mercoledì 28 dicembre 2011

I CONNESSI SPOSI recensione di Daniele Giordano

… Quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni… così inizia il romanzo sugli “Sposi Promessi” titolo primo, scritto da Alessandro Manzoni pubblicato in una prima versione, rivisto in seguito dallo stesso autore soprattutto nel linguaggio, il periodo storico era stato volutamente scelto dall’autore con l'intento di alludere al dominio dell’epoca dell’Italia settentrionale ma ahimè in tempi odierni tutto è cambiato, dall'agitazione che l’individuo ha assimilato sino alla tecnologia, ti porta a non essere puntuale alla prima del debutto scenico, uno per via dei messaggi ricevuti telefonicamente, gli sms per intenderci l’altra, per aver fatto shopping. Stiamo parlando di uno spettacolo teatrale, dove il narratore, attende invano i due attori sul palco per iniziare una recita seriosa, declamando e descrivendo le peculiarità di quel bellissimo racconto, fatta dalla società italiana di un tempo remoto, con tutti i suoi difetti che tuttora purtroppo continuano a esserci e mantenere le stesse problematiche sebbene siano passati 150 anni. Qualcuno si è posto questa domanda che cosa accadrebbe in un’epoca avanzata come la nostra, in pieno sviluppo tecnologico, televisione palmare, cellulari, I-Pod, Internet e quant’altro? Non occorre spremersi il cervello, ci ha pensato la mente effervescente di Lorenzo Tessitore a creare la risposta con una sit-com scrivendo i testi per una commedia stravagante dal titolo I CONNESSI SPOSI, già il titolo la dice lunga su dove andrà a parare. Ruotando sugli oppressori di allora che guarda caso hanno solo sostituito gli abiti e il modo di esprimersi. Protagonisti della vicenda, due giovani il “Renzo” interpretato da Andrea Beltramo operaio forse precario, licenziato costantemente in ogni posto di lavoro, lei la simpatica “Lucia” non poteva che essere Carlotta Iossetti, tenuti sotto rigido controllo di “don Abbondio” impersonato da Guido Ruffa. In questa simulazione i “personaggi manzoniani” cliccano su una tastiera di un computer, dove s’intersecano gag originali, comunicando tra loro su un social network sino a spuntarla, ottenendo così un appuntamento. Il passaggio successivo è l’innamoramento con le stesse metodiche argomentazioni del Manzoni, ripresa però in chiave allegorica. La mano abile del regista Claudio Insegno porta questa finzione in scena al Teatro Cardinal Massaia di Torino. Un contenitore di risate, canzoni e balletti, non mancano le battute sui nostri politici che fanno da perno sulla circostanza, pur cambiando il periodo, la musica è sempre la stessa! In un momento di assoluto malcontento, forse è bene prendersi in giro, almeno se non altro ci ridiamo sopra. Rivediamo la simpatica “magna Angiulina ringiovanita” vestita da crocerossina in un ospizio, un balletto formato da Maddalena Parise, Alessandra Gaboli, Raffaele Giangrande e Matteo Tonoli ex allievi del Teatro Nuovo di Torino che curano la loro coreografia. Appropriate le musiche e originali di Enrico Messina, per i costumi Agostino Porchetto, mentre le luci sono curate da Pietro Striano. La voce inconfondibile fuoricampo prestata per l’occasione è di Pino Insegno. Sarà per l’emozione del soul out o delle festività in corso, alcuni piccoli trascurabili errori sicuramente saranno eliminati, ciò nonostante questo, è uno spettacolo che non va sottovalutato per la bravura dei tre attori e del corpo di ballo,mentre lo spettatore passerà una serata in allegria ridendo dalle prime battute sino alla fine dello spettacolo! Torino (Italia), 28 dicembre 2011

Nessun commento:

Posta un commento