martedì 6 dicembre 2011

NATALE CON I TUOI recensione di Daniele Giordano

E’ il solito spettacolo che si consuma nel periodo delle festività comandate. Il dramma portato in scena al Teatro Araldo di Torino da Rta Movie è toccante, anche se lo spettatore per certe battute si diverte, ride, ma la sceneggiatura va ben oltre lo scritto lasciandoti riflettere poichè mette in evidenza i rapporti di una famiglia numerosa durante il pranzo natalizio in cui gli anziani genitori decidono di stabilirsi con uno dei propri figli lasciando la decisione a loro. Le fasi che si susseguono sono ricche di sfumature volutamente palpabili e ben recitate che mettono in luce il rapporto che i figli hanno con i genitori, tante belle parole, scambio di regali, un ricco cenone che la mamma ha preparato amorevolmente per la sua numerosa famiglia, ma poi finite le feste, ogni componente ritorna a casa sua lasciando solo il genitore, arrivando ad escogitare un epilogo estremo! Meno male che è soltanto una commedia fatta di finzione, dove non si deve minimamente prenderla in considerazione, tentando di metterla in pratica, pensando che sia una risoluzione. Per la regia di Francesco D’Alessio nei panni del professor Alfredo, sono con lui in questa splendida commedia: i genitori, Giulia Petretto e Francesco Currenti; la lagnosa Lina è Mariagrazia Cantanna; Milena interpretata da Cristina Mantelli; Matteo Bianco è Alessandro; mentre la vogliosetta è Sara Migliorini, non dice mai di no, in modo particolare a Michele veste i panni di Lorenzo Li Calzi; la piccola Fabiana Mazza; Valeria Tardivo, la Cesira, ha messo gli occhi addosso ad Alfredo; Piero Mortillaro, nel ruolo di Filippo; un giovane amante della musica moderna è il ragazzino Filippo Recano; Lasciano i genitori a casa per andare a festeggiare l’arrivo del nuovo anno, tra cotillon e champagne e le due splendide ballerine Giorgia Zambrini e Michela Dovolich. La brava Carola Benedetti per luci & audio; Monica Cafiero per la scelta dei costumi. Gli scenografi: uno per tutti Alessandro Moro. Una cosa è certa che il pubblico, lasciando la sala, porta con sè la propria riflessione sulla vicenda. Torino (Italia), 06 dicembre 2011

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