martedì 27 settembre 2016

IL SUCCESSO DI TERRA MADRE SALONE DEL GUSTO di Daniele Giordano

E’ stata una bella “passeggiata” tra aromi e degustazioni che abbia donato Terra Madre Salone del Gusto grazie ai suoi espositori, offrendolo a tutti i visitatori, facendoci conoscere usanze e cibo da parte degli standisti. A loro volta, contenti d’informare tramite conferenze, proponendo assaggio di piatti preparati espressamente per l’occasione. Durante il pellegrinare gastronomico, si notava da parte di alcuni narratori, la loro esultanza e passione nello spiegare al pubblico i loro prodotti. Non ci ha meravigliato ne sorpreso assistere alla procedura con spiegazione di un piatto cucinato “in diretta” dai cuochi Beppe Guido e Florin, usando materie prime del pastificio Di Martino di Gragniano, giunto alla sua quarta generazione con il figlio Valerio. E neppure la verace convivialità manifestata dalla Regione Campagnia, per l’esattezza il Cilento, ha saputo “accogliere sotto il loro stand” persone, informandole che il presidio sul cibo, sta salvando un pezzo di terra, questo detto dal responsabile regionale di Slow Food Vito Trotta e dal prof. Gianni Ciccia del Comitato Scientifico sulla genuinità del cibo campano. Si è potuto assaggiare il Pecorino di Farindola, un prodotto del Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga, gli insaccati di Giannelli, vincitore di un campionato nazionale sul salame, i vini dell’Oltre Po Pavese e tutti gli altri prodotti delle proprie regioni o nazioni. L’azienda Cesare Malerba c’invita odorare l’aroma inconfondibile dello zafferano, i suoi pistilli essiccati a “fiamma spenta” c’inebriano, come la vista di una “pancetta” con un peso di 100 kg. presi da venti suini, ci sono voluti tre anni abbondanti per l’asciugatura… ma ne valeva la pena assaggiare il suo risultato! Abbiamo parlato con uno standista proveniente da Amatrice, era scontato chiederne la ricetta della famosa pasta all’amatriciana, ecco gli ingredienti: Spaghetti e non bucatini, poco pomodoro, solamente per dare un leggero colore al piatto, poi il guanciale è quello che insaporisce tutto il preparato, infine pecorino quanto basta, niente aglio o cipolla! Oppure soffermarci allo stand di Sapori, per gustare i suoi Amaretti morbidi alla mandorla oppure i Cantucci Toscani IGP alle mandorle e altri magnifici manufatti dolciari. Potremmo continuare a lungo su questo discorso, ognuno troverà il prodotto confacente al suo palato e, noi non riusciremmo a dare la giusta idea di cos’è stata questa ventesima edizione di Terra Madre Salone del Gusto con la presenza massiccia della fiumana di visitatori che si sono presentati in queste giornate della Mostra. Il conteggio è in difetto e molto incerto, si parla di cinquecentomila persone, effetto di sicura ricaduta commerciale e afflusso di visitatori che dovrebbe aver superato l’edizione precedente. Tutto questo non avrebbe alcun senso senza la necessità di unione, facendo sinergie su costi e operatività nell’agricoltura, specie in quelle famigliari che lottano per difendere la biodiversità e sementi autoctone per uno sviluppo sano e pulito, senza essere alla mercé della “sovranità alimentare”, sentendo le parole di Carlo Petrini: Loro sono giganti, non c’è dubbio, ma i contadini di piccola scala sono una moltitudine diffusa e tenace”. Alcuni piccoli rumors sentiti tra gli stand, contrarie alla chiusura ritenuta troppo anticipata (prevista per le ore 18:00 in realtà, la serrata si prolungava almeno di un’ora) rispetto alla precedente edizione. Senza parlare di fatturati, profitti e dividendi, tutto ha funzionato perfettamente, compreso l’esperimento su quest'appuntamento in esterno, di conseguenza, Torino (Italia) è stata ancora una volta al centro di un Evento che ha saputo raccogliere in uno spazio magnifico, quello del Parco Valentino, Culture e Cibo di Paesi lontani tra loro ma con un unico e grande obiettivo: SALVARE LA TERRA!  

Torino (Italia), lunedì 26 settembre 2016    

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