Parte delle persone non crede, altre su certe
cose non scherzano, sta di fatto che la parola "inferno" scuote
tutti, persino il Sommo Poeta l’ha racchiuso tra le pagine di una composizione
poetica. Stiamo parlando dell’Inferno, quello che c’è sotto come lo definisce
il volgo, con le sue fosse infernali per intenderci, di cui sappiamo poco…
anche perché da quel luogo nessuno è stato in grado di farne ritorno per raccontarne
il viaggio … C’è invece un altro tipo d’inferno che prende forma dentro di noi,
malgrado questo, ci sono buone possibilità di farne ritorno. Il percorso potrà
sembrare ispido, non meno doloroso del primo, se preso in tempo, con dovute
cure e tanta volontà, si può ritornare a vivere tra la gente! E’ il viaggio
psichico, dove troviamo quella parola nel substrato mentale, riuscendo a
commettere azioni o atteggiamenti che nemmeno ci sogniamo di essere in grado di
fare. Senza inoltrarci oltre il dovuto in questa intrecciata materia, volevamo
aprire questa introduzione per condurvi a conoscenza, caso mai incontraste lo
spettacolo “Viaggio a Inferno” una produzione MaryGrace Company, scritta,
interpretata da Simone Zuccarello, coreografata da Cristian Corsaro, cardini di
una compagnia talentuosa, con tanta voglia di crescere, facendo le cose per
bene e non approssimate. La recita, potrebbe identificasi tra un florilegio di
danza contemporanea (ben raffigurata da Caterina Paiano, Chiara Cavaglià, Debora
Lamberti e Sara Dalbiano, impreziosito dai costumi di Maria Lusci su idea del
coreografo) e un racconto all'Ellery Quenn, cosa non semplice per aspiranti
attori. Noi crediamo che ci siano riusciti, proprio per la forza d’animo che li
sostiene, l’applauso meritato del pubblico venuto al Teatro Vittoria (Torino)
per questa rappresentazione teatrale, lo dimostra. Uno scrittore, privo di
nuove sensazioni non riesce a terminare il manoscritto da consegnare
all’editore, a quel punto gli scatta una psicosi cronica, sintomo di
alterazione comportamentale con eloquio disorganizzato da perdere il contatto con la realtà, procurandogli un
disturbo dissociativo di personalità con diminuzione delle emozioni e
ricercarle in altri luoghi… e, quindi a voi vedere il
seguito in teatro. A noi piace dare il nostro piccolo contributo a persone
meritevoli che credono in quello che rendono concreto, cercando di migliorarsi
ascoltando consigli. Sebbene lo spettacolo nutra delle spigolature da rivedere,
di certo non si può per questo motivo dire che non piaccia, anzi si è certi che
la prossima apparizione teatrale sarà ancora migliore, giacché la compagnia ha
dimostrato di esserne capace!
Torino (Italia) giovedì 15 dicembre 2016
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