martedì 3 settembre 2013

LA 64 SAGRA DEL PEPERONE DI CARMAGNOLA, VARCA I CONFINI recensione di Daniele Giordano




Il primo cittadino Silvia Testa, Sindaco della Città di Carmagnola (Torino – Italia), col taglio rappresentativo del nastro, alla presenza dell’infaticabile Assessore Letizia Albini (Attività Produttive e Manifestazioni), Il presidente del Consorzio, quello dell’Ascom di Torino, l’Assessore della Provincia di Torino (Attività Produttive), Autorità Civili, Militari e tutti i volontari aderenti alla manifestazione, accompagnati dalle note che compongono l’Inno Nazionale Italiano, eseguito dalla Società Filarmonica Carmagnola, apre i festeggiamenti della 64 Sagra del Peperone. Dal discorso del sindaco, è emerso che lo sforzo di questa ennesima sagra in un momento austero, voluta e garantita anche da parte della cittadinanza e del Consorzio Produttori delle quattro tipologie di peperoni: Quadrato, Trottola, Corno di Bue e Tumaticot, orgogliosi come sempre del loro prodotto da oltre un secolo. Pare che quest’anno siano ancor meglio di quelli precedenti, frutto d’instancabile lavoro da parte degli orticoltori. Non desideriamo inoltrarci in quello che è la festa, adatta a tutti e per tutti, grandi e piccini. Gradiremmo invece parlare della Città di Carmagnola. Città ricca di storia che grazie ai suoi abitanti e Istituzioni, ha saputo modificare e identificare il loro paesino in una città confortevole. Questa è Carmagnola con i suoi Musei, le tradizioni ancora vive, pronte a divulgarle per non dimenticare le proprie radici rurali. Riconosciuta da tre anni come Manifestazione Fieristica Nazionale, incomincia a prendere spazio alche verso altre nazioni. Da quest’anno saranno presenti in occasione della sagra personalità “già accreditate” provenienti dal Giappone, Germania e altri paesi. Per non farsi mancare nulla, dopo l’immaginazione che si potesse aggiungere pezzetti di peperone all’impasto di panificazione (riuscitissima combinazione), si è aggiunta un’altra fantasia. Molto più ricercata della prima, si tratta di un impasto di canapa tirata a sfoglia (non dobbiamo dimenticare che nei terreni di Carmagnola, in tempi passati si produceva e coltivava) il ripieno, consiste in mozzarella di bufala, ricotta e spezie, chiuso poi come i tradizionali agnolotti piemontesi di eguale dimensione. Da qui nasce l’idea di chiamarlo: Carmagnolotto! Un suggerimento a questo proposito. Nel periodo medievale, esisteva già una pasta simile, naturalmente l’interno non era prelibato come quelli conosciuti oggi giorno. La differenza, oltre l’imbottitura erano le dimensioni: dalle tre alle quattro volte più grandi di quelli esistenti in commercio. E’ un peccato nel vedere un’idea così ingegnosa e alquanto piacevole oltre che gustosa potesse “scendere” al pari di quelli già in commercio, come dimensione s’intende, non dimentichiamo che la Città di Carmagnola era presente sul territorio nel medioevo e quindi…poteva rifarsi del “tempo ritrovato”…
L’idea è ottima, ma sarebbe meglio renderla propria di un territorio in continua evoluzione.
Non poteva mancare all’appuntamento il simbolo incontrastato che riveste da ben venticinque anni: RE PEPERONE, accompagnato come sempre dalla deliziosa Pouvronera. 

Torino (Italia), 2 settembre 2013



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