Che cosa vuol dire “essere allegro”, una
domanda che spesso c'è rivolta. Per Antonello Costa, la parola
"allegria" è salire sul palco e fare divertire gli spettatori,
riuscendoci benissimo con le sue “macchiette” non solo, nel suo vasto
repertorio, ci sono canzoni che al pubblico piacciono, com’è accaduto con la
canzone “Kitmancula”, ora è proposta un’altra che racconta la storia di due
fidanzati: Canada, con il ritornello Vancouver…ha mandato in delirio la platea…
Il suo show, conosciuto in tutti i teatri della penisola, isole comprese, crea
sempre tutto esaurito. Eclettico come solo lui sa essere, è sempre alla ricerca
di nuovi e simpaticissimi personaggi che nascono idealmente dal quotidiano. Sviluppati
insieme agli autori Gianluca Irti e Gianfranco Phino, a lui rimane il compito
di darle l’anima, forma e vita sul palco riuscendoci benissimo. Il pubblico mai
appagato dello show appena terminato e, dopo il bis concesso, lo aspetta per
stringergli la mano, qualcuno osa accoglierlo con le trovate da poco sentite,
l’artista, nel suo pieno vigore interagisce con loro senza mai deluderli,
eccolo pronto a posare per gli scatti fotografici che si consumano come pure
gli autografi. E’ fatto così, umile nella sua grandezza! Bravura innegabile,
dimostrata proprio in occasione del suo recente spettacolo che l'ha visto per
la prima volta al teatro San Paolo in Rivoli (TO), a poca distanza di tempo
dall’ultima serata andata altrettanto bene in un teatro torinese. Poi su Costa
ci siamo già espressi in maniera eloquente (vedi recensione sul
corrieredellospettacolo.net) mai abbastanza però. A marzo prossimo, saranno
trent’anni che Antonello respira la polvere dei palchi di tutta la penisola,
dimostrando il suo poliedrico talento attraverso i suoi personaggi, insieme al
corpo di ballo di cui la prima ballerina (e coreografa) è la splendida e brava
Annalisa, sua sorella. Nella prossima stagione lo vedremo affiancato a un nome
conosciuto nel reame in Piemonte tra gli splendidi cabarettisti: Gianpiero
Perone, con lui in uno sketch da slogarsi la mandibola, tanto è spassosa! Ci
siamo allargati leggermente sul personaggio, ma come si può non parlarne bene
quando il mestiere ce l’ha nel DNA. Se però vogliamo risaltare non solo il lato
artistico, ma quello di uomo, ha dimostrato, venendo a Rivoli (Torino) due cose
importanti, la prima non è discutibile, giacché per Antonello Costa è lavoro,
cioè fonte di guadagno, ma di riflesso fuoriesce che non ama sottovalutare i
teatri “fuori dalle metropoli”, questo fa dell’artista un’altra cosa da
apprezzare in lui, trovando fuori della grande città, un pubblico sensibile
alle sue esibizioni. L’altro aspetto, forse più espressivo del primo, è quello
che allo spettatore piace assistere a spettacoli di prima scelta, anche se, in
certi casi dimostra ancora una leggera diffidenza nei confronti di nomi non
conosciuti o giunti da lontano. Su questo, il teatro San Paolo investe molto
facendosi garante, portando nomi poco conosciuti ma di grande valore artistico
e di successo, come Fabio Avaro, Federica Cifola (entrambi di Roma), Marco
Cavallaro (il 10 febbraio con ANDY & NORMAN) incominciandolo ad amare,
oppure Paolo Triestino, sarà presente il 10 marzo con uno spettacolo, entrambi sempre
Roma, senza dimenticare il successo ottenuto da Nicola Pistoia. La lista di
attori e compagnie di un certo spessore non manca, il teatro San paolo non ne è
mai privo! Per terminare questa piacevolissima conversazione… come dice
Antonello Costa… Bisogna essere “allegri” due volte…come recita il titolo del
suo spettacolo… perché una sola non basta!
Torino (Italia) lunedì 16 gennaio 2017
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