Andrea Busto, direttore del
MEF, dopo essere andato al mercato in Barriera di Milano a Torino, allestendo
in uno spazio vetrina, una serie di quattro mostre dedicate al maestro Ettore
Fico di cui il Museo situato al 114 di via Francesco Cigna, prende il suo nome,
continua a stupirci! Nel progetto di moda contemporanea “DREAMERS” un inedito
che unisce moda, brand e marketing, tocca in modo palpabile quelle sensazioni creative
di contaminazioni che troviamo nel suo percorso visivo le moltitudini di
cappelli esposti, da quelli a forma di minareti del’artista Maimouna a quelli
di Anna Piaggi, non solo eccentrici, anche visionari, oltre a disegni originali
di Karl Largerfield, oppure l’esposizione fotografiche di Alfa Castaldi.
Continuando a parlare di cappelli, non sono mancate le creazioni in feltro di
Reinhard Plank con il video di questo cappellaio d’avanguardia. Potevano
mancare in questa impreziosita mostra i cappelli d’ispirazioni cinematografiche
e alla musica presentate da Yesey. A conclusione di questa carrellata sui
diversi modi di mettere in mostra la parola cappello, troviamo l’Haute Couture
di Altalen. Questo è solo uno dei progetti rappresentati in mostra.
Proseguendo, ci troviamo immersi negli “abiti scultura” della paper artist Caterina Crepax, le arti
poetiche di Raptus & Rose o quelle minimali di serien°merica che dire
invece delle preziose borsette di Benedetta Bruzziches, terminando con gli
elaborati dell’Accademia Albertina di Belle Arti, i due Istituti IAAD e IED
riferendosi ai cappelli, senza dimenticare i capi in seta trasformati da Sergio
Perrero per VeRve/100seta progetto sul riuso ecologico-etico-artistico. Il
percorso visivo termina dove cultura e commercio hanno il loro punto
d’incontro, dedicando una sezione alla moda artigianale contemporanea di
ricerca. e alla sperimentazione con differenti materiali e nuove tecnologie,
definendo questi “progetti prima che oggetti”. Il Museo Ettore Fico, si
potrebbe definire un incubatore di progetti di arte contemporanea e le
differenti discipline artistiche, senza dimenticare i grandi maestri proponendo
retrospettive, conservando nel museo le architetture a memoria del suo passato
industriale che convive con le cromie del cemento, del bianco e le sue ampie
vetrate, per finire in una zona relax con un’ampia terrazza sulla città.
Torino (Italia), martedì 11
ottobre 2016
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