Un Dracula che ancora non conosciamo, non cinematografico di Bram Stoker ma teatrale quello di Hamilton Deane e John Balderton. Un testo di messo in scena nel lontano 1897. Fu subito destinato all’archivio, comunemente chiamato cestino! Forse è per questo che il regista Antonello Panero è da tre anni che continua a suggerirlo, sempre in occasione della festività di Halloween, guarda caso sempre al Teatro Araldo di Torino, dove per l’occasione il pubblico, quello affezionato entra mascherato. Lui, sempre alla ricerca di nuove suggestioni, cambia sovente il copione trasformandolo per dare nuove emotività, a differenza di quegli spettacoli che detengono il botteghino per anni. Con la compagnia teatrale Thealtro, lo sostiene, si avvicenda che tutto sia svolto per il meglio, facendolo con convinzione di forma. Questo Dracula, tagliato e curato nei minimi particolari vedono gli attori come in realtà sono, senza trucchi o effetto speciali, sono intense le immagini che lo spettatore vede al solo chiarore di luci, rendendo l’immagine dell’attore recitando in un chiaro/scuro d’impatto notevole, scenario scarno privo di scenografie ma essenziale da rendere visibile al fruitore l’immagine rappresentativa della scena. Le luci, degnamente poste da Pietro Striano, rendono ancor più l’influenza sul pubblico trasportandolo nella dimensione che il dramma vuole essere. Le musiche adatte alla recita, scelte e ricercate da Roberto Cortese, non lasciano spazio, accentuandone e coinvolgendo il pubblico presente. Gli interpreti di questa bellissima sono in ordine di apparizione: un bravo Massimo Chionetti; Giorgio Perona; Marco Armellino; con un’ottima interpretazione nella parte di Renfield, Enrico Cravero: Patrizia Schneeberger; Manuel Somma; una brava Lusy, interpretata da Veronica Stilla; il curatore di tutto questo, il Dracula per eccellenza, Antonello Panero del quale ha ri-scritto nel “suo immaginario” il testo più urbano e teatralmente accettabile, senza dover avere in sala un infermiere pronto a somministrare sali nel qual caso qualcuno sarebbe svenuto.
Torino (Italia), 01 novembre 2011
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