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venerdì 1 febbraio 2013

THE HOUSEBOYS Scrittura Scenica. Recensione di Daniele Giordano


Il tema sull’omosessualità è ricorrente, in particolar modo mai come in questo periodo, ma le soluzioni sono ancora lontane! Non è di questo che andremo a recensire, bensì una versione teatrale liberamente tratta dalla sceneggiatura del film "The Houseboy" portata sugli schermi cinematografici e nei festival gay internazionali, sino ad approdare al Florence Queen Festival nel 2009. La rappresentazione teatrale inizia nel periodo natalizio. Una coppia Simon e Dominic (due dichiarati omosessuali), con il pretesto di andare a trascorrere le feste di natale dai loro genitori, stanno discutendo animatamente su come sbarazzarsi di Ricky, un loro coinquilino o meglio, il loro per così dire giocattolo. Lui ama vivere con la coppia e partecipare alle effusioni in tre, non solo sotto lo stesso tetto (sarebbe meglio dire sotto le stesse lenzuola) involontariamente Richy, sente la conversazione tra i due. E' uno di quei giovani chiamati houseboys, per semplificare sono ragazzi che si fanno mantenere in cambio di mansioni domestiche e prestazioni sessuali. Una realtà sommersa ma largamente diffusa tra i giovani. Richy è un giovane che ama con sentimento, non per il denaro che riceve, donando amore alla coppia, basterebbe questo a lui, si sente parte integra di una famiglia, sentendosi appagato. Più che giocattolo usa e getta appartenuto ai due congiunti, è vittima di quel sistema che non risparmia nessuno, ripudiato dalla madre che non acconsente e accetta il suo essere. Si sente frustrato al punto che l’unico desiderio sarebbe di farla finita. Non sopporta l’idea di essere buttato via come uno straccio, vivere una vita senza riconoscenza dopo l’amore concesso a loro. Si sente abbandonato da chi come lui elargiva amore puro dividendolo in egual parti a entrambi, si lascia andare come relitto alla deriva. Sprofondando in un barato senza ritorno, trovandosi alla mercè di persone drogate e perverse, violenze subite, individui senza scrupoli, uomini che non sanno amare, solo soddisfare il loro primordiale desiderio, talvolta non sanno farlo neanche bene o uomini anch’essi soli, sopportando il peso di una croce pesante da portare nel silenzio della propria solitudine a causa del suo sangue infetto, per non essersi tutelato al contatto. Una storia basata su concetti preistorici malgrado reali, mai adeguati al passo col tempo e dalla gente con ristrettezza mentale. Lo spettacolo seppur di una durezza scenica, esso non trascende mai nella sregolatezza del tema. Il regista Massimo Stinco, nel trattare l’argomento non cade mai nella volgarità ma esalta i colori forti del problema sociale, limitandosi a dipingere quel lato umano che fuoriesce dai personaggi, descrivendoli ampiamente. Il protagonista Antonio Primavera, esprime con la sua persona tutta l’essenza che deriva dalla narrazione, così pure per il resto del cast, da Francesco Napoli; Valerio Ameli; Pietro Calabrese; Jacopo Guidoni; preso in prestito dalla compagnia Thealtro, Massimo Chionetti; la partecipazione di Regina Miami nella veste di mamma natale e della sua aiutante natalina, interpretato da Natale Calabrò, rende la messa in scena piacevole, facendo riflettere lo spettatore! Le rappresentazioni passate sono state a Milano, Roma, Fort Lauderdale, in Florida. Ora in prima assoluta a Torino al Teatro Araldo.

Torino (Italia), venerdì 1 febbraio 2013

venerdì 25 gennaio 2013

UNA SERATA A SORPRESA COL CLOSE UP recensione di Daniele Giordano


Sono bastate poche righe scritte su un quotidiano torinese per fare accorrere amici, appassionati o semplici curiosi al teatro Araldo di Torino. Per l’occasione, uno spettacolo particolare basato sul Close up (parola descritta per gli ignari tra le pagine di Wikipedia). In breve, il prestigiatore su un tavolino e sotto i tuoi occhi ti crea una serie di giochi, riuscendo con la sua manipolazione a strabiliarti e come sempre dalla tua bocca esce la famosa frase: ma come fa, com’è possibile io ero attento, lui non ha mai toccato il mazzo di carte, il portafogli o qualsiasi altro oggetto eppure è riuscito a sapere la carta che ho scelto! Sul palco, si sono confrontati con l’ausilio del pubblico, invitato a prendere visione e giocare con loro, Pino Rolle con Marco Aimone, attuale presidente del Circolo Amici della Magia di Torino, vanto tra i vari circoli sparsi in Italia, è proprio da questo circolo, fondato dal compianto Victor Balli che sono usciti nomi come Alexander, Marco Berry, Arturo Brachetti, non ultimo il giovane vincitore Bono, una futura promessa da prestigiatore, tanto per citarne alcuni. Un’arte antica tramandata nei secoli e raccontata più volte cinematograficamente. Alla serata, seduto nelle ultime file come spettatore c’era anche Marco Berry, celebre per le sue escapologie estreme, impegnato nel sociale a favore dei bambini. Una serata al di fuori degli schemi e del cartellone di programmazione, sia per l’uscita del Close up fuori dalle mura del circolo che per il teatro Araldo dove normalmente si rappresenta Opere Liriche, Commedie brillanti o drammatiche e quant’altro, ma decisamente serata interessante. Dai commenti in sala a fine spettacolo, il pubblico è rimasto entusiasta della serata. Magari gli Amici della Magia ci proveranno a proporlo e noi a esserci.

Torino (Italia) 25 gennaio 2013



lunedì 8 ottobre 2012

NON SOLO CINEMA recensione di Daniele Giordano

Cogliendo l’occasione dei quasi vent’anni di attività, il Cinema Teatro Monterosa di Torino, si è rifatto il look! Iniziando dalle poltrone della platea (300 posti), usurate dal passaggio costante dei suoi ospiti, di colore rosso come le precedenti, comode, rendendo la sala ancora più accogliente oltre a questo, per stare al passo con i tempi, ha sostituito (senza metterlo in cantina) il sistema di proiezione passando al digitale in modo tale che si potrà avere la possibilità di trasmettere avvenimenti su qualunque tema in tempo reale, differita o poter proiettare film scelti e adatti alle famiglie. Lo sforzo compiuto è destinato a non fare morire l’unico Cinema/Teatro della barriera, i lavori sono stati soddisfacenti, il pubblico li ha apprezzati, tant’è che la sala era gremita al punto che molte persone non hanno potuto accedere. A conclusione di questa introduzione, la serata è proseguita proiettando “in primis” un classico cinematografico degli anni ottanta, recentemente masterizzato in digitale dal titolo – The Blues Brothers – è inutile commentare tra queste righe il film, piacevolissimo nel suo genere, quasi tutti conoscono la trama e i suoi grandi interpreti canori del cast. Parliamo invece di cosa propone al pubblico il Cinema Teatro Monterosa. La stagione 2012/13 si presenta variegata e consolidata almeno per quello che riguardano le edizioni precedenti, come sempre lavora su diversi piani di spettacolo e pubblico per esempio, la rassegna di teatro in lingua piemontese – Tutdarije – ormai giunto alla sua XIX edizione, della prosa – Luci sulla Ribalta – arrivato alla sua XV rassegna teatrale, rappresentate da compagnie amatoriali e non solo. Poteva mancare la parte partenopea definita – verace – certo che no! Si vuole offrire la possibilità di accostare tutti i ragazzi al teatro con la rassegna – C’era una Volta – anch’esso alla sua decima edizione. Tutto questo al gestore non basta, allora per dodici anni consecutivi, porta il teatro a scuola. Per non farsi mancare nulla, in collaborazione con “AGS per il territorio” ripartirà a ottobre la VII edizione de – Il Nastro d’Argento – iniziative per i cittadini over 60 – l’unica proposta di questo genere su tutto il territorio cittadino. Ci sono poi delle particolari agevolazioni per assistere a queste rappresentazioni teatrali e cinematografiche, anche pomeridiane. Insomma, un Cinema/Teatro adatto per tutti, pensato a 360° gradi!

Torino (Italia), 08 ottobre 2012

martedì 6 dicembre 2011

UN PAIO DI CORNA IN PIU’ (fonte d'infiniti guai) recensione di Daniele Giordano

Metti una sera a teatro, quello recentemente ristrutturato del Cardinal Massaia a Torino. Ha presentarsi sul palco è il Gruppo Teatro Marechiaro, appartenente all’Associazione Campana Marechiaro in Piemonte, nella commedia brillante di Daniele Rinaldi liberamente riadattata dal regista Matteo Ferrara (uomo di punta della compagnia), ha permesso di soddisfare in pieno le persone intervenute. Uno spettacolo, quello di “Un paio di corna in più” opera teatrale in tre atti dai ritmi incalzanti, un susseguirsi di personaggi esilaranti, parlato in un napoletano comprensibilissimo, del resto sappiamo benissimo che la cadenza partenopea è unica nel suo genere, piena di calore. Sin dalle prime battute porta lo spettatore a entrare nella comicità senza darle il tempo di respirare. Con la partecipazione di Fabio Clarino, Antonio Cranco, Marco Broccoli, Claudia Vianino, Salvatore Consiglio, Diego Formicola, Patrizia, Matrone, Stefania Paolo, barbara Pollice, Luca Fiore, Giada Torrente, Romolo Amatore, Giuseppe Broccoli, Elisa Cesaro, per il trucco Jessica Diatto e Stefania Battaglia. La scenografia semplice ma ricercata nei minimi particolari rende ancor più vivibile la commedia trasportandoti dentro di essa. Torino (Italia), 06 dicembre 2011