Con l’apertura della 65° Sagra del
Peperone nella Città di Carmagnola, in provincia di Torino (Italia), volevo
scrivere un brevissimo racconto sul perché questa cittadina è conosciuta non
solo nel suo territorio, anche nel resto dell’Italia e soprattutto all’Estero. La
pianta del peperone, originaria dell’America
del Sud, trasmigrò con l’aiuto di Cristoforo Colombo sino a giungere nella
terra di Carmagnola. Frutto di una selezione messa in atto dall’inizio del
novecento, quando la coltivazione del peperone, introdotta
dal lungimirante orticoltore Domenico Ferrero di Salsasio si diffuse
nella città. Così pazientemente, i contadini
carmagnolesi hanno saputo dedicare amore non a solo questa solanacea ma a tutta l’agricoltura circostante, tra cui la
coltivazione della canapa. Il Peperone
di questa città ricca di storia e cultura, coltivato con successo da oltre cent'anni è riuscito ad
ottenere quattro categorie apprezzabili anche ai palati esteri. Tutta la
cittadinanza, laboriosamente da quarantatre anni promuove un “Concorso
Mostra/Mercato del Peperone” senza entrare nel merito del concorso o sugli
eventi connessi alla Sagra, dove gli interessati potranno farlo informandosi sul
sito del Comune, gradirei soffermarmi invece sulle ormai note quattro tipologie
morfologiche di questo magnifico ortaggio. Per eccellenza parliamo del “Quadrato ” prende
il nome dalla sua forma, alla base normalmente a tre o cinque punte, prodotto autoctono.
Il bragheis ha una polpa molto spessa dal gusto dolce, croccante. In cucina
cotto in tegame, è ottimo nella preparazione di peperonata o apprezzato crudo
in pinzimonio. Pare che nell’edizione passata questa qualità di peperone e,
stiamo parlando di uno solo è riuscito a vincere oltrepassando il chilo di
peso. Continuando, è interessante sapere che “Corno di Bue” di forma conica
molto allungata con tre o quattro lobi, somigliante al peperoncino solo come
forma, ma assai di più assomigliante al corno dell’omonimo animale. Anch’esso
polposo e dolce, adatto a consumarsi ripieno o con l’esclusiva “bagna caoda”
tipica salsa piemontese (a base di aglio) dal gusto notevolmente pesante… tanto
da allontanare… i vampiri…! Ora parliamo della “Trottola” la sua forma
cuoriforme somigliante alla classica trottola anche nella sua sommità, infatti,
può avere una punta leggermente estroflessa o troncata. Infine il “Tumaticot”
dalla forma tondeggiante, tipica del pomodoro (o tomatica in lingua
piemontese), schiacciato leggermente ai poli con polpa sempre spessa, meno
croccante rispetto alle altre varietà, è adatto a essere riempito e cucinato al
forno, oppure, intero con picciolo e messo in un contenitore di vetro ricoperto
di graspo dell’uva. Elencando queste quattro primizie, accostandole a ricette
tradizionali o innovative, questi prodotti si sposano con tutto quello che la
cucina può offrire dalla semplice a quella impegnativa, anche solamente come contorno di arrosti e bolliti (in peperonata o in agrodolce), con ripieno di carne macinata, di pesce, verdure, uova o conservato sott'olio o
sott'aceto. Alcuni potrebbero sperimentare altri accostamenti meno consueti o
più audaci... magari con il cioccolato e crostacei… A parte
questo, qualunque sia la varietà del peperone, quando sei davanti a questi
quattro “moschettieri del sapore” rimani esterrefatto dalla sua imponente
bellezza che sia di colore rosso, giallo, verde o variegato… tu non puoi fare a
meno di rendere omaggio a: RE PEPERONE!
Torino (Italia), 29 agosto 2014
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