto l’ombra di una guerra, Il
Passato Presente, Note in Mongolfiera, Strade Antitetiche, Transalvario, Verba
Volant, Baloon con Panna, Il colore della Musica, Un motivo per tornare; fuori
concorso un simpatico filmato “girato” da piccoli bambini, tutti gli “attori” si sono presentati in sala col
cappello di Babbo Natale. Elena Ascione, navigata presentatrice ha assunto il
suo ruolo all’altezza della serata, presentando ospiti come Franco Diaferia
facendoci “rivivere con il suo filmato” la presenza di D’Annunzio e Pastrone,
mentre Andrea Zirio accompagnato dal suo regista di ritorno da Los Angeles ha
proiettato il trailer del suo imminente lavoro dal titolo: Ulisses – A Dark
Odyssey che sarà quanto prima distribuito nelle sale cinematografiche. Nonostante
il clima brioso dell'ambiente teatrale, si è lievemente toccato un tema
alquanto difficile, giacchè il fenomeno è in forte espansione, parlandone con
Davide Insinna presidente di Nuovi Orizzonti, un’associazione contro la
violenza sulle donne, argomento che negli ultimi tempi ha raggiunto cifre
troppo alte per non essere evidenziato. Come sempre compito
arduo quello della giuria preseduta dai signori: Daniele Vergara Videomaker,
Marco Padini Designer, Fabrizio Meinardi Operatore di Riprese Estreme, anche
lui proveniente da Los Angeles, Corrado Trione Sceneggiatore e Attore Teatrale,
Alberto Giorgis Regista, in questa selezione erano tutti abbastanza unanimi
sulla decisione presa a riguardo dei vincitori. Menzione Speciale per la
Fotografia al film: Baloon con Panna; Menzione Speciale per l’Audio a: Quel che
resta del Bene; Menzione Speciale per la Sceneggiatura: Sulle Spalle dei
Giganti. I vincitori di questa settima edizione sono premio unico categoria
emergente – Transalvario – con la seguente motivazione: per la genialità del
soggetto unita a una piena consapevolezza dei mezzi tecnici e recitativi;
secondo premio categoria debuttanti – Strade Antitetiche – con la seguente
motivazione: per la sperimentazione comico surreale che diverte e sorprende,
messa in risalto da buone capacità tecniche soprattutto nella regia; primo
premio categoria debuttanti – Un Motivo per Tornare – per aver toccato le corde
dell’emozione attraverso una scrittura semplice ed elegante oltre a una resa
visiva di ottimo livello. Un grande riconoscimento a Philippe Radice malgrado
gli immensi sforzi economici e la sua caparbia costanza, continua a tenere viva
la tradizione del mimo con il suo Atelier Fisico, presentiamo i ragazzi che si
sono susseguiti sul palco: il piacevole di poche parole (nessuna) ma molto espressivo
è Cojor Robert, i mimi sono: Mauro Groppo, Paolo Scaglia e Filippo Saberino, le
interpreti di uno sketch simpaticissimo: Debora Benincasa e Silvia Saponaro,
per slapstic Enrico Mazza e Michele Meneghini. Anche se per motivi lavorativi
non era in scena ma presente con lo spirito il coordinatore Jacopo Tealdi. Se
dovessimo fare una considerazione delle due splendide giornate, diciamo subito
che il concorso incomincia a essere preso in considerazione anche da fuori
regione, in fatti alcune delle troupe iscritte provenivano da fuori Piemonte,
la platea ha fatto soul-out in entrambe serate, il direttore artistico Enrico Venditti nonché ideatore del
concorso si è ritenuto soddisfatto, così come lo staff che ha supportato questo
particolare concorso. A noi non resta che attendere il 2015 cosa s’inventerà il
caro Venditti… di certo sarà una o più di una BOMBA!!!
Torino
(Italia), mercoledì 17 dicembre 2014
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