martedì 7 giugno 2011

A PORTE CHIUSE recensione di Daniele Giordano

Per Soirèe Grand Guignol è andato in scena A Porte Chiuse di J.P.Sartre.
Il dramma si concreta in un atto unico, tre personaggi, Garcin, Ines ed Estella, il mondo quello che siamo abituati a vedere non c’è più. Ecco l’inferno, nessuna via d’uscita! Un cameriere con occhi sbarrati, le palpebre non si muovono li conduce ad uno ad uno i protagonisti in una stanza priva di ogni che, l'ambientazione spiazza ogni umana previsione su uno dei luoghi in cui mai nessuno vorrebbe ritrovarsi per espiare le proprie colpe per essere giudicante e di conseguenza giudicato sino a diventare vittima l’uno dell’altro, pur avendo ancora un fievole legame se pur temporaneo di ciò che accade sulla Terra.
Estella brama Garcin, mentre questi desidera ardentemente Ines, la quale morbosamente vuole Estella tutta per se. Strano triangolo umano, condannati a convivere a tempo infinito. Il dramma di J. P. Sartre, descrive come dovrebbe essere l’Inferno, una convivenza forzata. All'inizio i tre provano a raccontarsi per conoscersi, in realtà nessuno vorrebbe far sapere agli altri come è stata la propria vita, giunti in quel luogo perché hanno commesso qualcosa che li accomuna. Una sfida difficile per gli attori di Onda Larsen che hanno saputo raccoglie con un’interpretazione teatrale degna di lode.

Torino (Italia), 06 giugno 2011

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