Come ogni anno,
eccoci presenti alla 17esima edizione dell’Environmental Film Festival
Cinemambiente 2014, iniziato il 31 maggio e terminerà la sera del 5 giugno a
Torino in concomitanza con la Giornata Mondiale dell’Ambiente. Il film che
chiuderà il festival sarà Thule Tuvalu, due città agli antipodi e differenti
modi di vita, legati dallo stesso destino. Quest’anno la rassegna riprende la
formula a ingresso gratuito, grazie al contributo di uno sponsor, insieme gli
altri, il budget totale si aggira intorno ai 410 mila euro, di cui buona parte
elargiti da privati. Alcune new entry si sono affacciate nella grande famiglia di
Cinemambiente, vivendo questo magnifico panorama. Non dobbiamo dimenticare il
prezioso lavoro svolto dal direttore artistico Gaetano Capizzi baluardo del
festival, da anni porta avanti con impegno la sua campagna di sensibilizzazione
sull’ambiente, affiancato da un preparatissimo staff. Nel giorno della
proclamazione, per assistere alla premiazione, la Sala Uno del cinema Massimo è
stato “invaso” di spettatori, registi, rappresentanti dei vari Enti e sponsor
aderente, tra cui Regione, Provincia. Gli Assesori di Torino prendendo la
parola, come in ogni circostanza elargisce complimenti per la riuscita della
manifestazione. Le splendide parole versate sul grande evento non sono mancate,
ma sarebbe bene che iniziassero a pensare, semplicemente individuando e comprendendo
che l’eco delle parole è passato da un pezzo… ora si tratta di procedere con i
fatti, ritornando a sostenere l’evento. Questo vale per tutte le Istituzioni,
proprio su quest'argomento e riportato da un quotidiano torinese, anche il
primo cittadino ha manifestato dichiarando – Un appuntamento imprescindibile
della nostra città – si spera che nei loro pensieri quanto prima possa entrare
anche Cinemambiente. Avranno un anno di tempo per fare che questo sia
concretizzabile, le cifre sono dimostrate nei diciassette anni trascorsi,
sempre in crescita. In questa edizione sono state oltre venticinquemila le
presenze, prevalentemente con l’afflusso di giovani. Questo festival è tanto
importante quanto istruttivo, non solo per la voce di richiamo da parte di chi partecipa
o, l’aggiungersi di partner, la sua forza è vedere nel susseguirsi degli anni
il moltiplicarsi del pubblico proveniente da tutta la provincia portando un
indotto economico alla città. Senza contare il segnale proveniente dai giovani
a sostegno dell’ambiente che oggi più di ieri è argomento seguito con una certa
attenzione e responsabilità. Qualcuno del pubblico si è posto una domanda, ma
se il problema è risaputo perché partecipare a questo festival, perché i
registi continuano a filmare storie sull’ambiente? Intanto perché il problema è
sentito globalmente e mai abbassare la guardia sulle catastrofi prodotte
dall’uomo, poi perché da questo festival ogni registi provenienti da più parti
concorrono cercando di trasmettere la radiografia del pianeta. Sulla “Bike Red
Carpet” hanno sfilato la presidente di giuria Filippa Lagerback, il regista
Enrico Cerasuolo e Jan van den Berg, il critico Roberto Silvestri, per
Environmental Film Festival Flo Stone. Seguiti da Tiziano Fratus, Mariangela
Barbanente e Carlo Infante. Per Legambiente erano presenti: Fabio Dovana,
Francesca Gramengna, Barbara Meggetto, Simone Nuglio, Salvatore Venezia. Per il
premio Boccaccini, premierà Gabriele Boccaccini in memoria dell’attore Guido
Boccaccini. L’attore Stefano Cassetti e Gloria Germani (gestore di cinema),
Pedro Pineiro Fuent (produttore della Shasta Films) premierà per One hour 2014.
Infine Alberto Bettinelli, Gianni Bientinesi, Maddalena Cassuoli, Fabrizio
Furchi, Paolo Landi e la giornalista Antonella Mariotti del quotidiano La Stampa
e l’economista Mauro Patatini saranno loro a scegliere il vincitore per la Casa
di Domani. Le sezioni si differenziano in: Concorso Internazionale Documentari,
dove troviamo la caparbia ottantenne Jean Hill, cittadina di Concord, paesino
del Massachusetts, è qui che nel 1775 ebbe inizio la Rivoluzione Americana. Il
film “Divide in Concord” vede la signora Hill, depositaria di una petizione
per abolire le
bottiglie di plastica in tutta la sua città, dopo cinque anni vinse la sua
proposta. Che dire invece del film “Serra Pelada-Alenda de montanha de Ouro” una
montagna brasiliana rasa al suolo con la sola forza delle braccia per estrarre
l’oro. Oppure del film d’apertura del Festival “Virunga” nel parco nazionale
africano risiede il gorilla delle montagne, ottocento esemplari per l’esattezza
minacciati da un conflitto speculativo, poiché conteso come sempre per
interesse da una multinazionale, non curandosi di ciò che distrugge. La
Consulta Provinciale degli Studi di Torino ha voluto premiarlo con un premio di
1.500,00 euro non solo è anche il vincitore del concorso con altri 5.000,00
euro offerto da Asja, la menzione speciale al film “My Name is Salt” e 2.000
euro forniti da Iren. Nel, Concorso
Documentari Italiani, i titoli sono seguiti dai fatti del vivere e
quotidianamente leggiamo sui giornali o le notizie diffuse dalla televisione.
Ecco allora la visione di “Buongiorno Taranto”, città avvelenata dal più grande
complesso siderurgico d’Europa, oppure a “Cronaca di una vita semplice” situato
in una frazione piemontese della Valle Stura. Per non parlare del film “Capulcu-Voices
from Gezi” menzione speciale di Legambiente, mentre il Premio Boccaccini/AMNC
vinto dal film “The Stone River” un richiamo sull’esodo degli scalpellini
italiani, attratti da una buona paga e nuova vita migra nel paesino di Barre
nel Vermont, il risultato è stato quello di riempire ancor più il cimitero
locale per la silicosi dovuta alla polvere di marmo. Un premio al migliore
documentario per la “La casa di domani” è vinto dal film “Projet Wild Thing”
con un premio di 3 mila euro offerti da Leroy Merlin, la menzione speciale va a
“Microtopia”. Per il Concorso Internazionale One Hour è aggiudicato a
“Footprints of War” la Smat lo premia con 2,000 euro, mentre la menzione
speciale della Sub Ti va a “Endless Road”. Per i Documentari Italiani la Cial,
di cui ha fornito a tutti i vincitori, il trofeo raffigurante un alberello
riciclato con l’alluminio premiando il film “Capo e Croci le ragioni dei
Pastori” con 3.000 euro. Come sempre uno sguardo attento e di riguardo alla
sezione Ecokids, con il film dedicati ai più piccoli, tra gli altri trova “A
spasso con i dinosauri” proiettato in 3D, bellissimo insegnamento di storia di
vita. Inutile dire che la sala era piena… non solo da piccini. Il festival fa riflettere su com’è disastroso
il nostro vivere su l’unico pianeta che abbiamo, trattandolo in modo crudele e
con disprezzo! Malgrado questo trattamento, continua a essere nostra amica,
fornendoci una speranza. L’essere umano dovrà provvedere rapidamente, cambiando
il suo modo di vivere.
Torino (Italia),
6 giugno 2014
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